OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
MINACCIATE DA FUOCO E SETE LE CAMPAGNE DI ROMA IL PIU’ GRANDE COMUNE AGRICOLO D’EUROPA. LA SICCITA’ ASSEDIA ANCHE LA CAPITALE
VINCENZI: “GLI STATI D’EMERGENZA NON RISOLVONO I PROBLEMI. SERVE FINANZIARE LA PREVENZIONE”
Lago Maggiore, +121 centimetri; lago Trasimeno, -147 centimetri sullo zero idrometrico, cioè oltre 2 metri e mezzo di differenza: è questa una delle fotografie più chiare della condizione idrica dell’Italia, dove l’emergenza (ultima in ordine di tempo è stata la Regione Sardegna a chiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale) sta sempre più allargandosi dal Sud al Centro del Paese dopo mesi di piogge assolutamente insufficienti e di temperature fuori dalla norma (al di sotto delle Alpi le colonnine di mercurio restano stabilmente superiori ai trenta gradi, valore che si registra ormai da settimane lungo le coste di un mar Mediterraneo sempre più “caraibico”).
Ad evidenziarlo sono i dati del settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche. Se nell’Abruzzo dei 14 fiumi si è alle prese con turnazioni ed interruzioni nelle erogazioni d’acqua a causa di un deficit idrico senza precedenti (non solo le portate in alveo continuano a decrescere, ma anche i getti delle sorgenti aquilane del Gran Sasso sono ai minimi dal 2017 e la situazione più difficile si registra nella provincia di Chieti), è ora il Lazio ad entrare in allarme rosso. Sulla provincia di Roma il bilancio nell’anno idrologico è il peggiore da un quarto di secolo, così come lungo la dorsale appenninica, sede di quegli acquiferi che forniscono in larga parte acqua alla Capitale: le loro portate sono fortemente sotto media (quella del Peschiera è inferiore a quelle registrate nelle recenti annate siccitose dello scorso decennio. Fonte: ACEA ATO 2) ed anche se fino ad ora non è stato necessario intervenire sulle erogazioni, il rischio che il perdurare del clima arido possa avere ripercussioni anche sulla distribuzione d’acqua ad uso potabile non è più una lontana ipotesi.
“Dopo l’emergenza di pochi anni fa, Roma si è attrezzata per rispondere alle esigenze idriche umane, articolando le fonti di approvvigionamento. Ciò che è meno percepito, però, è che la Capitale sia il più grande comune agricolo d’Europa con tutte le implicazioni anche irrigue che questo comporta per l’economia della città, senza considerare il rischio incendi in ambienti estremamente inariditi” ha ricordato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Questa settimana la regione vede l’ulteriore decrescita dei livelli del lago di Nemi (-cm.4) e delle portate dei fiumi Fiora e Velino; a Roma il Tevere si mantiene stabilmente sotto gli ottanta metri cubi al secondo contro una media di oltre centotrenta, favorendo l’intrusione salina alla foce con il pericolo di condizionare i prelievi irrigui in una zona a forte propensione agricola. Sulla provincia di Frosinone le precipitazioni medie nell’anno idrologico sono state addirittura inferiori al siccitosissimo 2017 negli scorsi mesi di Giugno, Aprile, Gennaio, ma anche ad Ottobre e Settembre 2023 con la conseguenza che quasi la metà delle principali fonti di approvvigionamento sono in crisi idrica. Anche l’Umbria non è immune dalle ripercussioni della difficile situazione climatica: a Giugno le precipitazioni sono state inferiori del 36% alla media dopo il -40% dello scorso inverno.
Questa situazione sta avendo ripercussioni sullo stato delle acque sotterranee e delle portate delle sorgenti, tutte ampiamente inferiori alle medie storiche, ma anche sui corpi idrici di superficie ad iniziare dal lago Trasimeno, che attualmente registra un livello idrometrico tra i più bassi da oltre cinquantacinque anni con la prospettiva che entro Settembre eguagli il record negativo di -m.1,70 del 1968: una situazione gravissima per un bacino lacustre, la cui altezza media è di soli 4 metri!
