WEEKEND CONCLUSIVO PER LA SETTIMANA NAZIONALE DELLA BONIFICA E DELL’IRRIGAZIONE
APRONO LE CATTEDRALI DELL’ACQUA E SI SUSSEGUONO GLI EVENTI LUNGO LA PENISOLA. INAUGURATE NUOVE OPERE IDRAULICHE
Se, come tradizione, saranno le aperture delle “Cattedrali dell’Acqua” (i grandi impianti, capolavori di architettura idraulica, visitabili soprattutto in Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Marche, ma anche in Piemonte) ad essere protagoniste del weekend conclusivo della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione (24-25 Maggio), sono due le contrapposte immagini iconiche dell’edizione 2025 della manifestazione promossa da ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) a conclusione di giornate dedicate soprattutto ai più giovani: gli “Argini Fioriti” del Consorzio di bonifica Toscana Sud, seminati da centinaia di alunni/e per favorire la presenza di insetti impollinatori ed i circa 2000 giovani accompagnati dal Consorzio di bonifica Capitanata sulle dighe dei bacini desolatamente vuoti della Puglia.
A tali iniziative se ne accompagneranno molte altre, tra sabato e domenica, lungo la Penisola: da spettacoli in impianti idraulici spesso illuminati di tricolore (domenica: “Voci nella nebbia” a Bondeno, nel Ferrarese; “Accadueò - otto piccole storie originali sull’acqua” nel Complesso delle Murate a Firenze) a manifestazioni sportive (sabato: Corsa dell’Acqua a Isola del Liri, nel Frusinate; domenica: tour gravel da Concordia Sagittaria nel veneziano; maratona kayak da Bellona a Caiazzo nel Casertano; trekking nella toscana Val d’Orcia;) fino ad originali proposte in sintonia con l’ambiente (sabato, reading book con aperitivo nella sede del Consorzio di bonifica a Latina; domenica, “Relax sull’Arno: pagaiata e yoga sull’acqua al calar del sole”, nell’aretina Capolona).
Nei giorni a seguire, la Settimana vivrà anche di ulteriori epiloghi come l’inaugurazione della nuova sede del Consorzio di bonifica Tevere-Nera (lunedì 26 Maggio, a Terni)
L’edizione 2025 della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione lascerà anche nuove opere al territorio.
Mentre a Travagliato, in provincia di Brescia, il Consorzio di bonifica Oglio Mella ha inaugurato la vasca di laminazione sulla roggia locale, a Lova, nel Veneziano, il Consorzio di bonifica Acque Risorgive ha inaugurato il potenziamento della storica idrovora a ridosso della strada statale Romea e della Laguna Veneta. Attraverso questo intervento è stata accresciuta la capacità di sollevamento delle pompe con un’evidente ricaduta positiva per la sicurezza idraulica di 1.750 ettari tra i comuni di Campagna Lupia, Camponogara e Campolongo Maggiore. La parte più complessa dell'intervento (costo: € 4.315.400,00) è quella meno visibile: per consentire alla nuova pompa di scaricare in laguna è stata infatti costruita una botte a sifone con due grandi tubazioni lunghe 75 metri e alte più di 2, fatte passare, con una tecnologia a spinta, sotto l’alveo del canale Novissimo e sotto la statale Romea fino a 10 metri di profondità.
Se a Cavriana, in provincia di Mantova, il Consorzio di bonifica Garda Chiese taglia il nastro inaugurale per la vasca di laminazione del fosso Re, nel Ravennate è stata aperta la nuova cassa di espansione del Canale dei Mulini, realizzata dal Consorzio di bonifica Romagna Occidentale.
