Anno XXVII, n. 21 mercoledì, 4 giugno 2025

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

UN NUOVO FENOMENO ATMOSFERICO: LA TEMPESTA “CONDOMINIALE”. IL CASO MERCATO SARACENO, IN ROMAGNA

VINCENZI: “DI FRONTE ALLA PARCELLIZZAZIONE DEGLI EVENTI ATMOSFERICI SERVE PIU’ CULTURA DELL’ACQUA”

Gli sparuti abitanti fra Bareto e Borgo Stecchi, località di Taibo, piccola frazione di Mercato Saraceno in provincia di Forli-Cesena, avrebbero voluto balzare agli onori della cronaca per ben altro; invece i 90 millimetri di pioggia, caduti in un’ora e mezza sul territorio, alluvionando le loro case, sono un’ulteriore testimonianza della nuova fase della crisi climatica, passata da precipitazioni localizzate a fenomeni addirittura parcellizzati in un Maggio, la cui temperatura a livello globale è seconda solo a quella record dello scorso anno. In Italia, infatti, il 2025 si è finora rivelato un anno “meno estremo” di quello passato sia per distribuzione delle piogge (sono state bagnate anche zone da tempo in una condizione di aridità conclamata: l’Abruzzo, parte della Sardegna, la Sicilia Nord-Orientale…), sia per le anomalie di temperatura (pur in aumento non hanno raggiunto i picchi degli anni più recenti), sia per il numero e l’entità dei fenomeni meteo estremi (circa il 9% in meno rispetto allo stesso periodo del 2024). Le temperature marine nel bacino mediterraneo continuano però ad essere superiori alla media (ad eccezione dell’Adriatico e dell’Egeo), favorendo lo svilupparsi di tornado, nubifragi e grandinate, che appaiono sempre più parcellizzati colpendo, in modo violento e in un brevissimo lasso di tempo, territori circoscritti, risparmiando disastri epocali come quelli di Emilia Romagna e Marche, ma mettendo in crisi porzioni piccole di territorio, spesso totalmente impotenti di fronte alla violenza ed all’imprevedibilità di questi nuovi fenomeni meteorologici.
“Si sta consolidando un’ulteriore fase dell’estremizzazione degli eventi meteo e che chiama la popolazione ad un crescente senso di responsabilità; la lettura delle cronache evidenzia come serva una maggiore cultura dell’acqua: dalla scarsità all’eccesso, dal risparmio idrico ad una nuova gestione degli spazi domestici, soprattutto per i piani bassi e sotterranei” ha indicato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela  Territorio ed Acque Irrigue).
“C’è bisogno di una diffusa educazione alle situazioni d’emergenza, ma contestualmente vanno sviluppate concrete politiche d’adattamento, fatte di indispensabili infrastrutture idrauliche – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Lungo la Penisola i Consorzi di bonifica ed irrigazione stanno inaugurando bacini multifunzionali per il contenimento delle piene, nonché impianti per l’ottimizzazione dell’utilizzo idrico in campagna; altri seguiranno con l’avvicinarsi delle scadenze del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Rimangono, però, interventi importanti, ma sporadici. C’è bisogno di una strategia nazionale, fatta di piani a lunga programmazione e che destinino almeno un miliardo di euro all’anno per migliorare la resilienza dei nostri territori. Le nostre proposte sono a disposizione del Paese.”
Sul fronte della siccità persistono nel Mezzogiorno situazioni drammatiche, in cui le precipitazioni non riescono a ripianare l’enorme deficit idrico, accumulato nel 2024 ed in cui già ora l’economia agricola soffre a causa delle limitazioni nella distribuzione delle scarsissime riserve idriche accumulate: ne sono esempio la Nurra in Sardegna e la Capitanata in Puglia dove,  già ad inizio Giugno, sono previsti picchi di 35 gradi, che potrebbero far degenerare una situazione già gravissima. Nel Foggiano, in particolare, gli invasi trattengono complessivamente solo 111 milioni di metri cubi (33,4% di riempimento), cioè assai meno dei circa centottanta milioni, che l’anno scorso, nonostante una distribuzione accorta, riuscirono a garantire acqua per le campagne solo ad inizio estate per poi destinare inevitabilmente le poche risorse rimaste al consumo potabile.
Nel resto delle regioni meridionali in difficoltà, un utilizzo oculato delle già scarse risorse idriche potrà ritardare di qualche settimana il loro esaurimento: in Basilicata, 12 mesi fa, fuoriuscivano dagli invasi quasi dieci milioni di metri cubi d’acqua a settimana, ora meno di tre milioni. Il gap con il 2024 si sta effettivamente riducendo, ma va ricordato che l’anno scorso, pur con 47 milioni di metri cubi d’acqua in più, molti cittadini  videro i rubinetti a secco per settimane e le campagne senz’acqua per mesi!
In Sicilia, nelle scorse 2  settimane, si è registrato un incremento di quasi un milione e mezzo di metri cubi nei volumi d’acqua, trattenuti dalle dighe: un quantitativo minimo (su un volume autorizzato di oltre settecento milioni), ma un segnale d’ottimismo  nell’affrontare estate e stagione turistica con invasi riempiti al 54%, quando, negli anni scorsi, già a Maggio si assisteva  ad un depauperamento costante delle riserve idriche regionali.
In Campania crescono le portate del fiume Volturno, mentre il Garigliano registra evidenti riduzioni.
E’ grande invece la preoccupazione per i livelli idrometrici dei laghi nell’Italia centrale, da molti mesi in forte sofferenza.
E’ così in Umbria, dove il Trasimeno da circa un anno non riesce neppure a raggiungere la soglia minima vitale, fissata a -m.1,20: attualmente è stabile a -m.1,30 cioè oltre ottanta centimetri sotto la media storica del periodo. Le portate dei fiumi registrano invece una sostanziale invarianza.
Nel Lazio sono quelli dei Castelli Romani, gli specchi lacustri maggiormente in  crisi per la riduzione delle altezze idrometriche: il bacino di Nemi ha comunque fatto registrare una crescita di 4 centimetri, mentre quello di Albano resta immobile ad un’altezza di m. 2,12 (fonte: AUBAC), che è inferiore di ben cm. 35 a quella registrata lo scorso anno. Sono invece in aumento i flussi negli alvei fluviali di Tevere e Velino.
Nelle Marche sono stabili le altezze idrometriche dei fiumi Potenza, Esino, Sentino, Tronto e Nera; negli invasi artificiali le riserve idriche sono abbondanti (mln. mc. 55,45) e sufficienti a far fronte alle esigenze estive dell’agricoltura.
In Toscana calano le portate dei fiumi Arno e Serchio, mentre la Sieve è in crescita e l’Ombrone stabile.
Anche in Liguria scendono i livelli idrometrici dei fiumi (Entella, Magra, Vara ed Argentina).
Pure in Emilia-Romagna i livelli idrometrici dei fiumi appenninici, fatta eccezione per la Secchia, vanno abbassandosi: ampiamente sotto media le portate di tutti i fiumi con l’Enza, che scende al di sotto dei valori minimi storici.
Il Nord-Est, principalmente il Friuli-Venezia Giulia, è stato colpito in questi giorni da fulminei nubifragi con cumulate fino a settanta millimetri di pioggia in un paio d’ore, unitamente a diverse trombe marine, abbattutesi sul territorio.
Nel Veneto si registrano aumenti di portata per i fiumi Brenta, Bacchiglione e Muson dei Sassi; in calo è la Livenza, che però mantiene flussi abbondantemente sopra la media.
In Lombardia il bilancio delle riserve idriche continua a risultare negativo (-8,6%) a causa della poca neve caduta (attualmente restano al suolo mln. mc. 847,4 vale a dire circa il 30% in meno della media ed addirittura il 58% in meno rispetto al 2024!); appare evidente che nei mesi più caldi, la regione non potrà affidarsi a questa preziosa riserva idrica, che già ora è in fase di rapido discioglimento, tanto che in una settimana si è ridotta di ben 188 milioni di metri cubi (fonte: ARPA Lombardia) che, dopo aver riempito soprattutto i  grandi bacini lacustri, si disperdono in mare, avendo comunque ristorato i territori.
I grandi laghi del Nord Italia, infatti, sono stracolmi ed i livelli sono ampiamente sopra la media, grazie ad afflussi ancora sovrabbondanti per via di fusione nivale e precipitazioni copiose.
In Piemonte sono in crescita le portate dei fiumi Tanaro, Stura di Demonte e Stura di Lanzo; diversi episodi di “grandine grossa” si sono registrati sulla regione alla fine della scorsa settimana.
In Valle d’Aosta crescono le portate di Dora Baltea  (+151% sulla media!) e Lys.
Infine, flussi in linea o di poco inferiori alla media per il fiume Po, che a Pontelagoscuro ha registrato una portata di mc/s 1929,48 cioè -3,5% rispetto ai valori tipici di Maggio.


