AL VIA MACFRUT 2025 MINISTRO LOLLOBRIGIDA NELLO SPAZIO ANBI ALLA FIERA DI RIMINI
Sarà lo spazio ANBI (Padiglione C1 – Stand 01 – Entrata Sud) ad ospitare, oggi, martedì 6 Maggio 2025 nell’area del Rimini Expo Centre, la cerimonia inaugurale della 42° edizione di Macfrut, fiera della filiera internazionale dell'ortofrutta. A “tagliare il nastro”, alle ore 11.00, sarà il Ministro di Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, al termine del convegno d’apertura, promosso dall’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue sul tema “L’acqua è il futuro”.
Due le sessioni previste: nella prima si confronteranno Francesco Vincenzi, Presidente ANBI; Ettore Prandini, Presidente Coldiretti; Cristiano Fini, Presidente Cia-Agricoltori Italiani; Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura; Marco Riccardo Rusconi, Direttore Aics; Livio Proietti, Presidente Ismea; Maria Chiara Zaganelli, Direttore CREA.
Nella seconda sessione sarà la volta di Renzo Piraccini, Presidente Macfrut; Giancarlo Righini, Assessore Agricoltura Regione Lazio; Luigi Scordamaglia, Amministratore Delegato Filiera Italia; Maurizio Forte, Direzione Centrale Export agenzia Ice; Michele De Pascale, Presidente Regione Emilia-Romagna.
Infine, toccherà al Ministro, Francesco Lollobrigida, tirare le conclusioni finali, mentre a moderare l’incontro sarà Valerio Baroncini, Vicedirettore del quotidiano “Il Resto del Carlino”.
Terminata la cerimonia inaugurale di Macfrut 2025, lo spazio ANBI ospiterà, dal pomeriggio di martedì 6 Maggio, gli appuntamenti di “Agrifuturo-Dialoghi sull’innovazione in agricoltura”, dove a confrontarsi saranno aziende ed attori del comparto primario.
Ad aprire il calendario di appuntamenti su tecnologie emergenti per un’agricoltura sostenibile e performante saranno, alle ore 14.00, le esperienze concrete di “Yara Italia”, “Rubicon Water”, “Irritec”, “Wiseconn”, “Metos Italia”, “Valsir”, mentre sull’importanza della formazione interverranno Mario Braga, Presidente Collegio Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati con Fabrizio Berta, Presidente Rete ITS Agroalimentare. Aprirà i lavori Nicola Dalmonte, Presidente Consorzio C.E.R.- Canale Emiliano Romagnolo, mentre a concluderli sarà Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Nel secondo appuntamento (ore 15.00), si parlerà de “L’intelligenza artificiale per ottimizzare i sistemi irrigui. Focus sul progetto del Consorzio di bonifica Litorale Nord di Roma”; dopo l’introduzione del Presidente dell’ente consortile, Niccolò Sacchetti, l’illustrazione del progetto spetterà a Mattia Pompei di “Curator Agricolae”, mentre sarà Giancarlo Righini, Assessore Agricoltura Regione Lazio, a trarre le conclusioni.
Dalle ore 16.00 si terrà la tavola rotonda “La transizione irrigua delle filiere italiane”, cui interverrà, tra gli altri, Luigi Maccaferri, Presidente Coprob.
A concludere la prima giornata ANBI al Macfrut di Rimini sarà, alle ore 17.00, una visita guidata all’area dimostrativa “Acqua Campus” con focus sul progetto Farmwise per la tutela della risorsa idrica.
MACFRUT 2025
MERCOLEDI’ IL VICEPREMIER TAJANI INTERVERRA’ ALLA CONFERENZA ORGANIZZATIVA NAZIONALE DEI CONSORZI DI BONIFICA ED IRRIGAZIONE
Nel pomeriggio di mercoledì 7 Maggio p.v., il Vicepremier, Antonio Tajani, interverrà nell’ambito della Conferenza Organizzativa Nazionale dei Consorzi di bonifica ed irrigazione (spazio ANBI - Padiglione C1 – Stand 01 – Ingresso Sud), dedicata alla digitalizzazione ed alle possibilità di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella gestione delle acque di superficie; l’intervento del Vicepremier e Ministro degli Esteri si preannuncia in sintonia con la tradizionale attenzione riservata da Macfrut ai Paesi Terzo Mondo ed in vista di “One Water”, Forum Euromediterraneo dell’acqua, previsto a Roma nel 2026.