L’opera è stata progettata per aumentare la sicurezza idraulica del bacino del canale dei Mulini, che oggi svolge una funzione cruciale per lo scolo delle acque meteoriche e la distribuzione irrigua; durante il passaggio di una piena, il volume disponibile del bacino viene utilizzato per sottrarre acqua in alveo, riducendo così la portata della piena. Con un investimento regionale di oltre 3.375.000 euro, l’opera si estende su una superfice di 6,5 ettari nel comune di Castel Bolognese e comprende anche alcune opere idrauliche ricadenti in comune di Solarolo; è in grado di contenere fino a 143.000 metri cubi d’acqua e consente di laminare una portata massima di 6 metri cubi al secondo tramite uno sfioratore lungo 100 metri. Per la maggior parte del tempo, la cassa svolge una funzione ambientale, promuovendo la biodiversità e la riqualificazione del paesaggio rurale; è stata infatti creata un’area naturalistica con bosco igrofilo, che ospita specie autoctone, quali salici, farnie, pioppi, lentaggini ed evonimi.
L’area rappresenta, inoltre, un impianto ad alta innovazione ecologica, perché include un sistema di fitodepurazione a flusso libero, con tre vasche di sedimentazione che permettono di migliorare la qualità delle acque derivate dal fiume Senio e valorizzarle dal punto di vista irriguo. Infine, un percorso didattico-pedonale lungo gli argini offrirà un punto di osservazione privilegiato sulla flora e sulla fauna del nuovo ecosistema.
Infine, alla periferia di Arezzo, in località Chiassa è nato il primo Museo delle Arti Umide, raccolta “en plein air” di opere realizzate con i materiali trasportati e depositati dall’acqua: rami, tronchi, pietre e altri “regali del fiume” si trasformano in sculture, installazioni, animali ed oggetti, frutto della fantasia e dell’abilità di adulti e bambini. L’iniziativa (nata dalla collaborazione fra Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, scuole, parrocchie, circoli ricreativi, l’Accademia del Ruzzo e cittadini) punta a trasformare l’area in un percorso artistico accessibile, mutevole ed in continua evoluzione, valorizzando il corso d’acqua come spazio di creatività, partecipazione e cittadinanza attiva; lungo il sentiero, che conduce dalla chiesa al torrente, prendono forma decine di creazioni: un’arte effimera, che cambia con le stagioni e che invita tutti a lasciare un segno.
Conclude Francesco Vincenzi, Presidente ANBI: “I Consorzi di bonifica ed irrigazione, soprattutto nel periodo storico della crisi climatica, assumono sul campo un ruolo determinante nella gestione della risorsa idrica: con l’organizzazione dell’annuale Settimana vogliamo valorizzare il nostro operato, coinvolgendo la cittadinanza e soprattutto le giovani generazioni per sviluppare un’ormai indispensabile cultura dell’acqua.”
CONTRATTO COLLETTIVO DEI CONSORZI DI BONIFICA RINNOVO A TEMPO RECORD
FOLLI: “E’ LA CONFERMA DI UN SETTORE EFFICIENTE E COMPETITIVO CON MODERNE RELAZIONI INDUSTRIALI FONDATE SUL DIALOGO CONTINUO”
SNEBI (Sindacato Nazionale Enti Bonifica ed Irrigazione) ed organizzazioni sindacali di settore (FLAI-CGIL, FAI-CISL E FILBI-UIL) hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo sugli aspetti economici del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei Consorzi di bonifica per il biennio 2025-2026: un risultato ottenuto in brevissimo tempo dalla scadenza del contratto, confermando l’efficienza e la competitività di un settore caratterizzato da relazioni industriali moderne e di qualità.
Le modifiche di alcuni testi del CCNL introducono importanti novità in ambito economico e normativo intervenendo, tra l’altro, su aspetti della classificazione del personale, privilegiando l’esigenza di scegliere competenza e capacità di fare sistema.
Il Presidente SNEBI, Alessandro Folli, ha evidenziato: “Il rinnovo del contratto ha confermato, ancora una volta, la validità di un sistema di relazioni industriali, fondato sul dialogo continuo, capace di sostenere competitività ed occupazione, contribuendo a valorizzare sempre più il ruolo dei Consorzi di bonifica.”
