Anno XXIV, n. 17 venerdì, 6 maggio 2022

VERSO LA SETTIMANA NAZIONALE DELLA BONIFICA E DELL’IRRIGAZIONE

PRESENTATO IL LOGO 2022

E’ un libro aperto a rappresentare la continuità dell’attività a servizio del territorio, il simbolo della XXI edizione della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione che, da sabato 14 a domenica 22 Maggio p.v., avrà per tema “ANBI 100: dalla Bonifica storica ai Comuni dell’Acqua”; sulla scia degli eventi celebrativi già svolti a Roma, Venezia e San Donà di Piave, il cartellone di appuntamenti in tutta Italia (promosso dall’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e della Acque Irrigue, con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica ed in collaborazione con la F.I.A.B.- Federazione Italiana Ambiente Bicicletta) contribuirà a celebrare il fondamentale Congresso che, nel 1922, vide riuniti, nella “città del Piave”, esperti e politici di ogni estrazione politica per disegnare lo sviluppo del territorio della Penisola come ancora oggi lo conosciamo. 
L’Italia, infatti, è un territorio in larga parte (almeno 1/3 della pianura) sotto il livello del mare e la sua vivibilità è garantita dall’azione di oltre 800 impianti idrovori, capaci di sollevare milioni di litri d’acqua, “asciugando” il territorio.
Da sabato prossimo torneranno quindi ad aprirsi al pubblico le “Cattedrali dell’Acqua”, tradizionali simboli dell’evento: i grandi impianti idraulici (tra cui, autentici capolavori di architettura funzionale) saranno sede di visite guidate per avvicinare il pubblico ai temi della salvaguardia idrogeologica, ma anche a quelli della gestione delle acque e della tutela dell’ambiente.
Tra i principali protagonisti saranno le scuole, alle quali sono dedicate molte iniziative, tra cui i momenti conclusivi dei percorsi didattici, che ogni anno coinvolgono migliaia di ragazze e ragazzi per accrescere la cultura dell’acqua e del territorio, in cui vivono. Infine, sarà proprio San Donà di Piave, in provincia di Venezia, ad ospitare a fine mese (dal 26 al 29 Maggio), la 5° edizione di “Terrevolute - Festival della Bonifica”, che al momento scientifico affiancherà un ricco cartellone di appuntamenti per tutti: dai tour alla scoperta del territorio (a piedi, in bici, in pullman, in barca e perfino in aereo) agli spettacoli con la direzione artistica di Andrea Pennacchi. 

SUCCESSO PER LA PRESENZA ANBI AL MACFRUT

Le potenzialità anche commerciali della certificazione di sostenibilità idrica “Goccia Verde” ora al via operativo,  le molteplici opportunità (irrigua, potabile, energetica, ambientale) offerte dal Piano Laghetti in fase di definizione, le nuove frontiere dell’irrigazione garantite dall’innovazione e dalla ricerca (verificabili anche dal vivo nella vicina area Acqua Campus): sono questi i 3 assi portanti della presenza ANBI al salone espositivo Macfrut, appena conclusosi nei padiglioni della Fiera di Rimini.
Numerose sono state le presenze di pubblico (molti anche gli studenti partecipanti ad apposite iniziative) ed Istituzioni, registrate al nutrito programma di workshop organizzati nel “Salotto Blu”, tra cui si segnalano quelle del Ministro, Stefano Patuanelli e del Sottosegretario Politiche Agricole Alimentari Forestali, Francesco Battistoni.

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE: È SICCITA’ ENDEMICA PER IL NORD ITALIA ESAURITE LE ULTIME SPERANZE DI RIPRESA

VINCENZI “ORMAI C’E’ SOLO DA GESTIRE AL MEGLIO LA POCA ACQUA DISPONIBILE PROGRAMMANDO URGENTI INTERVENTI STRUTTURALI PER IL FUTURO”

