Anno XXVII, n. 7 venerdì, 21 febbraio 2025

VINCENZI

“BENE LA VISIONE DI HANSEN. ORA CONTINUIAMO A LAVORARE PER RENDERE COMPATIBILI OBBIETTIVI AMBIENTALI ECONOMICI E SOCIALI”

“La visione proposta riconosce la diversita' dell'agricoltura in Europa, con problemi specifici in base ai territori; le risposte non devono essere a taglia unica, ma personalizzate per ogni regione: a dirlo stavolta non siamo noi, ma la visione di Cristophe Hansen, il nuovo Commissario Europeo all’Agricoltura.”
A sottolinearlo è stato un soddisfatto Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, all’indomani, peraltro, dell’approvazione, da parte della Camera dei Deputati, del cosiddetto Decreto Legge Emergenze con due emendamenti sollecitati dall’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue, audita nelle scorse settimane dalla Commissione Ambiente di Montecitorio: si tratta della proroga, al 31 Dicembre 2025, del termine ultimo per il riutilizzo irriguo delle acque depurate dagli impianti di depurazione già in esercizio alla data del 15 aprile 2023 e di analogo provvedimento, che riguarda le sperimentazioni sull’applicazione del deflusso ecologico, procrastinate fino al 30 Giugno 2026.
“Sono due interventi, che vanno nel senso indicato dal Commissario Hansen e da noi sempre sostenuto per individuare le migliori soluzioni per un territorio, dove l’acqua è anche un determinante fattore produttivo – ha aggiunto Vincenzi -  Al proposito ringraziamo i Deputati, che li hanno approvati ed, in particolare, il Vicepresidente di Commissione, Francesco Battistoni, che se ne è fatto interprete.”
Entrambe le azioni, oggetto di proroga, necessitano infatti di ulteriori approfondimenti per evitare che la loro pedissequa applicazione penalizzi il settore primario del nostro Paese, incidendo su produzione e qualità dell’agroalimentare, immagine del “made in Italy” nel mondo: si tratta, infatti, dei parametri di salubrità e della gestione  dell’utilizzo delle acque reflue in agricoltura, nonché della ricerca di nuove compatibilità tra le portate dei corsi d’acqua ed il loro utilizzo per l’irrigazione e la vivificazione dei territori.
“Su entrambi i fronti si è già al lavoro per trovare la giusta mediazione fra gli interessi dei diversi stakeholders – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI -   Condividendo obbiettivi come il benessere dei corpi idrici e l’ottimizzazione irrigua, dobbiamo però evitare che si ripeta in agricoltura quanto sta accadendo nell’automotive, dove l’ideologismo ha prevaricato sulla politica, provocando pesanti ripercussioni sul settore; non si può dimenticare, infatti, che la sostenibilità ambientale, perché sia concretamente perseguibile, deve essere sempre accompagnata da quelle economica e sociale.”