LOMBARDIA

PRESENTATO REPORT CEDATER 2024

Il report sulla stagione irrigua 2024, a cura del Centro Dati Acqua e Territorio Rurale (CeDATeR) di ANBI Lombardia e Regione Lombardia, è stato presentato a Milano. Il convegno “Descrivere le stagioni irrigue: il Report 2024 del CeDATeR”, che ha visto la presenza anche dell’Assessore Enti Locali, Montagna, Risorse Energetiche, Utilizzo Risorsa Idrica Regione Lombardia, Massimo Sertori, ha presentato nel dettaglio i dati e le informazioni contenute nel rapporto ora disponibile nell’apposita sezione del portale CeDATeR (cedater.anbilombardia.it/report).
La collaudata collaborazione con Università Milano, E.R.S.A.F. (Ente regionale Ricerca Servizi per Agricoltura Foreste) e A.R.P.A. Agenzia Regionale Protezione Ambientale) Lombardia ha permesso di sviluppare oltre cinquanta pagine corredate di tabelle e grafici, che fotografano tutte le componenti di una stagione irrigua: l’andamento meteorologico, l’evoluzione fenologica delle colture e, ovviamente, la gestione dei prelievi idrici e della loro restituzione.
Il report 2024 è arricchito inoltre da una sezione curata dal Servizio Glaciologico Lombardo e dedicata alla valutazione di una delle principali riserve idriche della regione: i ghiacciai dell’arco alpino, in grado di originare fino al 40% delle portate dei corpi idrici naturali nei mesi estivi. I dati esposti mostrano come valori di temperatura e radiazione solare così elevati, come quelli che hanno caratterizzato il 2024, hanno determinato una forte perdita di massa nivo-glaciale, sollevando ulteriori preoccupazioni sulle disponibilità delle risorse idriche nel trimestre estivo.
L’anno scorso, il volume totale stagionale dei prelievi e degli utilizzi irrigui è risultato inferiore alla media di riferimento ma, a differenza degli anni precedenti, in particolare del 2022 e 2023 caratterizzati da fenomeni di scarsità idrica, le riduzioni dei volumi prelevati ed utilizzati sono da ricondurre alla minor richiesta di risorsa, dovuta agli abbondanti apporti meteorici; a causa, però, delle abbondanti precipitazioni primaverili, le lavorazioni dei campi e le semine hanno subito forti ritardi e, complici anche le elevate temperature estive e l’assenza di precipitazioni, la necessità di sostanziali apporti irrigui si è protratta fino alla fine di Agosto ed alla prima settimana di Settembre.
Il livello dei laghi è calato rapidamente e non sono quindi mancate alcune criticità legate alla necessaria riduzione delle portate erogate. Infine, le dinamiche del 2024 hanno evidenziato la necessità di analizzare e descrivere con dati certi anche le attività di allontanamento delle acque, operate dai Consorzi di bonifica: è questo uno degli sviluppi futuri di CeDATeR e che consentirà di disporre di un quadro ancora più completo dei sistemi irrigui lombardi, comprensivo di tutti gli usi, che ad essi vengono ascritti.