Restano stabili i livelli dei fiumi Chiascio, Topino e Paglia, mentre nel bacino della diga di Maroggia è ancora disponibile il 59% dei volumi idrici, invasati per l’irrigazione. Nelle Marche cresce il livello idrometrico del fiume Potenza, che resta comunque nettamente inferiore agli scorsi anni; continuano a calare invece Esino e Tronto, ora ai minimi nel recente quinquennio. Sulla regione il deficit di precipitazioni da inizio 2024 si attesta intorno al 22%, ma a Giugno, sulle zone di pianura, la pioggia si è pressoché dimezzata rispetto alla media storica; è severità idrica alta nei territori meridionali della regione, mentre gli invasi trattengono ancora circa quarantasei milioni di metri cubi d’acqua. In Toscana i flussi dei principali fiumi continuano ad essere in calo: Arno e Serchio tornano sotto le medie del periodo e l’Ombrone anche al di sotto del Deflusso Minimo Vitale (DMV).
È dramma idrico, scendendo nel Sud Italia. In Sicilia prosegue il conto alla rovescia verso l’esaurimento delle disponibilità idriche: dai dati più recenti si evince che la residua riserva d’acqua stoccata nei bacini artificiali si sia ridotta, in soli 7 giorni, di quasi sei milioni di metri cubi, nonostante le interruzioni nelle erogazioni per l’agricoltura ed i razionamenti potabili per circa il 40% della popolazione siciliana. In Puglia, ulteriori 14 milioni di metri cubi d’acqua sono stati rilasciati dagli invasi foggiani in una settimana e la diga di Occhito si avvia ad esaurire entro un paio di settimane la poca acqua ancora realmente utilizzabile all’interno del bacino. In Basilicata, la disponibilità idrica nei bacini è calata di 6 milioni di metri cubi in una settimana ed il deficit sul 2023 è ora del 47%. In Campania, l’invaso irpino di Conza trattiene attualmente il 58% dell’acqua invasabile, mentre è dimezzata, rispetto all’anno scorso, la disponibilità idrica nelle dighe del Cilento.
“E’ evidente che non sono le seppur doverose dichiarazioni di stato d’emergenza a poter dare concreta risposta alla critica situazione, che sta colpendo sempre maggiori comunità del Paese. E’ in questo momento che appare evidente la necessità di politiche di prevenzione, che costerebbero abbondantemente meno dei danni, che stiamo subendo: servono un piano nazionale di efficientamento della rete idraulica esistente e nuove infrastrutture per aumentare la resilienza dei territori” ha ricordato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Seppur siano in calo le altezze idrometriche di tutti i fiumi, permane diametralmente opposta la condizione idrica nel Nord Italia. Accade così in Liguria, ma anche l’Emilia-Romagna vede aumentare il deficit di portata della quasi totalità dei fiumi appenninici; a soffrirne maggiormente sono i bacini fluviali sud-occidentali, già provati dai molti mesi di carenza pluviale: fatta eccezione per l’Enza, tutti i corsi d’acqua sono scesi al di sotto delle medie del periodo con il Reno addirittura sotto i minimi storici. I grandi laghi del Nord Italia continuano a godere di ottima salute, beneficiando delle piogge che ancora bagnano il bacino padano e dello scioglimento delle ultime nevi in quota. In Valle d’Aosta la Dora Baltea mantiene una portata quasi doppia rispetto alla media mensile; in calo anche il livello del torrente Lys.
In Piemonte la riduzione generalizzata dei flussi nei principali corsi d’acqua non è stata comunque tale da far scendere i valori al di sotto di quelli normali nel mese di luglio; fa eccezione il Tanaro, la cui portata si attesta a circa 1/3 della media mensile.
In Lombardia le riserve idriche, con un volume pari a 2300 milioni di metri cubi, sono superiori del 34,5% alla norma. Nonostante in larga parte decrescenti, i livelli dei fiumi in Veneto si mantengono superiori alla media: la portata in Adige, il principale bacino della regione, è maggiore dell’11% sulla media.
Infine, nella scorsa settimana c’è da registrare una netta riduzione dei flussi anche in alveo del fiume Po: lungo tutta l’asta, la portata è scesa sotto la media del periodo e nel Mantovano il deficit si attesta a -18%.
PUGLIA: CI SI PREPARA ALL’EMERGENZA
Si susseguono i confronti del Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) con i Comuni del comprensorio per discutere dell’attuale crisi idrica: recentemente sono avvenuti con le Amministrazioni di Trinitapoli e S. Ferdinando di Puglia.