INSUFFICIENZA IDRICA PRIMO ALERT DALL’UMBRIA DOVE GLI AGRICOLTORI SONO INVITATI A RIESAMINARE I PIANI COLTURALI

ANBI PER L’ADATTAMENTO ALLA CRISI CLIMATICA: IL SISTEMA IRRIFRAME INTERFACCIATO ALLA RETE METEOROLOGICA EUROPEA

“Effettuiamo un monitoraggio continuo sul nostro territorio in vista delle prossime semine primaverili, invitando però tutti gli agricoltori a riconsiderare, laddove possibile, i propri piani colturali, tenendo conto delle previsioni sull’effettiva disponibilità d’acqua”: arriva dall’Umbria il primo segnale di alert per la prossima stagione irrigua; a lanciarlo è stato Paolo Montioni, Presidente del Consorzio di bonificazione Umbra.
È infatti previsto per metà Aprile l’avvio dell’irrigazione nel comprensorio, ma dall’ente consortile si esprimono preoccupazioni per le riserve idriche del 2025.
La stagione invernale ha visto poche precipitazioni, che sarebbero state indispensabili per riempire i bacini e poco ci si può aspettare dallo scioglimento delle nevi.
“E’ la scarsa presenza nivale, l’elemento caratterizzante i prossimi mesi dal punto di vista idrico – ha precisato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Il quadro, che si sta delineando lungo lo Stivale, vede le regioni meridionali ed insulari che, pur migliorando la propria condizione, non riescono a recuperare l’enorme deficit idrico, accumulato nello scorso biennio; altrove, invece, ci si avvicina alla bella stagione con scarse riserve di neve in montagna, già preludendo al progressivo ridursi delle disponibilità d’acqua, anche laddove ora sono abbondanti: l’innalzarsi delle temperature ha già avviato, infatti, il veloce scioglimento della scarsa coltre bianca, destinata, nella perdurante assenza di un’adeguata rete d’invasi, a terminare inutilizzata a mare.”
Gli impianti irrigui del Consorzio di bonificazione Umbra, sia “a pioggia” che “a scorrimento”, ricevono acqua dalla diga di Arezzo e dai fiumi Topino, Clitunno e Menotre.
“Se non si può prevedere quale sarà la portata dei fiumi, da cui si deriva l’acqua per l’irrigazione, si registra però che la diga sul torrente Marroggia, in località Arezzo di Spoleto, ad oggi presenta una disponibilità irrigua attorno al 48% - ha specificato Candia Marcucci, Direttore del Consorzio di bonifica perugino -  Gli impianti consortili servono circa 5000 ettari di terreno ed oltre 3000 utenze. A fronte del ripetersi sempre più frequente di fasi di scarsità idrica, stiamo lavorando per rendere le reti più efficienti, ridurre le perdite ed incentivare il risparmio d’acqua.”
Gli interventi d’ammodernamento dell'impianto d’irrigazione “a pioggia” della Piana di Trevi e Montefalco, nonchè l’ampliamento nella zona del Sedano Nero di Trevi (costo: circa cinque milioni di euro) sono terminati nel 2024, mentre quelli riguardanti l’ammodernamento della rete irrigua della Valle di Spoleto (costo: circa dieci milioni di euro) termineranno entro il prossimo mese di marzo.
Presto prenderà il via anche il progetto di ammodernamento del distretto irriguo di Foligno con l’obbiettivo di essere perfettamente in linea con le direttive europee, portando rilevanti vantaggi agli agricoltori sia dal punto di vista produttivo-economico che amministrativo.
“Presso il Consorzio di bonificazione Umbra – ha informato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - è già attivo il servizio Irriframe, che permette di risparmiare fino al 30% d’acqua, fornendo alle imprese agricole, che possono aderire gratuitamente, il miglior consiglio irriguo che, servendosi di dati forniti da centraline meteo pubbliche o private, nonché da sensori aziendali, suggerisce il momento ed il volume dell’acqua da distribuire per evitare sprechi di risorse e cali di resa. Ora – ha concluso il DG ANBI – grazie alla rinnovata collaborazione con il Consorzio C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo, gestore del servizio, si possono  incrociare i dati meteorologici locali con quelli del nuovo centro europeo, che ha sede a Bologna.”


OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

TRENTASEI EVENTI METEO ESTREMI IN TRE GIORNI DISEGNANO I RISCHI DELLA CRISI CLIMATICA PER LE FRAGILI COSTE ITALIANE

VINCENZI

“ASSIEME ALLE POLITICHE DI ADATTAMENTO BISOGNA CREARE LE CONDIZIONIPER FERMARE L’ESODO DALLE AREE INTERNE”

