Anno XXV, n. 4 venerdì, 3 febbraio 2023

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

PIEMONTE ARIDO: NASCE UNA NUOVA ICONOGRAFIA DEL BELPAESE

Contraddicendo l’immagine consolidata, è il Piemonte la regione con i territori più aridi della Penisola: l’area centro-orientale segna un bilancio idrologico a 12 mesi, che può essere considerato ancora di siccità estrema. Ad evidenziarlo è il report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche. Le condizioni del fiume Po restano drammatiche con portate, che rimangono largamente deficitarie a monte e che peggiorano man mano che ci si sposta verso il delta (praticamente dimezzate rispetto alla media del periodo): i valori sono ovunque inferiori all’anno scorso (a Torino : - 46%) ed a Piacenza si registra il nuovo minimo storico (306,09 metri cubi al secondo contro il precedente record di mc/s 333). In Piemonte, la situazione risulta maggiormente compromessa nei bacini idrografici sud-occidentali, dove i fiumi Maira e Pellice (ad Ovest) hanno portate, che si aggirano intorno al 50% rispetto al già deficitario 2022, mentre la Bormida (a Sud) registra valori, che si attestano intorno al 42% dello scorso anno ed all’Orba manca quasi il 30% della portata.
“Nel breve periodo climatologico – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – si ripete una tendenza, che continua a cogliere impreparato il territorio settentrionale del Paese: ci sono più risorse idriche al Centro- Sud Italia che al Nord. L’esempio arriva proprio dal Piemonte, dove oggi sono presenti solo 4 invasi mentre altri da anni aspettano scelte concrete e poi il Piano Laghetti che ne prevede, a breve, altri 10, i cui progetti definitivi ed esecutivi sono solo in attesa di finanziamento: permetterebbero di trattenere oltre venticinque milioni di metri cubi d’acqua, garantendo irrigazione a quasi diciasettemila ettari di campagne.”
In Valle d’Aosta lo spessore del manto nevoso, calato rispetto ad una settimana fa, è maggiore sui rilievi occidentali, dove mediamente si aggira sui sessantotto centimetri (record sulle Grandes Marailles con cm. 125), mentre si riduce a circa 47 centimetri sui territori al confine con il Piemonte fino ad arrivare a circa 36 centimetri nella fascia centrale della regione. Le portate di Dora Baltea e torrente Lys sono in leggero aumento (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle d’Aosta).
Per quanto riguarda i grandi laghi, fatta eccezione per il Verbano, i cui livelli rimangono comunque inferiori di circa mezzo metro rispetto alla media storica, le percentuali di riempimento hanno valori in calo rispetto alla settimana scorsa e si attestano al 17,1% per il Sebino, al 36,4% per il Benaco (contro il 79,3% dell’anno scorso!), al 20,6% per il Lario (di poco superiore al 2022). In Lombardia, i livelli del fiume Adda ristagnano ai minimi del precedente quinquennio e la portata scende fino a toccare i 71 metri cubi al secondo. Rispetto alla settimana scorsa, le riserve idriche regionali segnano un incremento (+ 14,85% sull’anno scorso) dovuto alle precipitazioni nevose, che hanno interessato maggiormente i bacini di Brembo, Serio e Chiese-Eridio; nonostante ciò, però, il deficit rispetto alla media storica resta enorme: -42,3% (fonte: ARPA Lombardia), condizionato anche da un Dicembre 2022 con positivi scarti di temperatura fino a 3 gradi in pianura e neve inferiore alla media quasi dappertutto.
A Gennaio, in Veneto, la portata del fiume Adige è stata di oltre il 22% inferiore alla media calcolata dal 2004 al 2019 ed i livelli attuali sono tra i più bassi del recente decennio, pregiudicando la speranza di una ripresa nei livelli di falda. Calano anche gli altri fiumi della regione, con la Livenza ai livelli più bassi in anni recenti al pari con il siccitosissimo 2017. In Emilia Romagna si riducono le portate di tutti i corsi d’acqua, che però mantengono valori superiori all’anno scorso.
Fa eccezione la Secchia, la cui portata è fortemente condizionata dagli apporti pluviali, alternando picchi di portata a minimi storici, sotto i quali sta ora ristagnando. Come un anno fa, gli invasi piacentini trattengono solamente 5.700.000 metri cubi d’acqua, pari al 25% della capacità dei bacini di Molato e Mignano. Grazie alle precipitazioni invernali, è migliore la situazione nelle regioni del Centro Italia. Seppur con molte differenze, le portate dei fiumi toscani si avvicinano alle medie storiche con l’unica eccezione del Serchio, che torna invece ad essere deficitario (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana). Anche nelle Marche calano repentinamente i livelli dei corsi d’acqua, che però si mantengono sulle medie del recente passato; nei bacini artificiali continuano invece a confluire importanti apporti idrici (in una settimana: + 3 miliardi e 310 milioni di litri d’acqua).
C’è da segnalare che, nelle Marche, il mese di dicembre è stato il secondo più caldo degli ultimi 60 anni, toccando + 6 gradi sulle medie del periodo. Pure in Abruzzo, le temperature di Dicembre sono state generalmente fuori norma, stazionando 5 gradi in più della media; sul fronte pluviometrico, si registra un bilancio positivo nelle aree interne, con record rilevati nella Marsica (Oricola +92,7%, Avezzano +82,6%); la fascia collinare litoranea permane, invece, in deficit con record negativo a Penne: -74,2% (fonte: Regione Abruzzo). Il fiume Tevere cala sia nella sezione umbra che in quella laziale ed un significativo decremento di portata è stato registrato anche da Liri, Sacco ed Aniene, che però a monte si mantiene in linea con le medie storiche. Mentre i livelli dei laghi di Bracciano e Nemi restano sostanzialmente invariati, molto positivi sono i dati rilevati all’invaso dell’Elvella, al confine con la Toscana, la cui quota, in un mese e mezzo, si è alzata di oltre tre metri e che, rispetto all’anno scorso, trattiene 1.650.000 metri cubi d’acqua in più.
In Campania, i fiumi tornano a livelli di normalità dopo gli exploit delle scorse settimane (fonte: Centro Funzionale Multirischi Protezione Civile Campania). I bacini della Basilicata, nonostante un calo di circa quindici milioni di metri cubi, mantengono una netta sopreccedenza (+ 61,85 milioni di metri cubi) sui volumi già abbondanti, stoccati un anno fa; analoga situazione, infine, si verifica in Puglia con un surplus di 83,35 milioni di metri cubi d’acqua rispetto a quanto invasato un anno fa, accresciuto di oltre quarantadue milioni di metri cubi in una sola settimana.
“L’analisi dei dati idrologici della Penisola – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – ribadisce la funzione fondamentale degli invasi. L’imprevedibilità dell’andamento meteorologico porta ad evidenti differenziazioni pluviometriche nel tempo e nello spazio, cui è necessario rispondere con la funzione calmieratrice di nuovi bacini. L’amara domanda, che riecheggerà nelle prossime settimane di prevedibile e complessa gestione idrica, sarà ancora una volta la stessa: quanta acqua stiamo lasciando scorrere inutilizzata verso il mare?”