Il Segretario Nazionale SNEBI, Massimo Gargano, ha aggiunto: “In una realtà, dove le enormi sfide legate ai cambiamenti climatici non possono prescindere dall’innovazione, è necessario ragionare senza dualismi, ritenendo fondamentale il confronto tra le Parti, al fine di trovare soluzioni condivise per la competitività e la crescita. L’Italia è un Paese, che sui mercati mondiali vince con i valori originali e distintivi della bellezza di ambiente, storia, cultura, arte e cibo che non hanno pari: tutto ciò deve però esprimersi in territori sicuri, ordinati e con un’agricoltura, che senza acqua non esisterebbe. I Consorzi di bonifica, i loro amministratori, i collaboratori trovano anche nel Contratto Collettivo, uno strumento per valorizzare sensibilità, competenze e capacità di procedere insieme.”
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
ECCO L’ITALIA ARCOBALENO: NON E’ QUELLA DELLA PACE MA DELLE DISPONIBILITA’ D’ACQUA
VINCENZI: “ERA GIA’ TUTTO PREVISTO MA IL PAESE DEVE RECUPERARE IL TEMPO”
“La nostra Italia arcobaleno non è purtroppo quella per la pace, di cui abbiamo tanto bisogno, ma quella dell’insufficienza d’acqua, che da mesi il nostro Osservatorio Risorse Idriche sta segnalando”: a dirlo è stato uno sconsolato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, commentando i dati del più recente report. “Nella distrazione generale dell’opinione pubblica – ha proseguito - anche quest’anno ci saranno comunità del nostro Paese, costrette a vivere un’estate d’emergenza idrica, senza considerare i gravi danni, che agricoltura ed ambiente stanno già subendo ora.”
Come spesso è accaduto negli anni recenti, l’ “Italia dell’acqua” è spaccata in due con un Nord, dove i flussi in alveo riprendono immediatamente vigore anche dopo settimane caratterizzate da stabilità atmosferica (con incremento del rischio idrogeologico) ed un Sud, dove è ormai scontata un’altra estate con restrizioni nella distribuzione idrica con gli inevitabili contraccolpi sull’economia dei territori (soprattutto settore primario, turismo ed energia).
Le situazioni più preoccupanti si registrano nel Mezzogiorno, dove le sporadiche piogge primaverili non riescono ad incidere su riserve idriche, che si stanno già rivelando insufficienti ad affrontare la stagione più calda.
Nell’ “assetata” Puglia, dopo un Aprile siccitoso con una cumulata mensile media di circa 30 millimetri, anche la seconda decade di Maggio ha registrato un deficit di precipitazioni medio, pari a -14 millimetri (fonte: Arif Puglia). Esigui sono stati gli afflussi idrici nella sitibonda Capitanata: se è vero che il “trend” si è invertito dopo due settimane di cali, l’incremento (+180.000 metri cubi) non ha pressoché intaccato il deficit idrico, che affligge il Tavoliere: -219,54 milioni di metri cubi rispetto ai volumi invasabili (-66,2% ) e addirittura -mln. mc. 72,8 rispetto al già drammatico 2024.
In Sicilia, nella prima decade di Maggio, solo alcune località della costa messinese ed etnea catanese hanno potuto beneficiare di cumulate pluviometriche consistenti (tra i 10 ed i 25 millimetri), mentre il resto dell’isola si è dovuta accontentare di poche gocce, rendendo oltremodo effimero l’incremento dei volumi invasati, registrato in Aprile: + mln.mc.4,11 e che aveva portato l’acqua raccolta nei bacini a mln. mc.378,86 (54% dei volumi invasabili) con un surplus sul 2024 di quasi 81 milioni di metri cubi. Sono però bastati 4 giorni di inizio Maggio per vedere ridurre tale disponibilità di oltre 5 milioni di metri cubi (fonte: Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia), la metà dei quali rilasciati dalla diga Trinità di Castelvetrano nel Trapanese, nota opera incompiuta, progettata per una capacità di 18 milioni di metri cubi, ma attualmente autorizzata a contenerne solo 2 milioni e mezzo: così, a ridosso della stagione estiva, la metà di quanto raccolto ad Aprile è stato rilasciato verso il mare con buona pace delle campagne trapanesi, assetate come quelle ennesi, dove anche il lago Olivo a Piazza Armerina ha visto ridursi i propri volumi di 1.400.000 metri cubi in soli 4 giorni.