In soli 3 giorni, 36 eventi estremi (nubifragi, tornado e grandine grossa; fonte: ESWD), registrati principalmente lungo le fasce litoranee italiane: è questo il dato registrato tra il 13 e 16 Febbraio scorsi e che testimonia di un mar Mediterraneo fino a due gradi più caldo rispetto al normale, ormai fonte di pericolo costante per le comunità, che vi si affacciano.
A segnalarlo è stato l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche.
L’esempio più evidente sono le immagini del nubifragio, che ha allagato la toscana Portoferraio dove, in meno di quattro ore, sono caduti oltre centoventi millimetri di pioggia (mm.65 in un’ora), travolgendo il comune più popoloso dell’isola d’Elba con un fiume di fango e detriti, che hanno messo a rischio la cittadinanza sorpresa dalla repentinità e dalla violenza dell’evento. Il nubifragio sull’isola toscana (la stazione pluviometrica di monte Perrone, in località Campo dell’Elba, ha registrato in 30 giorni un accumulo di pioggia di quasi quattrocento millimetri) non è stato un fenomeno isolato: in Abruzzo, dove alla crescita dei livelli idrometrici nei fiumi Sinello ed Alento si accompagna un calo di portata nel Sangro,  le maggiori cumulate di pioggia sono state registrate sulla costa meridionale, tra Ortona (mm.198  in 9 ore e mezzo) e Vasto (mm.144,3 in poco più di sei ore); la Campania è stata colpita da tornado, che hanno investito i comuni marittimi sia della provincia di Napoli che di Salerno; grandinate anomale (chicchi fino a tre centimetri di diametro) hanno colpito sia le province Sud-Orientali della Sicilia che il basso Salento, ma anche il Salernitano ed il Lazio.
“Nell’analizzare la nuova situazione climatica, che va delineandosi sull’Italia, non va dimenticato il trend demografico, che vede incrementare la popolazione lungo le coste, aumentando la pressione antropica e contestualmente la fragilità dei territori – ha sottolineato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“E’ questa un’ulteriore valutazione che, accanto agli interventi per aumentare la resilienza delle aree litoranee, deve incentivare l’avvio di politiche per mantenere la presenza delle comunità nelle aree interne del Paese, il cui abbandono aumenta i rischi nei territori a valle, accompagnandosi all’estremizzazione degli eventi meteo” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
In Sicilia, grazie alle piogge (l’isola è stata interessata da fenomeni meteorologici di forte intensità soprattutto lungo la fascia costiera orientale: sulla provincia di Messina si sono registrati fenomeni piovosi con cumulate di oltre dicentocinquanta millimetri nelle 24 ore, pari a circa il 30% della pioggia, che cade in un anno su quel territorio) migliora la condizione idrica, dove nei primi 10 giorni di Febbraio sono affluiti circa ventisei milioni di metri cubi d’acqua negli invasi, portando l’incremento d’acqua ad oltre centosedici milioni; rimane comunque notevole il deficit idrico, giacché al 10 Febbraio i bacini risultavano pieni solo al 42% rispetto ai volumi autorizzati (fonte: Autorità di bacino distrettuale della Sicilia).
Pure le riserve idriche in Basilicata sono state interessate da una crescita costante in 7 giorni le dighe lucane si sono riempite quotidianamente con quasi un milione di metri cubi d’acqua; anche qui, però, il deficit sul 2024 resta alto (- mln. mc.45,64), così come preoccupante è lo stato di severità idrica su buona parte del territorio regionale in continuità con quanto accade nella confinante Puglia dove, fatta eccezione per un piccolo lembo della Valle d’Itria e per i monti della Daunia, lo stato della risorsa idrica non risulta sufficiente ad evitare gravi e prolungati danni al sistema agricolo; nella Capitanata aumentano le disponibilità idriche, ma in maniera troppo esigua per colmare l’enorme gap causato dalla siccità (- mln. mc. 85,37) ed i volumi idrici trattenuti dalle dighe, pari al 22,3% dei volumi di riempimento autorizzati, testimoniano che si è ancora lontani dalla risoluzione della crisi idrica negli scorsi 2 mesi.
Analoga contingenza idrica si registra in Calabria.