“C’è la seria possibilità che zone del bacino padano restino senz’acqua”: la lapidaria, quanto preoccupante affermazione rilasciata al Macfrut di Rimini da Meuccio Berselli, Segretario Autorità Bacino Distrettuale fiume Po, trova immediata conferma nel report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, che certifica come le recenti piogge non abbiano sostanzialmente inciso su uno stato di siccità, che pare quest’anno ormai irreversibile per le regioni del Nord Italia.
“Si prospetta una stagione di grande difficoltà idrica, che i Consorzi di bonifica ed irrigazione dovranno gestire con grande professionalità ed in concerto con le esigenze dei territori – ha confermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Resta la necessità di avviare celermente un piano infrastrutturale, perché resta poco tempo per non pregiudicare l’agricoltura italiana di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici.”
“Il Piano Laghetti, che prossimamente presenteremo con Coldiretti, è una grande opportunità, perché opererà nel senso della compatibilità fra grandi esigenze del Paese: agricola, ambientale ed energetica” ha anticipato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
I provvedimenti per un maggior rilascio d’acqua nei maggiori corpi idrici, hanno sortito l’effetto desiderato, incrementando, però, le portate in maniera troppo esigua: il Po, pur segnando una crescita lungo tutta l’asta, resta assai lontano dalla media mensile. Stesso andamento si registra per i laghi del Nord ad eccezione del Benaco in calo; gli altri registrano livelli in crescita, addirittura repentina per i bacini d’Iseo e di Como, pur rimanendo tutti sotto media.
In Valle d’Aosta tornano a diminuire le portate della Dora Baltea e del torrente Lys, che dimezza la portata dopo il picco della scorsa settimana (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle d’Aosta). In Piemonte, nonostante tutti i principali corsi d’acqua segnino una crescita rispetto alla settimana passata (Sesia, Stura di Lanzo ed Orco più che raddoppiano la portata), resta una condizione di siccità estrema nella fascia centro-orientale della regione con punte di -80% nelle piogge sui bacini Residuo Tanaro e Residuo Po-Confluenza Tanaro (la media regionale è -41% nel mese di Aprile).
In Lombardia, il fiume Adda continua a decrescere ed oggi registra una portata inferiore rispetto al siccitosissimo 2017; segno positivo, invece, per le riserve di neve: + 63,3% rispetto alla settimana precedente. In Veneto, dove la Regione ha dichiarato lo stato di crisi idrica, il fiume Adige è oltre 2 metri sotto i livelli del 2021 ed oltre mezzo metro più basso del 2017; si confermano in sofferenza idrica anche gli altri corsi d’acqua che, ad eccezione del Piave, segnano record negativi in confronto alle annualità precedenti (fonte: ARPAV).
In Emilia Romagna torna “rossa” la zona occidentale dei bacini tra i fiumi Parma e Trebbia, così come segnano un grave deficit, le portate dell’Enza (sotto al minimo storico) e della Secchia, scesa in una settimana dal picco di 60 metri cubi al secondo all’attuale portata pari a mc./sec. 2,8 (fonte: ARPAE). Anche in Toscana, nonostante Arno e Sieve siano finalmente sopra media mensile, si ridimensionano notevolmente i valori di portata dei corsi d’acqua dopo i segnali di ripresa delle settimane scorse (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana).
Nelle Marche sono decrescenti i livelli di tutti i fiumi (fatta eccezione per la Nera), pur rimanendo in media con gli anni scorsi (fonte: Protezione Civile Marche). In Umbria sono dimezzati i volumi trattenuti dalla diga Maroggia (circa due milioni di metri cubi sotto la media delle annualità precedenti). Nel Lazio, i livelli del fiume Tevere sono nella media (fonte: Protezione Civile regionale), mentre resta bassa la portata dell’Aniene così come del Sacco e del Liri, in calo; inferiori all’anno scorso sono i livelli del lago di Bracciano.
Si conferma invece ottima la performance della diga di Penne, in Abruzzo, al massimo della capacità d’invaso (8,80 milioni di metri cubi). In Campania, dove il fiume Liri-Garigliano è in sofferenza, i livelli idrometrici del Sele appaiono in calo, il Volturno è in fase di assestamento ed il Sarno risulta stabile; inoltre, si segnalano in lieve calo i volumi dei bacini del Cilento.
Pertanto, il rischio di siccità non può dirsi ancora rientrato nella Campania settentrionale. In Basilicata supera i ventotto milioni di metri cubi, il differenziale tra i volumi delle odierne disponibilità idriche e quelle dell’anno scorso (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale). Analogo discorso vale per la confinante Puglia, nei cui bacini mancano oltre dodici milioni di metri cubi d’acqua, rispetto al 2021.
Mentre permane una situazione idricamente positiva in Sicilia (fonte: Dipartimento Regionale dell’Autorità di Bacino del Distretto del Bacino Idrografico), in Sardegna è allerta per quasi tutti gli invasi insistenti nella fascia settentrionale dell’Isola, mentre è livello di vigilanza per quelli della zona centro-orientale; buoni dati, invece, si registrano per i bacini della fascia meridionale.

