Anno XXVI, n. 31 venerdì, 9 agosto 2024

IL CONSORZIO POMODORO DI PACHINO È LA PRIMA IGP AD OTTENERE LA CERTIFICAZIONE GOCCIA VERDE

Il Pomodoro di Pachino è il primo Consorzio IGP (Indicazione Geografica Protetta) in Italia ad ottenere la certificazione Goccia Verde per la sostenibilità nell'uso delle risorse idriche: un impegno concreto verso l'innovazione, lo sviluppo sostenibile e la tutela quali-quantitativa dell'acqua, con un iter certificatorio che richiede il rispetto di 9 criteri specifici, dalla riduzione dell'impatto energetico alle azioni proattive per il miglioramento dell'agroecosistema, dalla tutela della biodiversità alle azioni di training fino al ruolo di "facilitatore" per l'applicazione di nuove tecnologie. La certificazione prevede il controllo e il soddisfacimento di ben 54 indicatori verificabili e misurabili e l'osservanza delle procedure prescritte può portare ad un risparmio idrico quantificabile, a seconda della situazione di partenza, tra il 10% e il 30%.
"Siamo la prima IGP ad ottenere questa importante certificazione – ha dichiarato Sebastiano Fortunato, Presidente Consorzio Tutela Pomodoro Pachino IGP - Una gestione non coordinata della risorsa idrica porta a momenti di crisi sia qualitativa che quantitativa, come quello che stiamo vivendo negli ultimi tre mesi. Il Consorzio può assumere un ruolo importante nella tutela del prodotto attraverso il coinvolgimento dei propri associati in azioni a sostegno della sostenibilità del consumo idrico. Oggi osserviamo una significativa alterazione del livello di salinità dovuta alla scarsità idrica che, se dovesse perdurare o addirittura aumentare, potrebbe compromettere irreparabilmente le particolari caratteristiche organolettiche del nostro oro rosso, legate proprio alle acque salmastre dell’area, in cui è prodotto. Ciò renderebbe quasi impossibile proseguire la produzione, con il conseguente crollo dell'economia legata al comparto, un indotto che dà da vivere a diverse migliaia di famiglie."
Tutto ciò si può evitare solo attraverso un'azione coordinata di monitoraggio qualitativo delle acque e con l'utilizzo delle informazioni già in mano ai produttori, ma poco utili se non aggregate ed analizzate a scala di comprensorio.
"E' il primo passo richiesto dalla certificazione nel percorso verso l'obbligatoria redazione di un piano di Gestione della Siccità, nel quale si indicheranno i criteri e le buone pratiche da attuarsi per il contrasto al fenomeno o per la gestione di situazioni altamente critiche – ha aggiunto  Francesco Vincenzi, Presidente Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed  Acque Irrigue (ANBI), l'ente che rilascia il certificato Goccia Verde -  In parallelo, azioni di training e di promozione dell’innovazione potranno sostenere le aziende del comparto nella transizione verso tecniche colturali ed irrigue, adeguate alla situazione più problematica. E’ particolarmente significativo che la prima certificazione Goccia Verde arrivi proprio dalla Sicilia, regione drammaticamente colpita dalla siccità di quest’anno: è un importante segnale per guardare responsabilmente al futuro."


OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

FERRAGOSTO 2024: “NO WATER DAY” IN AMPIE ZONE DELL’ITALIA MENTRE ALTRE SONO FLAGELLATE DAL MALTEMPO

VINCENZI: “IN ATTESA DEGLI INTERVENTI INFRASTRUTTURALI IMPARIAMO A DIFENDERCI DALL’ESTREMIZZAZIONE DEGLI EVENTI ATMOSFERICI”

