Anno XXVII, n. 19 lunedì, 19 maggio 2025

TORNA LA SETTIMANA NAZIONALE DELLA BONIFICA E DELL’IRRIGAZIONE: COMINCIA IL CERCHIO DELL’ ACQUA

Si tiene, dal 17 al 25 Maggio p.v. lungo la Penisola, la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, con i patrocini di Ministero dell’Ambiente ed Unarga (Unione Nazionale Associazioni Regionali Giornalisti Agroambientali), nonché la media partnership RAI; tema dell’edizione 2025: “Il cerchio dell’acqua. Risorse idriche e multifunzionalità per la sostenibilità”. Protagonisti delle iniziative sono musei ed impianti idraulici, molti dei quali vengono aperti al pubblico con visite guidate, così come tante sono le iniziative alla conoscenza del territorio, quali passeggiate, biciclettate e gommonate. In particolare, da lunedì 19 Maggio, tornano i focus per le scuole con visite guidate ad opere idrauliche ed iniziative finali di percorsi didattici.
“Viviamo in un ambiente quotidianamente garantito dalla silenziosa azione dei Consorzi di bonifica ed irrigazione. Questa Settimana vuole farne conoscere l’indispensabile lavoro” ha indicato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Frequentarci in questa Settimana – ha chiosato il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano – significa riappropriarsi di un patrimonio idraulico, ammirato nel mondo, ma è anche un’occasione di valorizzazione per quel territorio, che noi chiediamo sia perno di un nuovo modello di sviluppo per il Paese.”
Nel “cartellone” della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione 2025 va segnalato  l’esordio di ANBI Molise.  Il programma delle iniziative, articolato per regioni, è disponibile sul sito www.anbi.it .


OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

RISERVE IDRICHE IN COSTANTE CALO NEL SUD ITALIA IRRIGAZIONE PRESSOCHE’ AZZERATA NEL FOGGIANO DOVE È PEGGIO DELL’ANNO SCORSO!