MARCHE: TURNAZIONE IRRIGUA PREVENTIVA
Le lunghe settimane siccitose e la conseguente maggiore richiesta d’acqua necessaria al settore agricolo hanno orientato il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) verso una turnazione degli impianti a scorrimento del comprensorio dell’Aso, media e bassa valle.
Non avendo contezza di possibili precipitazioni nei prossimi mesi e nell’ottica di poter garantire il servizio irriguo fino alla normale chiusura degli impianti nel mese di ottobre, un uso oculato di quanto attualmente disponibile nella diga di Comunanza è sembrata la soluzione più sostenibile per tutti.
Nel comprensorio dell’Aso, quale conseguenza del sisma 2016, c’è stata infatti una rilevante riduzione della portata di alcune sorgenti che, unita al protrarsi di un’estate avara di piogge, sta chiedendo al bacino un grande sforzo.
La turnazione è iniziata il 1° agosto e permetterà il normale svolgimento della stagione irrigua; i comuni interessati sono Carassai, Petritoli, Montefiore dell'Aso, Monterubbiano, Moresco, Lapedona, Altidona, Campofilone, Pedaso.
SICCITA’: C’E’ CHI DICE NO
L’ESEMPIO DELLA PIANA DEL SELE DOVE L’ACQUA SI RACCOGLIE DI NOTTE E SI USA DI GIORNO
VINCENZI: “ECCO IL SUD CHE PIANIFICA E LA REGIONE CAMPANIA PROPONE ACCORDO DI PROGRAMMA”
L’estate 2024 continua a mietere record negativi per le ondate di calore e la siccità, che stanno mettendo in ginocchio molte aree agricole nel CentroSud d’Italia (le più recenti riduzioni nel servizio irriguo si segnalano in Lazio e nelle Marche); ma c’è un Meridione, che si conferma in controtendenza, grazie alla lungimiranza di investimenti sull’ottimizzazione delle risorse e sulla realizzazione di invasi per l’accumulo d’acqua, connessi alla produzione di energie rinnovabili: è quanto avviene nella salernitana Piana del Sele, una delle zone più fertili d’Europa, dove ogni giorno sono idricamente servite, senza alcuna sofferenza, oltre undicimila aziende agricole.
“E’ un’eccellenza nazionale, ma è anche la testimonianza che si può operare pure in Italia con lungimiranza ed è quantomai significativo che il segnale arrivi dalla Campania in quel Sud colpito quest’anno da una drammatica siccità” ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“L’efficace gestione delle risorse idriche durante i periodi di siccità – ha spiegato Vito Busillo, Presidente Consorzio di bonifica in Destra del Fiume Sele e del Consorzio di Tutela della Rucola della Piana del Sele Igp – ha assunto un ruolo di primaria importanza. Grazie agli investimenti per le vasche di accumulo, che distribuiscono un milione di metri cubi d’acqua, l’ente consortile assicura un’irrigazione costante, preservando le attività agricole e garantendo una distribuzione adeguata della risorsa idrica anche in periodi climatici difficili, come adesso. Il sistema funziona 18 ore su 24 per 365 giorni all’anno e, grazie ai serbatoi, recupera 300.000 metri cubi ogni notte dal fiume Sele, canalizzando acqua, che altrimenti finirebbe inutilizzata in mare.”
Il Consorzio di bonifica in Destra del Fiume Sele promuove un modello di agricoltura 4.0 sempre più moderna e supportata dalle nuove tecnologie; non a caso, i progetti in via di realizzazione, finanziati per circa sessanta milioni attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.) o direttamente dal Ministero di Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste, prevedono anche la realizzazione di nuove vasche e la definizione di sistemi d’irrigazione sempre più evoluti.