Guardando le previsioni meteo è ormai assodato che, per ampi territori, il Ferragosto 2024 sarà il primo “No Water Day”, vale a dire il primo giorno senza acqua per l’agricoltura.
Se questo è un dramma per aree vaste ma circoscritte, la siccità è comunque un grave pericolo per tutto il territorio, perché un suolo arso si indurisce, diventando poco permeabile ed accentuando così il rischio idrogeologico, soprattutto ora, in una Penisola circondata da un mar Mediterraneo caldo come non mai (da qui alla prossima settimana, la temperatura dell’acqua di Tirreno e Ionio, dal Lazio alla Libia, non scenderà al di sotto dei 30 gradi nemmeno nelle ore notturne, raggiungendo altresì picchi di 31°; fonte: E.C.M.W.F. - European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) e quindi fautore di eventi atmosferici estremi, quantificati nell’arco temporale di 14 giorni in 173 fra tornado, raffiche di vento forte, nubifragi e grandinate anomale, che sono state 73, di cui 63 nelle regioni settentrionali, ma i chicchi più grossi (con diametro di almeno 5 centimetri) sono caduti su Molise e Maceratese (fonte: E.S.W.D. - European Severe Weather Database).
Perfino la Sicilia, drammaticamente colpita dalla siccità, ha dovuto assistere a nubifragi, che hanno colpito alcuni comuni  della provincia di Enna, compreso il capoluogo (cumulate di pioggia fino a circa settata millimetri in poco più di un’ora e mezza) ed il Ragusano (mm.85,6 in 100 minuti a Monterosso Almo). Per il resto, le piogge di questi giorni hanno riguardato solo una piccola porzione di territorio, localizzabile in una cinquantina di comuni della fascia centro-settentrionale dell’Isola; il resto della regione non ha beneficiato di alcuna goccia d’acqua per ristorare suoli aridi e riserve prosciugate.
Il CentroSud continua a soffrire per una siccità ormai consolidata, mentre la calura agostana, unitamente ai numerosi eventi meteorologici estremi, sta mettendo a dura prova l’economia agricola delle regioni alpine: questa è la sintesi del settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche.
“Ovunque i Consorzi di bonifica stanno lavorando per rendere la rete idraulica più ricettiva possibile, ma è nota la sua inadeguatezza di fronte alla violenza degli eventi meteo; non è allarmismo, ma solo buon senso quindi, consigliare a tutti di non lasciare oggetti di valore economico od affettivo nei piani bassi o sotterranei. L’adattamento alla nuova situazione climatica inizia anche dall’autonoma consapevolezza di prevenzione civile, che ciascuno di noi deve assumere” è l’invito lanciato da Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Il caldo torrido di questi giorni favorisce anche il proliferare di incendi distruttivi, che nelle ultime settimane si sono purtroppo intensificati. Secondo l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), nei primi 8 mesi di quest’anno, le fiamme hanno attaccato il 18% dei boschi italiani per una superficie pari a ben 40 chilometri quadrati, comprese zone di inestimabile pregio naturalistico come quelle del Parco Nazionale del Gargano, che ha visto andare in fumo 3 ettari della foresta di conifere.
Il caldo, che si sta facendo sentire anche alle quote più alte dell’arco alpino, sta sciogliendo il permafrost dei ghiacciai: a NordOvest, dalla metà di Luglio, lo zero termico è stato registrato per diversi giorni sopra i cinquemila metri (fonte: Centro Funzionale Protezione Civile Val d’Aosta). Sulle Dolomiti lo scioglimento dei ghiacci è stato coadiuvato dal deposito di sabbie sahariane che, posandosi sul manto bianco, hanno attratto maggiormente i raggi solari, accelerando il fenomeno della fusione glaciale (fonte: ARPAV -Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto): per questo, nonostante le fisiologiche riduzioni delle portate dei fiumi nel bacino padano e nel NordEst, i deflussi, così come i livelli idrometrici dei laghi ed i volumi invasati nei bacini artificiali, si sono mantenuti ben al di sopra delle medie stagionali.
“Sabbie del deserto sulle montagne, chicchi di grandine grossi come sassi, scioglimento del permafrost, uragani marini sono fenomeni da guardare con grande preoccupazione e verso i quali siamo anche culturalmente impreparati” ribadisce Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
I grandi laghi del Nord hanno percentuali di riempimento tra il 61,2% del Lario e l’88,6% del Verbano e, pur in calo, hanno livelli superiori alla norma.