GARGANO: “CI APPELLIAMO AL MINISTRO FITTO AFFINCHE’ I CONSORZI DI BONIFICA POSSANO PIENAMENTE ESSERE VETTORI DI SVILUPPO NEL MEZZOGIORNO”

Se, grazie agli investimenti operati negli anni scorsi dalla Cassa per il Mezzogiorno, di fronte alla crisi climatica il Sud sta idrologicamente meglio del Nord, non altrettanto può dirsi in campo economico, dove shock energetico ed inflazione stanno aumentando le differenze con il concreto rischio di 500.000 nuovi poveri nelle aree meridionali del Paese: lo dicono le stime dello Svimez (Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno), che prevedono, per il 2023, un calo del P.I.L. (Prodotto Interno Lordo) nel Mezzogiorno dello 0,4%, mentre il resto d'Italia dovrebbe crescere dello 0,9%.
“Per il futuro del sistema Italia è indispensabile – ha affermato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – superare il gap fra Nord e Sud del Paese. In questo, lo sviluppo dell’agricoltura di qualità e del collegato comparto agroalimentare è un driver fondamentale, per il quale è indispensabile, però, il potenziamento e l’ampliamento del servizio irriguo.”
Tra i primi 223 progetti definitivi ed esecutivi del Piano Laghetti, presentato da ANBI e Coldiretti, 43 riguardano regioni meridionali: permetterebbero l’irrigazione di ulteriori 161.000 ettari e la produzione di 812 milioni di kilowattora, grazie ad impianti idroelettrici e pannelli fotovoltaici galleggianti. A ciò si affiancano il Piano Invasi (25 opere per un investimento complessivo di 1 miliardo e 212 milioni circa) ed il Piano ANBI di Efficientamento della Rete Idraulica, che prevede, al Sud, interventi per quasi 1 miliardo e 900 milioni di euro capaci di garantire circa 9.500 posti di lavoro.
“Ci appelliamo al Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Raffaele Fitto, per individuare costanti fonti di finanziamento per infrastrutture idriche, capaci di generare economia ed occupazione – ha concluso il DG ANBI intervenuto, all’Università Federico II di Napoli, alla presentazione del volume ‘La bonifica e lo sviluppo dell’agricoltura nell’Italia meridionale’ - Contestualmente chiediamo il superamento di commissariamenti, che da troppi anni ed in alcuni casi da decenni, limitano le potenzialità di Consorzi di bonifica ed irrigazione in Sicilia, Puglia e Calabria. Anche al Sud, come nel resto d’Italia, autogoverno e sussidiarietà possono essere garanzia di efficienza operativa ed equilibrio di bilancio.”

