DA DIVINAZIONE EXPO PER G7 AGRICOLTURA ANBI CHIEDE REVISIONE POLITICHE EUROPEE PER L’ACQUA
VINCENZI: “DOBBIAMO EVITARE LA CONTRAPPOSIZIONE FRA AGRICOLTURA ED AMBIENTE”
“In Europa vanno riscritte le regole di gestione e conservazione dell’acqua alla luce della nuova condizione climatica e dell’estremizzazione degli eventi atmosferici, che ormai accomunano i Paesi del Vecchio Continente: l’agricoltura deve tornare ad essere centrale nelle politiche ambientali. Se le politiche comunitarie sono state e rischiano di continuare ad essere penalizzanti per la fondamentale funzione della gestione idrica nella stessa esistenza del nostro territorio, non è colpa dell’Unione Europea ma nostra, che non frequentiamo adeguatamente quelle Istituzioni”: ad affermarlo è Francesco Vincenzi, Presidente E.U.W.M.A. (European Union of Water Management Associations) e di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), organizzatrice del convegno “L’Italia e la gestione dell’acqua nel Mediterraneo: innovazioni e scelte politiche sostenibili” nell’ambito di “Divinazione Expo” in occasione del G7 Agricoltura a Siracusa.
“Per questo – prosegue Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – ci siamo impegnati per organizzare nel 2026 in Italia il Forum Euromediterraneo sulle Risorse Idriche; centrale sarà il ruolo di Roma, accompagnato da una serie di eventi lungo la Penisola, di cui l’isola di Ortigia si candida ad essere uno dei luoghi deputati. Il nostro obbiettivo è di affermare la funzione ecosistemica di pratiche irrigue, ottimizzate attraverso la ricerca: dall’utilizzo di acque reflue certificate alla ricarica delle falde anche attraverso la realizzazione di nuovi invasi per lo stoccaggio idrico.”
“Determinante per il futuro dell’agricoltura – aggiunge Vincenzi – è il tema del trasferimento dell’innovazione in campo, accompagnata dalle necessarie infrastrutture idrauliche, la cui realizzazione va programmata e finanziata dal Nord al Sud del Paese. In Italia i Consorzi di bonifica ed irrigazione stanno realizzando interventi per oltre 4 miliardi di euro; bisogna però accelerare i tempi delle scelte politiche per prevenire e non solo gestire le emergenze. Va ammodernato lo Stato e nessuno deve sentirsene escluso.”
Al convegno ANBI sono intervenuti Nicola Dell’Acqua, Commissario straordinario per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica; Andrea Rocchi, Presidente CREA- Consiglio Ricerca in agricoltura ed analisi Economia Agraria; Attilio Toscano, Professore Ordinario idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali – Vice-Direttore Distal Università Bologna; Edy Bandiera, Vice-Sindaco Comune Siracusa; Gaetano Galvagno, Presidente Assemblea Regionale Siciliana; Salvatore Barbagallo, Assessore Agricoltura Regione Sicilia. Questi ultimi, in particolare, hanno fornito ampie rassicurazioni sul processo di riforma dei Consorzi di bonifica dell’Isola e sul loro ritorno ad una gestione democratica, secondo i principi fondanti di autogoverno e sussidiarietà, dopo oltre 30 anni di gestioni commissariali. I lavori sono stati coordinati dal Lisa Bellocchi, Presidente Enaj – European network of agricultural journalists.
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
PIOVE, MA AL SUD GLI INVASI RESTANO SENZ’ACQUA
LA PREVISIONE: A FINE ANNO TUTTI I BACINI SICILIANI SARANNO VUOTI
Mentre in Sud America i fiumi sono secchi e la Groenlandia registra le stesse temperature di Perugia, secondo l’European Severe Weather Database sull’Italia si sono abbattuti 152 eventi meteo estremi negli scorsi 7 giorni (34 tornado di cui 31 al Sud, 115 nubifragi, 3 eventi di grandine grossa sul Meridione), cioè circa la metà di quelli avvenuti in tutto il 2010 (310). Considerando il periodo tra il 1° Gennaio ed il 15 Settembre u.s., il numero degli eventi estremi del triennio 2022-2024 (5934) ha superato del 130%, il totale di quelli del triennio precedente 2019-2021 (2580).
