Anno XXVI, n. 7 venerdì, 23 febbraio 2024

VINCENZI: “L’ APPROVAZIONE DELLA LEGGE SULL’AGRICOLTORE COME CUSTODE DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO SANA UN GAP CULTURALE PRESENTE NEL NOSTRO PAESE. ORA BISOGNA PROSEGUIRE A CREARE LE CONDIZIONI PER FERMARE L’ESODO DALLE CAMPAGNE”

“I Consorzi di bonifica ed irrigazione affondano le radici nella società contadina e da sempre individuano nell’attività agricola, un fondamentale presidio per la manutenzione del territorio. Non possiamo, quindi, che plaudire convintamente all’approvazione della legge per il riconoscimento dell’agricoltore come custode dell’ambiente e del territorio, ringraziando in particolare Luca De Carlo, Presidente e Giorgio Maria Bergesio, Vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato e primo firmatario della proposta di legge, per l’impegno profuso nell’ottenere l’importante risultato.
Auspichiamo che quanto oggi votato in via definitiva dalla Commissione sia solo un tassello delle necessarie politiche per fermare l’abbandono delle campagne, condizione indispensabile non solo per la garanzia di qualità  alimentare, ma per la sicurezza idrogeologica del nostro straordinario Paese”:
a dichiararlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

SULL’ITALIA IL CLIMA PARLA AFRICANO ED I FIUMI DIVENTANO TORRENTI METTENDO A RISCHIO LA TENUTA DEGLI ARGINI

VINCENZI: “SONO GLI EVENTI ATMOSFERICI A DIRE CHE URGE UNA NUOVA CULTURA DELL’ACQUA”