In Valle d’Aosta il mese di luglio è stato più asciutto del normale (-34% di pioggia), ma nonostante ciò il bilancio dell’anno idrologico rimane fino ad ora largamente positivo (+50% ca.). Dalla fine del mese scorso le temperature si mantengono su valori prossimi ai massimi storici. La Dora Baltea, che a Luglio aveva registrato flussi del 174% superiori alla media, oggi continua a segnare portate eccezionali (fino a +220% sulla norma)!
In Piemonte sono in calo le portate dei fiumi, ma solamente il Tanaro scende sotto media (-44% ca.). Sulla regione le precipitazioni di Luglio sono state inferiori del 19% alla media, mentre l’anno idrologico registra ancora un surplus pluviometrico del 39%. Il mese da poco trascorso è stato più avaro di pioggia con i bacini del Piemonte meridionale (-43%) e nello specifico sull’Orba (-68%), sulla Bormida (-58%) e su Scrivia Curone (-56%). In quota resistono ancora 282,8 milioni di metri cubi di Snow Water Equivalen di cui 175,8 milioni nel bacino della Dora Baltea.
Restano abbondanti le riserve idriche in Lombardia(+23%) mentre, invece, il fiume Po scende al di sotto dei livelli tipici di questo periodo, pur mantenendo flussi superiori a quelli delle più recenti stagioni estive (a Pontelagoscuro 811,10 metri cubi al secondo, cioè -13% sulla media, +54% sul 2023).
In Veneto, nonostante un periodo piuttosto asciutto (a Luglio -9% di pioggia con grandi differenze sui vari bacini: Lemene -44%, Livenza +55%!), il bilancio di questo anno idrologico risulta ancora ampiamente positivo (+47%). I serbatoi lungo il fiume Piave trattengono l’87% della  capacità complessiva, mentre il bacino del Corlo, sul fiume Brenta, è al 97% di riempimento.
In Emilia Romagna le portate fluviali sono tutte sotto media (unica eccezione l’Enza), mentre negli invasi piacentini rimane circa il 70% dell’acqua invasabile.
In Liguria i fiumi registrano una sostanziale invarianza di flusso con la sola eccezione della Vara, il cui livello è sceso di circa sette centimetri rispetto alla settimana scorsa.
In Toscana crescono le portate dei fiumi Serchio ed Arno, mentre resta negativa la performance dell’Ombrone, che permane sotto la soglia del Deflusso Minimo Vitale.
Negativi sono anche i valori idrometrici dei corsi d’acqua nelle Marche, inferiori a quelli del 2021, annata siccitosa tra le peggiori nella storia recente della regione. Negli invasi regionali la risorsa è ancora abbondante (mln. mc.45,33), ma sono previste turnazioni nei rilasci. Marcata è la siccità nei territori meridionali.
In Umbria l’altezza del lago Trasimeno si riduce di ulteriori 5 centimetri in una settimana, scendendo fino a m. -1,52; stabili restano le portate dei fiumi Paglia, Topino e Chiascio.
Nel Lazio la portata del fiume Tevere è ora di soli mc/s 75,50,sotto media di circa il 39%; livelli stabili per Aniene e Fiora nella Tuscia, mentre il Velino è in crescita nell’Alta Sabina. Continua la crisi dei laghi romani con il livello del bacino di Nemi, che scende di ulteriori 3 centimetri.
Piogge scarse e temperature elevate sono la causa del bilancio idroclimatico fortemente negativo in Abruzzo, dove è maggiore l’acqua evaporata rispetto a quella caduta dal cielo. Le temperature medie sono di almeno 3 gradi sopra la media; a questo si aggiunge la mancanza di precipitazioni su alcune zone come la fascia collinare litoranea. A Luglio, sulle province di Chieti e Pescara il deficit pluviale si è attestato rispettivamente al 75,37% ed al 60,9% con punte di -100% su alcuni comuni. Il bacino di Chiauci, cui in queste settimane vengono richiesti anche rilasci aggiuntivi per   fronte al crescente fabbisogno idrico, dovuto al turismo, tra una decina di giorni esaurirà l’acqua disponibile, andando ad aggiungersi, dopo il lago di Penne, alla lista degli invasi vuoti nel Mezzogiorno.
In Campania sono in crescita i livelli dei fiumi Volturno, Sele e Garigliano. In Basilicata, il trend dei rilasci dagli invasi si mantiene nell’ordine di 2 milioni di metri cubi al giorno. Tale fabbisogno è dimezzato nel Tavoliere delle Puglie, le cui riserve idriche, però, sono ormai destinate solo al potabile: restano 66,67 milioni di metri cubi, cioè solo il 30% di quanto invasato l’anno scorso.
Infine in Sardegna, nello scorso mese, i volumi idrici disponibili sono calati di 132 milioni di metri cubi: ne rimangono a disposizione circa novecentosedici (-30% sulla media del periodo), a fronte di una capacità complessiva nei bacini regionali, superiore ai millenovecento milioni.