“Dal sistema irriguo Irriframe alla certificazione di sostenibilità Goccia Verde fino agli odierni sviluppi applicativi sulla A.I. e la digitalizzazione, la presenza di ANBI al Macfrut è sempre stata caratterizzata da uno sguardo verso il futuro delle risorse idriche” ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Quest’anno – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - facciamo un ulteriore passo avanti, dedicando tutti e tre i giorni a confronti su innovazione e ricerca, presentando esperienze in corso, a conferma di come i Consorzi di bonifica ed irrigazione siano quotidiani laboratori a cielo aperto.”
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
GUARDA CHE CALDO! TORNA L’INCUBO DELLA GRANDE SETE NEL SUD ITALIA
VINCENZI: “LA LEZIONE DEGLI ANNI SCORSI E’SERVITA A POCO SIAMO UN PAESE DI RIPETENTI CRONICI”
Tutti i nodi vengono al pettine e così l’arrivo di Maggio, con l’imminente ondata di caldo, viene purtroppo guardato con rinnovata preoccupazione da chi vive in quei territori dove, solo pochi mesi fa, l’approvvigionamento idrico era garantito dalle autobotti.
“Il trend meteorologico fa presumere un’altra estate idricamente difficile in molte aree del Sud Italia. Ancora una volta ci faremo sorprendere dall’emergenza per mancanza di adeguate infrastrutture idrauliche; alla scuola della crisi climatica siamo ripetenti cronici” ha commentato amaramente Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
In Puglia, nella Capitanata, i volumi idrici trattenuti dalle dighe ammontano a circa centotredici milioni di metri cubi, corrispondenti al 34,06% dei volumi autorizzati; rispetto al 2024, l’anno peggiore per le disponibilità idriche nella regione e nel Sud Italia, mancano quasi ottantuno milioni di metri cubi! Su tutto il Tavoliere (sulla pianura foggiana la cumulata di pioggia in Aprile è stata generalmente inferiore ai venti millimetri, cioè dimezzata rispetto alla media), così come sul versante pugliese dei monti Dauni (-70% sulla media), le precipitazioni nel mese di aprile sono state molto scarse (fonte: Centro Funzionale Decentrato Protezione Civile Puglia), non consentendo ai corpi idrici, già profondamente stressati, di ricaricarsi per dare quantomeno inizio alla stagione irrigua.
In Sicilia le precipitazioni, che hanno interessato l’isola nei primi mesi del 2025, hanno consentito una ripresa idrica nei bacini artificiali. Attualmente il totale dell’acqua trattenuta dagli sbarramenti ammonta a mln. mc. 375,32 (53,6% dei volumi autorizzati) con +mln.mc. 73,18 sul 2024. C’è però da segnalare un’enorme disparità nella distribuzione delle piogge: cumulate sopra la media a Nord Est tra le province di Messina e Catania, mentre sono scarse sulla Sicilia Meridionale.
Questo differenziazione è testimoniata anche dallo stato di riempimento degli invasi che, nonostante sia complessivamente migliore dell’anno scorso, denuncia criticità più gravi rispetto al 2024 per oltre il 30% dei bacini: infatti, ben 10 serbatoi (Arancio, Furore, Gorgo, San Giovanni, Trinità, Paceco, Garcia, Piana degli Albanesi, Poma, Dirillo) trattengono oggi meno acqua rispetto a 12 mesi fa e quasi tutti insistono tra le province di Agrigento, Trapani e Palermo: le situazioni più gravi sono quelle della diga Arancio (-61%), Trinità (-63%) e Furore (-46%; fonte: Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia).
“Fossero stati completati gli schemi idrici per il trasporto delle acque, oggi si potrebbe parlare di condizione idrica quantomeno sufficiente sull’Isola!” ha chiosato il Presidente ANBI.