L’APPELLO DI ANBI PER RISPOSTE COMUNI URGENTI, CONCRETE E SOSTENIBILI

Il settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche ha evidenziato che va acuendosi l’insufficienza d’acqua nell’Italia meridionale: da ormai due settimane, la crescita dei volumi invasati si è fermata e si riducono le esigue riserve.
In Puglia è il caso della Capitanata, che in 14 giorni ha assistito alla riduzione di circa ottocentomila metri cubi d’acqua degli appena 113 milioni, che era riuscita a stoccare; nel confronto con il già drammatico 2024, il deficit è di mln. mc. 76,71! La principale fonte di approvvigionamento idrico del Tavoliere, seppur in territorio molisano, è la diga di Occhito, che ora contiene 76 milioni di metri cubi d’acqua (il 30% dei volumi di riempimento autorizzati) contro gli oltre centoquarasntacinque milioni dello scorso anno e di cui solo mln. 36 saranno utilizzabili per le varie finalità in quanto, sotto il limite dei 40 milioni di metri cubi (“volume morto”), le erogazioni saranno appannaggio quasi esclusivo dell’uso potabile. Si prevede che la disponibilità idrica dall’invaso per il comparto irriguo riuscirà a soddisfare meno del 6% del fabbisogno stimato.
In 7 giorni la Basilicata ha visto ridursi di 2 milioni di metri cubi le proprie scorte d’acqua; anche qui il deficit, rispetto al 2024, è considerevole e quantificabile in – mln. mc. 56,13.
Pure la Campania, dove i flussi nei corsi d’acqua risultano calanti, dovrà affrontare nei prossimi mesi le problematiche relative alla scarsità idrica. In Irpinia, l’invaso di Conza, che fornisce acqua anche ad altre regioni, tra cui la Puglia, ad Aprile era  al 74,52% di riempimento, registrando un deficit di 10 milioni e mezzo di metri cubi rispetto ai volumi massimi autorizzati, nonché -mln. mc. 4,76 rispetto al 2024. Sempre in Irpinia, nell’Alta Valle del Sele, la sorgente Sanità registrava, ad Aprile, la portata media più bassa del decennio: 3000 litri al secondo contro l/s 3.207 del 2020 e l/s 3.222 del 2017; lo stesso sta accadendo  alle sorgenti dei monti Picentini, Cassano e Serino. La causa di questo impoverimento delle portate sorgive è da attribuire alle scarse piogge, che stanno caratterizzando l’anno idrologico di questi territori (-15% ca. da Ottobre a Marzo), ma anche alla precedente annata siccitosa.
“Seppur a macchia di leopardo, considerando pure Sicilia e Sardegna, va delineandosi un aggravamento delle condizioni idriche nell’Italia meridionale con segnali di preoccupazione anche per alcune zone centrali della Penisola. A prevalere saranno inevitabilmente le logiche dell’emergenza, mentre registriamo che purtroppo continua a latitare la cultura della prevenzione: in Italia abbiamo dati, competenze e perfino risorse economiche, che necessitano solo di essere attivati dai soggetti decisori” ha segnalato ancora una volta Francesco Vincenzi, Presidente ANBI. 
In Calabria i bacini artificiali Arvo, Ampollino e Passante registrano valori di riempimento in linea con la media del periodo, mentre l’invaso del Menta è pieno all’80%; fra i territori del Vibonese e del Catanzarese, il serbatoio di Alaco registra invece un deficit pari al 47,5% ca. sui volumi invasabili.
Sui monti del Matese in Molise, nel primo trimestre di quest’anno è piovuto  un 25% ca. in meno della media; le portate delle sorgenti di rio Freddo e Santa Maria dei Rivoli sono così le più basse del decennio (fonte: Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale).
Positiva in Abruzzo è invece la condizione dell’invaso di Penne, che attualmente contiene 8,47 milioni di metri cubi d’acqua.
Nel Lazio il  livello dei laghi di Bracciano e di Nemi continua a decrescere, abbassandosi questa settimana di 2 centimetri; in aumento sono i flussi dei fiumi Tevere e Velino, mentre si riducono quelli dell’Aniene.
In Umbria sono stabili le portate dei fiumi Topino, Chiascio e Paglia, mentre l’altezza idrometrica del lago Trasimeno cresce di 1 centimetro; sulla regione, Aprile ha registrato mediamente una cumulata pluviometrica di settantatrè millimetri ca. e superiore a quella rilevata lo scorso anno.
Nelle Marche tornano a scendere i livelli dei fiumi Potenza, Tronto, Nera e Sentino; gli invasi stanno assolvendo la loro funzione primaria, dando acqua alle campagne (in una settimana i volumi trattenuti si sono ridotti di 430.000 metri cubi).
In Toscana, dove ormai da diversi mesi piove molto, le portate fluviali continuano ad essere superiori alla media (Sieve +232%, Arno +130%).
In Liguria, dopo le abbondanti piogge della scorsa settimana ed i conseguenti rialzi dei livelli idrometrici, i fiumi dei bacini di Levante, che si caratterizzano in gran parte per il regime torrentizio, sono tornati a decrescere in modo rapido e significativo.
Nei bacini dell’Italia settentrionale l’acqua continua ad essere sovrabbondante, grazie ai generosi apporti pluviali ed alla fusione del manto nevoso in quota.
In Valle d’Aosta, i flussi dei fiumi Dora Baltea e Lys restano più che generosi, seppur ridotti rispetto alla settimana scorsa.
In Piemonte, i fiumi Tanaro, Toce, Stura di Demonte e di Lanzo hanno livelli in ribasso e, in alcuni casi, inferiori alla media.
In Lombardia, il 2025 ha registrato un deficit significativo di manto nevoso (attualmente -31% ca.), che condiziona anche il bilancio idrico della regione con un deficit  stimato in 372 milioni di metri cubi (-12,9%).
I “Grandi Laghi” registrano livelli ampiamente superiori alla media del periodo e valori di riempimento, che vanno da 81,8% del Lario a 103,4% del Maggiore.
Anche per il Nord-Est il 2025 si sta rivelando un anno particolarmente umido, anche se caldo.
In Veneto le precipitazioni d’Aprile sono state superiori del 26% alla media (punte di oltre 40% sui bacini dei fiumi Adige e Piave), ma con un deficit di precipitazioni nevose (dovuto ad anomalie positive di temperatura: su scala regionale, il mese scorso è stato più caldo di 1,7°), che da inizio anno idrologico è stimabile in -30% sulle Dolomiti e -40% sulle Prealpi. Questa settimana sono cresciute le portate di tutti i principali corsi d’acqua, ad eccezione del Piave; flussi indicativamente nella media per Brenta e Muson dei Sassi, mentre sopra la media sono Adige (+33%), Bacchiglione (+16%) e Livenza (+17%).
In Emilia-Romagna si registra la decrescita dei livelli dei fiumi appenninici con la sola eccezione del Reno, che comunque non riesce ad avvicinarsi ai valori tipici del periodo, registrando -42% ca. (fonte: ARPAE).
Infine, la portata del fiume Po è in calo nei rilevamenti torinesi e nell’Alessandrino, mentre in Emilia-Romagna e Lombardia i deflussi degli affluenti vanno ulteriormente ad arricchire il già generoso patrimonio idrico del maggior fiume d’Italia (a Pontelagoscuro scorrono quasi mille metri cubi in più della norma).
A livello globale, le temperature degli oceani registrano temperature record ed il mar Mediterraneo continua ad essere troppo caldo con anomalie, che vanno da un grado ad oltre tre gradi; secondo i dati del sistema Copernicus, oltre ai rischi meteorologici, il surriscaldamento delle acque mette in pericolo gli ecosistemi marini soprattutto in un ambiente “simil lacustre” come quello del mare Nostrum. Così, già ora, nell’Adriatico centro-settentrionale si assiste ad una proliferazione di alghe che, riducendo l’ossigeno nell’acqua, minaccia la vita marina e l’economia della pesca, con ricadute negative anche sul turismo a causa della presenza di mucillagine, come già accadde l’anno scorso nelle località costiere italiane e croate.
“E’ questo l’ulteriore indicatore dei molteplici interessi toccati dalla crisi climatica. In attesa di ancora lontane risposte planetarie in tema di mitigazione, ci appelliamo affinché, almeno dal livello nazionale a quello europeo, si abbandonino pregiudizi ed ideologismi evidentemente superati da trasformazioni epocali, che abbisognano di urgenti risposte concrete e realmente sostenibili” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.