C’è il filo rosso della siccità a collegare l’assetata Sicilia con il Piemonte, le cui zone meridionali sembrano destinate al ripetersi di analogo destino nei prossimi mesi, permanendo la carenza di neve, che a Gennaio ha segnato -86%.
Sono soprattutto le alte temperature (da Siracusa a Torino e nel Cuneese hanno sfiorato e talvolta superato i venti gradi con lo zero termico, che ha raggiunto i 3000 metri sulle Alpi) a confermare come l’area mediterranea sia investita dalla crisi idrica, che ha il suo epicentro nel Maghreb (in Marocco le temperature sono mediamente 5 gradi superiori alla norma, trasformando Febbraio in Aprile) e si diffonde lungo i Paesi dell’Europa Meridionale: l’intera Italia (ad eccezione del NordEst), il Sud di Spagna e Francia, parte della Croazia, la Bosnia, il Montenegro, la Grecia fino a Creta; a soffrire di più sono i territori siciliani e quelli spagnoli di Andalusia, Murcia e Catalogna (fonte: EDO-European Drought Observatory).
Questo quadro di anomalie termiche (Gennaio 2024 è stato il mese più caldo di sempre a livello globale) condiziona fortemente l’andamento dei corsi d’acqua, caratterizzati ormai da un andamento torrentizio, se non addirittura da fiumara o da “uadi” africano (alveo di un corso d'acqua a carattere non perenne, tipico delle zone desertiche): dopo i confortanti segnali idrici post piogge, i fiumi della Penisola sono tornati in larga parte sotto i livelli tipici di questa stagione.
“E’ questo un dato, su cui prestare molta attenzione, perché la costante escursione idrica indebolisce la tenuta degli argini, aumentando la necessità di costante monitoraggio. In questo senso va la nostra disponibilità ad affiancare gli organi competenti nella manutenzione dei fiumi, soprattutto negli ambiti urbani, così come è importante che sia stata riconosciuta per legge la fondamentale funzione dell’agricoltore nel mantenere il territorio” ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Non solo – ha aggiunto il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano – È indispensabile non abbassare la guardia sul rischio idrogeologico, distratti dai ricorrenti allarmi siccità. L’ormai acclarata imprevedibilità dei fenomeni meteo può trasformare in breve tempo un alveo asciutto in un’irrefrenabile forza distruttrice. È necessario non dimenticarlo negli strumenti urbanistici, ma soprattutto è quantomai urgente il varo della legge contro l’inarrestabile consumo di suolo, che aumenta i rischi per il territorio.”
Tra i grandi laghi del Nord, il livello del Verbano cresce di 10 centimetri, arrivando al 94% di riempimento, mentre il Benaco è al massimo della capacità; il Lario è al 56,5% ed il Sebino (unico sotto media) sale al 35%. In Valle d’Aosta, dopo le nevicate della scorsa settimana, la coltre bianca va assottigliandosi: ad alta quota, il calo è superiore ai dieci centimetri, mentre a quote basse il manto è decisamente scarso. Si riduce la portata della Dora Baltea, anche perchè le precipitazioni sulla regione sono state finora esigue.
Detto dell’anomalia climatica sul Piemonte, conseguentemente si riducono le portate di tutti i fiumi nella regione, dove il Tanaro ha appena il 15% dell’acqua di 7 giorni fa e la portata è dimezzata rispetto alla media del periodo; anche i flussi di Stura di Lanzo e Toce si distinguono in negativo: rispettivamente -58% e -38% in una settimana. In Lombardia prosegue invece il periodo favorevole del fiume Adda, che mantiene una portata al di sopra dei centocinquanta metri cubi al secondo e largamente superiore a quanto registrato in anni recenti.
Migliora anche la condizione delle riserve idriche regionali, grazie soprattutto all’aumento di neve al suolo (+ 46%), riducendo all’8,1% il deficit sulla media storica e registrando addirittura + 94% sul 2023. Andamento altalenante per le portate fluviali in alcuni bacini del Veneto:  il Brenta scende da mc/s 154  a mc/s 48, mentre il Bacchiglione perde in una settimana l’80% d’acqua in alveo e torna sotto media (-33%). Sui monti la neve è localmente abbondante solo sopra i duemiladuecento metri.
In Emilia-Romagna si allarga il fronte dei territori, dove la pioggia scarseggia: i bacini montani romagnoli, le pianure a Nord e a Sud del fiume Reno ed ora anche la pianura tra Panaro ed Enza registrano cumulate al di sotto della media; alvei, che solo pochi giorni fa erano ricchi d’acqua, ora si presentano quasi asciutti: se la Secchia registra l’83% in meno ed il Reno ha circa la metà delle portate minime mensili,  sono però tutti i fiumi appenninici a soffrire: Savio (6,7% di portata rispetto alla media mensile), Enza, Taro e Trebbia.
Il fiume Po, dopo l’exploit della scorsa settimana, torna alle ormai consuete misure di flusso, ovunque sotto media: dopo i picchi di piena di 7 giorni fa, le portate si sono praticamente più che dimezzate (a San Sebastiano da mc/s 193  a mc/s 75; a Piacenza da mc/s 1663 a mc/s 612; a Boretto da mc/s 1918 a mc/s  912). Una netta contrazione dei livelli idrometrici si registra anche in Liguria, dove Entella, Vara e Magra calano di circa mezzo metro. Più evidente è il calo delle portate fluviali in un’Italia centrale con le cime dei monti ancora totalmente brulle. In Toscana, l’Arno segna un preoccupante -64% sulla media; flusso più che dimezzato anche in Serchio e Sieve, mentre l’Ombrone torna sotto i dieci metri cubi al secondo (la media è intorno a mc/s 36).
Nelle Marche, i livelli dei fiumi restano molto bassi ed inferiori allo scorso quinquennio; continuano invece a crescere i volumi invasati nelle dighe (+2 milioni di metri cubi), rappresentando una certezza per la prossima stagione primaverile. In Abruzzo cala il livello del fiume Sangro , che ora si attesta sui valori dell’anno scorso, a differenza dell’Orta che, rispetto al 2023, è circa quaranta centimetri più basso. Sull’Appennino sono presenti 10 centimetri di neve solo a Campo Imperatore.
Nel Lazio cresce la portata del fiume Tevere, mentre si riducono quelle di Aniene, Fiora e Liri. Su Roma, il 2024 è stato finora avaro di piogge: solo 30 millimetri dall’inizio dell’anno. Brusca è la riduzione dei livelli nei fiumi della Campania: Volturno, -cm. 120; Garigliano, -cm. 160 .
In Basilicata si registra un cospicuo incremento d’acqua invasata nei bacini artificiali: ben 15 milioni e mezzo di metri cubi in più; il deficit sullo scorso anno resta però di oltre centocinquanta milioni. In Puglia, infine, il volume d‘acqua, trattenuto negli invasi di Capitanata, è cresciuto di 1.330.000 metri cubi, raggiungendo il 47% della capacità di riempimento, ma rimanendo inferiore all’anno scorso per oltre centoventiquattro milioni di metri cubi.
La regione sta soffrendo molto per la scarsità di precipitazioni invernali soprattutto sui territori meridionali della Penisola Salentina: infatti, dai 60 millimetri di pioggia caduti a Gennaio sulla provincia di Foggia si scende a mm. 50 sul Barese, circa quaranta millimetri  sulla Valle d’Itria, mm. 23 sul basso Salento fino a 12 millimetri su Leuca, il comune più a Sud nel “Tacco d’Italia”.

