Anno XXVII, n. 14 lunedì, 14 aprile 2025

MARTEDI’ CONFERENZA STAMPA PRESENTAZIONE PROTOCOLLO ANBI-LIPU

Il Protocollo d’Intesa fa Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI) e LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) sarà firmato e presentato martedì 15 Aprile p.v. nel corso di una conferenza stampa, convocata alle ore 11.00 nella sala Medici della sede ANBI, a Roma.
Interverranno: Alessandro Polinori, Presidente LIPU; Francesco Vincenzi, Presidente ANBI; Francesco Battistoni, Vicepresidente Commissione Ambiente Camera Deputati; Francesco Todisco, Commissario Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno. A coordinare i lavori sarà Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.


DIRETTIVA SUOLO: RAGGIUNTO ACCORDO A BRUXELLES

VINCENZI: “IN ITALIA ANCORA ASPETTIAMO DA 12 ANNI UNA LEGGE CONTRO LA CEMENTIFICAZIONE DEL TERRITORIO”

ANBI ED IRRIGANTS D’EUROPE HANNO INCONTRATO EUROPARLAMENTARI ITALIANI SU WATER REILIENT STRATEGY

“In Italia il 47% del territorio è considerato degradato e tale percentuale raggiunge il 60% nel Vecchio Continente: è quindi importante che il Consiglio Europeo abbia raggiunto un accordo seppur provvisorio con l’EuroParlamento su una direttiva, che determina i riferimenti per il monitoraggio del suolo, definendo anche principi per la riduzione del suo consumo con particolare attenzione all’impermeabilizzazione, vale a dire la cementificazione. In Italia, la proposta di legge contro l’indiscriminato consumo di territorio giace nei meandri parlamentari dal 2013, quando premier era Mario Monti…”: a ricordarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, la cui Giunta ha incontrato a Bruxelles alcuni Europarlamentari italiani, membri delle Commissioni Ambiente ed Agricoltura UE (Camilla Laureti, Salvatore De Meo, Annalisa Corrado, Stefano Bonaccini, Nicola Procaccini, Francesco Ventola, Michele Picaro, Flavio Tosi), presentando, insieme ad “Irrigants d’Europe”, due “position papers” sulla “Water Resilient Strategy”.
Suoli sani sono alla base della buona alimentazione; la terra ospita oltre il 25% della biodiversità e costituisce la più grande riserva di carbonio del Pianeta.
“Non solo – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Un terreno organicamente vivo trattiene maggiormente le acque di pioggia, garantendone la filtrazione nel sottosuolo e riducendo il rischio idrogeologico. Per questo, i Consorzi di bonifica ed irrigazione sono coinvolti e talvolta promotori in progetti sperimentali per la rigenerazione delle campagne attraverso una diversa gestione agronomica e sistemazione dei terreni.”
L’accordo provvisorio europeo, che ora inizia l’iter per la sua definitiva approvazione, mantiene l’obbiettivo ambizioso, ma non vincolante, di raggiungere suoli sani entro il 2050.
“Importante – ha concluso Vincenzi - è non solo che Consiglio e Parlamento europei abbiano convenuto sulla necessità di realizzare una metodologia comune di monitoraggio in tutta la UE, ma anche di avviare controlli sui nuovi inquinanti, quali i PFAS, la cui presenza, come quella delle microplastiche, non solo pregiudica l’ambiente, ma nel nostro Paese ostacola l’utilizzo delle acque reflue in agricoltura.”


OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

A MARZO ITALIA AL TOP NEGLI EVENTI METEO ESTREMI

VINCENZI: “L’AREA MEDITERRANEA SI CONFERMA AD ALTO RISCHIO CI APPELLIAMO ALL’UNIONE EUROPEA PERCHE’ RICONOSCA LA SPECIFICITA’ DELLA GESTIONE IDRICA NEL SUD DEL CONTINENTE”