                                                                                            

CALABRIA

RAGGIUNTO ACCORDO SU TARIFFE IRRIGUE

Dopo una lunga e proficua fase di concertazione, si è tenuto, nella sede di Regione Calabria, un importante incontro tra i rappresentanti del Consorzio di bonifica Calabria (con sede a Catanzaro) e delle Organizzazioni Professionali Agricole con l'Assessore Regionale Agricoltura, Gianluca Gallo, per condividere i criteri per l’individuazione della nuova tariffa per il prelievo d'acqua dagli impianti irrigui consortili. 
L'incontro è stato promosso a seguito delle preoccupazioni sollevate dalle O.P.A. in merito alle ripercussioni, che l'aumento di alcune tariffe avrebbe potuto avere sulle aziende rurali, già gravate da notevoli difficoltà economiche.  Nel corso della discussione, l’ente consortile ha illustrato la necessità di garantire un gettito sufficiente a coprire i costi di gestione degli impianti, sottolineando l'importanza di armonizzare le tariffe sull'intero territorio regionale per superare le sperequazioni esistenti.
Le associazioni agricole hanno presentato le loro proposte per mitigare l'impatto economico sui produttori, evidenziando il ruolo fondamentale del settore primario per lo sviluppo regionale.
Grazie all'impegno di tutte le parti coinvolte, si è giunti ad un accordo per la rimodulazione delle tariffe agricole.  La nuova tariffa unica regionale comporterà una diminuzione rispetto alle tariffe adottate in 9 degli 11 comprensori consortili ed un lieve aumento nei 2 restanti comprensori.  Sono state definite agevolazioni per gli imprenditori agricoli a titolo principale e per i coltivatori diretti (35%), nonché per tutti gli utenti (10%), che opteranno per il pagamento in unica soluzione.
Le Organizzazioni Professionali Agricole hanno condiviso unanimemente il percorso sostenuto per il raggiungimento della tariffa unica regionale, raccomandando all’ente consorziale di continuare nella repressione degli abusivi e nell’emersione completa di tutte le superfici agricole, effettivamente irrigate.
L'incontro si è concluso con la comune volontà di concentrarsi sulla valorizzazione delle risorse idriche regionali in modo efficiente e sostenibile, anche attraverso la modernizzazione e l’adeguamento delle infrastrutture.