LAZIO

VISITA ISTITUZIONALE

Nella sede di Latina del Consorzio di bonifica Lazio Sud Ovest si è tenuto un incontro tecnico con Marco Casini, Segretario Generale Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Centrale (AUBAC), finalizzato all’illustrazione delle attività consortili in corso nel comprensorio; presente anche la Fondazione Caetani, considerato che la sorgente di Ninfa alimenta l’impianto irriguo nei comuni di Cisterna, Latina e Sermoneta.
Particolare attenzione è stata riservata a progetti quali il Sistema Piegale e l’utilizzazione in agricoltura delle acque reflue da impianti di depurazione, il Sistema integrato Ufente–Selcella–Linea Pio VI, il progetto delle 150 paratoie automatizzate in fase di realizzazione: interventi finalizzati a migliorare l’efficienza degli impianti, sviluppare ed ottimizzare l’irrigazione a scorrimento, ridurre i consumi, contenere i costi di gestione, garantire la sicurezza idraulica del territorio.
Sono stati quindi presentati dettagli sulla produzione agricola locale e sulle tempistiche di realizzazione dei progetti non ancora avviati; al termine, il Segretario Generale AUBAC ha visitato gli impianti consortili più importanti e si è soffermato in alcune aree, dove sono in corso i lavori.


ANBI

IN CAMPANIA APPROVATA LA LEGGE REGIONALE DI RIFORMA DEI CONSORZI DI BONIFICA

BUSILLO: “GARANTIRA’ UNA PIU’ EFFICIENTE PRESENZA SUL TERRITORIO”

Il Consiglio Regionale della Campania ha approvato la legge di riforma e riordino dei Consorzi di bonifica.
“Per garantire una migliore e più incisiva azione sul territorio, sia in termini di salvaguardia del suolo e dell’ambiente, nonchè per la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari regionali, la nuova legge individua i Consorzi di bonifica quali partner primari degli enti territoriali, ad iniziare dalle Regione” ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“I Consorzi di bonifica – ha spiegato Vito Busillo, Presidente ANBI Campania e Vicepresidente nazionale – sono enti pubblici economici di autogoverno e forte espressione di sussidiarietà;  svolgono funzioni sia di gestione delle acque che di difesa dalle acque, garantendo quella gestione integrata acqua-suolo, il cui collegamento, auspicato con forza dall’Europa, fa parte della storia delle aggregazioni consortili del nostro Paese, laddove pubblico e privato si intersecano positivamente. Oggi, ancor più che nel passato, risultano essere fondamentali per la gestione di attività collettive di area vasta e per quella capacità di ascolto del territorio, che la loro sussidiarietà consente.”
Peraltro, tenuto conto che la sicurezza territoriale richiede azioni coordinate e sinergiche tra i diversi soggetti pubblici e privati istituzionalmente competenti, i Consorzi di bonifica, in molte regioni d’Italia ed anche in Campania, hanno provveduto negli anni a dare vita alla necessaria concertazione sul territorio impegnandosi, nel rispetto delle diverse competenze, ad operare attivando tutti gli strumenti partenariali.
“I Consorzi di bonifica campani – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - sono pronti a svolgere le funzioni ed i maggiori compiti assegnati dalla nuova legge, che amplia in chiave moderna gli orizzonti della loro partecipazione nel settore della difesa del suolo,  oltre a quelli propri della bonifica e dell’irrigazione, riordinando ulteriormente la materia attraverso una riduzione del numero degli enti consortili con conseguente diminuzione dei costi di gestione ed un loro controllo con misure sanzionatorie, nonché un deciso accento sul risparmio idrico e sull’utilizzo di fonti di energie rinnovabili: il tutto con l’obbiettivo di assicurare una più ampia ed efficiente presenza degli Enti di bonifica sul territorio regionale per la sua maggiore tutela e valorizzazione.”
“I Consorzi di bonifica della Campania –  ha concluso il Presidente, Busillo – ringraziano, per la fiducia concessa, il Presidente Regione, Vincenzo De Luca, il Consiglio Regionale, gli Assessori Agricoltura ed Ambiente, i Presidenti delle Commissioni Consiliari, tutti i rappresentanti ed i dipendenti regionali, coinvolti nella stesura della legge, impegnandosi a mettere a disposizione del territorio e dei cittadini, il grande patrimonio di conoscenze e professionalità tecniche, accumulato in molti decenni e che sarà decisivo per vincere le sfide poste dai cambiamenti climatici.”