“Questi dati confermano come il problema siciliano sia prioritariamente una questione infrastrutturale ad iniziare dal completamento degli schemi idrici. Nell’Isola ci sono almeno 4 grandi opere da completare per una spesa complessiva di circa 100 milioni di euro” ha evidenziato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
In Basilicata, grazie alle piogge cadute la scorsa settimana, gli invasi hanno guadagnato volumi pari circa 800.000 metri cubi, ma resta notevole il deficit rispetto al 2024: - mln. mc. 54,36.
Il 2025 si sta invece rivelando un’annata particolarmente “umida” per l’Italia settentrionale, dove continua a piovere, anche in questa seconda metà del mese di maggio, spesso sotto forma di isolati e violenti nubifragi come quelli, che hanno interessato diverse località nelle scorse ore: in Romagna, si sono registrate cumulate orarie superiori ai 50 millimetri nel Forlivese; a Casalbuttano, nel Cremonese, in sole 3 ore sono caduti mm.75 di pioggia mentre in Piemonte, a Pinerolo, i pluviometri hanno registrato mm.114 di pioggia in 9 ore con conseguente aumento di portata nei corsi d’acqua locali e di rischio per l’assetto idrogeologico soprattutto in territori, dove i bacini di accumulo sono già saturi e non più in grado di trattenere ulteriori volumi idrici.
Permangono pieni al colmo i grandi laghi dell’Italia settentrionale, sfiorando spesso i massimi storici: Verbano riempito al 102,3% con piccole tracimazioni nelle zone più basse; Lario al 80,6%; Sebino al 92,1%; Benaco al 95%.
In Valle d’Aosta si registrano incrementi delle portate nella Dora Baltea e nel torrente Lys.
Al netto degli afflussi nelle scorse ore (a Torino si sono registrate punte di mc/s 426 con un incremento del 220%), la portata del fiume Po è decrescente e leggermente inferiore alla media mensile lungo il resto dell’asta: a Pontelagoscuro è stimabile in -8%, mentre nell’Alessandrino è -14%;
In Piemonte sono in calo e sotto media anche i flussi in altri corsi d’acqua come Tanaro, Stura di Demonte, Stura di Lanzo e Toce.
In Lombardia, le riserve idriche risultano inferiori alla media del 5% circa a causa dell’esiguità di neve in quota (-25,5%).
In Liguria calano i livelli idrometrici dei fiumi Entella, Vara, Magra e Argentina.
Anche in Veneto diminuiscono le portate della maggior parte dei fiumi, pur mantenendosi abbondanti e, nel caso della Livenza, superiori alla media.
Restano esigui i flussi idrici nei fiumi appenninici dell’Emilia, perché privi dell’afflusso generato dalla fusione nivale; recenti apporti pluviali hanno invece accresciuto notevolmente i livelli idrometrici nei bacini di Romagna.
In Toscana, segno meno nelle altezze idrometriche dei fiumi Serchio, Arno, Sieve ed Ombrone; sull’Isola d’Elba le raffiche di vento hanno superato i 110 chilometri all’ora.
Nelle Marche, le dighe trattengono ingenti riserve idriche (mln. mc. 55,47), nonostante le riduzioni di portata, registrate nei fiumi.
In Umbria, il livello del lago Trasimeno si è abbassato di 3 centimetri in una settimana ed anche i flussi dei fiumi Chiascio, Topino e Paglia si sono ridotti.