In questo quadro generale il report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche segnala che in Sicilia, nonostante alcuni fenomeni piovosi localmente anche intensi, gli invasi sono ormai vuoti: le ultime rilevazioni pubblicate parlano di un volume residuo di quasi 195 milioni di metri cubi, ma solamente 66,15 sono utilizzabili; dei 29 bacini artificiali presenti sull’Isola, 9 sono “asciutti”, 10 hanno utilizzabile meno di un milione di metri cubi d’acqua e ben 16 meno di cinque milioni. L’Autorità di Bacino prevede che, salvo piogge straordinarie, tra i mesi di novembre e gennaio si esauriranno completamente le disponibilità idriche.
“La situazione siciliana è atavica e complessa: la gran parte degli invasi sono a riempimento pluriennale e quindi abbisognano di piogge diffuse; inoltre necessitano di manutenzione straordinaria per essere riportati alla capacità originale e vanno completati gli schemi idrici per distribuire la risorsa idrica alle campagne” ha informato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Negli scorsi giorni molti sono stati i territori lungo lo Stivale, messi in ginocchio dalle piogge: violentissime sono state quelle cadute sulla fascia litoranea della Toscana, soprattutto tra le province di Pisa e Livorno, con cumulate che hanno raggiunto in poche ore i 224 millimetri a San Vincenzo e mm. 221 a Castagneto Carducci; a Montecatini Val di Cecina, le acque del torrente Sterza, in sole 3 ore, sono cresciute di 5 metri prima di esondare (fonte: SIR-Servizio Idrologico Regionale), mentre la Cecina a Riparbella ha segnato + m.7 in 5 ore! La conseguenza sono 2 vittime e danni enormi ai preziosissimi vigneti di Bolgheri, devastati dal fango. Come prevedibile, i livelli dei fiumi toscani sono tutti in crescita e sopra le medie mensili, tranne la Sieve; cresce anche l’Ombrone, che raggiunge la portata di 30 metri cubi al secondo dopo che per mesi ha ristagnato al di sotto del Deflusso Minimo Vitale (mc/s 2).
La Puglia è stata flagellata dai tornado (ben 4 in una settimana) e dalle “bombe d’acqua”, tra cui quella che ha allagato Taranto (in mezzora, quasi trenta millimetri di pioggia) o i mm.123 caduti in meno di due ore sulla leccese Taviano; la regione, però, permane in crisi idrica. I bacini sono praticamente vuoti (restano disponibili solo 43,29 milioni di metri cubi): la diga più grande a servizio delle campagne della Capitanata (Occhito con una capacità di 250 milioni di metri cubi) da tempo non eroga più acqua per irrigazione. Unica nota positiva del maltempo è il leggerissimo incremento dei volumi trattenuti, che da un paio di settimane viene registrato nell’invaso Capacciotti.
Nel Salernitano, in Campania, si sono registrate cumulate di mm. 105 in 5 ore; non sembrano però destare particolari preoccupazioni né il fiume Sarno, né i bacini dell’area cilentana, mentre crescono soprattutto il Garigliano ed il Volturno.
In Veneto nubifragi hanno colpito il Padovano (mm.147,8 in 3 ore su San Martino di Lupari), il Vicentino (su Grumolo delle Abbadesse, cm.130 in 7 ore) ed il Trevigiano (su Treviso, mm. 73 in 2 ore e mezza). La portata del fiume Piave è cresciuta per una decina di ore, registrando un picco di 137,74 metri cubi al secondo (oltre mc/s 100 in più rispetto al giorno precedente), mentre il Bacchiglione è arrivato a toccare mc/s 125,52 da una portata media giornaliera di mc/s 18,59 ed il Muson dei Sassi è schizzato in poche ore da mc/s 1,18 a mc/s 70.
Anche la Bergamasca ed il Mantovano in Lombardia (mm.80 di pioggia in poche ore) sono state tra le vittime della nuova violenza climatica; cresce il fiume Adda, la cui portata arriva a sfiorare i centosettantuno metri cubi al secondo. Le riserve idriche nella regione tornano ad essere superiori di oltre il 18% alla media.