Fedele alla nomea di “pazzerello”, Marzo è stato, a livello europeo, un mese di contrasti climatici: ai territori, che hanno sperimentato un clima più freddo ed umido del consueto, stabilendo in alcuni casi  record di pioggia caduta (l’Europa Sud-Occidentale, con la penisola iberica flagellata nuovamente da alluvioni,  ma anche la Norvegia e l’Islanda), si contrappone un’ampia fascia di territorio continentale (Europa centrale, Turchia, Grecia, Russia occidentale),  ma anche Regno Unito ed Irlanda, con un clima più caldo e secco della media: a livello europeo è stato il Marzo più caldo della storia (+2,5° sulla media), mentre su scala globale è secondo solo al 2024, sfondando (+1,60°), per la ventesima volta in 21 mesi. la “dead line” (+1,50°)  fissata dall’accordo di Parigi rispetto al livello preindustriale (fonti: Copernicus Climate Change Service; ECMWF - Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine). Secondo i dati ESWD – European Severe Weather Database, è però in Italia che si è verificato il maggior numero di eventi meteorologici estremi nel mese scorso (tornado, nubifragi e grandinate anomale) fra i 318 registrati in Europa,  Asia minore e Nord Africa: 107 cioè il 34% ca., seguito dal 30,5% in Spagna (97) e dal 9% circa in Grecia (28); a sottolinearlo è stato l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche.
In totale, quindi, questi Paesi mediterranei sono stati vittime del 73% dei fenomeni più violenti, che si sono abbattuti su una vasta porzione di territorio, suddivisa in tre continenti – ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – E’ un’ulteriore testimonianza di quanto sia urgentemente attuale il nostro appello all’EuroParlamento, affinché il tema della gestione idrica nei Paesi del Sud Europa goda di specifica attenzione nella nuova visione agricola ed ambientale della UE,  confermandosi, ancora una volta, come siccità e rischio idrogeologico siano facce di una stessa medaglia. Le aree mediterranee si confermano le più esposte alla crisi climatica accentuandone, come in Italia, la fragilità del territorio.”
“E’ facile passare per Cassandre – ha proseguito Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI –  ma in Italia continuiamo a vivere contraddizioni climatiche, in cui porzioni di territorio stanno registrando una stagione ricchissima d’acqua come al Nord ed in Toscana, mentre altre, ancora una volta, guardano con apprensione il sopraggiungere della stagione calda, poiché le precipitazioni invernali  non sono riuscite a rimpinguare adeguatamente le riserve idriche, già stressate dallo scorso anno di siccità.”
Il patrimonio idrico della Sicilia è al 53% della capacità invasabile, nonostante che  a Marzo abbia visto crescere (+24 milioni e mezzo di metri cubi) le riserve nei bacini artificiali (oggi sono mln.mc. 369,55); particolarmente preoccupanti sono le differenze fra le aree dell’Isola: Marzo ha regalato apporti pluviometrici tra i centocinquanta ed i duecento millimetri in diverse zone della Sicilia Nord-Orientale (tra Messinese e Catanese), una cinquantina di millimetri sulle zone interne della provincia di Caltanissetta così come nel Gelese, mentre su alcune zone meridionali (l’Agrigentino, ad esempio) i pluviometri hanno registrato apporti di pochissimo superiori a venti millimetri; nelle zone interne del Palermitano, dove le cumulate di pioggia  marzolina sono comprese indicativamente tra cinquanta ed ottanta millimetri, gli invasi faticano a riempirsi, registrando ancora deficit preoccupanti (Fanaco al 19% del volume di riempimento autorizzato, Garcia 31,1%, Poma al 39%, Rosamarina al 27,5%. Fonte: Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia).
Altra isola di forti differenziazioni è la Sardegna, dove i bacini del NordEst sono pressoché colmi,  mentre quelli ad Ovest e del medio Flumendosa (Sud-Est) sono ancora largamente sotto media: quelli della Nurra trattengono appena il 17% della capacità, quelli del Sulcis Iglesiente sono al 33,54%, mentre sul medio Flumendosa si è 41,84%.