Anche in Basilicata, nonostante goda di una situazione migliore rispetto alla confinante Puglia, le riserve idriche faticano a ricaricarsi, complici una certa stabilità meteorologica in Aprile ed una temperatura eccezionalmente mite. L’incremento negli afflussi ai laghi, registrato nelle scorse due settimane, è quantificabile in circa quattro milioni di metri cubi, portando l’ammontare dei volumi raccolti nei 5 invasi lucani a mln.mc. 281,21 contro i mln. mc. 340,43 dell’anno scorso (-mln. mc. 59,22). Se la diga Camastra (balzata agli onori della cronaca per lo svuotamento, che l’anno scorso aveva lasciato a secco 29 comuni e 140.000 persone) oggi sembra passarsela meglio, nonostante le limitazioni d’invaso, che costringono a scaricare l’acqua in eccesso, il deficit registrato nei bacini di monte Cotugno e Pertusillo, nel confronto col 2024, si attesta rispettivamente a -mln. mc. 45,58 e -mln. mc. 23,51.
Nella Nurra, in Sardegna, si assiste, invece, alla desertificazione del territorio, che sembra condannato dalle insufficienti risorse idriche a diventare una distesa di suoli sterili (i bacini contengono solo il 17% della capacità).
Queste drammatiche prospettive sono state e sono raccontate, settimana dopo settimana, dai dati dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche.
“Era già tutto chiaro e prevedibile – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Francamente diventa pure difficile continuare a chiamarla politica dell’emergenza…”
In Campania, il deficit registrato ad inizio Aprile dall’invaso di Conza in Irpinia si attestava a quasi nove milioni e mezzo di metri cubi sui volumi autorizzati; inoltre stanno riducendosi le portate dei fiumi Volturno e Sele, mentre crescono quelle del Garigliano.
Migliora la situazione in Abruzzo, che nel 2024 aveva subìto in maniera pesante gli effetti nefasti della crisi climatica: l’invaso di Penne continua ad accumulare acqua ed è oramai al 96,5% di riempimento, mentre vanno riducendosi i flussi nei fiumi Sinello, Alento ed in misura maggiore nel Sangro.
Dal periodo prepasquale i corpi idrici del Lazio fanno registrare buone performances: aumentano le portate dei fiumi Tevere (superiori ai centoquaranta metri cubi al secondo ed alle medie dello scorso quinquennio), Aniene, Velino e si alzano anche il livelli idrometrici dei laghi “castellani” Albano e Nemi (fonte: AUBAC).
In Umbria risultano decrescenti le altezze idrometriche dei fiumi Chiascio, Topino, Paglia così come del lago Trasimeno, che da mesi non riesce a superare la soglia psicologica di -m.1,20 (al momento è fermo a quota -m.1,26), che rappresenta il livello minimo vitale del più ampio lago dell’Italia Centrale.
Appaiono invece in ottima condizione gli invasi delle Marche, pronti a fornire il loro essenziale contributo nella stagione irrigua, grazie ad oltre cinquantasei milioni di metri cubi d’acqua trattenuta; ancora in calo, invece, sono le portate negli alvei fluviali.
In Toscana, le piogge abbondanti, cadute ad Aprile, hanno mantenuto le portate dei corsi d’acqua al di sopra dei valori medi, registrati nel recente ventennio.
In calo sono i livelli idrometrici di Vara, Entella, Magra ed Argentina, fiumi della Liguria.
Al Nord, l’acqua quest’anno è abbondante e l’alternanza fra temperature basse (anche con tardive nevicate in quota) e repentino riscaldamento dell’aria (con conseguente discioglimento del manto nevoso) provoca, unitamente alle abbondanti precipitazioni di questa primavera instabile, l’ingrossamento dei livelli dei corsi d’acqua e dei grandi laghi.
In Valle d’Aosta sono crescenti i flussi in alveo di Dora Baltea e torrente Lys (ad Issime, le precipitazioni cumulate in soli 2 giorni a metà Aprile hanno superato i trecento millimetri…).