Di cm.3 è pure l’abbassamento del livello del lago di Bracciano nel Lazio; anche i 2 laghi alle porte di Roma registrano cali significativi: -cm. 2 per il bacino di Albano e addirittura – cm.6 per quello di Nemi (fonte AUBAC). I flussi in alveo dei fiumi Tevere, Aniene e Velino tornano sotto la media dello scorso quinquennio.
In Campania, infine, si registra la crescita dei livelli dei fiumi Volturno, Sele e Garigliano.

GIORNATA MONDIALE DELLA BIODIVERSITA’
OGNI ANNO DUECENTO NUOVE SPECIE ALIENE MINACCIANO GLI ECOSISTEMI ITALIANI. I CONSORZI DI BONIFICA ED IRRIGAZIONE IMPEGNATI QUOTIDIANAMENTE NELL’AZIONE DI CONTRASTO ESEMPI DA EMILIA ROMAGNA E VENETO
VINCENZI: “L’AMBIENTE SI TUTELA CON SCELTE CONCRETE E PRATICABILI NON CON IDEOLOGISMI CONTROPRODUCENTI”
“Per salvaguardare la biodiversità serve un approccio ambientalista sostenibile, che salvaguardi gli ecosistemi ed incentivi la permanenza, nonché lo sviluppo delle attività agricole, contrastando in Italia l’imperante cementificazione ad iniziare dall’approvazione della legge contro l’indiscriminato consumo di suolo”: a ribadirlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, in occasione del Biodiversity Day, che si è celebrata il 22 Maggio in tutto il mondo per iniziativa dell’ONU.
Sono tante le iniziative, che vedono i Consorzi di bonifica ed irrigazione impegnati a salvaguardare le specie autoctone, animali e vegetali, la cui sopravvivenza è minacciata da oltre 3.500 varietà aliene, la cui presenza è già stata documentata e si stima aumenti ogni anno di altre 200, favorita dalla crisi climatica e dalla globalizzazione.
In Emilia Romagna, ad esempio, è in fase di avvio l’ultima stagione di contenimento del gambero alloctono invasivo Procambaurs Clarkii (chiamato anche gambero della Louisiana o gambero killer); il Consorzio di bonifica Piacenza è parte attiva del progetto LIFE CLAW (Crayfish LineAges conservation in north-Western apennine) cofinanziato dall’Unione Europea, il cui obbiettivo è di conservare e migliorare le popolazioni del gambero d’acqua dolce autoctono “Austropotamobius pallipes” anche in Liguria.
Il gambero della Louisiana è un crostaceo di origine nord-americana, introdotto in Europa negli anni ‘70 a scopo alimentare e poi proliferato fino a diventare la specie di gambero d’acqua dolce più “traslocata” al mondo.
“Con questo progetto – ha riferito Luigi Bisi, Presidente dell’ente consorziale - contribuiamo a migliorare la biodiversità, contrastando la diffusione di animali estranei al territorio e responsabili anche di pericolosi danneggiamenti alle sponde dei canali a causa dei tunnel scavati negli argini, nonché dell’ostruzione di griglie ed infrastrutture idrauliche, necessarie alla gestione delle derivazioni irrigue.”
Interessa invece le api, il progetto Interreg Italia-Slovenia “Bee2gether”, che ha sede anche nell’Oasi Lipu a Gaggio di Marcon, dove la gestione idraulica è curata dal veneziano Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Lì, “Veneto Agricoltura” ha installato un nido per api selvatiche o solitarie, di cui ancora poco si conosce, ma si presume che in Italia ce ne siano oltre 1000 specie; a differenza delle api domestiche, che abitualmente conosciamo, non vivono in gruppi e nidificano soprattutto in fori nel legno o negli steli cavi delle piante. Il progetto Interreg prevede l’utilizzo di sensibili bioindicatori come le api per monitorare la condizione ambientale del territorio.