VENETO

EFFICIENTAMENTO IRRIGUO OGNUNO DEVE FARE LA PROPRIA PARTE

“Il lavoro dei Consorzi di bonifica prerequisito per l’efficientamento irriguo delle aziende”: ANBI Veneto ha commentato così la chiusura degli adempimenti tecnici del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della regione. Superano i quattrocento milioni di euro, gli interventi di infrastrutturazione irrigua, che i Consorzi di bonifica hanno realizzato in Veneto negli anni recenti, grazie a diverse linee di finanziamento ministeriali, a partire dal P.S.R.N. (Piano Sviluppo Rurale Nazionale).
Di questi, una parte significativa riguarda la riconversione dal sistema tradizionale “a scorrimento” a sistemi più efficienti “a pressione” con centraline, reti tubate, sistemi di telecontrollo, che hanno consentito di migliorare la distribuzione della risorsa idrica, in chiave di adattamento al cambiamento climatico.
Le risorse stanziate dalla Regione Veneto, tramite P.S.R. (Piano Sviluppo Rurale), sono fondamentali per rendere concreti i benefici di questo grande lavoro, perché le nuove forme d’irrigazione necessitano di interventi d’adeguamento degli impianti aziendali, che comportano investimenti anche significativi per gli agricoltori.
È necessario proseguire sulla strada dell’efficientamento irriguo ed è necessario, pertanto, che le Istituzioni continuino a fare la loro parte, sia per quanto riguarda il finanziamento dei progetti di ammodernamento della rete irrigua ad opera dei Consorzi di bonifica, sia per quanto riguarda i contributi agli agricoltori per l’adeguamento degli impianti aziendali.