In Piemonte, i fiumi Tanaro, Stura di Demonte, Stura di Lanzo e Toce continuano a crescere, mantenendosi al di sopra dei valori tipici di Aprile.
In Lombardia, la combinazione fusione nivale + apporti pluviali ha accresciuto la disponibilità idrica, che al momento è in linea con i valori tipici di questo periodo, ma inferiore al 2024 di quasi il 28%.
In Veneto, i flussi in alveo dei principali fiumi sono da record: la portata dell’Adige supera del 59% la media storica, la Brenta è a +41%, la Livenza è a +32%.
Lungo tutta l’asta, le portate del fiume Po sono ben oltre il doppio di quelle, che normalmente vengono registrate in questo periodo: a Pontelagoscuro, nel Ferrarese, la portata di mc/s 3387,32 è del 117% superiore alla media.
L’Emilia-Romagna è zona di confine tra la regione alpina e quella appenninica: così, se il Po scorre impetuoso in pianura, raccogliendo le acque abbondanti degli affluenti, il deflusso dei fiumi dall’Appennino Tosco-Emiliano sulla pianura romagnola risulta scarso con portate anche inferiori al minimo storico (Santerno) o comunque nettamente al di sotto della media del periodo (Savio: -77%). Sono in crescita altresì Reno, Toce ed Enza (fonte: ARPAE).

PUGLIA
SI COMPLETERA’ UNA GRANDE OPERA PUBBLICA
Organizzato dal Consorzio di bonifica Centro Sud Puglia (con sede a Bari) si è tenuta la tavola rotonda “Il Pappadai: valorizzazione e sviluppo del territorio”, in occasione dell’avvio dei lavori di progettazione per l’entrata in funzione dell’omonimo, grande bacino a servizio dell’agricoltura del Salento; a volere l’intervento è la Regione Puglia dopo un abbandono di oltre 35 anni.
Nel 2013, l’invaso veniva autorizzato, dal Ministero Infrastrutture Trasporti, all’esercizio sperimentale alla quota di massima regolazione pari a m.108 sul livello del mare; tuttavia, a causa di criticità strutturali, l’autorizzazione veniva sospesa nello stesso anno.
Al fine di ripristinare le originarie condizioni delle opere, il Consorzio di bonifica Centro Sud Puglia (dal 1 Gennaio 2024 ha assunto anche le funzioni del soppresso Consorzio di bonifica Arneo) ha completato le attività di progettazione e di affidamento di 2 importanti interventi: il primo finalizzato al recupero funzionale delle opere, degli impianti e delle apparecchiature dell’Invaso del Pappadai, il secondo al recupero funzionale delle opere ed impianti facenti parte del sistema “Irrigazione Salento”, costituito dal nodo idraulico di Monteparano e nodo idraulico di Sava. All’incontro, svoltosi a Monteparano, è intervenuto anche il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia).
VENETO
LA PIENA DEL PO PRESENTA IL CONTO AI CONSORZI DI BONIFICA DEL POLESINE
“Anche nei giorni successivi al transito dell’onda di piena del fiume Po, i Consorzi di bonifica del Polesine hanno svolto un lavoro extra per la manutenzione del territorio e per regolare i livelli più alti dei canali di bonifica, dovuti alle infiltrazioni, sostenendo costi maggiori anche del 15% rispetto al periodo.
È necessario ribadirlo di fronte alle Istituzioni, perché le risorse attuali rischiano di non essere più sufficienti, visto che con i cambiamenti climatici aumenta la frequenza di eventi estremi, con i quali dobbiamo fare i conti, anche se accadono, come in questo caso, a 300 chilometri di distanza”: ad affermarlo è stata ANBI Veneto, in riferimento alle forti piogge, che si sono abbattute in Piemonte e che hanno comportato il transito di un’onda di piena sul tratto veneto del Po tra il 21 e il 25 Aprile u.s. .