Gli invasi offrono una superfice ideale per produrre energie rinnovabili, grazie a pannelli solari galleggianti, che riducono l’evaporazione dell’acqua. Il Consorzio di bonifica in Destra del Fiume Sele produce attualmente energie rinnovabili per complessivi 3.630.000 kilowattora attraverso idroelettrico, eolico e fotovoltaico. Tale capacità energetica raddoppierà a breve, grazie al Piano di Sviluppo Rurale, che ha finanziato, con oltre sei milioni ed ottocentomila euro, 3 centrali capaci di produrre altri 3 milioni di kilowattora: 2 impianti fotovoltaici galleggianti sui bacini di compenso di Corno d’Oro e Boscariello ad Eboli più una turbina idroelettrica a Tusciano Boscariello. Su questo tema, strategico di fronte alle nuove condizioni climatiche, la Regione Campania ha inviato una proposta d’accordo di programma al Consorzio di bonifica per realizzare nuovi bacini d’ accumulo, capaci di trattenere ulteriori 13 milioni di metri cubi d’acqua e che renderanno la piana del Sele, un modello nazionale di gestione sostenibile della risorsa idrica, grazie anche ai nuovi impianti fotovoltaici e idroelettrici in fase di realizzazione con finanziamento regionale pari a 32 milioni di euro.
“Siamo orgogliosi che la Regione Campania riconosca la visione del Consorzio di bonifica in Destra del Fiume Sele, la realizzazione di invasi valorizzerà ulteriormente una gestione irrigua che ha letteralmente trasformato l’economia di un territorio e ne continua a garantire il reddito – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Le eccellenze della quarta gamma e della rucola Igp sono prodotte, ottimizzando ogni goccia d’acqua ed utilizzando energie rinnovabili per produrre cibo: un vero modello di sostenibilità.”

DL INFRASTRUTTURE APPROVATO ALLA CAMERA: ANCHE I CONSORZI DI BONIFICA POTRANNO ACCEDERE A COMUNITA’ ENERGETICHE
VINCENZI: “GRAZIE A BATTISTONI ED A CHI SI E’ IMPEGNATO PER QUESTO RISULTATO”
“Desideriamo esprimere il nostro ringraziamento al Vicepresidente Commissione Ambiente Camera Deputati, Francesco Battistoni, un cui ordine del giorno al Decreto Infrastrutture, sostenuto dal gruppo Forza Italia e recepito dal Governo, consentirà anche ai Consorzi di bonifica ed irrigazione di partecipare alle Comunità Energetiche Rinnovabili”.
A dichiararlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Ciò – ha proseguito il Presidente ANBI - oltre a fungere da incentivo per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, dà la possibilità di abbattere i costi d’esercizio degli impianti idraulici, il cui consumo supera i seicento milioni di kilowattora annui, per un costo fortemente aumentato a causa dell’estremizzazione degli eventi atmosferici e della forte fluttuazione dei prezzi, cui gli enti consorziali hanno finora risposto, ottimizzando i consumi ed aumentando l’autoproduzione di energia pulita. Da tempo, per altro, i Consorzi di bonifica chiedono inutilmente di poter usufruire di tariffe elettriche agevolate, in considerazione della funzione sociale dell’attività per la sicurezza idraulica delle comunità. Il provvedimento, approvato alla Camera ed il cui iter si trasferisce ora al Senato, potrà permettere di alleggerire i conti dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, che per legge devono chiudere i bilanci in pareggio, liberando risorse da investire sui territori ed allontanando il rischio di ulteriori oneri a carico dei consorziati” ha concluso Francesco Vincenzi.
DALLA RICERCA APPLICATA ANBI PIU’ SICUREZZA PER TERRITORIO ED AMBIENTE
IN TOSCANA UNIVERSITA’, CNR E CONSORZIO DI BONIFICA MAPPANO LA VEGETAZIONE FLUVIALE CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: POSITIVO TEST PER L’ALGORITMO “DEEPFOREST”
Riuscire a distinguere le essenze arboree presenti in un’area e addirittura a contarle attraverso fotografie aeree: in un recente studio, condotto dall’Università di Pisa e dal C.N.R.-Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con il Consorzio di bonifica Toscana Nord, è stata sviluppata una metodologia operativa per identificare e mappare la vegetazione lungo i corsi d’acqua, utilizzando “DeepForest”, un algoritmo di Intelligenza Artificiale.
La vegetazione ripariale svolge un ruolo cruciale per il buon funzionamento degli ecosistemi lungo i corsi d’acqua: identificazione e mappatura sono quindi attività di fondamentale importanza per i Consorzi di bonifica, perchè permettono di perseguire un’efficace manutenzione idraulica, prevenendo potenziali rischi idrogeologici. Il rilievo manuale della vegetazione ripariale attraverso sopralluoghi “in situ” si rivela, però, dispendiosa in termini di tempo e denaro soprattutto lungo alvei estesi e poco accessibili. Le potenzialità dell’innovativo sistema sono state così quantificate per mezzo di un’analisi costi-benefici, confrontando costi, tempi, attrezzature necessarie, personale, software e hardware richiesti: sfruttando le potenzialità di “DeepForest”, si è ottenuto un risparmio dell’83% nei costi e del’84% nei tempi; i risultati dimostrano che le potenzialità del modello proposto sono paragonabili a quelle di operatori e professionisti esperti, che conducano la mappatura manuale della vegetazione ripariale.