                                                                                                       

NEL VENEZIANO IL PROGETTO SWAMRISK TROVA L’ACQUITARD CHE PRESERVA LA RISORSA IDRICA DALLA CONTAMINAZIONE SALINA

A CHIOGGIA SCOPERTA L’ACQUA DOLCE: I RABDOMANTI AL TEMPO DELLA CRISI CLIMATICA

VINCENZI: “LA RICERCA È FONDAMENTALE NELL’ADATTAMENTO ALLA CRISI CLIMATICA”

Primi, promettenti risultati emergono dal progetto SWAMrisk (Subsurface WAter monitoring and Management to prevent drought risk in coastal systems), iniziativa finanziata dal programma Interreg Italia-Croazia 2021-2027 (€ 2.190.000,00) per migliorare la conoscenza dell'impatto dei cambiamenti climatici sul sistema acquifero della fascia costiera, concentrandosi principalmente su tre ecosistemi: la Laguna di Venezia, i delta dei fiumi Po e Neretva.  Particolare attenzione è dedicata ai "super-siti" monitorati nell'areale di competenza del Consorzio di bonifica Adige Euganeo: uno è ubicato nel bacino di Buoro, in comune di Cavarzere, l’altro a Punta Gorzone, nel comune di Chioggia e proprio qui sono state acquisite informazioni di rilievo per comprendere e contrastare la progressiva salinizzazione dei suoli. I carotaggi effettuati durante la perforazione di due nuovi pozzi a Chioggia (uno spinto fino a 12-15 metri di profondità, l'altro fino a 35 metri) hanno permesso di intercettare altrettanti distinti corpi idrici, separati da uno strato geologico, denominato "acquitard": uno spessore di oltre 10 metri composto da argille e limi compatti a bassa permeabilità.
Ha illustrato Sandra Donnici, Primo Ricercatore Consiglio Nazionale Ricerche (C.N.R.): “Tali sedimenti, formatisi in parte in ambiente marino e in parte durante fasi di emersione terrestre indicativamente tra 22.000 e 10.000 anni fa, fungono da barriera naturale tra le sabbie, che ospitano i due acquiferi.”
L'acquifero superiore si è rivelato fortemente interessato dall'intrusione salina, raggiungendo i 14 grammi per litro attorno ai 7 metri: un valore dannoso per le colture agricole. Il secondo e più profondo pozzo ha invece riservato una sorpresa positiva: tra i 28 e i 35 metri di profondità è stata individuata acqua dolce con una concentrazione salina di appena 1 grammo per litro: la presenza dell’ “acquitard” si è dimostrata decisiva nel preservare la risorsa idrica dalla contaminazione.
"Questa scoperta non era attesa e conferma tutta l'importanza del progetto SWAMrisk – ha commentato Luigi Tosi, Dirigente di Ricerca C.N.R. - Questi piezometri hanno infatti lo scopo di identificare, se esistano ancora acquiferi non contaminati dal sale e come possano essere sfruttati, senza causare ulteriori problemi come il fenomeno della subsidenza od un'ulteriore intrusione salina negli strati inferiori a causa dell'abbassamento delle falde."
“Il caso di Chioggia conferma la necessità di puntare sulla ricerca per individuare soluzioni di contrasto e adattamento alla crisi climatica, di cui la salinizzazione delle falde acquifere è una delle conseguenze – ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Per questo, non solo sollecitiamo i Consorzi di bonifica ad essere parte attiva in specifici progetti e ad attivare partnership con istituti specializzati od universitari, ma sosteniamo Acqua Campus, centro d’eccellenza internazionale nella sperimentazione irrigua con sede in Emilia Romagna, cui si è recentemente affiancata la giovane struttura del CeSpII in Veneto.”
Il progetto SWAMrisk proseguirà ora con l'installazione di permanenti centraline di rilevamento, che trasferiranno in tempo reale i dati raccolti, quali il livello, la salinità e la temperatura all'interno dei pozzi, consentendo di monitorare l'evoluzione del sistema acquifero nel lungo periodo.
“Tali informazioni saranno fondamentali per il nostro ente, che potrà così acquisire un quadro aggiornato dello stato del territorio e studiare contromisure mirate al contrasto dell'intrusione salina – ha spiegato il Presidente Consorzio di bonifica Adige Euganeo, Fabrizio Bertin - Tra queste si potranno annoverare la realizzazione di sbarramenti fisici, la gestione ottimizzata dell'irrigazione e tecniche di ricarica controllata delle falde.”
La regione mediterranea, infatti, affronta sfide crescenti, legate all'aumento della frequenza di eventi siccitosi ed alla progressiva contaminazione salina degli acquiferi, diventate gravi minacce per l'approvvigionamento idrico (in particolare nelle aree costiere adriatiche) aggravate dalla subsidenza e dall'innalzamento del livello del mare. Per contrastare il pericolo, “SWAMisk” ha avviato un programma di monitoraggio delle falde acquifere, combinando tecniche idrogeologiche avanzate con l'uso di modelli predittivi; il progetto coinvolge un consorzio di 8 partner italiani e croati: Consorzio di bonifica Adige Euganeo, Consiglio Nazionale Ricerche – Istituto Geoscienze e Georisorse (CNR-IGG), Regione Veneto, M3E srl, Università Spalato, Dunea, Croatian Water e Aequum ltd.
“Il bacino mediterraneo è un conclamato hub della crisi climatica e la risposta non può che venire dalla cooperazione internazionale. La collaborazione italo-croata testimonia come la disponibilità idrica non sia questione meramente agricola, ma coinvolga più ampi interessi economici, ad iniziare da quelli turistici” ha commentato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Un momento cruciale del progetto è previsto per il 15, 16 e 17 Settembre p.v.: si tratterà di un evento aperto a tutti gli “stakeholders” dell'area interessata per condividere i progressi ed i risultati raggiunti, sollecitando una riflessione approfondita sulle questioni affrontate. Questa iniziativa preparerà il terreno per il completamento delle attività progettuali, previsto entro la fine del 2026.