CALABRIA: PNRR: EFFICIENZA E CAPACITA’ DIMOSTRATE

ANBI Calabria ha reso noto che i Consorzi di bonifica ed irrigazione della regione, beneficiari di circa centotrentanove milioni di euro a valere sulle risorse del P.N.R.R. (Piano Nazionale Ripresa Resilienza - misura M2C4, intercettando così il 64% delle risorse destinate al Sud per quella misura con 13 progetti pari al 27% delle risorse nazionali), hanno pubblicato, nei termini stabiliti dal decreto di concessione, tutti i bandi di gara per selezionare le imprese esecutrici entro Novembre 2023.
Come annunciato e concordato con l’assessorato competente, la gestione delle fasi di gara è stata affidata alle Stazioni Uniche Appaltanti (SUA), in particolare: alla SUA della provincia di Crotone per il progetto finanziato al Consorzio di bonifica Ionio Crotonese (con sede a Crotone), alla SUA dell’ Area Metropolitana di Reggio Calabria per il progetto finanziato al Consorzio di bonifica Alto Ionio Reggino (con sede a Roccella Jonica, in provincia d Reggio Calabria), alla SUA della provincia di Cosenza per gli altri 11 progetti.
ANBI Calabria ha predisposto, attraverso un proprio gruppo di lavoro, il bando ed il disciplinare tipo definito con un approfondito confronto con l’Unità di Missione P.N.R.R. ed il Ministero competente. Gli enti consorziali calabresi stanno dunque dimostrando di aver positivamente raccolto la sfida non certo facile, rappresentata dall’ esecuzione del P.N.R.R. .

IN TOSCANA “ASSEDIATI” DALLE PIANTE ALIENE

I CONSORZI DI BONIFICA PROPONGONO UN TAVOLO TECNICO PER CONTRASTARNE LA DIFFUSIONE IN TUTTO IL PAESE

VINCENZI: “NON POSSIAMO ESSERE LASCIATI SOLI IN QUESTA BATTAGLIA. A RISCHIO LA BIODIVERSITA’ DEI NOSTRI ECOSISTEMI”