“Grazie al nuovo modello di analisi messo a punto, i Consorzi di bonifica potranno acquisire migliori conoscenze sull’evoluzione della vegetazione arborea nelle fasce ripariali, indispensabili per la redazione dei piani annuali di manutenzione del reticolo idrografico” ha reso noto Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Conoscere la vegetazione ripariale è fondamentale per ridurre il rischio idraulico e salvaguardare la biodiversità dei corsi d’acqua, dove stiamo ampliando sempre più quella, che viene definita la manutenzione gentile” ha aggiunto Ismaele Ridolfi, Presidente Consorzio di bonifica Toscana Nord.
Per la calibrazione e validazione dell’algoritmo, la ricerca ha utilizzato le più recenti orto-immagini aeree ad alta risoluzione della Regione Toscana su un’area di circa trenta chilometri quadrati a Nord della città di Lucca ed attraversata dal fiume Serchio, ricompreso nel comprensorio del Consorzio di bonifica Toscana Nord, che gestisce oltre ottomila chilometri di corsi d’acqua in diverse aree urbane, suburbane e montane della zona settentrionale della regione.
“E’ questa un’ulteriore testimonianza della costante ricerca d’innovazione presente nei Consorzi di bonifica ed irrigazione – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – In un’Italia, dove l’investimento pubblico in ricerca è tra i più bassi fra i Paesi avanzati, l’Università sta scoprendo nei Consorzi di bonifica non solo partner disponibili e ricettivi, ma autentici laboratori in campo.”
CATTURA L’ONDA (slogan della bibita americana nel 1986)
COCA COLA - CONSORZIO DI BONIFICA PER POTENZIARE UNA RISERVA IDRICA NEL VERONESE
VINCENZI: “LA CRISI CLIMATICA OBBLIGA TUTTI A NUOVE RESPONSABILITA’. L’APPORTO DI CAPITALI PRIVATI E’ IMPORTANTE”
“Il sospetto di greenwashing è facile, ma in un Paese come l’Italia, dove gli investimenti pubblici per l’adattamento alla crisi climatica sono comunque insufficienti, l’investimento della Coca Cola per il potenziamento di un’Area Forestale d’Infiltrazione va innanzitutto apprezzato”: ad affermarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, commentando la partnership decennale che il Consorzio di bonifica Veronese ha stretto con Coca-Cola HBC Italia per lo sviluppo di un’AFI nella zona di Alpo, a Sud di Verona.
L’accordo è finalizzato alla realizzazione di un’area di ricarica delle falde acquifere, contribuendo a rivitalizzare il sistema delle risorgive ed a compensare l’acqua estratta annualmente dallo stabilimento veronese del colosso delle bibite, a Nogara. L’AFI è un’area dove, con opportune tecniche agronomiche e lavorazioni del terreno, si favorisce il percolamento dell’acqua nel sottosuolo, creando riserva idrica; quella oggetto dell’accordo sarà allestita a partire dal prossimo autunno su circa 15.000 metri quadrati di proprietà dell’ente consorziale. Attualmente il terreno risulta servito dalle strutture irrigue nel solo periodo estivo ed in tale situazione consente di infiltrare annualmente nel suolo circa 800.000 metri cubi d’acqua derivante dal fiume Adige e che altrimenti defluirebbe inutilizzata a valle.
Ora, con l’obbiettivo di usare l’AFI al massimo della sua capacità a beneficio del territorio, sarà richiesta alla Regione Veneto la concessione di derivazione anche in periodo invernale per immissione d’acqua in falda, pressoché raddoppiando la quantità stoccata. Non solo ricarica della falda, però: grazie alla plantumazione di alberi, l’AFI contribuirà a ridurre l’anidride carbonica in atmosfera, migliorando il paesaggio ed incrementando la biodiversità.