Nonostante l’importante crescita dei volumi accumulati nella scorsa settimana dagli invasi appulo-lucani, la situazione idrica delle due regioni rimane allarmante: in Basilicata, l’incremento registrato si attesta a quasi mln.mc. 16,7 ma il deficit con il 2024 rimane altissimo (-mln.mc. 66,91); in Puglia ancora più marcato è lo scarto tra i volumi invasati ora e quelli dello scorso anno in Capitanata: -mln.mc. 85,7 e questo nonostante afflussi importanti: +mln.mc. 13,88 in 7 giorni. Le riserve idriche del Tavoliere si attestano ora a mln.mc. 109,64 pari al  33% dei volumi di riempimento autorizzati.
In Campania si registra un netto calo dei livelli idrometrici nei fiumi con Garigliano e Sele (nell’alto bacino), che scendono al di sotto delle altezze tipiche del periodo dopo gli exploit delle scorse settimane caratterizzate da tempo instabile; i volumi idrici contenuti nel bacino di Conza della Campania in Irpinia, ammontavano in Marzo a circa  ventidue milioni di metri cubi, pari al  53,6% di quelli invasabili ed inferiori di oltre 18 milioni rispetto al 2024.
In Abruzzo continua a riempirsi il bacino della diga di Penne, che questa settimana registra un incremento di 790.000 metri cubi, raggiungendo mln.mc. 8,64 di acqua invasata; tra i fiumi della regione cresce la portata del Sangro, rimane stabile quella del Sinello, mentre in calo è l’Alento.
Nell’Italia centrale, la prima decade di Aprile si chiude all’insegna di flussi decrescenti nei fiumi e di ribassi nei già deficitari livelli lacustri.
Nel Lazio, le altezze dei laghi dei Castelli Romani (Albano e Nemi) perdono 2 centimetri; tra i fiumi, in una settimana, la portata del Tevere si è ridotta del 56% nel centro di Roma, così come evidenti sono i cali per l’Aniene ed il Velino, che in Sabina scende a mc/s 28,52 contro gli oltre mc/s 48 di una settimana fa.
In Umbria, segno meno per i fiumi Chiascio, Paglia e Topino, così come per il livello del lago Trasimeno, nonostante sulla regione il mese di marzo sia stato più umido del consueto con una cumulata pluviometrica media a livello regionale di mm. 101,15 ed un picco di mm. 216,6 a Gualdo Tadino; secondo l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, nel confronto con lo scorso quinquennio, il surplus pluviometrico è superiore al 60%.
Anche nelle Marche le portate di tutti i fiumi risultano in calo.
In Toscana i flussi dei fiumi Serchio, Arno ed Ombrone tornano sotto la media del periodo, mentre si mantiene abbondante la portata della Sieve (+170% rispetto alla media mensile degli scorsi 15 anni).
Le risorse idriche dell’Italia settentrionale continuano ad accrescersi, grazie alle piogge abbondanti, cadute in questo inizio di primavera.
In Veneto, la pioggia è stata sovrabbondante (+97%), mentre le precipitazioni nevose invernali sono state più scarse del consueto sia sulle Dolomiti (-25%) che sulle Prealpi (-35%); le portate fluviali sono però sotto media: l’Adige segna -26,86%, la Livenza -17%, Brenta -34%, Bacchiglione -32,5% (fonte ARPAV).
Il livello del lago di Garda è ai massimi; stabile è il Maggiore vicino al massimo riempimento, mentre cresce il livello del bacino lacustre di Como e cala quello d’Iseo.
In Lombardia, la fine del mese di marzo ha visto una riduzione delle riserve idriche, principalmente condizionate da un deficit nivale del 13,5%.
In Piemonte, il surplus pluviometrico di Marzo è del 79% con punte di oltre il 120% nei bacini di Varaita, Orba, Stura di Demonte, Tanaro (+134%) e Scrivia Curone (+143%). L’indice SWE (Snow Water Equivalent) è superiore del 19% alla media a livello regionale con deficit (-6%) solo nel Piemonte settentrionale (fonte: ARPA Piemonte). Nella regione salgono i livelli dei fiumi Stura di Demonte, Toce e Stura di Lanzo, mentre in ribasso è il Tanaro.
In Valle d’Aosta pioggia e neve sono nella media, ma crescono i flussi negli alvei di Dora Baltea e torrente Lys.
In Emilia-Romagna, fatta eccezione per la Secchia i cui deflussi risultano ancora sovrabbondanti, tutti i fiumi appenninici  vedono una generalizzata riduzione dei flussi, che tornano stabilmente al di sotto delle medie del periodo.
Decresce, scendendo al di sotto della media del periodo, anche la portata del fiume Po, che a Pontelagoscuro registra un flusso pari al  78% del consueto.
In Liguria, infine, altezze idrometriche in calo si registrano nei fiumi Entella, Vara, Magra ed Argentina.