FRIULI VENEZIA GIULIA

VERSO UNA GESTIONE IDRICA PIU’ EFFICIENTE

Riduzione delle perdite d’acqua nei canali irrigui, efficientamento della rete idrica, contenimento dei consumi energetici degli impianti di pompaggio dalla falda, minori costi di manutenzione: sono gli obiettivi del progetto di ammodernamento del canale di Castions, che attraversa 6 comuni (Udine, Campoformido, Pozzuolo del Friuli, Pavia di Udine, Mortegliano e Castions di Strada) dove alimenta la gran parte degli impianti d’irrigazione e che ha ottenuto uno stanziamento di 8.350.000 euro (dal Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste) nell’ambito di un piano nazionale per lo sviluppo infrastrutturale e la resilienza degli agrosistemi irrigui, finanziato fino al 2027 con una dotazione complessiva di 440 milioni di euro.
Il canale di Castions fa parte del sistema Ledra-Tagliamento, che deriva le sue acque dal fiume Tagliamento in località Ospedaletto (Gemona) e dal fiume Ledra in località Andreuzza (Buia), convogliandole nel comprensorio mediante una rete dello sviluppo di  circa trecentocinquanta chilometri. Costruiti tra il 1928 e il 1960, i canali di distribuzione presenti, nonostante l’impermeabilizzazione e i diversi interventi manutentivi, evidenziano una consistente perdita d’acqua irrigua, dovuta sia all’infiltrazione al suolo che al degrado dei rivestimenti.
L’intervento, proposta dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine) prevede quindi il rivestimento in calcestruzzo della parte bagnata del canale, la demolizione con relativa ricostruzione dei manufatti danneggiati, la manutenzione degli attraversamenti, il rinverdimento delle sponde.
Il progetto si sviluppa lungo km. 13,8, suddivisi in 12 tratte tra il punto di presa a Udine, in zona Gervasutta e lo sbocco a Castions di Strada – Strada Statale Napoleonica.
La durata dei lavori è fissata in 300 giorni con sospensione nel periodo irriguo (fine Maggio-fine Settembre).
Gli interventi finanziati dalla Regione e dallo Stato, che l’ente consorziale sta realizzando nel territorio con un programma articolato per i prossimi 5 anni e con risorse complessive, che sfiorano i centocinquanta milioni di euro, hanno lo scopo di ammodernare la rete infrastrutturale esistente, sostituendo condotte ammalorate, trasformando l’irrigazione per rendere il servizio più efficiente per le aziende e maggiormente idoneo ad un oculato utilizzo della risorsa idrica. In occasione della presentazione dell’intervento sul canale di Castions è intervenuto anche l’Assessore Risorse Agroalimentari, Forestali ed Ittiche di Regione Friuli Venezia Giulia, Stefano Zannier ha commentato i lavori di ammodernamento del Canale di Castions, sottolineando come l’intervento si inserisca in un disegno molto più ampio, sostenuto anche da altri strumenti finanziari e dove l’ente consortile non solo progetta e realizza, ma svolge un ruolo fondamentale di pianificazione.


TOSCANA

INTERVENTO D’URGENZA

È terminato l’intervento in somma urgenza del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) su un tratto del torrente Serpenna, che scorre all'interno della piana di Sovicille; quest’area di pregio ambientale è caratterizzata da basse pendenze e da canali artificiali, finalizzati alla tutela del rischio idraulico ed alla tutela della pubblica incolumità.
I lavori sono stati necessari a causa delle intense precipitazioni, che hanno provocato importanti criticità idrauliche soprattutto sul rilevato arginale destro del torrente Serpenna.
L’intervento dell’ente consortile ha permesso di rimuovere la vegetazione in eccesso e di sistemare una serie di smottamenti in destra idraulica, che avevano messo a rischio la sicurezza del corpo arginale.


EMILIA ROMAGNA

UN PATTO CONTRO GLI INQUINANTI

Uniti da un obiettivo comune, il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) e l’associazione Plastic Free onlus hanno gettato le basi per una collaborazione fattiva all’insegna della lotta agli inquinanti provenienti da materie plastiche: il focus dell’intesa sarà rivolto sia alla periodica sensibilizzazione della cittadinanza, grazie a pubbliche iniziative, sia a vere e proprie operazioni di raccolta dei residui plastici, abbandonati sempre più frequentemente nell’esteso comprensorio gestito dall’ente consortile.
Preservare l’ambiente e le terre produttive dalle pessime abitudini di abbandonare le plastiche è tema di strettissima attualità ed è per questa ragione che si intende dare continuità ad iniziative comuni volte a contrastare queste cattive modalità comportamentali.
Questa collaborazione dimostra quanto siano fondamentali le sinergie tra associazioni ed Istituzioni pubbliche, perché solo facendo squadra si può presidiare con efficacia il territorio, sensibilizzare i cittadini e tradurre la tutela ambientale in azioni concrete; ognuno, nel proprio ruolo, è chiamato a contribuire: unire le forze significa moltiplicare l’impatto positivo sulle comunità e sull’ecosistema.