“Questa iniziativa ben rappresenta la funzione ambientale della gestione idrica operata dai Consorzi di bonifica ed irrigazione – ha evidenziato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - L’accordo con un grande gruppo industriale indica una strada, che auspichiamo possa essere seguita da altri imprenditori a salvaguardia del territorio e delle comunità, che lo abitano.”
L’investimento stanziato da Coca Cola ammonta a 120.000 euro, cui se ne aggiungeranno altri 150.000 per la gestione decennale.
FRIULI VENEZIA GIULIA: ESPROPRI, FIRMATO ACCORDO
E’ stato rinnovato ed aggiornato l’accordo con le organizzazioni di categoria degli agricoltori sulle procedure espropriative nei lavori del Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine).
La mediazione ed il confronto fra le parti interessate garantisce una positiva e tempestiva conclusione dei procedimenti di acquisizione degli immobili, secondo criteri di equità e trasparenza, contenendo e riducendo al minimo gli eventuali contenziosi. Il documento firmato da ente consorziale, Federazione Coldiretti Udine, Confederazione Italiana Agricoltori Udine, Confagricoltura Udine e Copagri Friuli Venezia Giulia, oltre a favorire un proficuo rapporto di collaborazione, stabilisce criteri unitari da applicare per ogni tipologia di opera infrastrutturale: dalle procedure per la definizione dell’acquisizione in via bonaria degli immobili alla valutazione degli indennizzi.
La procedura condivisa rende più agevole la fase esecutiva dei numerosi lavori, che l’ente consortile realizza nel territorio, perché consente a tutti i soggetti interessati di contare su regole e tempistiche certe anche per quanto riguarda la liquidazione delle indennità.
È stata, inoltre, inserita nell’accordo una precisa disposizione, che regola le indennità di espropriazione per aree con culture specializzate a vigneto ed a frutteto, stante la programmazione consortile, che prevede la prossima realizzazione di invasi per l’irrigazione delle colture di pregio.
VENETO: CANALE RIPRISTINATO DOPO MALTEMPO
Il Consorzio di bonifica Adige Euganeo (con sede ad Este, in provincia di Padova) ha recentemente completato i lavori di ripristino del canale Carmine Superiore, nel comune di Monselice, danneggiato dalle forti ondate di maltempo, verificatesi in primavera.
Vista l’importanza dell’opera e l’urgenza dell’intervento, l’ente consortile ha anticipato le risorse necessarie, che verranno stanziate dalla Regione Veneto per il ripristino della sponda in sinistra idraulica del corso d’acqua.
Nello specifico, i lavori sono divisi in 3: il presidio di sponda con pali in castagno, la berma al piede della scarpata, il ripristino del consolidamento al piede in sasso trachitico.
Questi lavori sono fondamentali non solo per la sicurezza idraulica della zona, ma anche per la preservazione dell'ambiente.
TOSCANA: EMA, LAVORI IN CORSO
Manutenzioni in corso su tutto il bacino del torrente Ema a cura del Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze): gli interventi sono di diversa natura, ma con la medesima finalità di mantenere o meglio ancora accrescere il grado di sicurezza idraulica delle zone interessate.
Sono in corso ormai da tempo gli sfalci della vegetazione nei tratti con opere idrauliche e all’interno dei centri abitati: si tratta del primo di 2 o 3 passaggi stagionali, che servono per ispezionare il corso dell’acqua e poi liberare la sezione d’alveo prima dell’inverno; per seguire l’andamento dei lavori è disponibile una mappa sul sito consorziale.
Dopo il necessario stop alle lavorazioni forestali a vantaggio della nidificazione nella stagione primaverile e di inizio estate sono partiti in questi giorni anche gli interventi di diradamento selettivo delle alberature e di rimozione delle piante cadute, nonchè dei depositi vegetali in alveo, sui tratti più collinari o lontani dalle aree più abitate. Rientrano nelle manutenzioni ordinarie anche tanti altri interventi cosiddetti incidentali per ripristino e riparazione di varie criticità localizzate.
Sull’Ema, invece, l’ente consortile sta lavorando anche sulla sponda destra in prossimità dell’abitato di Cascine del Riccio per il rifacimento del muro di difesa idraulica al fine di garantire la tenuta idraulica in caso di livelli critici di piena del torrente.