LOMBARDIA

INAUGURATA VASCA LAMINAZIONE

Gran parte degli impatti dei cambiamenti climatici sono riconducibili a modifiche del ciclo idrologico ed al conseguente aumento dei rischi, che ne derivano. La sempre maggior frequenza di intensi eventi meteo necessita di risposte adeguate ad assicurare la difesa idraulica della pianura bresciana. “Un’attenta gestione delle risorse idriche è fondamentale per la società, per la competitività delle imprese e per la tutela del territorio sia in termini di approvvigionamento che di difesa idrogeologica”.
È quanto ha ribadito Renato Facchetti, Presidente Consorzio di bonifica Oglio Mella (con sede nella città di Brescia), in occasione dell’inaugurazione della vasca di laminazione della roggia Travagliata nell’omonimo comune. Con una capacità massima di 32.000 metri cubi, l’invaso di proprietà comunale permette lo scolmo temporaneo delle portate eccedenti la capacità del reticolo idrico, a beneficio dei territori interessati dalla roggia Trenzana-Travagliata, cui si aggiungono quelli legati alla rete dei canali di Travagliato e Torbole Casaglia, ricettori di parte delle acque della roggia.
L’intervento di adeguamento del bacino già esistente è stato finanziato da Regione Lombardia per 400.000 euro, facenti parte di un capitolo di spesa di oltre duecento milioni, come ha evidenziato l’Assessore regionale al Territorio, Gianluca Comazzi. Grazie ad un sempre più stretto rapporto tra tutti gli enti pubblici e con il coordinamento della Regione, l’ente consortile ha realizzato numerosi interventi di difesa idraulica ed altri sono in cantiere.
“Tra questi - ha ricordato il Direttore dell’ente consorziale, Cesare Dioni - le risorse stanziate da Regione Lombardia hanno recentemente permesso l'installazione di paratoie automatizzate e telecontrollate, che governano i canali cittadini lungo l’asta del fiume Mella. Inoltre si sta collaborando attivamente con altre Amministrazioni Comunali nella realizzazione di altri bacini per la laminazione delle piene.”
Tale impegno ha trovato anche il plauso dei vertici ANBI, Alessandro Rota e Francesco Vincenzi, rispettivamente Presidente regionale e nazionale, che hanno voluto rimarcare la volontà di “mettere a disposizione la qualità della progettazione ed il modello di federalismo fiscale rappresentato dai Consorzi di bonifica ed irrigazione: in Lombardia saranno protagonisti della prossima pianificazion,e che va affrontata non più in emergenza, ma guardando alla prevenzione”.


FRIULI VENEZIA GIULIA

LAVORI IN ZONA COLLINARE

Si sono appena conclusi i primi interventi di manutenzione delle reti di scolo nelle zone Alto Friuli e Destra Torre, per un importo di circa cinquecentomila euro finanziati con i fondi incamerati dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine) sulla base del nuovo Piano di Classifica e già inizia la programmazione dei prossimi lavori.
Con una nota inviata a tutti i Comuni interessati, l’ente consortile ha trasmesso l’elenco degli interventi di manutenzione ordinaria, pianificati per la stagione autunno-invernale. Si tratta di lavori, che concernono sfalci, espurghi, taglio di piante ed interventi di riprofilatura dei canali per un importo che, come l’anno scorso, sfiora i cinquecentomila euro.
Alle Amministrazioni Comunali è stato chiesto di segnalare eventuali problematiche idrauliche del territorio, nonché di dare disponibilità per un sopralluogo con tecnici ed uffici comunali, al fine di ricercare le possibili soluzioni e valutare la possibilità di inserire gli interventi segnalati fra i programmi di intervento.
Il progetto di tutti gli interventi interessa i diversi corsi d’acqua ricadenti nei comuni di Buja, Cividale del Friuli, Colloredo di Monte Albano, Faedis, Fagagna, Majano, Moimacco, Moruzzo, Pagnacco, Povoletto, Remanzacco, Rive d’Arcano, San Daniele e Treppo Grande. Pur trattandosi generalmente di interventi di manutenzione ordinaria, indispensabili ad assicurare il corretto scolo delle acque, non sono trascurati gli aspetti ambientali e paesaggistici con particolare attenzione alle modalità di intervento ed alla gestione del materiale vegetale di risulta.