I livelli dei “grandi laghi” settentrionali sono in decrescita, ma i rilasci verso valle restano molto abbondanti, soprattutto per Sebino e Lario.
Al Nord, in Valle d’Aosta vanno riducendosi le portate della Dora Baltea, mentre restano stabili quelle del Lys.
Sono tutti in crescita, invece, i fiumi del Piemonte (solo la Toce rimane sotto ai valori medi del periodo): la portata del Tanaro raggiunge +42% sulla media, mentre quella della Stura di Demonte tocca +80%.
E’ “a singhiozzo” l‘andamento del fiume Po, che ha valori di portata in calo nel tratto lombardo-emiliano, mentre risulta crescente nei rilevamenti piemontesi così come presso il delta, a Pontelagoscuro, dove i flussi si mantengono sopra le medie storiche.
Dopo l’alluvione della settimana scorsa, i flussi in alveo dei fiumi dell’Emilia centrale e della Romagna tornano su valori più in linea con quelli tipici del periodo: il Savio registra mc/s 1,94 (il 18 Settembre la portata media era mc/s 50!), il Lamone è a mc/s 2,98 (aveva toccato mc/s 33,10), Secchia ed Enza portano rispettivamente mc/s 14,59 e 12,62 (fonte ARPAE). Restano invece sotto media i fiumi della fascia occidentale della regione (Taro e Trebbia).
In Liguria violente piogge hanno colpito principalmente la zona del Savonese (mm.70 in 3 ore sulla città capoluogo), senza però provocare gravi conseguenze sui livelli dei corsi d’acqua Cetimbro e Sansobbia; crescono le altezze idrometriche sia dei corpi fluviali di Levante (Entella, Vara e Magra) che a Ponente (Argentina), superando le medie di Settembre.
Nelle Marche risultano in crescita i livelli dei fiumi Potenza, Esino e Sentino, mentre calano quelli del Tronto; le piogge intense delle scorse settimane hanno rimpinguato gli invasi, che registrano una crescita di quasi cinquecentomila metri cubi nei volumi trattenuti.
In Umbria le cumulate pluviometriche maggiori si sono registrate al confine con la Toscana: 60 millimetri sono caduti su Città della Pieve e nella zona del lago Trasimeno, il cui livello però pare non averne tratto beneficio, visto che è inchiodato a m. -1,56 come la settimana passata; crescono invece le portate fluviali di Topino, Paglia, Chiascio.
Nel Lazio, rispetto alla scorsa settimana, è in crescita soprattutto la portata del fiume Velino nel reatino; il livello del lago di Nemi guadagna solamente 1 centimetro, nonostante le perturbazioni.
“E’ la conferma che la crisi dei laghi romani non è dovuta solamente al deficit pluviometrico, bensì all’eccessiva pressione antropica” ha commentato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Scendendo a Sud, anche in Basilicata gli invasi conservano sempre meno acqua: -7 milioni e mezzo di metri cubi in una settimana; il bacino di monte Cotugno ne trattiene ormai poco più di sessantanove milioni contro una capacità d’invaso pari a ben mln. mc.482!
Infine è anomala è la condizione della Calabria, dove aumentano i flussi nei fiumi Coscile (mc/s 51,63) ed Ancinale (mc/s 231).

EMILIA ROMAGNA: ALLUVIONE: CONSORZI DI BONIFICA ALL’OPERA
Le reti dei canali dei Consorzi di bonifica (Romagna, con sede a Ravenna; Romagna Occidentale, con sede a Lugo nel ravennate; Renana, con sede a Bologna) che hanno, loro malgrado, ricevuto l’ondata d’ acqua e fango, proveniente dalle esondazioni dei corsi d’acqua naturali, hanno contribuito, grazie all’impiego straordinario di uomini e mezzi, allo smaltimento e scolo delle acque eccedenti.
La rete artificiale degli enti consortili, spesso intersecandosi con quella naturale, riceve, in casi di piena alluvionale, una quantità di risorsa idrica logicamente sovradimensionata rispetto al proprio “asset” infrastrutturale.