Attivare una collaborazione organica tra enti per ampliare la conoscenza sulle specie vegetali aliene, che infestano i corsi d’acqua della regione: è la proposta lanciata da ANBI a Regione Toscana ed ARPAT, in particolare per quanto riguarda il poligono del Giappone, l’ailanto e il myriophyllum acquaticum, cioè alcune delle specie, che gli operatori dei Consorzi di bonifica hanno individuato nei corsi d’acqua durante le attività di manutenzione, maturando diverse esperienze.
“L’obbiettivo -ha spiegato Marco Bottino, Presidente ANBI Toscana - è dotarsi di linee guida su queste piante nocive, dando vita a protocolli condivisi: un tavolo tecnico permanente, dove individuare le specie, studiarle e fornire risposte organiche per contrastare un’emergenza, che ormai riguarda tutta la Toscana, ma non solo.”
Nei corsi d’acqua del comprensorio gestito dal Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord è segnalata la presenza del ‘millefoglio americano’ (nome scientifico: myriophyllum aquaticum), già inserito dalla Commissione Europea nell’elenco delle specie esotiche ed invasive di rilevanza comunitaria; rappresenta un significativo ostacolo al regolare deflusso delle acque ed una minaccia alla biodiversità degli ecosistemi fluviali. La forte espansione della pianta, favorita dal clima mite e dall’assenza di competitori naturali, comporta problematiche sia di tipo idraulico (ostacolo al deflusso delle acque) che ambientale (impatti negativi sulla biodiversità) e sanitario (creazione di un ambiente idoneo a nuovi veicoli per morbilità finora assenti). Per tale motivo è necessaria la rimozione dagli alvei almeno due volte all’anno e particolari cautele devono essere adottate per la pulizia delle attrezzature utilizzate, evitando che frammenti della pianta possano essere trasportati in altri luoghi, favorendone la diffusione. Il Consorzio di bonifica ha avviato una serie di studi con le Università di Firenze e Pisa per individuare, in assenza di letteratura in merito, le tecniche più efficaci per il contenimento del fenomeno.
“La situazione – ha precisato Nicola Conti (Ufficio Ambiente Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord) - è un’emergenza dal punto di vista idraulico ed ecosistemico, ma sta diventando anche un problema economico a causa dei costi, che si devono affrontare per liberare i corsi d’acqua da questa pianta.”
“Sarebbe necessario che la Regione Toscana stanziasse fondi destinati al contrasto delle specie aliene” ha chiosato Marco Bottino.
Sul fronte del poligono del Giappone, la Toscana è promotrice della richiesta di un progetto comunitario Life per il contrasto all’espansione della pianta aliena, insediatasi ormai anche alle sorgenti del fiume Arno: assieme a partner austriaci e greci, nonché alla Provincia Autonoma di Trento, ne sono promotori Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno, Università di Pisa e C.N.R. (Consiglio Nazionale Ricerche) di Firenze.
Il poligono del Giappone è una specie originaria dell’Asia Orientale, appartenente alla famiglia delle poligonacee. Fu introdotta in Europa a scopo ornamentale a metà del 1800, diffondendosi rapidamente anche in Italia. La sua espansione può causare maggiore erosione del suolo fino a compromettere la stabilità degli argini fluviali mentre, negli spazi urbanizzati, i rizomi possono addirittura spaccare muri e pavimentazioni. Dal 2018 il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno sperimenta metodi di contenimento, partendo dal Pistoiese. Dal 2019 è stato avviato uno studio col C.N.R. di Firenze, a partire da precedenti esperienze in Svizzera e in altri Paesi europei. A questo lavoro l’ente consortile fiorentino ha aggiunto una ricerca con l’Università di Pisa su un’altra grande pianta infestante, l’ailanto, arrivando ad isolare un fungo (verticillium dahliae), che rende possibile una lotta biologica contro la sua rapida espansione.
“Da Marzo 2021 abbiamo avviato un progetto sul torrente Ampio per eradicare la ‘arundo donax’, cioè la canna comune, effettuando quattro tipi diversi di manutenzione – ha aggiunto Fabio Bellacchi, Presidente Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud - Si tratta di un progetto sperimentale con le Università di Siena, Pisa e Firenze. La pianta, quando si sviluppa sugli argini, non solo ostacola il deflusso dell’acqua, ma crea l’ambiente ideale per l’insediamento di mammiferi semifossori, cioè quelli, che scavano le proprie tane negli argini. A fine sperimentazione, contiamo di avere una misura dell’efficacia dei singoli trattamenti nell’eradicazione delle popolazioni di ‘arundo donax’, ma anche del contemporaneo effetto sulle specie vegetali coesistenti.”
Non basta: di recente, l’ARPAT ha segnalato nel fiume Bisenzio anche la presenza di un’altra pianta infestante, la Ludwigia peploides.
“Un primo step per il proposto tavolo tecnico potrebbe essere proprio un accurato lavoro di censimento. È infatti una nuova frontiera, sulla quale si trovano ad operare i Consorzi di bonifica ed irrigazione, supplendo con la ricerca universitaria, nonché la formazione del personale, a finora insufficienti conoscenze e dimostrandosi, ancora una volta, innovativi laboratori a cielo aperto” ha commentato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
“Il radicarsi di piante aliene, come di animali ed insetti alloctoni quali gamberoni della Louisiana e zanzare-tigre, è favorito dalle mutate condizioni climatiche, creando nuovi rischi per l’equilibrio territoriale e la sua biodiversità, fino a minacciare, in taluni casi, la stessa salute umana. Certo è – ha concluso il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi - che non possiamo essere lasciati soli in questa battaglia; auspichiamo che gli allarmi lanciati da territori finora circoscritti vengano raccolti sollecitamente dalle Autorità competenti.”