VENETO

NUOVI FINANZIAMENTI PER VIVIFICAZIONE LAGUNE DELTA PO

Dati alla mano la correlazione è evidente: al picco dei finanziamenti regionali per la manutenzione delle lagune del Delta Po (€ 4.680.000,00 investiti tra le lagune di Scardovari, Canarin, Barbamarco nel 2009) fa seguito il picco di produttività (oltre centomila quintali di vongole nel 2010), mentre al crollo dei finanziamenti segue un calo progressivo della produzione.
Prerequisiti per lo sviluppo dell’ittiofauna e dell’acquacoltura sono, infatti, precisi valori di ossigenazione e salinità, nonchè le dinamiche di interscambio tra acqua dolce, acqua salmastra e mare: tutti aspetti, che si verificano laddove le lagune presentano bocche di porto, barene, canali in grado di garantire la corretta idrodinamica e preservare l’ambiente dagli effetti di erosioni, sedimentazioni, eccessi d’acqua salata o dolce; per questo sono necessari interventi di manutenzione ambientale, possibili solo con adeguate dotazioni finanziarie. Con il convegno “Delta, lagune, aree costiere.
Una nuova sostenibilità ambientale, economica e sociale”, tenutosi a Taglio di Po nel Rodigino, promosso dal locale Consorzio di bonifica Delta Po con ANBI ed ANBI Veneto, sono emersi i dettagli del piano “Interventi per la vivificazione degli ambiti lagunari del Delta del Po” finanziato dalla Regione  Veneto tramite risorse FSC 2021-2027. Si tratta di 14 milioni di euro, che verranno gestiti dall’ente consortile, in qualità di soggetto attuatore, per l’escavo di nuovi canali ed il ripristino di canali già esistenti, nonchè il consolidamento, la ridefinizione, la realizzazione ex novo di barene.
Un grande piano, che entrerà nella fase di progettazione entro l’estate e che si tradurrà in 6 anni (dal 2026 al 2031) di lavori suddivisi in  più lotti funzionali. Coinvolti tre comuni (Rosolina, Porto Viro, Porto Tolle) con le lagune Caleri, Marinetta e Vallona, Barbamarco, Basson, Canarin, Scardovari, cioè gran parte degli 8.844 ettari di lagune del Delta Po. Chiara la duplice finalità: da un lato, tutelare uno degli ecosistemi acquatici più affascinanti e ricchi di biodiversità al mondo; dall’altro, preservare e migliorare le condizioni per le attività produttive, in primis quelle relative alla pesca, ma con un occhio di riguardo anche al turismo lento, capace di attrare visitatori interessati agli aspetti paesaggistici ed ambientali.
“Serve un modello economico, che ponga al centro la valorizzazione dei territori; in questo i Consorzi di bonifica sono centrali anche per la capacità di operare in ogni contesto ambientale” ha affermato il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi.
“Il Consorzio di bonifica vede così riconosciuta la sua capacità operativa, ma anche il grande senso di responsabilità ambientale – ha spiegato Virginia Taschini, Presidente del “Delta Po”.
“Non c’è sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica delle attività produttive – ha aggiunto il presidente ANBI Veneto, Alex Vantini - Intervenendo in contesti complessi come gli ambiti lagunari il sistema della Bonifica si conferma come custode di tutto il Veneto.”
Al convegno ha preso parte anche Sergio Grego, Direttore Consorzio di bonifica Veneto Orientale (con sede a San Donà di Piave, in provincia di Venezia) e Segretario dell’associazione Delta Med, che ha evidenziato alcune problematiche comuni ai territori di foce: subsidenza, cuneo salino, cambiamenti climatici.


TOSCANA

CONTRATTI DI FIUME SI PROCEDE CON CONVINZIONE

In Toscana va avanti, con ancora più forza, il percorso dei Contratti di Fiume: si è svolto infatti un incontro fra i rappresentanti ANBI Toscana e del Tavolo nazionale dei Contratti di Fiume.
Tutela dell’ambiente, sicurezza idrogeologica, cultura dell’acqua e vita sul fiume: sono tante le istanze e le competenze che il Contratto di Fiume mette a sistema, offrendo maggiore possibilità di dialogo tra i diversi “stakeholder” e la definizione di un piano organico.
Oggi ne esistono 23, sparsi in tutta la regione, con specificità e tratti innovativi. Il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con  sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha lavorato ai Contratti del torrente Serra e Vezza, a quello del fiume Frigido e ai Contratti Lago di Porta e Lago di Massaciuccoli.
Il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) ha promosso i Contratti Civis Chiana, Casentino H2O, Abbraccio d’Arno, Acque d’Arno e il Contratto di Fiume Tevere.
Nel comprensorio del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) sono nati il Contratto di Fiume Pesa e quello per l’Elsa. Il Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno (con sede a Pisa) partecipa ai Contratti di Fiume Egola, Fosso del Mulino, Chiecina e al Parco fluviale dell’Era. I 3 consorzi dell’Alto, Medio e Basso Valdarno (insieme ad Autorità di Bacino Appennino Settentrionale, ANCI Toscana e 49 Comuni) hanno aderito al progetto “Un Patto per l’Arno”, che abbraccia l’intera asta fluviale del grande corso d’acqua toscano e si propone di raccogliere e valorizzare le iniziative “green” attorno all'Arno.
Il Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa (con sede a Venturina, in provincia di Livorno) ha lavorato ai Contratti di Fiume Cornia, Cecina e Pecora. Il Contratto di Fiume Ombrone è portato avanti dal Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) così come il progetto La Lama Asciano.
Tutte queste realtà vedono coinvolti i Consorzi di Bonifica a fianco di tanti altri soggetti: dai Comuni alla Regione, dall’Autorità di Bacino ad ANCI Toscana fino ai ragazzi delle scuole, alle associazioni ed a gruppi di cittadini.