IN EMILIA ROMAGNA UN EURO DI CONTRIBUTO DI BONIFICA NE GENERA UNO E MEZZO IN LAVORI

“E’ una mal interpretata funzione della politica, che porta a commissariamenti decennali come in Sicilia, a limitare l’operatività dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, che laddove vivono compiutamente il principio fondante dell’autogoverno democratico sono invece esempio di efficienza”: a dichiararlo è stato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, forte del più recente esempio, che arriva dall’Emilia Romagna, dove l’annuale conferenza sugli interventi nelle aree montane, sospesa nel 2023 a causa dell’alluvione, ha evidenziato come 16.700.000 euro investiti direttamente dagli enti consortili abbiano attratto, sui territori alti nel 2022, ulteriori 15.500.000 euro di fondi di europei, nazionali e locali, portando ad oltre trentadue milioni, la cifra gestita in opere, lavori e manutenzioni; ciò significa che ogni euro di contribuenza ne ha generato 1,55 da riversare in interventi sul territorio!
“E’ un risultato, di cui andiamo fieri anche perché l’attività, che i Consorzi di bonifica realizzano in montagna, sia in fase di monitoraggio preventivo che per interventi mirati, è diventato un fattore imprescindibile di difesa e salvaguardia del territorio nella costante lotta contro il dissesto idrogeologico” ha sottolineato il Presidente ANBI ed ANBI Emilia Romagna, Francesco Vincenzi.
Complessivamente sono stati 1.009 gli interventi realizzati, pari ad 8 cantieri ogni 100 chilometri quadrati e la tipologia cresciuta maggiormente è quella delle opere stradali, cui si aggiungono 74 lavori effettuati in aree protette, applicando le tecniche più sostenibili a tutela della biodiversità; in Emilia Romagna le frane censite sono 80.000 ed il 20% del territorio regionale è classificato come area a rischio di smottamenti. L’analisi delle attività svolte nelle “terre alte” viene comunicata a cadenza annuale dai Consorzi di bonifica in ottemperanza al protocollo d’intesa, siglato nel 2013 fra  Regione Emilia-Romagna, ANBI ER e UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani).
Quest’anno, il rinvio dovuto alla concomitanza con l’alluvione del 2023, ha consentito ad ANBI di elaborare un’ulteriore analisi quinquennale, che mostra chiaramente l’impatto delle opere consortili in tema di prevenzione e ripristino idraulico-forestale, nonché di costante supporto alle amministrazioni montane. Nel recente quinquennio, infatti, sono stati effettuati mediamente 850 interventi all’anno, grazie a finanziamenti pari a 27 milioni di euro (1 euro di contribuenza ha generato € 1,37 di investimento in prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico); l’80% dei fondi dovuti al contributo di bonifica è stato investito sul territorio: tale percentuale è aumentata di 9 punti, grazie alla contrazione delle spese.
“Non mi stancherò mai di ripeterlo: la sicurezza idrogeologica delle pianure nasce dalla manutenzione dei territori di montagna ed il contrasto al loro progressivo spopolamento deve essere una priorità nell’agenda di governo” ha concluso Vincenzi.