                                                                                                                

EMILIA ROMAGNA
: QUANDO SICCITA’ FA RIMA CON SOLIDARIETA’

Il Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna) ha prestato una motopompa idrovora di ultima generazione al Consorzio di bonifica Basilicata (con sede a Matera), impegnato in una vera e propria emergenza irrigua.
L’esigenza di una soluzione urgente per salvare le colture nella zona di Metaponto era giunta tramite ANBI. Immediatamente è stata accolta la richiesta e già il giorno successivo dalla Lucania sono venuti a prelevare la motopompa mobile, in grado di sollevare fino a settecento metri cubi all'ora, che potranno utilizzare fino alla fine della stagione irrigua'.
La pompa serve a prelevare acqua ancora disponibile in un canale di scolo per sollevarla ed immetterla nella rete consortile di distribuzione irrigua a servizio  delle coltivazioni orticole specializzate dell'area metapontina, attualmente a secco.


LA CITIZEN SCIENCE DEI CONSORZI DI BONIFICA

IL MAR MEDITERRANEO SI STA SCALDANDO E LE TARTARUGHE MIGRANO A NORD PER NIDIFICARE. LA CONFERMA ARRIVA DALLA TOSCANA DOVE E’ IN CORSO UNA  CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE

VINCENZI: “BISOGNA PRESTARE PIU’ ATTENZIONE AI SEGNALI DI QUESTI ANIMALI, BIOMARCATORI AMBIENTALI”

Il mar Mediterraneo si sta scaldando, spingendo le tartarughe Caretta Caretta a cercare spiagge sempre più a Nord, dove poter nidificare: una nuova conferma arriva dal litorale della Toscana, dove sono stati scoperti nuovi nidi lungo la costa apuoversiliese: a Forte dei Marmi, a Montignoso ed a Poveromo; individuate dai volontari del Wwf Massa Carrara, le zone di riproduzione sono controllate e messe in sicurezza con il supporto degli esperti di A.R.P.A.T. (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana) e del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, oltre che dei volontari di “Life Turtlenest”.
“Le tartarughe marine sono animali speciali, a rischio d’estinzione, da tutelare e proteggere – ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - La loro presenza sempre più a Nord rappresenta un segnale d’allarme, di cui tutti dovremmo prendere coscienza per cercare di invertire la pericolosa tendenza climatica degli ultimi decenni; la tropicalizzazione del mare aumenta il rischio di eventi estremi e dalla violenza finora sconosciuta lungo le coste italiane.”
L’Osservatorio ANBI Risorse Idriche rende noto che, secondo il Consorzio LaMMA (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale), la temperatura superficiale dei mari, che circondano l'Italia, va da 28 a 30 gradi con i massimi nel Tirreno meridionale, nello Jonio e nell'Adriatico. Al 15 Luglio i valori erano superiori fino a sei gradi sulla media di riferimento del periodo 1982-2011.
Le tartarughe marine dipendono dall’ambiente terrestre per la deposizione e l’incubazione delle proprie uova, ma sono anche ottimi bioindicatori ambientali, perché la loro salute è direttamente correlata a quella delle acque, in cui vivono.
“E’ necessario, quindi, salvaguardare il loro habitat con azioni concrete e immediate – ha sottolineato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Uno dei maggiori fattori di rischio per la salute delle tartarughe è legato alla presenza di rifiuti antropici nelle acque e sui fondali, provenienti da discariche illegali e soprattutto dalle foci dei fiumi: le tartarughe marine possono infatti morire per l’ingestione di plastiche galleggianti, confuse con le meduse, di cui si nutrono.”
“Come Consorzio di bonifica stiamo promuovendo il progetto Salviamo le tartarughe marine, salviamo il Mediterraneo: una campagna per sensibilizzare, prevenire e combattere i comportamenti incivili di coloro, che utilizzano i corsi d’acqua come discarica – ha informato Ismaele Ridolfi, Presidente Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord - Ad oggi sono oltre centoventi le associazioni di volontariato, che hanno adottato, grazie ad apposite convenzioni, decine di corsi d’acqua e sono circa un centinaio gli agricoltori, che ne effettuano la manutenzione. Grazie alle iniziative del Sabato dell’Ambiente riusciamo a rimuovere dai fiumi e dagli argini oltre trenta tonnellate di rifiuti all’anno.”
“Quest’anno abbiamo già sei nidi di tartarughe sulla nostra costa – conclude il Referente Wwf Massa Carrara, Luca Giannelli - La nidificazione è un evento importante per la tartaruga e la tutela della biodiversità; per questo invitiamo tutti a rispettare poche, ma semplici regole: se vedete una tartaruga, che risale l’arenile non avvicinatevi, non toccatela, non fate fotografie con i flash, ma telefonate subito al numero 1530 per avvisare gli enti competenti. E’ una specie protetta, che deve essere salvaguardata.”