VENETO

SPERIMENTAZIONE CONTRO LA PROLIFERAZIONE DELLE NUTRIE

Entra nella fase operativa il nuovo progetto sperimentale della Regione Veneto, finalizzato ad aumentare l’efficacia delle azioni di controllo ed eradicazione delle nutrie. È stata infatti firmata a Mestre la convenzioni tra Regione, ANBI Veneto ed i Consorzi di bonifica, da cui partirà l’azione di eradicazione di questo roditore, che rappresenta una grave minaccia per produzioni agricole e sicurezza idraulica.
Ad oggi sono 60.000 gli abbattimenti annui nel territorio regionale; le province più colpite sono quelle di Verona e Rovigo, che nel 2023 hanno registrato rispettivamente 35.603 e 22.263 capi abbattuti. Quest’anno, il progetto è finanziato con 500.000 euro; è la prima tranche di un programma di spesa, che si dovrà sviluppare nell’ambito del triennio 2025-2027 con una dotazione complessiva di 1.500.000 euro.
I Consorzi di bonifica diventano soggetti attuatori privilegiati del Piano: spetterà loro comporre e gestire le squadre degli operatori abilitati al controllo, favorendo il raccordo operativo con la Polizia Provinciale; organizzare lo smaltimento delle carcasse;  raccogliere ed elaborare le informazioni sui capi catturati.
La seconda novità è l’assegnazione di contributi forfettari a favore degli operatori volontari, impegnati nelle operazioni di controllo.
Comprendono un’indennità chilometrica, un rimborso per le cartucce utilizzate ed un corrispettivo di 3 euro per ogni capo abbattuto e consegnato al centro di stoccaggio. Inoltre, è previsto che tra i costi a rimborso siano ricompresi quelli assicurativi, la tassa sul porto d’armi, l’iscrizione annuale all’ATC o al CA e quelli per l’acquisto di alcune dotazioni antinfortunistiche, funzionali all’esercizio delle attività di controllo.
Spetterà, infine, ad ANBI Veneto il compito di raccogliere i dati per elaborare un report, che scatti un’istantanea sull’avanzamento degli interventi nella regione.


TOSCANA

DIECI NUOVE STAZIONI DI MONITORAGGIO

Dieci nuove stazioni per monitorare in maniera costante la situazione dei corsi d’acqua in Lunigiana: è il progetto del Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca), pronto a partire nei prossimi mesi dopo la chiusura positiva della Conferenza dei Servizi, che ha coinvolto tutti i soggetti competenti (Comuni dove saranno realizzate le opere, Provincia, Anas, Salt, Genio Civile Toscana Nord, Soprintendenza).
Si tratta del sesto lotto funzionale, teso ad ampliare la rete di monitoraggio costante dei corsi d’acqua, così da individuare in ogni momento eventuali criticità nel deflusso e tenere sotto controllo le portate in maniera puntuale. Costo totale dell’intervento: poco meno di centosessantamila euro.
Nel dettaglio saranno installati 10 idrometri ad ultrasuoni o radar, a seconda della necessità, sui torrenti Verde e Gordana a Pontremoli, Mangiola e Geriola a Mulazzo, Caprio a Filattiera, Osca e Penolo a Tresana, Civiglia  a Licciana Nardi, Aulella e fiume Magra ad Aulla. In generale è prevista l’installazione degli strumenti e delle apparecchiature di trasmissione dati su ponti stradali, che attraversano i corsi d’acqua e, dove possibile, autoalimentati attraverso pannelli solari dedicati.
Idrometri e pluviometri installati dall’ente consortile si sommano alla rete messa a disposizione dal CFR (Centro Funzionale Regionale), in modo da controllare puntualmente quantità di piogge cadute e l’innalzamento dei corsi d’acqua; il telecontrollo permette anche di gestire, verificare ed in alcuni casi azionare a distanza gli impianti idrovori, dislocati su tutto il territorio.


EMILIA ROMAGNA

INTERVENTI ESSENZIALI

Gli eventi alluvionali, caratterizzati da piogge sempre più violente hanno causato, nell’autunno scorso, fenomeni franosi molto rilevanti nell’areale e lungo gli argini della canalizzazione fossa Parmigiana, importante arteria irrigua e di scolo della Bassa Parmense nei comuni di Busseto e Polesine Zibello.
Questi fenomeni, sempre più frequenti e soprattutto non prevedibili nella loro entità, hanno generato un significativo indebolimento delle sponde, mettendo in serio pericolo il tratto ed interessando inevitabilmente anche le abitazioni circostanti.
 Le frane hanno comportato l’accumulo di molti detriti all’interno dell’alveo, diminuendo così le possibilità di utilizzo della sezione idraulica e rendendola causa di discontinuità nel funzionamento anche dell’impianto idrovoro del Cantonale, importantissimo per la gestione dei livelli e degi equilibri delle acque nel territorio di pianura.
I lavori di somma urgenza del Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”), grazie ai finanziamenti ottenuti dalla Protezione Civile per 350.000 euro, interesseranno il tratto del comune di Busseto, mentre ulteriori 90.000 euro, sempre dalla Protezione Civile, sono già serviti per completare i lavori in un tratto danneggiato nel comune di Polesine-Zibello.
A Frescarolo, proprio in prossimità degli interventi idraulici, si è tenuto il focus sul ripristino delle canalizzazioni di bonifica dai danni alluvionali con una nutrita partecipazione di Istituzioni e rappresentanti della comunità. La Fossa Parmigiana è uno dei canali di scolo più importanti del comprensorio consortile e gli interventi incrementeranno anche la sicurezza della viabilità sulla limitrofa Strada Provinciale 11 Busseto-Soragna.


LAZIO

ANBI LAZIO: ANCHE NEL COMUNE DI S. ANDREA DEL GARIGLIANO IL CONSORZIO DI BONIFICA VALLE DEL LIRI IN ATTIVITA'

Il Consorzio di bonifica Valle Liri (con sede a Cassino, in provincia di Frosinone) ha provveduto ad iniziare i lavori di sistemazione idraulica del rio Martinello, nel comune di Sant’Andrea del Garigliano, per un importo complessivo di € 920.000,00 grazie a risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC 2021-2027), assegnate a Regione Lazio dal C.I.P.E.S. (Comitato Interministeriale Programmazione Economica e Sviluppo Sostenibile).
Il progetto prevede la messa in sicurezza delle sponde e del fondo alveo con tecniche di ingegneria naturalistica per mitigare l’elevato rischio idrogeologico, cui sono esposte abitazioni, strade e strutture presenti nell’area (depuratore e campo sportivo comunale).