LAZIO: COMPLETATA MANUTENZIONE FOSSO IN CITTA’
Il Consorzio di bonifica a Sud di Anagni (con sede nel comune del Frusinate) ha concluso i lavori di manutenzione del fosso Rio Cavariccio, situato a Frosinone.
Gli interventi hanno riguardato, in modo particolare, operazioni di sfalcio ed espurgo, fondamentali per garantire l'efficienza idraulica del corso d'acqua. Il fosso Rio Cavariccio rappresenta un importante recettore delle acque urbane nella parte bassa della città, scorrendo in prossimità di importanti attività; gli interventi realizzati erano quindi particolarmente attesi.
La manutenzione eseguita assicura la messa in sicurezza di una porzione significativa del territorio del capoluogo di provincia, mitigandone il rischio idrogeologico.
I lavori si inseriscono in un più ampio programma di gestione e manutenzione idraulica del comprensorio dell’ente consorziale.
TOSCANA: INTERVENTO ACROBATICO
Un particolare intervento di manutenzione ordinaria è stato eseguito dal Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) sul torrente Tressa, alle porte di Siena: con il supporto di “operai acrobati” di una ditta specializzata, l’ente consortile ha infatti eseguito lavori di sfalcio su alcune piante potenzialmente pericolose per la sicurezza stradale, visto che questo tratto del corso d’acqua scorre sotto la tangenziale Ovest di Siena.
Ai lavori ha collaborato anche Anas, che ha provveduto a deviare il traffico nei momenti in cui l’intervento avrebbe potuto portare alla caduta di rami sulla strada, con intralcio e pericolo per gli automobilisti.
EMILIA ROMAGNA: STOP AGLI ALLAGAMENTI
Nel comune di Montechiarugolo, via Lunga rappresenta da sempre un asse viario di rilievo non solo come arteria stradale, ma anche come linea di attraversamento di aree agricole ed industriali densamente produttive.
La zona, piuttosto estesa all’interno del perimetro comunale, è ricompresa tra i rii delle Zolle e delle Zollette, corsi d’acqua in parte demaniali ed in parte privati, che si intersecano con la ramificata e capillare rete di canalizzazioni del Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”). Nel tempo si sono manifestate alcune ripetute criticità idrauliche, dovute alla tracimazione dei fossi di guardia e di manufatti idraulici a seguito di precipitazioni abbondanti e talvolta improvvise.
La rete secondaria di scolo, soprattutto in prossimità di aree abitate o limitrofe a colture di pregio, ha un costante bisogno di manutenzione, che l’ente consortile realizza periodicamente, ma in questo caso specifico la necessità si è fatta di tipo strutturale, visto che i tempi di ritorno delle precipitazioni potenzialmente critiche per l’area si sono via via ridotti.
La notizia della soluzione di questo problema idraulico è arrivata dopo che Comune di Montechiarugolo ed ente consorziale, riuniti in un tavolo tecnico, hanno presentato la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, che ha beneficiato dei finanziamenti governativi. Dapprima inserito nel P.N.R.R. (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) e successivamente stralciato a seguito di revisione della linea di finanziamento, l’intervento (valore complessivo: € 2.500.000,00) ha trovato ora adeguata copertura economica, grazie a risorse nazionali, stanziate a legislazione vigente.
L’ente beneficiario del finanziamento è il Comune di Montechiarugolo, il quale ha incaricato, con uno specifico Protocollo d’Intesa, il Consorzio di bonifica Parmense per la progettazione e direzione lavori; così, entro l’anno arriverà la stesura esecutiva del progetto e successivamente potranno iniziare i lavori per un’opera complessa ma prioritaria, che ha l’obiettivo fondamentale di mettere in sicurezza una porzione assai importante di territorio.
VENETO: UN NUOVO PIANO DI SICUREZZA IDRAULICA CONTRO GLI EVENTI ESTREMI
Il Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) ha approvato il progetto per il contenimento del rischio idraulico nelle zone colpite dagli eventi alluvionali di Maggio e Giugno 2024.
Si tratta di un importo consistente (€ 876.000,00), finanziato con l’avanzo di amministrazione 2023 e che l’Assemblea consorziale aveva già destinato al tale scopo alla fine del Giugno scorso. L’approvazione della delibera da parte della Regione Veneto ha ora reso possibile l’avvio della procedura d’appalto. L’aggiudicazione avverrà entro la prima metà di Settembre.