LAZIO: ACCORDO PER SUPPORTI METEO-CLIMATICI

E’ stato siglato un accordo tra ANBI Lazio e Radarmeteo, relativo alla fornitura di servizi ed applicazioni per il supporto operativo e la gestione della risorsa idrica. Seguendo l’esempio di quanto già realizzato in altre regioni italiane, anche il Lazio avrà a disposizione una serie di strumenti per consentire una conoscenza ed un controllo puntuale degli eventi meteorologici.
Si tratta degli stessi servizi, che utilizzano l’Aeroporto di Fiumicino e oltre 20 Consorzi di bonifica italiani.
L’accordo con Radarmeteo prevede l’utilizzo della piattaforma MeteoCast®, che integra tutti i servizi operativi, necessari agli enti consortili, aggiornata con alcune soluzioni di ultima generazione per la previsione ed il monitoraggio in tempo reale delle precipitazioni intense e, più in generale, per la gestione del patrimonio idrico.

EMILIA ROMAGNA: LOTTA AL DISSESTO MONTANO: INVESTITE SEMPRE PIU’ RISORSE

Aumenta ancora, mantenendo il positivo trend sempre in crescita negli anni recenti, la percentuale di fondi destinati annualmente dai Consorzi di bonifica dell’Emilia Romagna per la realizzazione di interventi a beneficio del territorio di montagna: nel 2021, infatti, il valore consolidato degli investimenti eseguiti sul territorio corrisponde a poco più di sedici milioni e settecentomila euro (83,92% dei complessivi 19 milioni e 900.000 euro di contribuenza montana; nel 2020 tale percentuale era stata dell’81,30%, nel 2019 del 77,96%); nello stesso anno sono stati eseguiti 1.056 interventi.
I dati sono stati presentati nell’ambito della Conferenza della Montagna che annualmente, in linea con la Legge Regionale del 2012 e con il successivo accordo con l’UNCEM, ANBI Emilia Romagna organizza, divulgando una sintesi analitica delle opere e dei lavori di bonifica, realizzati nei precedenti 12 mesi di attività, coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali ed i rispettivi portatori di interesse.
La Conferenza, organizzata dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con UNCEM e ANBI ER, si è svolta a Reggio Emilia, nella sede del Consorzio di bonifica Emilia Centrale. All’evento sono intervenuti, tra gli altri, Francesco Vincenzi, Presidente ANBI ed Irene Priolo, Vicepresidente Regione Emilia Romagna.


LAZIO: VIA AL PROGRAMMA DI MANUTENZIONE ORDINARIA 2023

È iniziata la manutenzione ordinaria 2023 del reticolo idrografico del Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma). La priorità è stata data ai canali promiscui, che svolgono la doppia funzione di salvaguardia ambientale (stagione invernale) ed irrigua (stagione primaverile-estiva).
Nell’area di Maccarese sono in corso i lavori di manutenzione ordinaria del canale A, arteria principale del servizio di irrigazione consortile, dove sta avvenendo la pulizia delle sponde ed al contempo è in corso il ripristino dell’integrità idraulica dell’alveo, intervenendo su falle o piccole perdite.
È in corso inoltre lo svuotamento di tutto il canale, al fine di poter ripulire l’intero alveo. Sempre nell’area di Maccarese sono stati ultimati gli interventi di sfalcio di canale F, canaletta 11 e fosso Cavallo.
Nell’area di Ostia sono in corso d’ultimazione gli interventi di sfalcio del canale Tor San Michele e dell’ ”influente I” del canale Palocco.
Nell’area Tirreno sono stati effettuati interventi di diserbo, sfalcio e ripristino spondale del fosso Pantanelle, “influente” del fosso Rio Galeria.