EMILIA ROMAGNA

PODCASTER PER LA BONIFICA PREMIATI I VINCITORI

Grande successo di partecipazione ed interesse per la premiazione del progetto “Podcaster per la Bonifica”, che si è svolta nella sede del Consorzio di bonifica Emilia Centrale, a Reggio Emilia. Sono stati premiati, nella categoria Scuola Secondaria di primo grado: l’Istituto Comprensivo Amedeo d’Aosta di Reggio Emilia (vincitore del primo e del secondo premio con, rispettivamente, le classi 3B e 3D) e l’Istituto Comprensivo J.F. Kennedy di Reggio Emilia (terzo classificato con la classe 3F), mentre, per la categoria Scuola Secondaria di secondo grado, la vittoria è andata alla classe 2B dell’Istituto Statale Silvio D’Arzo di Sant’Ilario d’Enza e di Montecchio Emilia, seguito dalla classe 1G dell’Istituto Cattaneo-Dall’Aglio di Castelnovo ne’ Monti e dalla classe 3B dell’Istituto d’Istruzione Antonio Zanelli di Reggio Emilia.
L'evento ha concluso sia le iniziative in calendario per la Settimana Nazionale Bonifica ed Irrigazione, sia le attività formativo-didattiche per l'anno scolastico 2024-2025 in collaborazione con ANBI Emilia Romagna e che, quest'anno, hanno interessato oltre settemila studenti di scuole istituti regionali di ogni ordine e grado.


PIEMONTE

LA RETE IDRAULICA PER IL TURISMO LENTO

Una delegazione proveniente da Spagna, Danimarca, Romania, Slovenia è stata ospite presso la sede dell’Associazione Irrigazione Ovest Sesia a Vercelli, in occasione del 3° meeting del progetto Interreg “Europe Cycling Waterways”.
Un evento articolato in tre giornate con “workshop”, visite guidate e momenti di confronto tra Istituzioni, tecnici, ricercatori e realtà associative, nell’ambito di un progetto, che vede protagonista il canale Cavour e la rete idraulica come infrastrutture strategiche anche per il turismo lento e sostenibile.
I tecnici sono stati accompagnati dal personale dell’ente consorziale per un tour sul territorio: un percorso tra storia, natura e innovazione.


TOSCANA

FOCUS API

Stavolta i protagonisti non sono stati i fiori, nati dopo che i semi erano stati lanciati nello scorso mese di febbraio dai bambini, perché l’attenzione dei piccoli alunni della locale scuola elementare Pascoli (Istituto Comprensivo Insieme di Montalcino) è stata tutta per le api, che, anche grazie al progetto Argini Fioriti del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) con l’Università Pisa, adesso popolano l’argine del fiume Ombrone all’ingresso del centro abitato di Buonconvento.
La finalità di “Argini Fioriti”, infatti, è da un lato favorire la presenza delle api, insetti impollinatori di circa il 70% delle specie vegetali, dall’altro provare ad inibire quella di animali come tassi, istrici e nutrie, che con le loro tane mettono in pericolo la tenuta di sponde e argini: se gli animali pericolosi per l’argine non trovano l’ambiente adatto, non si avvicinano e non lo mettono in pericolo. “Argini Fioriti” a Buonconvento si inserisce nel programma di eventi organizzati dall’ente consorziale in provincia di Siena.


VENETO

#RESPECT – CONOSCI LE ACQUE DEL TUO TERRITORIO

Si è tenuta la cerimonia conclusiva del progetto scuole “#Respect – Conosci le acque del tuo Consorzio”, realizzato dal Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) in collaborazione con il Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua. L’idrovora di Santa Margherita ha accolto più di quattrocento persone tra insegnanti, studenti e genitori per un momento di festa.
Il progetto giunto alla sua 7°edizione ha visto la partecipazione di 25 classi tra le scuole primarie e secondarie di primo grado, ricadenti nel comprensorio consortile.
L’iniziativa si articola nello svolgimento di 3 laboratori: 2 in classe, dove vengono affrontate le tematiche relative all’attività del Consorzio e un terzo, che prevede un’uscita sul territorio. Il percorso si conclude con la realizzazione di un elaborato finale, dimostrando un grande lavoro da parte degli insegnanti e un grande impegno da parte dei ragazzi.
Plastici, video, erbari, cartelloni hanno riempito per una giornata gli spazi dell’impianto idrovoro, colorando le sale, riempiendo di musica e immagini la “carbonaia”.


TOSCANA

CONFERMA

Definito l’assetto organizzativo di ANBI Toscana: dopo l’elezione a Presidente di Paolo Masetti e la rielezione di Serena Stefani in qualità di Vicepresidente è stata ratificata anche la conferma di Fabio Zappalorti, che fino al 2029 manterrà l’incarico di Direttore regionale.


AGENDA

Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà nella mattinata di giovedì 5 Giugno p.v., in occasione della Giornata Nazionale per la Cura dell’Ambiente, al Congresso FAI-CISL, in calendario nello spazio DumBO, a Bologna. Nel pomeriggio della stessa giornata il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, sarà invece a Gessate, nel Milanese, per l’inaugurazione della vasca di laminazione delle piene del Trobbia, organizzata dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi, con sede nel capoluogo regionale della Lombardia.

 

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
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