In Campania si registra un limitato recupero di flusso nelle sorgenti ad uso potabile del fiume Biferno, ma portate ridotte rispetto alla media nel restante sistema acquedottistico regionale.
In Molise la sorgente “Pietre Cadute” ha registrato, a fine Gennaio, una cospicua riduzione delle portate (da 810 litri al secondo a l/s 452), compensata dalla crescita di quelle di Riofreddo e Santa Maria dei Rivoli (da l/s 680  a l/s 1267; fonte: Molise Acque).
In Sardegna, principalmente nella parte Sud-Orientale dell’isola (Cixerri, Sulcis, ecc.), le piogge cadute tra Dicembre e Gennaio scorsi non sono state sufficienti a pareggiare un bilancio idro-climatico, condizionato da mesi di aridità estrema e temperature molto elevate.
Nel Lazio i laghi vulcanici della provincia di Roma tornano finalmente a crescere: in 15 giorni il livello del lago di Bracciano è aumentato di 10 centimetri, quello di Nemi si è alzato di cm. 5 in una settimana, così come il vicino bacino di Albano ha fatto registrare una risalita di cm. 4, raggiungendo quota m. 2,07. Importanti incrementi di portata hanno riguardato il fiume Tevere che, crescendo in una settimana di oltre quaranta metri cubi, ha raggiunto la portata di mc/s 148,65 nella Capitale, riducendo fortemente il divario con i valori tipici di questo mese; buone anche le performances di Aniene e Velino, pur rimanendo al di sotto della media.
In Umbria, grazie alle piogge cadute sul bacino e principalmente sulla zona di Città della Pieve, il livello del lago Trasimeno ha ripreso a crescere dopo molto tempo (+ cm.6), continuando comunque a registrare un livello (-m. 1,43) assai lontano dalla media (-m. 0,59); in crescita anche i livelli dei fiumi Chiascio, Topino e Paglia.
Nelle Marche, i circa quaranta millimetri di pioggia, caduti mediamente negli scorsi 7 giorni, hanno rivitalizzato i fiumi, che da mesi registravano livelli tra i più bassi del recente quinquennio; ne consegue un incremento dei volumi idrici, accumulati nei bacini  e che attualmente, grazie anche al reinvaso dell’acqua nella diga di Mercatale, si attestano a mln. mc. 47,3.
La Toscana, che nei recenti 30 giorni è stata interessata da piogge abbondanti soprattutto sulle zone appenniniche a Nord (Mulazzo, nel Massese, mm.598,2!), vede in crescita la portata dei fiumi Arno e Sieve, mentre decrescente è quella del Serchio.
In Liguria sono in calo sono le altezze idrometriche dei fiumi Entella, Magra, Vara ed Argentina.
In Emilia-Romagna, alcuni corsi d’acqua appenninici hanno registrato un’impennata dei flussi come nel caso del Savio (da mc/s 2,52 a mc/s 15,20) e della Trebbia; da segnalare che, seppur in calo, la portata della Secchia rimane ampiamente superiore alla media (+289%!), mentre fortemente deficitaria è quella del Reno (-71,7%; fonte: ARPAE).
In Veneto vanno invece riducendosi le portate dei fiumi che, ad eccezione di Adige e Piave, sono tornati al di sotto dei valori medi storici di febbraio.
In Lombardia, grazie all’incremento degli accumuli nevosi (comunque deficitari sul consueto: -21,6%), aumentano le riserve idriche, che ammontano ora a circa tremiladuecento milioni di metri cubi, cioè oltre il 92% della media di questo periodo.
Tra i grandi laghi crescono i livelli di Verbano e Benaco; in calo, pur restando ampiamente sopra la media storica, sono i livelli idrometrici di Lario e Sebino.
Decrescenti sono i livelli idrometrici dei fiumi in Piemonte: il calo più significativo è ancora una volta quello registrato dal Tanaro, che in una settimana ha visto ridursi i flussi in alveo di oltre il 32%.
In Valle d’Aosta restano sostanzialmente invariate, rispetto alla settimana scorsa, le portate di Dora Baltea e torrente Lys. In Valtournenche, sulle Grandes Murailles (m. 2566 slm), l’altezza della neve è inferiore ai centottanta centimetri, mentre a Morgex-Lavancher (m. 2842 slm), si è sotto al metro e mezzo.
Infine, lungo tutta l’asta del fiume Po, i flussi sono in calo e quasi ovunque leggermente inferiori ai valori medi di Febbraio; è bene comunque ricordare che, solo 2 anni fa, la portata del Grande Fiume era circa il 30% di quella attuale (mc/s 531,84 contro gli attuali mc/s 1585,26).