Con un picco misurato a Pontelagoscuro di 7.000 metri cubi al secondo rispetto ai mc/s 1.000 in periodo di normalità ad essere sotto stress è anche il reticolo idraulico, gestito dal Consorzio di bonifica Adige Po (con sede a Rovigo) e dal Consorzio di bonifica Delta Po (con sede a Taglio di Po). La pressione sugli argini ha comportato maggiori infiltrazioni nel piano campagna ed un aumento dei livelli nei canali di bonifica, costringendo gli impianti idrovori ad un lavoro extra per spingere l’acqua a mare: sono costi maggiori per entrambi gli enti consortili.
Solo il “Delta Po” stima una spesa superiore del 15% rispetto alla media del periodo, sia per la natura del suo territorio che soggiace anche di 4 metri sotto il livello del mare, sia per la pulizia da tronchi e ramaglie, che rischiavano di intasare la barriera antisale sul Po di Donzella.
LOMBARDIA
VERSO UN NUOVO FUTURO
Si è svolta a Milano la 13° edizione della One Team BIM Conference, appuntamento per professionisti, aziende e pubbliche amministrazioni impegnati nella trasformazione digitale del settore costruzioni.
Quest’anno la conferenza è stata dedicata al BIM - Building Information Modeling, reso obbligatorio nei processi progettuali con l’entrata a regime del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici; durante la conferenza sono state esaminate le opportunità della digitalizzazione per il settore delle costruzioni e delle infrastrutture, tra normativa ed innovazione.
ANBI Lombardia ha partecipato, trattando del rapporto tra il sistema consortile e la progettazione BIM, che rappresenta un cambiamento radicale di visione ed approccio ai processi di progettazione, nonchè di realizzazione.
Gli enti consortili lombardi hanno già risposto positivamente a questa sfida, cogliendone le opportunità ed avviando un percorso di sistema, partito dall’analisi dei processi interni e che continuerà con la formazione del personale; alcuni enti consorziali hanno già avviato la progettazione in BIM di opere per la salvaguardia idrogeologica, portando la Bonifica in un nuovo futuro.
VENETO
PRESENTATI PROGETTI FATTIBILITA’ PER SICUREZZA IDRAULICA
Il Consorzio di bonifica Adige Euganeo (con sede ad Este, in provincia di Padova) ha compiuto un passo avanti verso la messa in sicurezza del territorio di Tribano e delle aree limitrofe, consegnando, al Comune, 3 progetti di fattibilità tecnico-economica, relativi alla riqualificazione di importanti canali della rete idrografica minore.
Questo adempimento rappresenta una diretta conseguenza degli Accordi di Programma, siglati nell'Ottobre 2024. La necessità di questi interventi nasce da criticità evidenti per la stabilità idraulica della zona: in primo luogo, la fossa Monselesana versa in condizioni precarie a causa di interramenti parziali e franamenti spondali che ne limitano significativamente la portata; una situazione analoga si riscontra lungo lo scolo Rovega, mentre il dimensionamento del canale Legnosa non risulta più adeguato ai regimi di piena, determinati dai cambiamenti climatici in atto.
L'importanza di tali corsi d'acqua trascende i confini del comune di Tribano, poiché essi svolgono un ruolo fondamentale nella sicurezza idraulica di centri abitati più vasti, tra cui Monselice, Pozzonovo, San Pietro Viminario, parte dei territori di Solesino e Conselve; inoltre, la loro funzionalità incide direttamente sulla stabilità di importanti zone artigianali e produttive come quelle di Ca’ Oddo-San Bortolo, Tribano, Vanzo e Pozzonovo, evidenziando la portata economica e sociale degli interventi programmati.
La consapevolezza di queste criticità ha spinto il Comune di Tribano ad attivarsi per ottenere i necessari finanziamenti: il Ministero dell'Interno, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, ha assegnato un finanziamento di 400.000 euro, specificamente destinato alla progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi sul canale Legnosa; ulteriori finanziamenti, pari a 40.000 euro per ciascuno, sono stati stanziati per la fossa Monselesana e lo scolo Rovega. Obbiettivo primario è ora di rendere cantierabili queste opere di fondamentale importanza per la sicurezza del territorio nel più breve tempo possibile.