                                                                                                                 

VENETO

NUOVI BACINI MULTIFUNZIONE

Il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (con sede a San Bonifacio, in provincia di Verona) realizzerà 2 bacini per la sicurezza idraulica e contro la siccità nei comuni vicentini di Montecchio Maggiore e Brendola. L'obbiettivo è migliorare la gestione delle risorse idriche nella parte più ad Ovest del territorio vicentino, dove l'ente ha previsto interventi specifici nei prossimi mesi.
 Il bacino di Montecchio Maggiore avrà una capacità di circa venticinquemila metri cubi, è la compensazione per i lavori della linea TAV  e quindi sarà a carico di Iricav 2, il consorzio di imprese, che si sta occupando della realizzazione dell'Alta Velocità/Alta Capacità. Spetterà ad “APV”, invece, occuparsi della manutenzione, dell'apertura e della chiusura dei manufatti di scarico e di entrata dell'acqua.
A Brendola verrà realizzata la seconda opera in ordine di tempo: è un progetto, che prevede il potenziamento della capacità di invaso del fiumicello Brendola in alcuni punti ritenuti cruciali. Verrà perciò realizzata una cosiddetta "traversa", cioè uno scavo a fianco del corso d'acqua per regolare i livelli idrici durante i periodi d’irrigazione dei campi e che consentirà un utilizzo più efficace dell'acqua nei momenti di necessità.
Per finanziare questo intervento è stata destinata una parte dell'avanzo di bilancio 2024 (investimento previsto: € 720.000,00). Si conta di approvare il progetto esecutivo ed avviare le procedure d’appalto entro il prossimo autunno.


IL PROGETTO WINCA4TI

IL BACINO DEL TICINO AREA TEST DI RESILIENZA TRANSFRONTALIERA

Novità ANBI dalla Lombardia: c’è infatti anche il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi fra i soggetti coinvolti nel progetto Interreg I-Ch WINCA4TI (Water Interactions with Nature, Climate and Agriculture for Ticino) per analizzare, comprendere e descrivere le complesse interazioni tra acqua, economia, ambiente ed agricoltura interessanti il bacino del fiume Ticino nel tempo della crisi climatica.
“Questo progetto appena avviato – ha dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - consentirà di individuare opportunità e sfide in tema di politiche, gestione e tecnologia, propedeutiche alla realizzazione di una water-smart society, secondo le indicazioni del Blue Deal comunitario, in un territorio transnazionale.”
Il “sistema Ticino” aumenterà la resilienza all’impatto climatico e demografico, poichè tutti gli attori saranno impegnati a garantire una “governance” sostenibile e condivisa dell’acqua, quale bene comune. Il ruolo dell’acqua deve essere riconosciuto e valorizzato per garantirne disponibilità  e  sostenibilità: tutte le fonti idriche devono essere gestite in modo da contrastare i fenomeni di scarsità e di inquinamento; i circuiti dell’acqua devono promuovere un utilizzo circolare ed un’efficienza ottimale delle risorse.
“I Consorzi di bonifica ed irrigazione stanno facendo da tempo la loro parte in materia di ricerca ed innovazione per l’ottimizzazione d’uso delle risorse idriche: dal sistema Irriframe, che permette di risparmiare fino al 30% del fabbisogno irriguo alla certificazione volontaria di sostenibilità idrica Goccia Verde nell’assoluta consapevolezza del fondamentale ruolo ecosistemico della risorsa acqua per l’economia agroalimentare italiana e dell’area mediterranea” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.


EMILIA ROMAGNA

VIABILITA’ COMUNALE DI NUOVO IN SICUREZZA

E’ ormai prossima alla conclusione la maxi-manutenzione straordinaria, che il Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) ha effettuato nel territorio di Castelnovo ne’ Monti: un lavoro dall’importo complessivo di 115.000 euro, finanziati dall’ente consortile e che ha visto molteplici interventi di messa in sicurezza a diverse infrastrutture, importanti vie di collegamento tra piccoli borghi sparsi all’interno del comprensorio: tra i lavori effettuati, il consolidamento di scarpate stradali interessate da smottamenti, il ripristino delle funzionalità al reticolo idraulico minore e vari interventi sulla viabilità pubblica e non solo, poiché si è riscontrata anche l’esigenza di ripristino della funzionalità idraulica di alcuni fossi naturali che, a causa degli eventi alluvionali dell’ultimo biennio, potevano causare ulteriori criticità alle aree circostanti.