TOSCANA: SARA’ ADEGUATA LA PORTELLA “SALVA VIVAI”

Ad ogni piena era necessario un grande sforzo per salvare dall’allagamento i campi, le aziende agricole e i vivai circostanti; l’ultimo risale al mese di settembre, quando, in occasione dei violenti nubifragi che hanno investito il Valdarno, i Vigili del Fuoco di Montevarchi, per evitare il riflusso delle acque delle piene del torrente Dogana e dell’Arno, hanno dovuto aprire la portella del fosso Reale sul Dogana.
Realizzata in acciaio zincato, priva di un sistema di apertura manuale efficiente, aprirla, tutte le volte, diventa un’impresa: basta pensare che il suo peso raggiunge i 700 chilogrammi. La portella costitusce una valvola di non ritorno: in casi di eventi di piena, viene sollecitata da una spinta idrostatica, che la fa chiudere, evitando il riflusso verso le aree circostanti.
È frequente però che i residui vegetali, provenienti dalla zona agricola a monte, finiscano nel fosso Reale e si incastrino sulla portella, impedendone il regolare funzionamento. Proprio questa difficoltà ha fatto scattare la segnalazione e la richiesta di intervento del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo), che adeguerà il manufatto in modo da consentirne un’apertura più agevole e da facilitare l’operazione di rimozione del materiale vegetale.

LAZIO: A CASTELFORTE PRIMI INTERVENTI SUI CANALI DI BONIFICA

Dopo gli interventi eseguiti sul canale collettore e su fosso San Marco nel comune di Minturno, il Consorzio di bonifica Lazio Sud Ovest (con sede a Latina) prosegue il programma di manutenzione ed avvia i lavori di trinciatura e sfalcio della vegetazione sui canali di bonifica nel comune di Castelforte.
Le prime operazioni di manutenzione stanno interessando gli argini del canale Lanara. Questi interventi rientrano tra i primi dopo l’accorpamento dei territori di bonifica di Minturno, Castelforte, SS. Cosma e Damiano nel comprensorio dell’ente consortile.

UMBRIA: APPROVATA MESSA IN SICUREZZA IDROGEOLOGICA DEL TORRENTE RENARO E DEL RIO TABITO

Dopo un lungo e complesso iter tecnico ed amministrativo, iniziato nel 2017 e che ha visto coinvolti il Consorzio di bonificazione Umbra (con sede a Spoleto, in provincia di Perugia), la Regione Umbria e l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, è stato finalmente disposto l’aggiornamento del PAI Tevere (Piano stralcio Assetto Idrogeologico) per la riperimetrazione delle fasce di pericolosità, a seguito degli interventi di sistemazione idraulica, realizzati nel bacino del torrente Renaro - Rio Tabito nei comuni di Assisi e Spello, progettati ed eseguiti dall’ente consortile.
Aree posizionate a confine fra i 2 comuni sono state, quindi, dichiarate ufficialmente messe in sicurezza dal rischio idrogeologico, con effetti giuridici sull’eliminazione dei relativi vincoli urbanistici in materia di difesa del suolo da eventi alluvionali. In particolare, le dette aree dichiarate vulnerabili per eventi alluvionali con probabilità di accadimento di una volta nell’arco di 50 anni, sono oggi tutelate fino ad eventi con probabilità di accadimento, stimata fino ad oltre duecento anni.
Nel dettaglio, l’intervento realizzato dall’ente consorziale, ha avuto origine dalla località Capitan Loreto e, dopo avere attraversato l’area industriale di Capodacqua di Assisi, è terminato in località Il Castellaccio, nel comune di Spello. Le opere idrauliche sono consistite anche in un’area di accumulo temporaneo (circa due ettari) dei volumi d’acqua del torrente Renaro, non contenibili nell’alveo naturale.
Dall’ente consorziale fanno sapere che l’attività di messa in sicurezza dei territori a rischio idrogeologico prosegue e, dopo il soddisfacente risultato raggiunto per il torrente Renaro (segue quello conseguito per la deperimetrazione delle aree a rischio idraulico del fosso Marroggiolo nel comune di Spoleto) si è in attesa del completamento dell’iter tecnico-amministrativo per l’aggiornamento della fasce di rischio idraulico del fiume Topino e del fiume Timia nei comuni di Bevagna e Cannara, a seguito del completamento di un primo stralcio di opere di sistemazione idraulica.