VENETO: NUOVA AREA UMIDA IN PROSSIMITÀ LAGUNA VENETA

Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) è impegnato in un importante lavoro di sistemazione idraulica e rinaturalizzazione del Parco delle Giare, nel comune di Mira, in prossimità della Laguna Veneta.
L’intervento, che ha comportato la scoperta di un sito archeologico precedente all’anno 1000, è finalizzato alla realizzazione di un’area di fitodepurazione con valenze anche di riduzione del rischio idraulico a beneficio del territorio circostante. Valore complessivo dei lavori: 2.697.000 euro, stanziati da Regione Veneto. I lavori sono a buon punto: l’area, circa dieci ettari, è stata già perimetrata con arginature alte in media 1 metro rispetto al piano campagna. Il bacino, che ne risulta, riceverà le acque dallo scolo Giare mediante un impianto di sollevamento alimentato da 2 elettropompe con una portata complessiva di 150 litri al secondo. In questo modo l’acqua ripulita delle sostanze inquinanti, attraverso i processi fitodepurativi, dopo aver attraversato l’invaso viene scaricata in laguna attraverso un secondo impianto di sollevamento dotato di 2 elettropompe della capacità di l/s 50 ciascuna.
Un obiettivo molto importante, che il progetto si prefigge, è la fruibilità di parte dell’area al pubblico; in un settore, invece, l’accesso sarà interdetto per consentire nidificazione e ristoro dell’avifauna. Nel punto d’ingresso del pubblico è stata realizzata una casetta prefabbricata in legno a scopo ricettivo-didattico, vicino alla quale si prevede l’installazione di tavoli, panche e pannelli informativi.
È inoltre allo studio l’installazione di un impianto fotovoltaico, che garantisca la totale autosufficienza elettrica della nuova area.


FRULI VENEZIA GIULIA: FINANZIATO STUDIO PER RICARICA RAVVENAMENTO FALDA FREATICA

È stato finanziato con 250.000 euro, in sede di assestamento di bilancio della Regione Friuli-Venezia Giulia, uno studio finalizzato alla messa in esercizio di impianti per la ricarica ed il ravvenamento della falda freatica in condizioni controllate.
Una tecnica in uso già da decenni in Paesi come Olanda, Germania, Spagna, Portogallo, Stati Uniti; in Italia, nell’ultimo decennio sono state avviate positive sperimentazioni in Veneto, Toscana ed Emilia-Romagna.
Si tratta di progetto necessario, considerato il progressivo abbassamento della falda freatica nella pianura friulana. L’obbiettivo è quello di migliorare la qualità dell’acqua sotterranea, proteggere gli ecosistemi (ad esempio le sorgenti), contrastare i fenomeni di intrusione salina nelle acque costiere. Lo studio sarà condotto dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine) in collaborazione con l’Istituto di Geofisica Sperimentale di Trieste e l’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambientale), nonchè il supporto delle Università di Udine e di Padova, con le quali è già in atto una collaborazione su temi legati all’irrigazione ed alla tutela della risorsa idrica.
Al proposito, l’ente consortile ricorda che sono stati finanziati progetti di ammodernamento irriguo (tutti in fase di progettazione e realizzazione) per circa duecento milioni di euro, grazie al P.N.R.R. (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) e ad altre risorse di Stato e Regione.