TOSCANA

SOPRALLUOGHI AL TERRITORIO

Da Zeri passando per Mulazzo fino a Fivizzano: tre tappe lunigianesi per un sopralluogo del Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) finalizzato a verificare alcune criticità segnalate dai cittadini e dalle imprese del territorio.
Primo appuntamento a Zeri, il territorio il più settentrionale della Toscana e del comprensorio gestito dall’ente consortile: fra i temi principali, l’erosione fluviale nella frazione di Adelano, la situazione del torrente Giaredo a Godana, Noce e Rossano Colombara.
Seconda tappa a Mulazzo, dove il torrente Teglia negli anni ha scavato molto l'argine e provocato cedimenti a pochi metri di distanza da un ’azienda agricola.
Terzo ed ultimo sopralluogo a Cormezzano, frazione di Fivizzano: qui il torrente Rosaro ha scavato i terreni spondali su entrambi i lati. Gli effetti erosivi, provocati nel tempo dal passaggio dei corsi d’acqua, possono mettere in difficoltà le attività economiche e le infrastrutture, elementi essenziali nel tessuto socioeconomico delle aree interne e  per la sopravvivenza dei paesi che da anni devono combattere contro lo spopolamento.


EMILIA ROMAGNA

PATTO PER LA SICUREZZA VIABILITA’ LOCALE

Il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) interverrà nel 2025 sul territorio di Medesano con alcuni capillari lavori a protezione della viabilità e per la sicurezza di strade e versanti (importo complessivo: € 50.000): è l’esito dell’accordo, in cui i 2 enti si impegnano a contribuire economicamente (35.000 euro, l’ente consortile; 15.000 euro, il Comune) per la messa in sicurezza e le sistemazioni idrogeologiche di 3 strade.
L’ente consorziale si occuperà anche della progettazione (coadiuvato dagli uffici tecnici comunali) e della direzione lavori.


PUGLIA

ARCIVESCOVO IN VISITA

L’ Arcivescovo di Foggia-Bovino, Giorgio Ferretti, ha fatto visita al Consorzio di bonifica Capitanata (con sede nel capoluogo dauno) per conoscere le attività ed i progetti dell’ente consortile, da sempre impegnato nella gestione delle risorse idriche, nella salvaguardia ambientale e nel supporto al mondo agricolo della provincia.
La visita ha rappresentato un momento di dialogo tra Istituzioni civili e religiose del territorio oltre che un segno importante di vicinanza alle problematiche, che affliggono il comparto agricolo e di attenzione per le funzioni svolte dall’ente consorziale specialmente in questo momento particolare di crisi idrica.


TOSCANA

SI LAUREA CON UNA TESI SUL LAVORO DEL CONSORZIO DI BONIFICA

Congratulazioni alla neo dottoressa magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie, Tiziana Vannacci, che, grazie anche alla collaborazione del Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze), ha coronato il suo percorso di studi: “Caratteristiche e possibilità di impiego dell’escavatore anfibio nella manutenzione dei corsi d’acqua: il caso del torrente Ombrone Pistoiese” è il titolo dell’elaborato discusso con successo.
La laureanda ha potuto contare su dati, materiali, pubblicazioni e supporto dell’ente consortile, soddisfatto di vedere apprezzato e valorizzato il proprio lavoro importante e innovativo, tanto da diventare esempio per una tesi universitaria.


NOVITA’

Paolo Ferraresso è il nuovo Presidente del Consorzio di 2° grado L.E.B. - Lessinio Euganeo Berico (con sede a Cologna Veneta, in provincia di Verona), gestore dell’omonimo canale irriguo, che deriva l’acqua dal fiume Adige e la distribuisce su vasta area del Veneto centrale e parte della provincia di Venezia. All’interno del Consorzio LEB trova sede anche il CeSPII (Centro di Sperimentazione per l’Innovazione Irrigua), struttura di ricerca nello studio dei cambiamenti climatici e sull’utilizzo della risorsa idrica.
Francesco Lisi, dal 2014 Direttore Generale del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo), ha lasciato la guida dell’ente per raggiunti limiti di età. Uno dei traguardi più significativi raggiunti sotto la sua direzione è stato l’avvio del percorso per superare il cosiddetto “paradosso Montedoglio” per dotare la Valdichiana dei distretti irrigui necessari e previsti con la creazione della diga più grande dell’Italia Centrale. Al posto di Lisi è arrivato Fabio Zappalorti, già Direttore Generale del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud e di ANBI Toscana; il suo è un incarico temporaneo, in attesa della nomina del nuovo Direttore Generale da parte del Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
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