                                                                                                       

ANBI:

IL COMPLETAMENTO DELLO SCHEMA IDRICO DALLA DIGA CAMPANA DI CAMPOLATTARO E’ UN SUCCESSO PER L’INTERO PAESE MA NON DEVE RIMANERE UN CASO ISOLATO.

SERVE UN PIANO NAZIONALE DI EFFICIENTAMENTO DELLE OPERE IDRAULICHE. SONO ALMENO 16 LE OPERE INCOMPLETE LUNGO LA PENISOLA

“L’avvio dei lavori per le opere di derivazione della diga di Campolattaro, in provincia di Benevento, è un importante segnale nazionale, perché rappresenta il completamento della più grande infrastruttura idrica incompiuta del Paese; ne va dato merito alla volontà politica del Ministro, Matteo Salvini ed alla concretezza operativa del Commissario Straordinario di Governo, Attilio Toscano, unitamente all’impegno del Ministero di Infrastrutture e Trasporti e della Regione Campania”: a dichiararlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
I lavori per la diga di Campolattaro sul fiume Tammaro iniziarono nel 1981 e furono terminati nel 1993 con un costo complessivo di circa duecentosettanta miliardi di lire. Il riempimento progressivo  del bacino (capacità complessiva: 109 milioni di metri cubi) iniziò, però, solo nel 2006 a causa di problemi sull’individuazione del soggetto gestore dell’impianto (oggi è l’ASEA – Agenzia Sannita Energia Ambiente) e per il verificarsi di un’importante frana registrata sul versante destro della diga.
Ora si apre una nuova fase, grazie ad un finanziamento complessivo di oltre settecento milioni di euro (mln. 540 da M.I.T.): in particolare, è stata avviata la realizzazione della galleria di derivazione, che trasferirà le acque dall’invaso all’impianto di potabilizzazione ed alla centrale idroelettrica, che saranno realizzati a valle dello sbarramento, garantendo sicurezza d’approvvigionamento idrico a scopo idropotabile, irriguo ed energetico per un ampio territorio campano.
“E’ un intervento, cui va riservata un’eco nazionale, perché si posiziona nel solco di quel richiesto efficientamento dell’esistente, che deve accompagnare l’avvio di un piano infrastrutturale, fatto di nuovi invasi e schemi idrici, capaci di trattenere acqua sul territorio e trasportarla laddove ce ne sia bisogno” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Il Piano ANBI Efficientamento Rete Idraulica individuò 16 opere incomplete lungo la Penisola (4 al Nord, 6 al Centro ed altrettante nel Sud Italia) la cui piena operatività aumenterebbe la disponibilità idrica del Paese di oltre novantasei milioni di metri cubi; l’investimento era preventivato in circa quattrocentocinquantadue milioni di euro capaci di attivare quasi duemilatrecento posti di lavoro.


VENETO

AL LAVORO PER LE LAGUNE DEL DELTA PO

Con la firma del Disciplinare tra Regione Veneto e Consorzio di bonifica Delta del Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo) prende il via la fase propedeutica agli “Interventi per la vivificazione degli ambiti lagunari del Delta del Po” che vede l’ente consortile, protagonista come soggetto attuatore.
Tali interventi, finalizzati al recupero ed alla valorizzazione ambientale delle lagune del Delta, anche in ottica di sviluppare le attività economiche a partire dalla pesca, saranno finanziati con €14.000.000,00 stanziati tramite l’accordo per la coesione Regione Veneto 2021-2027. Nella fase propedeutica saranno eseguiti i rilievi batimetrici, la modellazione idrodinamica, la progettazione di fattibilità tecnico-economica e gli stralci esecutivi per andare poi ad effettuare le gare d’appalto ed a “cantierare” i lavori di scavo delle lagune, che sono ambienti soggetti ai cambiamenti fisici, morfologici e climatici.
Saranno, inoltre, fondamentali anche fasi di concertazione con il mondo della pesca e, in generale, con soggetti, che conoscono bene le dinamiche lagunari e le reali necessità di tali ambiti anche in chiave di produttività economica.