TOSCANA
VERSO LA NORMALIZZAZIONE IRRIGUA
Sarà attivato, nei prossimi giorni, l’impianto d’irrigazione del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto); finora il via non è stato possibile a causa delle condizioni del fiume Ombrone in località Steccaia: l’acqua è infatti ancora troppo torbida e non consente la messa in funzione dell’impianto, perché il flusso idrico provocherebbe occlusioni e malfunzionamenti.
L’ente consortile ha già provveduto a ripulire il primo tratto di condotta; ora ci si dedicherà al lavaggio del tratto verso valle per evitare che si formino depositi di limo nel canale principale e soprattutto nella rete idraulica comiziale. Auspicando condizioni meteo favorevoli, l’impianto potrebbe iniziare a distribuire acqua già all'inizio di questa settimana.
EMILIA ROMAGNA
PROGETTO SCOLASTICO ITALO-STATUNITENSE
Si sta concludendo il progetto “Global Classroom Project” dell’Istituto Paradisi di Vignola, in collaborazione con la Mt. View High School dello Stato della Virginia (U.S.A.), per comprendere rischi ed opportunità della corretta gestione dell’acqua e dell’uso razionale ed efficiente della risorsa irrigua.
Il progetto rientra nell’attività didattico-divulgativa del Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena).
L’ente consortile è molto impegnato nel dialogo con le nuove generazioni, per cui ha aderito alla richiesta di partecipare attivamente al progetto, che ha visto coinvolto anche il Consorzio di 2° grado C.E.R. - Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna) noto per lo studio delle soluzioni più efficienti nell’utilizzo della risorsa irrigua; in particolare il “Burana” ha curato le lezioni tecniche con focus specifici sulla gestione del territorio in alta pianura, mentre in collina e montagna il focus ha riguardato le attività per contrastare il dissesto idrogeologico. Alle lezioni sono seguite le visite alla presa del canale San Pietro ed all’impianto di micro-irrigazione, denominato “Diamante”.
TOSCANA
I FIUMI MONTANI COME VOLANI SOCIALI E TURISTICI
Numeri da record e grande entusiasmo per il weekend sportivo, che ha visto protagonista il fiume Solano: oltre duecento concorrenti hanno preso parte alla gara valida per il campionato nazionale a coppie di trota torrente ad esche naturali, organizzata dall’associazione Pescatori Casentinesi-Fipsas; l’appuntamento ha avuto significative ricadute positive anche sulle strutture ricettive locali.
Dopo l’organizzazione del Campionato Mondiale 2024, iI campo gara a Castel San Niccolò (3 chilometri e mezzo di sponde curate) si è così confermato un punto di riferimento nazionale, grazie all’accurata operazione di ripulitura curata dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo).
Tale sinergia permette di unire sicurezza idraulica e valorizzazione ambientale: grazie a questo modello virtuoso, il Solano è oggi più sicuro dal punto di vista idraulico e fruibile dai cittadini (dopo la gara, il tratto fluviale è tornato a disposizione di tutti e, nella zona “no kill”, è possibile pescare liberamente e gratuitamente in acque arricchite da recenti immissioni ittiche), diventando motore per la crescita turistica, nonchè economica del territorio e per la rinascita delle aree montane del Casentino, oggi a rischio spopolamento.
Non solo: con il clima che cambia, i fiumi attirano i fan della tintarella e diventano protagonisti di inaspettati bagni; il via alla stagione nei corsi d’acqua montani del comprensorio è avvenuto con un tuffo ibernista nel torrente Ciuffenna durane un sopralluogo dell’ente consortile con l’Amministrazione Comunale di Loro Ciuffenna.
EMILIA ROMAGNA
IL PROGETTO SCOLASTICO PODCASTER
Far conoscere le funzioni e le potenzialità dei Consorzi di bonifica nei territori e favorire la creatività di ragazze e ragazzi a contatto con tematiche diverse (dalla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici alla gestione virtuosa delle risorse idriche, dal funzionamento degli impianti di sollevamento a quello delle casse di espansione) sono gli obbiettivi raggiunti con successo dal Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia), che ha ideato ed organizzato il progetto “Podcaster”, che ha coinvolto più di duecentosessanta studenti e studentesse provenienti da 12 classi, tra medie e superiori della provincia di Reggio Emilia.