L’impegno delle maestranze consorziali è stato immediato e già dalle prime ore ANBI Emilia Romagna ha dato supporto con Consorzi di bonifica da Veneto (Delta Po con sede a Taglio di Po, nel rodigino; Acque Risorgive, con sede a Venezia Mestre; Adige Po, con sede a Rovigo; Bacchiglione, con sede a Padova), Lombardia (Terre dei Gonzaga in Destra Po, con sede Mantova; Navarolo, con sede a Casalmaggiore, in provincia di Cremona), Umbria, Marche e Piemonte (oltre a Vigili del Fuoco, Regione Veneto e Società Autostrade) per il fine comune di salvaguardia del territorio. Il Canale Emiliano Romagnolo (C.E.R.), opera destinata alla funzione di irrigazione, a causa della rotta del fiume Senio, ancora una volta ha ricevuto, come nel Maggio 2023, l’acqua esondata svolgendo, di fatto, il ruolo di cassa di espansione fino alla sua massima capienza, distribuendo i flussi su un fronte di 10 chilometri per poi scaricarli a valle.
Grazie alle manovre idrauliche effettuate (sezionamento del canale e scarico dei volumi nel Savio per oltre un milione di metri cubi) è stato limitato l’impatto dell’esondazione sia in termini di quantità che di durata della fuoriuscita. Il C.E.R. ha ora ripreso il suo regolare funzionamento. Le diverse fasi di manovra tecnico-idraulica sono state coordinate dall’Unità di Coordinamento dei Consorzi ANBI, istituita presso la Protezione Civile regionale.
Il bilancio complessivo delle attività svolte ha visto l’impiego di una trentina di pompe mobili nelle zone nevralgiche delle aree alluvionate tra Argenta, Lugo e Bagnacavallo, di cui 5 del Consorzio di bonifica Renana e 12 del Consorzio di bonifica Romagna Occidentale. Le pompe mobili smaltiscono 150.000 metri cubi di risorsa idrica al giorno e complessivamente sarebbero oltre cinquecentomila i metri cubi allontanati dai comprensori allagati; inoltre, anche il deflusso cosiddetto “a gravità” della rete di canalizzazioni, dove raggiungibile dalla rete naturale, ha dato il suo rilevante contributo.
Il Canale Emiliano Romagnolo ha potuto allontanare nel Savio circa trecentomila metri cubi al giorno per 3 giorni. A tal proposito si evidenzia, ancora una volta , come il Canale Emiliano Romagnolo abbia una funzione vocata all’irrigazione, ma che tutto l’anno fornisce anche acqua per uso potabile all’area ravennate (grazie al potabilizzatore di Ravenna): tale uso non è venuto meno neppure durante gli eventi alluvionali.
VENETO: NUOVA ONDATA DI MALTEMPO
Il maltempo è tornato a colpire il Veneto: sui territori della pianura tra Verona, Vicenza, Padova, Treviso e Venezia si sono riversati enormi quantitativi di pioggia con punte, che hanno superato i centocinquanta millimetri in 12 ore; considerato che la media delle precipitazioni, che cadono annualmente sul Veneto si aggira attorno a mm. 1.100, si comprende lo stress, che la rete idraulica di questi territori ha subito: allagamenti hanno interessato “a macchia di leopardo” un po’ tutto il territorio.
L’intensità dei fenomeni è stata superiore alle previsioni, che indicavano un’allerta gialla, a riprova ancora una volta dell’imprevedibilità derivante dalla crisi climatica. ANBI Veneto informa che i Consorzi di bonifica sono stati impegnati a fianco di Vigili del Fuoco e Protezione Civile per far fronte alle criticità, evitare allagamenti e, ove questi si fossero verificati, velocizzare lo scolo delle acque.
Le casse consorziali di espansione sono entrate in funzione un po’ ovunque a riprova dell’importanza che le opere di prevenzione hanno nel preservare centri abitati e campagne.
TOSCANA: NUOVE SEDI PER UN RAPPORTO PIU’ STRETTO CON IL TERRITORIO
Inaugurata la nuova sede operativa del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud a Ponte d’Arbia: situata in via Galilei 45/G, nel territorio comunale di Monteroni d’Arbia, è in posizione strategica per le attività sul territorio della provincia di Siena.