TOSCANA

SENESE IDRAULICAMENTE PIU’ SICURO

Undicimila tonnellate di massi ciclopici per rendere più sicure Ponte a Tressa e Monteroni d’Arbia: è stato completato l’intervento progettato e realizzato dal Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) sul torrente Arbia, compreso tra i 2 abitati, per la salvaguardia delle aree artigianali e residenziali e per mitigare il rischio idraulico nelle campagne di Asciano.
I lavori si sono concentrati in 4 zone, nelle quali erano presenti evidenti erosioni spondali: lungo le scarpate sono state realizzate difese spondali e l’alveo è stato riprofilato e adeguato per far fronte a future piene.
Complessivamente sono stati movimentati circa quindicimila metri cubi di terra. La fine dei lavori era prevista a Novembre, ma nello scorso Ottobre un altro evento alluvionale colpì la  zona. “Cb6” si è subito attivato per una rapida perizia di variante in corso d’opera, con il nuovo termine dei lavori, spostato a fine Febbraio ma, grazie ad un efficace lavoro dell’impresa affidataria, l’intervento si è conclus prima della fine dei tempi contrattuali.
L’intervento sul torrente Arbia ha ottenuto un finanziamento da 550.000 euro, grazie al piano di interventi approvati dal Dipartimento Protezione Civile nazionale: dei 7 interventi finanziati dopo gli eccezionali eventi meteorologici che dal 3 Novembre 2019 hanno colpito la Toscana, ben 5 riguardano la provincia di Siena.


EMILIA ROMAGNA

VERSANTI IN SICUREZZA

Stanno per concludersi i lavori di consolidamento di una scarpata di valle e di regimazione idraulica in comune di San Polo d’Enza, nonché il consolidamento di un movimento franoso nel territorio di Quattro Castella; entrambi gli interventi di manutenzione straordinaria sono finanziati dal Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) per 91.000 euro.


LAZIO

IN SINERGIA A SALVAGUARDIA DELLA SICUREZZA IDRAULICA

“Siamo lieti di aver contribuito a risolvere in tempi stretti una problematica di sicurezza idraulica del torrente Corese, ottenendo l’apprezzamento della Provincia di Rieti”: a scriverlo è il Consorzio di bonifica Etruria Meridionale e Sabina (con sede nel capoluogo reatino).
L’intervento era atteso da anni e, nonostante le esigue somme messe a disposizione, l’ente consortile è riuscito in tempi brevi a ripristinare la sezione idraulica dell’alveo, più che raddoppiando la capacità di deflusso mettendo, in sicurezza idraulica, alcune strategiche infrastrutture presenti sia a monte che a valle.



TOSCANA

MANUTENZIONE GENTILE PER SALVARE LE OPERE IDRAULICHE

Manutenzione gentile: è la parola d’ordine che guida  l’azione del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo)  soprattutto, quando l’attività interessa i corsi d’acqua, che scorrono in territori di elevato pregio ambientale.
In Casentino sono stati recentemente eseguiti interventi importanti, ma “leggeri”, eliminando solo la vegetazione, che nascondeva vecchie opere idrauliche, di cui si rendeva necessario il monitoraggio.
Obiettivo raggiunto: i corsi d’acqua hanno mantenuto il loro aspetto naturale, la biodiversità è stata salvaguardata, la sicurezza idraulica è stata raggiunta. Le strutture presenti sui torrenti Staggia e Fiumicello, nonchè sul fosso della Cerra,  in un paesaggio bello ed incontaminato, sono state riportate alla luce, senza alcun impatto sull’ambiente circostante.
Sempre più spesso l’ente consortile punta ad una manutenzione ordinaria, attenta alla biodiversità: un approccio rispettoso della vegetazione riparia consente, tra l’altro, di preservare le piante sane, in grado di proteggere le sponde dalle erosioni.


PUGLIA

SIPONTO IN MANUTENZIONE

Il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) sta effettuando lavori di manutenzione sulle sponde del canale delle acque alte del polder di Siponto, in agro di Manfredonia.
L'intervento prevede il ripristino dei muretti a secco e delle scarpate di alcuni tratti interessati da fenomeni localizzati di dissesto, nonché la rimozione della vegetazione idrofila in alveo ed arborea sui cigli di sponda.