VENETO: PROGETTO PRONTO SI ATTENDE VIA AI LAVORI

I lavori per l’estensione dell’area umida di Dolo partiranno entro l’anno: l’intervento del Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) prevede altri 10 ettari nel sedime dell’ex idrovia Padova – Venezia con un invaso di 100.000 metri cubi al confine con il comune di Camponogara.
L’opera consiste nella costruzione di 6 settori: 9 manufatti interni di collegamento e 3 botti a sifone di scoli esistenti, che intercettano l’area umida. Il progetto è ora al vaglio della Direzione Valutazioni Ambientali della Regione del Veneto per dare il via ai lavori.
L’area viene alimentata dallo scolo Brentoncino, dove le portate sono regolamentate da manufatti costruiti in precedenza; inoltre sono previsti la plantumazione di vegetazione, come il canneto, adatta a massimizzare i processi fitobiodepurativi, l’inerbimento delle arginature e la posa di alberature nel perimetro esterno. L’ampliamento va ad interessare un’area con una lunghezza di circa novecento metri ad Ovest rispetto all’opera già esistente, sempre su sedime demaniale dell’ex idrovia Padova – Venezia, che può essere già cantierabile.
L’intervento ha ottenuto il finanziamento di € 3.800.000,00 dalla Regione Veneto nell’ambito dei fondi Legge Speciale per Venezia. L’estensione dell’area umida ha diversi obbiettivi: migliorare la qualità dell’acqua con la fitodepurazione, aumentare la sicurezza idraulica del territorio raccogliendo l’acqua di pioggia per i momenti di siccità; analogamente l’ente consortile sta lavorando anche sulla zona dei Colli Euganei, ma al momento i finanziamenti non sono ancora arrivati.


TOSCANA: APPROVATI CONSUNTIVO E RELAZIONE DI MANDATO

L’Assemblea del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) ha approvato il conto consuntivo 2023, da cui risultano disponibili 600.000 euro per ulteriori lavori sul territorio.
Con recente Ordinanza Commissariale sono state inoltre finanziate dal Dipartimento Protezione Civile tutte le 26 somme urgenze attivate a seguito degli eventi del 2/3 Novembre u.s. per complessivi € 4’129'000,00; In conseguenza di ciò si rendono disponibili € 2’062'000,00, che l’ente consortile aveva prudenzialmente accantonato per coprire una parte di tali lavori in attesa degli esiti delle istruttorie tecnico-amministrative.
L’Assemblea ha concordato nel destinare queste risorse per finanziare la programmazione 2025.
L’Assemblea ha approvato anche la Relazione di Mandato 2019-2024, nella quale sono riassunti, settore per settore, tutti i lavori e gli obbiettivi raggiunti in 5 anni ed ora pubblicamente disponibile sul sito consorziale www.cbmv.it.


MARCHE: OPENIGHT IN DIGA

Dopo il grande successo degli “open day” di Maggio e Giugno, il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) riapre al pubblico le dighe di Comunanza e Castreccioni con 2 serate dedicate alle stelle.
La prima si è tenuta a Comunanza il 25 Luglio u.s.: i partecipanti, guidati dall’astrofotografo Cristian Fattinnanzi, hanno potuto godere della vista del cielo terso con diverse costellazioni e nebulose.
Grazie all’uso del telescopio ed alla vista privilegiata dal coronamento, lo spettacolo della Via Lattea ha incantato tutti ed è stato emozionante aspettare insieme la comparsa della luna e di Saturno.
Il prossimo appuntamento con le stelle è per la notte di San Lorenzo alla diga di Castreccioni; le iscrizioni sono, però, già chiuse.


TOSCANA: VERSO IL VOTO

Si avvicina il momento delle elezioni per scegliere i membri dell’Assemblea del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto): si terranno da martedì 1 a sabato 5 Ottobre p.v..
I seggi saranno allestiti, per tutto il periodo elettorale nelle sedi dell’ente consortile a Grosseto, Siena, Manciano e Ponte d’Arbia, nonché nei comuni del comprensorio di bonifica (le sedi verranno individuate con apposito decreto), ma soltanto nella giornata di sabato.
Al voto andranno tutti i 6 Consorzi di bonifica operanti in Toscana; per tutte le informazioni su date, orari, sedi e modalità di voto è possibile consultare i siti www.cb6toscanasud.it/category/elezioni-consortili-2024/ oppure www.bonificalvoto.toscana.it.


                                                                                                               

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
Sito internet: anbi.it - eMail: anbimail@tin.it

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