“E’ proprio il nostro, straordinario territorio con il suo patrimonio umano e naturale, che proponiamo essere perno di un diverso modello di sviluppo per il nostro Paese. C’è un’esemplare similitudine fra la necessità di contemperare sostenibilità ambientale, economica e sociale con le tre condizioni della biodiversità: genetica, di specie e di ecosistemi. È la testimonianza che le soluzioni sono complesse e non possono essere figlie di ideologismi; per questo, proponiamo soluzioni multifunzionali, a iniziare dal Piano Bacini Idrici” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
FRIULI VENEZIA GIULIA
PRESENTATO NUOVO IMPIANTO IRRIGUO
Il Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine) ha presentato, nella sede comunale di Corno di Rosazzo, il progetto del nuovo impianto irriguo locale. L’opera si inserisce nel più ampio progetto di razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse idriche e di valorizzazione delle colture di pregio nella zona dei colli orientali del Friuli, con l’obiettivo di migliorare l'efficienza e la sostenibilità dell’irrigazione a servizio dell’agricoltura del territorio.
La realizzazione del nuovo impianto irriguo, già in fase di completamento, è finalizzata a garantire una disponibilità idrica costante per le colture, migliorare la resilienza agricola rispetto ai cambiamenti climatici, razionalizzare l’utilizzo della risorsa idrica attraverso un sistema efficiente e tecnologicamente avanzato.
L'intervento principale consiste nella costruzione di un invaso artificiale e nella realizzazione di una nuova rete irrigua a pressione in località Casali Gallo. Il volume utile di accumulo è pari a 66.000 metri cubi; faranno da fonti di approvvigionamento, le acque meteoriche ed i prelievi da sorgenti individuate nei pressi dell’invaso.
La tipologia della rete irrigua è a pressione, per un’estensione di circa centosessanta ettari di superficie agricola servita. Il moderno impianto è dotato di automazione per la gestione e distribuzione efficiente dell’acqua. L’impianto era atteso da anni e si è concretizzato, grazie al progetto dei mini invasi, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia con 20 milioni di euro ed affidato all’ente consortile.
Il progetto è in fase autorizzativa e l’avvio dei lavori è previsto entro il 2027. L’ente consorziale sta sviluppando anche altri progetti di invasi nella zona di Buttrio e Torreano di Cividale, oltre che a Premariacco, Manzano e Martignacco.
LAZIO
TANTE AUTORITA’ PER LA SECONDA CORSA DELL’ACQUA
C’era anche l'Assessore Agricoltura Regione Lazio, Giancarlo Righini, ad Anagni per la seconda edizione della Corsa dell’Acqua, che ha dato il via alle iniziative organizzate da ANBI Lazio per la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione.
Di fronte a tanti amministratori locali e provinciali, circa duecento podisti si sono misurati sul percorso di oltre dieci chilometri, che ha coinvolto quasi l'intero, suggestivo perimetro dell'impianto di Tufano nella “città dei Papi”; a fare gli onori di asa è stato il locale Consorzio di bonifica frusinate “A Sud di Anagni”.
VENETO
AGRICOLTURA A SERVIZIO DELL’AMBIENTE
Aree umide, siepi, fasce boscate: il contributo, che l'agricoltura fornisce ai territori in chiave di adattamento climatico, è enorme e sempre più riconosciuto da cittadini ed Istituzioni; queste buone pratiche richiedono però conoscenze, progettazioni ed investimenti per ottimizzare gli effetti in termini di biodiversità e produttività degli agrosistemi.
Nasce con questi obbiettivi il progetto SOS AGRI.CLIMA promosso dal Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (con sede a San Bonifacio, in provincia di Verona), in collaborazione con aziende agricole del comprensorio, con il sostegno della Regione del Veneto ed illustrato in un convegno tenutosi nel contesto della Giornata Mondiale della Biodiversità a Legnago. Il progetto contribuisce concretamente alla tutela degli ecosistemi, valorizzando il ruolo degli agricoltori come custodi del territorio.