VENETO: LINEE GUIDA PER FAR FRONTE AI MUTAMENTI CLIMATICI

Sono 12 i progetti pronti ed in attesa di finanziamento che il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) intende realizzare per far fronte alle nuove esigenze e criticità del territorio, a causa dei cambiamenti climatici.
La realizzazione di invasi multiobiettivo, la riqualificazione idraulico – ambientale degli scoli, l’adeguamento di scoli, interventi per l’ottimizzazione della gestione delle acque, interventi di trasformazione irrigua sono solo alcune delle nuove opere progettate dall’ente consortile.
Gran parte degli interventi fanno parte del cosiddetto “Piano Laghetti”: il progetto prevede la costruzione di bacini in grado di trattenere l’acqua per poterla poi rilasciare nei periodi siccitosi. Le linee guida per le azioni future dell’ente consorziale, recentemente presentate, prevedono anche proposte concrete per far fronte ad un’eventuale stagione irrigua, caratterizzata nuovamente da siccità. Le linee guida sono così riassumibili: utilizzo dell’acqua del canale LEB per evitare il verificarsi di una nuova emergenza ambientale-igienico-sanitaria per la città di Padova e la presa in gestione del canale Novissimo da parte del Consorzio di bonifica Bacchiglione.
La prima proposta prevede di garantire una “portata di salvaguardia ambientale” (almeno 10 metri cubi al secondo), al fiume Bacchiglione per Padova; infatti, il nodo idraulico patavino è alimentato dalla portata del fiume Bacchiglione, che durante il periodo estivo vede l’immissione di circa sei metri cubi d’acqua al secondo dal canale L.E.B. (Lessinio-Euganeo-Berico) e dalla portata del fiume Brenta, attraverso il canale Brentella. Nel 2022 il dimezzamento della portata immessa dal canale LEB e lo stato di sofferenza idrica del fiume Brenta hanno portato al verificarsi di un’emergenza ambientale-igienico-sanitaria per la città. L’ente consortile chiede ora che la portata di vivificazione per la “città del Santo” possa essere sempre garantita dal canale L.E.B. al fine di evitare nuove emergenze.
La seconda proposta prevede, invece, l’affidamento della gestione del canale Novissimo all’ente consorziale da parte della Regione Veneto. Il “Bacchiglione” potrà provvedere all’adeguamento delle opere elettromeccaniche presenti nella conca di navigazione di Conche di Codevigo per evitare l’intrusione di acqua salmastra, alla pulizia ed alla manutenzione del canale ed alla regolazione delle derivazioni, in caso di situazioni di scarsità idrica.
Il canale Novissimo svolge un ruolo fondamentale, perché garantisce acqua per l’irrigazione ad un territorio di circa cinquemila ettari.

CALABRIA: RIPARTITO IL TOUR DELLE BONIFICHE

E’ ripreso il “tour nelle bonifiche” con il Consorzio di bonifica Tirreno Catanzarese (con sede a Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro) subentrato nel 2008 al Consorzio di bonifica Piana di S.Eufemia. L’ente consortile gestisce il territorio di 29 comuni, che ricadono, per intero o parzialmente, 24 nella provincia di Catanzaro, 2 nella provincia di Cosenza ed altri nella provincia di Vibo Valentia.
Nel distretto territoriale dell’Angitola vi è, in particolare, una realtà indispensabile per il servizio idrico e la fornitura d’acqua: si parla dell’importante invaso artificiale, creato nel 1966, sbarrando il corso del fiume Angitola, da cui prende nome. Il lago ricade nel territorio dei comuni di Maierato e Monterosso Calabro, nella provincia vibonese, ma l’area include fino all’estremo sud della piana di Sant'Eufemia; dal bacino Angitola vengono servite importanti realtà imprenditoriali, dedite in particolare alla coltivazione di pomodori e fragole, nonché numerosissime serre, che caratterizzano queste zone.
Fiore all’occhiello nella filiera produttiva è però la cipolla rossa marchio Tropea, che vanta la denominazione IGP dal 2008 e una grande produzione (480 ettari di terreno, 2 cicli annuali coltivazione, 1.000 produttori). Nel 1975 la zona naturalistica, denominata “Oasi Angitola”, è stata riconosciuta come area protetta, per cui l’ente consortile ha visto la necessità di stipulare una serie di convenzioni con il WWF; la costruzione della diga ha infatti determinato un habitat dalle particolari condizioni climatiche, oltre ad un rilevante interesse dal punto di visita paesaggistico: in autunno e primavera transitano grandi flussi migratori di volatili, mentre in inverno si riscontra maggior concentrazione di uccelli svernanti.
La gestione dell’invaso prevede un costo annuale di 300.000 euro. Oltre al grande invaso Angitola, l’ente consorziale dispone di 170 chilometri di condotte intubate, 90 chilometri di canalette irrigue, 1 traversa fluviale, 7 vasche di compenso, 5 impianti di sollevamento, 3 impianti idraulici (Turrina, Bagni e Savuto). Nel corso degli anni il “Tirreno Catanzarese” ha messo a punto l’attività di riordino delle utenze irrigue e l’aggiornamento dell’anagrafe generale dei contribuenti; ciò è stato possibile, grazie alle tecniche innovative nella distribuzione dell’acqua irrigua, introdotte, primo in Calabria, dall’ente consortile, che ha attrezzato quasi tutti i propri impianti con distributori d’acqua a tessera elettronica, incentivando un più razionale uso della risorsa idrica e conseguente riduzione dei consumi.
Tra gli interventi in corso vanno segnalati gli interventi per la sicurezza della diga di monte Marello e per il miglioramento dei sistemi irrigui Angitola, Turrina, Bagni, Savuto; l’importo complessivo è superiore ai venti milioni di euro.