I podcast prodotti, che verranno presto condivisi all’interno di un’apposita sezione sul portale istituzionale dell’ente consortile, saranno animati dal motto “Custodire le acque, coltivare il futuro”, da anni “claim” ufficiale dell’ “Emilia Centrale”.
Gli studenti, dopo aver seguito le lezioni frontali insieme ai tecnici consorziali, si sono confrontati, sviluppando capacità di scrittura, interpretazione ed organizzazione; da questo confronto sono nati gli episodi del podcast (la difesa dagli allagamenti, le attività d’irrigazione, il contrasto al dissesto idrogeologico, lo sviluppo dei progetti di rinaturalizzazione, il governo e la gestione dell’acqua e degli scoli di irrigazione, le grandi opere), coadiuvati da un educatore ambientale per comunicare attraverso il linguaggio audio.
In una seconda fase, gli studenti hanno progettato lo “scheletro” del podcast, grazie al supporto degli esperti della cooperativa La Lumaca. Dopo un confronto collettivo hanno sviluppato un titolo, un’introduzione, l’ordine degli episodi, la durata di ogni puntata, la musica di apertura e di chiusura, partendo dal materiale fornito dal Consorzio di bonifica per costruire ogni episodio sino alla registrazione dello script.
Le classi coinvolte appartengono all’Istituto d’Istruzione Antonio Zanelli-Angelo Secchi, all’Istituto Comprensivo J.F. Kennedy e all’Istituto Comprensivo Amedeo d’Aosta di Reggio Emilia; all’Istituto Comprensivo di Gualtieri; all’Istituto Statale Silvio D’Arzio di Sant’Ilario d’Enza e di Montecchio Emilia; all’Istituto Cattaneo-Dall’Aglio di Castelnovo ne’ Monti.
TOSCANA
NUOVO PRESIDENTE ANBI REGIONALE
Sono stati eletti i nuovi vertici ANBI Toscana: Presidente è stato nominato Paolo Masetti che, a seguito delle ultime elezioni, è stato eletto alla guida del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze); nel ruolo di Vice è stata confermata Serena Stefani, Presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo).
Paolo Masetti, 66 anni, disaster manager, è stato Sindaco di Montelupo Fiorentino per 10 anni e delegato per la Protezione Civile in ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), ANCI Toscana ed Unione Empolese Valdelsa. È laureato in Scienze Geologiche e funzionario della Protezione Civile Città Metropolitana Firenze.
Oltre ai rappresentanti delle Organizzazioni Professionali Agricole, all’Assemblea ANBI Toscana era presente anche il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano: “Il ruolo dell’agricoltura nella società di oggi è nuovo e diverso. La ricchezza dell’Italia è data dalla bellezza dei territori, ma i danni fatti, quando si pensava che il modello di sviluppo fosse il cemento, sono stati enormi.”
“Un grande onore, un grande onere, un grande impegno è la Presidenza ANBI Toscana in un contesto complesso di cambiamento climatico, in cui i Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno già dimostrato quello, che sono capaci di fare” ha dichiarato il neo eletto, Paolo Masetti.
LIGURIA
CONFERMA
Il Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia de La Spezia) ha rinnovato gli organismi dirigenti, confermando Francesca Tonelli alla guida per altri 5 anni, mentre alla Vicepresidenza è stato eletto Lucio Petacchi.
“Coldiretti, Cia e Confagricoltura unite nella lista Agricoltura Ligure per sostenere il nostro ente consortile ed ANBI Liguria chiedono alla Regione, tra le altre cose, di approvare la legge di riordino dei Consorzi di bonifica - ha affermato il Presidente, Francesca Tonelli - Nei prossimi anni saremo chiamati ad affrontare sfide complesse. Dovremo coniugare innovazione e tradizione per tutelare il nostro territorio e garantire risorse vitali come l’acqua.” |