Si tratta del secondo, importante passo per dare risposta alle numerose necessità di risanamento da erosioni e cedimenti verificatisi a seguito dei recenti eventi alluvionali. Il primo, fondamentale, è iniziato il giorno dopo la prima alluvione: pensare, progettare, dimensionare opere idrauliche, che possano ridurre il rischio cui il comprensorio è sottoposto a seguito dell’aumento di intensità dei fenomeni meteo.
I 2 filoni d’attività sono stati ampiamente esposti e condivisi con tutte le Amministrazioni incontrate in questi mesi.
Le prime soluzioni “strutturali” sono al vaglio con i tecnici del Comune di Castelfranco Veneto, dove è già emersa la necessità di poter laminare ulteriori volumi d’acqua in considerazione delle precipitazioni straordinarie del 16 Maggio ed il 25 Giugno u.s. nel bacino del fiume Avenale ed in ragione del fatto che, a causa dei cambiamenti climatici, le considerazioni statistiche sui tempi di ritorno hanno sempre meno valore.
Quel, che però appare sin d’ora chiaro, è che per una maggiore sicurezza idraulica servono finanziamenti importanti, non basta il bilancio comunale né quello consorziale.
EMILIA ROMAGNA: LA GITA PIU’ BELLA DI SEMPRE
Si è concluso da poco l'anno scolastico e, mentre i ragazzi si godono le meritate vacanze estive, insegnanti e scuole preparano i percorsi formativi 2024-2025.
È quindi il momento giusto per ringraziare tutti gli istituti ed i docenti, che hanno partecipato al modulo didattico gratuito Acqua&Territorio, che da oltre due decenni il Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna) offre alle scuole dell'area metropolitana felsinea e che viene confermato anche per la prossima annualità.
Sono state 66 le classi (per un totale di 1.594 studenti dalle elementari alla formazione post-universitaria), che hanno condiviso il percorso formativo sulla gestione delle acque di superficie.
Quest'anno, si è voluto concludere l'attività, offrendo ad una scuola un'esperienza diretta e pratica di sostenibilità: pulire, insieme all’ente consorziale, un fosso di scolo che, a causa della vicinanza ad una strada di grande traffico, è vittima dell'inciviltà di chi getta rifiuti di ogni sorta dai finestrini.
Questa esperienza ha coinvolto i ragazzi della scuola media "Giuseppe Dozza" di Bologna, protagonisti del video “Stop alla plastica nell’ambiente”, che racconta l'attività svolta.
LIGURIA: GRANDE PUBBLICO PER LA NOTTE TRA STELLE, NEBULOSE E GALASSIE LUNGO IL CANALE LUNENSE
Una serata da ricordare, quella organizzata dal Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia della Spezia), C.A.I. (Club Alpino Italiano) La Spezia ed Associazione Astrofili Spezzini, con il patrocinio del Comune sarzanese, lungo le sponde del corso d’acqua artificiale, realizzato oltre cento anni fa per servire l’irrigazione in Val di Magra.
L’iniziativa notturna dal titolo ‘Stelle e sentieri’ ha registrato la partecipazione di quasi un centinaio fra appassionati escursionisti ed astrofili. Il C.A.I. della Spezia ha guidato gli escursionisti attraverso la pista ciclopedonale, immersa nella natura fino a raggiungere il luogo dell'osservazione, mentre il bosco Bordigoni, un tratto del canale privo di inquinamento luminoso, ha offerto un'opportunità unica di osservare stelle, nebulose, galassie e pianeti con sorprendente chiarezza.
Nei pressi del bosco, vicino al torrente Amola, la serata è diventata affascinante, grazie ai 5 telescopi ed alle attrezzature preparate dagli astrofili spezzini, che sono state utilizzate per le “lezioni” di astronomia: tra le meraviglie osservate, spiccavano le stelle più luminose del cielo estivo, alcune nebulose, galassie e gli ammassi globulari.
La riuscita dell'evento ha spinto l’ente consortile, il C.A.I. e l'Associazione Astrofili ad auspicare che esperienze simili possano diventare una tradizione annuale.
VENETO: NUOVE CARICHE
Alessandro Lunardi è il nuovo Presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (con sede a San Bonifacio, in provincia di Verona); Rodolfo Laurenti è invece il nuovo Direttore del Consorzio di bonifica Delta Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo). |