VENETO: AL VIA “ACQUA, AMBIENTE, TERRITORIO: BONIFICA È SOSTENIBILITÀ”

Entra nel vivo il progetto scuola 2022/2023 di ANBI Veneto “Acqua, Ambiente, Territorio. Bonifica è sostenibilità” organizzato in collaborazione con Regione ed Ufficio Scolastico Regionale Veneto: l’iniziativa è stata infatti presentata alle scuole ed ai docenti partecipanti.
Due i momenti per altrettante iniziative, che coinvolgono le scuole primarie (progetto “Il mio amico Canale”) ed il biennio delle scuole secondarie di primo e secondo grado (concorso-percorso didattico “Le Stagioni della Sostenibilità”). Complessivamente il progetto, tra i 2 percorsi e le iniziative PCTO (ex scuola-lavoro) , coinvolgerà oltre milleduecento studenti dalle scuole primarie alle classi seconde degli istituti superiori. Attraverso “Il mio amico Canale” i Consorzi di bonifica racconteranno la differenza di funzionalità dei diversi canali (di scolo, irrigui o ad uso promiscuo) in ogni caso di grande valenza ambientale e paesaggistica. I bambini avranno così modo di conoscere il corso d’acqua vicino alla propria scuola, comprenderne funzionalità e criticità, ipotizzare azioni di tutela e valorizzazione.
Alla fine, come a suggellare un rapporto di amicizia, i bambini sono chiamati a rinominare il tratto del corso d’acqua, oggetto di studio. “Le Stagioni della Sostenibilità” è invece un concorso rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado, chiamate a raccontare il lavoro della bonifica nel ciclo di vita nei campi, tramite video, poster, fotografie. Per consentire ai ragazzi di svolgere al meglio il compito, sono previsti incontri, nei quali tecnici consorziali illustreranno le peculiarità geografiche e idrauliche della regione e l’azione della bonifica. Sono inoltre stati realizzate video-pillole a supporto dell’attività didattica degli insegnanti.

CAMPANIA: SETTIMANA BONIFICA ED IRRIGAZIONE: BANDO PER COPROGETTAZIONE PARTECIPATA

Il Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno (con sede a Caserta) apre la progettazione degli eventi locali della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione al mondo dell’associazionismo e del terzo settore.
L’ente consortile, in occasione del settantesimo anno dalla sua istituzione, intende promuovere l’organizzazione di una serie di manifestazioni celebrative, culturali, ricreative e sportive. A tal fine è stato pubblicato un avviso pubblico per individuare i soggetti interessati a partecipare ad un tavolo di co-progettazione per la definizione del programma di iniziative da realizzarsi indicativamente da Aprile a Luglio 2023.
Gli interessati possono presentare la domanda di partecipazione tramite pec, redatta sulla base del modello predisposto dall’ente consortile, entro il 20 Febbraio p.v. .Per consultare il bando: https://www.consbiv.it/it/download.php?var=28

VINCENZI A CONFERENZA ECONOMICA CIA

Si terrà l’8 e 9 Febbraio p.v., a Roma, la IX Conferenza Economica della CIA – Agricoltori Italiani. Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, è stato inviato ad intervenire, nella mattinata di giovedì 9 Febbraio, alla tavola rotonda “Sfide climatiche e ambientali: gestire le crisi e cogliere le opportunità”.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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