L’intervento di manutenzione straordinaria dell’edificio è stato progettato dai tecnici consorziali e ha permesso la realizzazione di un rimessaggio per la sosta dei mezzi utilizzati per i lavori, di uno spogliatoio per gli operai, di un ufficio territoriale con sportello catasto, di un ufficio manutenzioni e progettazioni, di una sala riunioni. A separare gli uffici dalla zona operativa c’è un corridoio, che porta in uno spazio adiacente alla rimessa mezzi, destinato a deposito.
Sul retro c’è l’area scoperta, destinata alla sosta dei mezzi operativi, che lavoreranno nell’area senese, in modo da garantire una presenza costante ed operativa sul territorio; al momento sono stati destinati alla sede di Ponte d’Arbia: 1 trattore, 1 escavatore, 1 decespugliatore, 1 “pickup” destinato alla logistica. L’ente consortile ha investito risorse proprie per 600.000 euro tra l’acquisto dell’edificio (130 metri quadri per gli uffici + 320 metri quadri per l’autorimessa) ed i lavori di manutenzione ordinaria. Sono anche previste assunzioni per garantire un adeguato numero di impiegati ed operai da adibire alla sede operativa.
La nuova sede operativa si trova lungo la direttrice fondamentale della Strada Statale Cassia, a metà tra l’unità idrografica Destra Ombrone (Siena, la Valdarbia, la Valdimerse, il Chianti) e la Sinistra Ombrone (Montalcino, la Valdorcia, le Crete, l’Amiata). A tagliare il nastro con il presidente del “Cb6”, Fabio Bellacchi, c’era anche Monia Monni, Assessore Difesa Suolo Regione Toscana.
Anche il Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha presentato un nuovo investimento per il potenziamento operativo e tecnico nell’entroterra lunigianese, utilizzando parte degli utili di bilancio 2023, per un totale di 450.000 euro, senza così ricorrere a mutui o finanziamenti.
Come già fatto su Massa, dove l’ente consortile ha completato quest’anno l’acquisto della nuova sede da inaugurare nelle prossime settimane, l’obbiettivo è ora trovare, anche in Lunigiana, un luogo adatto ad accogliere personale amministrativo, tecnico, mezzi e officina, così da poter ridurre il costo degli affitti, garantire una migliore operatività e centralizzazione di tutte le attività ma anche per essere più vicini ai cittadini.
Oggi l’ente consorziale ha una sede in affitto, ad uso uffici, ad Aulla ed un magazzino a Licciana Nardi. L’immobile da destinare a nuova sede dovrà trovarsi entro un raggio massimo di 5 chilometri dall’attuale sede di Aulla (non in centro storico), nonchè sulle principali vie di comunicazione, facilmente raggiungibile anche tramite i servizi di trasporto pubblico.
Dovrà essere vicino a pubblici esercizi, in zona a bassa pericolosità idraulica, avere già dimensioni e locali idonei ad ospitare personale tecnico ed amministrativo, oltre a spazi idonei al ricevimento del pubblico. Dovranno essere presenti locali da poter utilizzare come magazzino, ricovero attrezzature, spogliatoi e bagni. La superficie utile dovrà essere fra i 150 e i 200 metri quadrati per gli uffici e circa altrettanti per il magazzino.
All’esterno parcheggi esclusivi e spazi da utilizzare per la sosta di 8 mezzi operativi su 240 metri quadrati, che garantiscano di poter effettuare le manovre in sicurezza.
VENETO: INAUGURATI DUE NUOVI INVASI
Lungo lo scolo Vernise, al confine tra i comuni di Zero Branco e Scorzè, è avvenuta la restituzione ai cittadini di un’ampia area riqualificata dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre), grazie ad un finanziamento di Regione Veneto, pari a circa tre milioni e mezzo di euro (fondi Legge Speciale nell’ambito del Piano Direttore 2000).
L’opera, che ha visto la collaborazione dell’ente consortile con Regione Veneto e Comune Zero Branco (realizzata anche una “green way”), è stata inaugurata alla presenza, tra gli altri, dell’Assessore regionale Sviluppo Economico, Roberto Marcato, nonché di Sindaci ed amministratori locali; a fare gli onori di casa, il Presidente dell’ente consortile, Francesco Cazzaro.