LAZIO

OPERAZIONE SPIAGGE PULITE

È in corso un notevole intervento di pulizia allo sgrigliatore di Borgo Hermada, nel comune di Terracina, per liberarlo dalla vegetazione e dai rifiuti che rischiano di giungere al mare e di compromettere la prossima stagione estiva; per questo la Provincia di Latina ha stanziato un contributo economico per i lavori di rimozione.
L’intervento è stato affidato al locale Consorzio di bonifica Lazio Sud Ovest; fino ad oggi, l’onere di tale operazione ricadeva esclusivamente sul locale Comune.
Lo sgrigliatore raccoglie il materiale trasportato dai corsi d’acqua di un vasto bacino idrografico di circa settantatremila ettari, che interessa diversi comuni, oltre a Terracina: Sezze, Pontinia, Priverno, Sermoneta, Roccagorga, Maenza e Sonnino. Ora si garantirà un gestore unico dei materiali fermati dallo sgrigliatore, così da non gravare sulle finanze dei singoli Comuni interessati.
Dopo l’analisi e la certificazione dei rifiuti ha preso il via la prima fase dell’intervento di rimozione con la fornitura dei cassoni scarrabili per la raccolta dei materiali, che nei prossimi giorni saranno trasportati in una discarica autorizzata.
Questo intervento, oltre a tutelare l’ambiente e prevenire il rischio di ostruzioni idrauliche, rappresenta un’azione strategica per salvaguardare la qualità delle acque e delle spiagge del litorale pontino.


MARCHE

PROGETTI

Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) sta avviando a Falconara, con un investimento complessivo di 3.900.000 euro (finanziato da Regione Marche), i tanto attesi interventi di regimazione idraulica e riduzione della criticità sui 3 corsi d’acqua, che attraversano la città: San Sebastiano, Liscia e Cannetacci.
Dopo i propedeutici interventi di pulizia si procederà con l’ampliamento della sezione idraulica. Proseguono anche gli interventi nel bacino dell’Aspio, fra la località Osimo Stazione ed Aspio, con la realizzazione delle 4 casse di espansione di Rio Scaricalasino e fosso Offagna ed è pronto a ripartire anche il cantiere sul fosso Rigo, a Castelfidardo, dopo l’accordo raggiunto per la realizzazione di un by-pass temporaneo, atto a decongestionare l’eventuale traffico dovuto al cantiere.
Di grande importanza rispetto alla mitigazione del rischio idraulico sono i progetti in itinere a Chiaravalle sul fiume Esino e quelli a Trodica di Morrovalle, sul fosso Bagnolo.


VENETO

IL PROGETTO SCUOLA ENTRA NEL VIVO

Sono al via le attività in classe con le scuole aderenti a “Il mio amico canale“, il progetto didattico, inserito nel quadro  del progetto “Acqua, ambiente, territorio. Bonifica è sostenibilità” promosso da ANBI Veneto nel quadro del Protocollo d’Intesa triennale (2024-2027) con Regione Veneto ed Ufficio Scolastico Regionale.
“Il mio amico canale” si allarga quest’anno alle scuole secondarie di primo grado, mantenendo il coinvolgimento delle scuole primarie, caratterizzante il progetto dal suo avvio nel 2021. Nuovi laboratori didattici arricchiscono un format collaudato ed apprezzato: grazie al personale tecnico dei Consorzi di bonifica, gli studenti impareranno a conoscere il corso d’acqua, che scorre in prossimità del proprio istituto e realizzeranno contenuti mediatici (video, presentazioni, pannelli informativi) per raccontarne le peculiarità.
Alla fine del percorso, in un evento che svolgerà a ridosso del corso d’acqua oggetto di studio, verrà disvelata una targa con il soprannome assegnato dagli studenti al canale, suggellando un rapporto d’amicizia. Le prime scuole coinvolte nei laboratori sono: scuola primaria “Farina” di Cittadella (Padova) con il locale Consorzio di bonifica Brenta, la scuola primaria “Cesarotti” di Padova con il locale Consorzio di bonifica Bacchiglione, la scuola secondaria di primo grado “Bonturi” di San Bonifacio (Verona) con il locale Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta.


AGENDA

Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, interverrà nella giornata di martedì 25 Febbraio p.v. all’evento Evomatic a Rovigo; ne sarà sede il salone dell’Interporto. Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà nel pomeriggio di mercoledì 26 Febbraio p.v. al seminario per dirigenti sindacali, organizzato da Filbi-UIL; l’incontro si terrà negli spazi dell’hotel St. Martin a Roma.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
Sito internet: anbi.it - eMail: anbimail@tin.it

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