VENETO: IRRIGAZIONE COME MOLTIPLICATORE DI REDDITIVITA’

Nuovi impianti d’irrigazione a pressione, rifacimento e manutenzione straordinaria di canali e canalette, installazione di misuratori, sistemi di automazione e telecontrollo: procedono a ritmo spedito e nel pieno rispetto dei cronoprogrammi gli interventi di efficientamento irriguo, che i Consorzi di bonifica del Veneto stanno realizzando con i finanziamenti ministeriali.
Un campione molto rappresentativo di questi interventi è rappresentato dai cantieri finanziati dal Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste. In Veneto i progetti di efficientamento irriguo, tradotti in cantieri e in certi casi già inaugurati, sono 18 per un totale di € 197.774.787,60: 11 sono stati finanziati tramite P.S.R.N. (Piano Sviluppo Rurale Nazionale) 2014-2020, 4 tramite P.N.R.R. (Piano Nazionale Ripresa Resilienza) misura 4.3 e 3 tramite Legge 178/2020. Il campione è significativo, considerato che complessivamente i finanziamenti ministeriali ottenuti dagli enti consorziali veneti si attestano sui trecentosettanta milioni di euro; più della metà arrivano pertanto dal M.A.S.A.F. ed interessano 61.077 ettari di campagne sui circa seicentomila ettari serviti dagli enti consortili.
In particolare, significativo è il dato relativo alle tempistiche: tutti i cantieri sono aperti, procedono e sono inaugurati nel pieno rispetto dei cronoprogrammi, una situazione virtuosa che accomuna il Veneto al sistema nazionale. Importanti sono gli effetti relativi all’efficientamento irriguo: rispetto agli iniziali 364,4 milioni di metri cubi di risorsa distribuita si arriverà ad una riduzione delle perdite pari 123,3 milioni di metri cubi: un risparmio superiore al 30% e che toccherà il 42%, grazie all’innovazione tecnologica, che riguarda l’irrigazione di precisione e gli strumenti di consiglio irriguo.
L’agricoltura, nelle sole aree interessate dai finanziamenti M.A.S.A.F., genera 171.700.000 euro all’anno di produzione vendibile, un dato che con la garanzia della risorsa irrigua può crescere esponenzialmente. I dati del report ANBI – ANBI Veneto presentati a Fieragricola dimostrano chiaramente come un ettaro coltivato a seminativo non irriguo, come il frumento, generi 1.200 euro all’anno, un valore che raddoppia per una coltura irrigua come il mais ed arriva a toccare i 15.000 euro ad ettaro, in caso di colture di pregio (orticole, frutteti) possibili solo con la garanzia della risorsa idrica.

EMILIA ROMAGNA: AVANTI PER L’INVASO IN VAL D’ENZA

Torna, tra le priorità all’ordine del giorno del Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia), l’iter procedurale, che porterà alla redazione del cosiddetto DOC.F.A.P. (Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali, richiesto dal nuovo codice degli appalti) prodromico alla successiva stesura del progetto, in grado di compensare il deficit idrico in Val d’Enza con conseguente individuazione di un idoneo invaso.
La “governance” dell’ente ha approfondito tappe e tabella di marcia del progetto stesso che l’ente consortile sta portando avanti in sinergia con il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”). Di particolare evidenza è la comunicazione dei soggetti, che prenderanno parte alla Commissione Tecnica di Valutazione delle Offerte e che vedrà anche i dipartimenti universitari, che hanno maturato massima autorevolezza ed indiscussa competenza professionale e di ricerca in materia idraulica: Università di Padova, Politecnico di Torino e Università di Bologna.
Proprio, nell’ottica della massima trasparenza ed autonomia decisionale, gli enti consorziali hanno scelto di allargare al massimo il ventaglio dei membri qualificati della Commissione (la legge prevede da un numero minimo di 3 fino a 5 componenti), affinché entro il mese di marzo possano procedere alla valutazione tecnica della qualità e pertinenza delle offerte pervenute.
Al termine della decisione ed assegnazione di gara il soggetto, che si sarà aggiudicato il progetto, avrà 10 mesi di tempo per redigerlo prima della seconda fase (P.F.T.E.).

VENETO: CONVENZIONE PER SICUREZZA IDRAULICA ED AGRICOLTURA

Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ed il Comune di Legnaro hanno sottoscritto una convenzione per la progettazione degli interventi di riqualificazione idraulico-ambientale di un importante scolo del territorio: lo scolo Pioga.
Gli obiettivi sono una maggior sicurezza idraulica, un’aumentata capacità di accumulo d’acqua per l’irrigazione e la salvaguardia degli ecosistemi. L’intervento da progettare consiste nella ricalibratura dello scolo, che raccoglie le acque di un bacino di circa millecinquecento ettari tra i comuni di Saonara, Legnaro, Sant’Angelo di Piove di Sacco e Brugine.
Il progetto dovrà prevedere anche la realizzazione di un nuovo invaso di 5 ettari, nonché l’automazione ed il telecontrollo dei manufatti e dei misuratori di livello.