TOSCANA
SI PUNTA SUI CONTRATTI DI FIUME
Il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) ha approvato le variazioni di budget per l’anno 2025 e i relativi documenti di programmazione dei lavori, nei quali sono stati recepiti gli ultimi finanziamenti ricevuti e le necessità in termini di servizi, forniture, lavori da progettare ed attuare nel comprensorio.
Sono state inoltre comunicate le proposte modifiche al Piano di Organizzazione Variabile: tra le novità, l’attribuzione al già esistente Settore Programmazione anche della gestione e del coordinamento degli interventi urgenti non programmati, oltre che delle competenze e del personale per seguire i tanti Contratti di Fiume, che vedono in diversi modi coinvolto anche l’ente consortile.
È stato inoltre reso noto l’aggiornamento sulle necessità economiche e lo stato di attuazione dei 20 interventi di somma urgenza (importo totale: € 18.275.000,00), che l’ente consorziale, in accordo con il Genio Civile della Regione Toscana, ha attivato e sta seguendo dopo l’evento meteo di Marzo 2025.
Infine, in occasione del Festival “72 ore di Biodiversità”, promosso da Rete Semi Rurali con il patrocinio del Comune di Scandicci e di Regione Toscana, è stato presentato l’avvio del processo di costruzione del Contratto di Fiume della Greve, promosso dai Comuni di Greve in Chianti, San Casciano Val di Pesa, Impruneta, Scandicci e Firenze.
L’iniziativa segna un passaggio strategico per riconoscere e ripensare il fiume Greve non più soltanto come infrastruttura idraulica, ma come ecosistema complesso e di alto valore ambientale, spazio pubblico e motore di biodiversità e sviluppo locale.
CAMPANIA
RICONFERMA
Vito Busillo, VicePresidente ANBI, è stato riconfermato alla Presidenza del Consorzio di bonifica Destra Sele, con sede a Salerno. L’ente provvede all' irrigazione di una delle aree più fertili d’Europa, dove ogni giorno sono servite oltre undicimila aziende agricole con un sistema che funziona 18 ore su 24 per 365 giorni all’anno.
“Agli interventi per consentire una corretta irrigazione dei territori e alle opere di bonifica dobbiamo affiancare anche opere per prevenire i cambiamenti climatici – ha dichiarato Busillo - Intendiamo realizzare vasche di accumulo e di laminazione dell’acqua piovana, in modo da poter utilizzare successivamente la risorsa durante i periodi, nei quali c’è più richiesta.”
AGENDA
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, interverrà sabato 24 Maggio p.v. all’inaugurazione della vasca di laminazione del fosso Re, prevista alle ore 10.30 a Cavriana, nel Mantovano, per iniziativa del Consorzio di bonifica Garda Chiese (con sede nel capoluogo di provincia).
Vincenzi concluderà anche, nel pomeriggio di mercoledì 28 Maggio, il convegno “Delta, lagune, aree costiere” organizzato nel Museo Regionale della Bonifica di Ca’ Vendramin a Taglio di Po, in provincia di Rovigo, dal locale ente consortile Delta Po.
Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, sarà invece, nella mattinata di lunedì 26 Maggio, al convegno “Acqua è economia, solidarietà, economia dei territori, bene comune”, che si terrà nella sala dell’hotel Garden, a Terni e cui seguirà l’inaugurazione della nuova sede del locale Consorzio di bonifica Tevere Nera.
Il DG ANBI interverrà anche al convegno “Multifunzionalità e riuso delle acque: il ruolo del Consorzio di bonifica” posticipato alla mattinata di giovedì 29 Maggio presso l’impianto di sollevamento irriguo a Santa Maria La Fossa, nel Casertano; ad organizzare l’evento è il Consorzio di bonifica Volturno (con sede nel capoluogo di provincia). |