TOSCANA

VIA ALLA MANUTENZIONE ORDINARIA DEI CORSI D’ACQUA INFORMAZIONI UTILI VIA WHATSAPP

Stanno partendo i primi cantieri dell’anno per la manutenzione ordinaria su fossi, canali e corsi d’acqua da parte del Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca); si tratta degli interventi, che rientrano nel Piano della Manutenzione, messi a calendario ogni anno per garantire il corretto deflusso delle acque e tutelare l’ambiente attraverso operazioni di pulizia, che rientrano nella procedura della “manutenzione gentile”.
Soprattutto in questa fase primaverile, si cerca di mantenere, dove possibile, fasce di vegetazione, che aiutino a preservare la ricca biodiversità, senza interferire con quello, che deve essere il normale deflusso del corso d’acqua. Le operazioni di manutenzione ordinaria sono suddivise su tutto il reticolo consortile nelle province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Pistoia.
I lavori derivano dal Piano delle Attività di Bonifica predisposto  nell’autunno scorso ed approvato nei giorni scorsi da Regione Toscana; prevede complessivamente 19 milioni di euro destinati ai territori su diversi fronti: dalla progettazione al presidio, dalla vigilanza alla manutenzione ordinaria del reticolo idraulico e delle opere di bonifica. Parte così la prima fase dei piani di manutenzione ordinaria, che si concluderà fra Maggio e Giugno ed interessa inizialmente i corsi d’acqua, dove vengono effettuati 2 o 3 sfalci annuali, per concludersi tra Settembre ed Ottobre.
I cittadini e le imprese del territorio sono invitate a tenersi informati tramite il canale Whatsapp dedicato: riceveranno comunicazioni periodiche sull’inizio dei lavori di manutenzione ordinaria in partenza nei vari periodi e i corsi d’acqua interessati, ma anche altre informazioni riguardanti l’attività consorziale.


VENETO

PROGETTUALITÀ  CONSORZIALI  ALLA BIENNALE ARCHITETTURA

Le progettualità di riqualificazione della Litoranea Veneta sono caso di studio internazionale; grazie ad esse, il Consorzio di bonifica Veneto Orientale (con sede a San Donà di Piave, in provincia di Venezia) è presente alla 19°  Biennale di Architettura di Venezia:
un lavoro di grande prestigio, che nasce dal Protocollo d’Intesa con partner istituzionali quali l’Università IUAV di Venezia, l’associazione Deltamed, la Fondazione Terre d’Acqua, Infrastrutture Venete s.r.l., la Conferenza Sindaci Veneto Orientale, il Vegal-Agenzia Sviluppo Veneto Orientale.
Il padiglione IUAV a palazzo Ca' Tron ospita, infatti, l'allestimento dell’ente consorziale, che presenta l'esito delle recenti progettazioni dedicate alla storica via d’acqua arginata e che mette in comunicazione la laguna di Venezia con il golfo di Trieste: si tratta di progettualità concepite e sviluppate di concerto con diversi enti e che mirano a portare un contributo concreto alla riflessione su paesaggio, sostenibilità e resilienza. Storica via d’acqua di congiunzione tra la Laguna di Venezia e quella di Grado-Marano, concepita all’epoca della Serenissima Repubblica, oggi la Litoranea Veneta rappresenta l’asse di protezione dall’intrusione salina ed il simbolo del contrasto alla desertificazione per vaste aree collocate sotto il livello del mare ma, al tempo stesso, si offre come possibile risposta alla forte domanda di un turismo sostenibile che valorizzi la mobilità lenta e la congiunzione fra costa ed entroterra, valorizzando aree di grande pregio ambientale, presenti tra Venezia, Caorle e Marano.


VINCENZI IN LOMBARDIA, GARGANO IN CAMPANIA

Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, parteciperà nella mattinata di venerdì 23 Maggio p.v. all’inaugurazione della vasca di laminazione, realizzata dal Consorzio di bonifica Oglio Mella (con sede a Brescia) nel comune di Travagliato presso il Palacittà.
Il Direttore Generale ANBI, Massimo argano, interverrà, invece, nella mattinata di sabato 24 Maggio, al convegno “Multifunzionalità e riuso delle acque: il ruolo dei Consorzi di bonifica” organizzato all’impianto di sollevamento irriguo nel comune casertano di Santa Maria La Fossa dal Consorzio di bonifica Volturno (con sede a Caserta).

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
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