PUGLIA: TERMINE LAVORI

Sono terminati gli interventi di efficientamento del Collettore delle Colline di Chieuti, finanziati nell'ambito del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 "Patto per la Puglia"; a renderlo noto è il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia).

TOSCANA: BILANCIO SUI LAVORI IN VAL D’ELSA

Elsa, Staggia e Carfini sono i corsi d’acqua, su cui il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) sta concentrando le sue attività di manutenzione per una maggiore sicurezza idraulica del territorio di Poggibonsi.
Sommando le manutenzioni programmate con sfalcio e tagli selettivi e le manutenzioni incidentali per la risoluzione delle criticità non prevedibili, l’ente consortile ha investito, sul territorio comunale poggibonsese, 1.800.000 euro in 5 anni a dimostrazione dell’attenzione  dedicata alla sicurezza idraulica del grande bacino della Val d’Elsa.

MARCHE: MANUTENZIONE ORDINARIA

Nel corso del 2023 il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha realizzato 611 interventi di manutenzione ordinaria sul reticolo idrografico minore, al fine di garantirne il regolare deflusso, prevenire esondazioni ed allagamenti, ridurre il rischio idrogeologico sul territorio marchigiano.
Tutti gli interventi sono stati effettuati nel pieno rispetto dei periodi considerati utili per la nidificazione o per la riproduzione dell’ittiofauna e con la volontà di preservare il capitale naturale presente. Agronomi e tecnici, consapevoli del valore della biodiversità (aldilà di eventuali situazioni di emergenza) si muovono con una programmazione periodica in grado di garantire, mese dopo mese, l’efficienza idraulica del corso d’acqua e di tutelare quei micro corridoi ecologici, volti a salvaguardare la vegetazione e la fauna, che li abita. I lavori di manutenzione vengono realizzati perlopiù attraverso aziende agricole del territorio, resesi disponibili.
Fra gli interventi più comuni rientrano i periodici sfalcio e taglio della vegetazione in alveo e sulle sponde, la rimozione di materiali diversi accumulati in alveo, sulle sponde/argini e nelle fasce di rispetto, l’accatastamento e la successiva gestione del materiale recuperato.
Meno frequenti, ma comunque fondamentali, sono gli interventi volti a migliorare le caratteristiche naturali dell’alveo, che puntano alla salvaguardia della vegetazione ripariale, se non alla realizzazione di nuove aree verd,i destinate a ricreare il giusto equilibrio fra acqua e ambiente.
Chi dovesse notare situazioni anomale lungo i 18.000 chilometri del reticolo idrografico marchigiano può inviare una segnalazione attraverso il nuovo sito web consortile:
https://segnalazioni.bonificamarche.it/: basterà compilare il form come utente privato o eventualmente Comune, indicare la posizione sulla specifica mappa ed allegare almeno una foto (per un massimo di 4) dell’ostruzione o della situazione anomala riscontrata. La segnalazione verrà automaticamente inserita nel database del Consorzio e consentirà agli agronomi di verificare la pertinenza della richiesta e le eventuali azioni da compiere.

QUANDO TUTELA DEL TERRITORIO FA RIMA CON SPORT:

IN CASENTINO LAVORI IN CORSO PER OSPITARE I CAMPIONATI DEL MONDO DI PESCA SPORTIVA

Lontana dagli echi e dalle polemiche sulle prossime Olimpiadi invernali, c’è un’Italia, che si attrezza ad ospitare eventi mondiali in una cornice di sostenibilità: è il caso del torrente Solano, in provincia di Arezzo, dove si sta lavorando per organizzare, dal 4 al 7 Aprile p.v., il Campionato del Mondo di Pesca alla Trota con Esche Naturali per Nazioni e per Club, assegnato al comune di  Castel San Niccolò.
“Il Contratto di Fiume Casentino H2O, sottoscritto nel Dicembre 2022,  è partito proprio dalla pesca sportiva – ha ricordato Serena Stefani, Presidente Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, capofila del percorso partecipativo  - La prima azione concreta, infatti, è stata la creazione  della zona a regolamento specifico Capodarno, nel comune di Pratovecchio Stia, già meta per migliaia di appassionati.”
La stretta collaborazione tra le locali associazioni dei pescatori e l’ente consortile permette di tenere “in forma” il torrente nel tratto, che si prepara ad ospitare la prestigiosa competizione; ferve così la necessaria manutenzione nell’ambito del Piano delle Attività dell’ente consortile, approvato dalla Regione Toscana.
“E’ questo un esempio di gestione multifunzionale della risorsa idrica, volano di vita ma, nel caso, anche di flussi turistici” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Grazie all’impegno della locale Associazione Pescatori ed alla realizzazione del campo di gara permanente sul torrente Solano, il Casentino si candida così ad essere “capitale” della pesca sportiva, contribuendo ad essere volano per l’economia della vallata: alla gara si annunciano, infatti, 12 rappresentative con un centinaio di partecipanti e la presenza un migliaio di appassionati nel weekend.
“Le potenzialità di un’area trovano massima espressione in una gestione partecipata che, nel prioritario rispetto del contesto ambientale, sappia creare compatibilità fra i molti interessi, che oggi gravano sulla risorsa idrica – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Di questo, i Consorzi di bonifica ed irrigazione, espressione di autogoverno del territorio, non possono che essere attori protagonisti.”


VENETO: CONCORSO FOTOGRAFICO: PROTAGONISTI I FIUMI DI RISORGIVA

Molini, flora e fauna ittica, fiumi visti dall’alto: sono i 3 soggetti al centro della 2° edizione del concorso fotografico “Tra risorgive e laguna”, indetto dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre). Il concorso, aperto alla partecipazione gratuita di fotografi dilettanti e professionisti, riserva anche una sezione ai corsi d’acqua, ripresi dall’alto con l’utilizzo del drone.
Nel regolamento, disponibile su un’apposita pagina del sito internet (www.acquerisorgive.it), viene precisato che i canali ripresi devono essere espressamente quelli di competenza dell’ente consortile, escludendo quindi fiumi (Sile, Brenta, Muson dei Sassi, Serraglio, Taglio di Mirano, Naviglio Brenta, Novissimo) e fossati gestiti da Comuni e Provincie o privati.
L’ente consorziale promuoverà una cerimonia di premiazione e potrà utilizzare le immagini partecipanti al concorso per pubblicazioni a fini istituzionali o per eventuali mostre ed esposizioni sul territorio.

TOSCANA: APPELLO PER L’AMBIENTE

Una lettera in difesa dell’ambiente è arrivata nei giorni scorsi al Comune di Massarosa, indirizzata direttamente alla Sindaca, Simona Barsotti: un appello accorato, ricco di domande sul futuro del pianeta, che celava il desiderio di un coinvolgimento in prima persona per partecipare ad azioni concrete.
I firmatari della missiva erano i ragazzi della classe quarta della primaria di Bozzano; la richiesta alla Prima Cittadina era semplice e diretta: far crescere nei giovani la coscienza ambientalista ed impegnarsi per fare la differenza; così non solo ha risposto alla lettera, ma mi è sentita in dovere di andare ad incontrare gli alunni in classe.
Al fianco dell’amministrazione Comunale hanno partecipato anche il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ed i rappresentanti delle locali associazioni di volontariato, che ogni mese si occupano di raccogliere le plastiche abbandonate nei corsi d’acqua. Il tema dei rifiuti abbandonati negli ambienti naturali è emerso su tutti gli altri ed i ragazzi sono stati felici di sapere che il Comune ha aderito al progetto dell’ente consortile “Salviamo le tartarughe marine, salviamo il Mediterraneo”, cui ogni mese prendono parte tante associazioni di Massarosa che hanno adottato e tengono puliti i corsi d’acqua e il lago di Massaciuccoli.

AGENDA

Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, interverrà nella mattinata di lunedì 26 Febbraio p.v. al convegno “Descrivere le stagioni irrigue, il report 2023 del CeDaTeR”, che ANBI Lombardia organizza al Belvedere Jannacci di Palazzo Pirelli, a Milano. I vertici ANBI sono altresì annunciati il successivo venerdì 1 Marzo a Foligno per un’iniziativa organizzata dal Consorzio Bonificazione Umbra.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
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