Il progetto ha previsto l’ escavo dell’alveo del Vernise per un tratta di 5 chilometri, così da consentire la sua riqualificazione ambientale anche grazie alla plantumazione di oltre ottomila piante, la realizzazione di 2 aree umide (ampie circa cinque ettari) in grado di laminare grandi volumi d’acqua negli eventi di piena e che avranno la funzione di trattenere, grazie alla fitodepurazione, 5 tonnellate di azoto e 1 tonnellata di fosforo, altrimenti destinate a finire in laguna.
TOSCANA: TRATTI DA CONSOLIDARE: ANCORA A LAVORO SU MURI DI SPONDA
Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) ha concluso i lavori sul torrente Bagnolo, in località Viaccia, realizzati nell’ambito dell’accordo quadro per interventi di manutenzione ordinaria sulle opere murarie dei torrenti Agna e Bagnolo nei comuni di Prato, Montemurlo, Montale.
Questa volta i lavori sono consistiti nel risanamento dei muri interni con ristuccatura, chiusura di numerose brecce e rialzamento del muro nei punti richiesti dal Genio Civile, sia in sinistra che in destra idraulica, per un investimento complessivo di circa centottantamila euro, permettendo così di completare e dare continuità alle difese murarie di un tratto esteso.
Un lavoro lungo, cominciato ad Ottobre 2023, necessariamente sospeso dopo le piene di Novembre, ripreso ad anno nuovo e continuato fino a poche settimane fa, andando a lavorare dapprima, durante il periodo invernale, sulla parte alta e poi in condizioni di magra sulle parti basse.
Nei giorni scorsi è stato fatto un nuovo sopralluogo sul torrente Bagnolo, nel corso del quale sono stati individuati ulteriori tratti dei muri di sponda, che saranno oggetto di prossimi interventi di risanamento da parte dell’ente consorziale.
LAZIO: NOTTE DEI RICERCATORI AL CONSORZIO DI BONIFICA
In occasione della “Notte Europea dei Ricercatori”, il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria), in collaborazione con ANBI Lazio e Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma), ha organizzato, nella sede consorziale di Focene, il convegno “La multifunzionalità dei Consorzi di bonifica nella gestione della risorsa idrica”, nell’ambito del progetto LEAF (Health the Planet Future) coordinato dall’associazione Frascati Scienza; attraverso visite guidate agli impianti sono state mostrate le attività degli enti consorziali che, pur mantenendo le originarie funzioni di bonifica e irrigazione, si sono progressivamente estese fino a comprendere le attività di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.
È stata anche presentata la ricerca scientifica triennale Food Mood (frutto della collaborazione tra CREA, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed ANBI Emilia Romagna) su comportamenti ed attitudini alimentari degli adolescenti. La ricerca ancora in corso ha, tra gli obbiettivi, la promozione di un’ alimentazione sana e del territorio, nonché una maggiore consapevolezza dell’importanza dell’irrigazione per le produzioni agroalimentari.
L’evento è stato accompagnato dallo spettacolo teatrale #Terra dura in multicolor, con l’educatore ambientale, Lorenzo Bonazzi.
EMILIA ROMAGNA: SOSTA PER 400 AL NODO IDRAULICO
Sono arrivati in oltre quattrocento, tra podisti e ciclisti, per effettuare la sosta all'impianto idrovoro consortile di Mondine, nel territorio di Moglia: si è trattato dei partecipanti alla tradizionale manifestazione non competitiva “Pedaliamo con Angelica” che, come ogni anno, si svolge con le benefiche finalità di raccogliere fondi per l'associazione “Eleonora Cocchia Vivere a Colori”, che finanzia progetti di ricerca sulle rare forme di tumore infantile come quella che, nel 2018, si è portata via la piccola Angelica Ballerini di Moglia, a soli 10 anni.
Il Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) li ha ospitati per una sosta-rinfresco presso il nodo idraulico consortile con la possibilità anche di effettuare la visita guidata all’impianto.
GARGANO A FERRARA
Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà nel pomeriggio di martedì 1 Ottobre p.v. all’ evento “Il talento.”, in programma a Ferrara; la sede è quella del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, a Palazzo Naselli-Crispi. |