VENETO: PIOVE, MA RESTA DIFFICILE LA SITUAZIONE DI FIUMI E FALDE

Continua a destare allarme, la situazione del fiume Adige, a causa della portata particolarmente bassa e della conseguente intrusione salina. “A 15 chilometri dalla foce, in questi giorni è possibile derivare appena il 50% dell’acqua concessa e, per mantenere queste derivazioni pur minime, è ancora necessario integrare la portata con gli apporti di risorsa rilasciata dai laghi, che si trovano in Trentino Alto Adige”: ANBI Veneto commenta così la decisione dell’Autorità di Bacino delle Alpi Orientali di realizzare un tavolo tecnico, specifico sull’Adige, con Regione Veneto e Province Autonome di Trento e Bolzano, finalizzato al coordinamento della gestione della risorsa idrica.
L’istituzione del tavolo è stata decisa dall’Autorità nella riunione dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici.
L’Osservatorio ha mantenuto lo stato di severità idrica media, confidando in un miglioramento generato dalle piogge, che finalmente stanno scendendo e che, al momento stanno aiutando l’agricoltura, ma non i corpi idrici. “Soffre particolarmente l’Adige”, spiega ANBI Veneto, “ma la situazione al momento rimane difficile anche per il Brenta ed il Piave”.
L’allarme principale si registra per le falde acquifere, mentre aumenta lievemente la quantità d’acqua invasata nei bacini montani e restano scarsi i depositi nivali in alta quota. La riunione dell’Osservatorio è stata preceduta dalla dichiarazione di stato di crisi idrica, firmata dal Presidente del Veneto, Luca Zaia. L’ordinanza chiede, a tutti i soggetti utilizzatori dell’acqua, l’uso parsimonioso della risorsa.
Ai Consorzi di bonifica è chiesto di dare priorità al servizio irriguo nelle aree dotate di impianti a maggiore efficienza, tenendo conto anche delle colture; è stato inoltre chiesto di incentivare l’utilizzo di strumenti di consiglio irriguo e l’attività di sensibilizzazione verso i consorziati per l’uso accorto della risorsa.
A tutti i gestori di manufatti di regolazione ed invaso è stato richiesto di trattenere la maggiore risorsa possibile in previsione della stagione estiva.

DOPO L’INCONTRO AL MIMS SULLA DIGA DI PIANO DEI LIMITI, IN PUGLIA, ANBI:

A BREVE IL PIANO LAGHETTI MA NON DIMENTICHIAMO MANUTENZIONI STRAORDINARIE OPERE INCOMPIUTE PROGETTI FERMI DA DECENNI

“I provvedimenti via via assunti dal Governo testimoniano l’eccezionalità della fase storica, in cui le emergenze pandemica e bellica pongono come strategici gli obbiettivi  dell’autosufficienza alimentare ed energetica; in questo quadro, è indispensabile incrementare le disponibilità idriche ad iniziare dalla capacità di trattenere le acque di pioggia, oggi ferma all’11% dei circa trecento miliardi di metri cubi, che annualmente cadono sull’Italia”: a ricordarlo è stato  Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“A breve – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – presenteremo il primo step del Piano Laghetti, proposto con Coldiretti e che prevede 10.000 serbatoi medio-piccoli in pianura e collina da realizzare entro il 2030. Contestualmente, però, bisogna provvedere alla manutenzione straordinaria degli invasi esistenti ed interriti per circa il 10% della loro capacità, nonché al completamento delle 31 opere idrauliche incompiute ed alla realizzazione di bacini, di cui parla da decenni.”
Tali dichiarazioni arrivano a pochi giorni dall’incontro, tenuto al Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, dove si è tornato a parlare della costruzione della diga pugliese di Piano dei Limiti in un momento, nel quale vanno colte tutte le opportunità per dare sicurezza all’agricoltura e sviluppo all’economia di aree rurali, come il Tavoliere delle Puglie, “granaio d’Italia”.
“La discussione ha affrontato le ricadute positive, che la costruzione della diga avrebbe nell’interesse del territorio –ha  informato il Presidente del Consorzio di bonifica Capitanata, Giuseppe De Filippo -  Grazie a tale opera , oltre all’accumulo di circa quarantadue  milioni di metri cubi d’acqua necessaria per alleviare il deficit idrico ed ampliare la superficie irrigua, sarebbe  possibile  realizzare un’interconnessione con  l’invaso di Occhito per la gestione programmata della risorsa idrica e per il recupero di energia.”
“Parimenti importante   - ha aggiunto il Direttore Generale dell’ente consorziale, Francesco Santoro – sarebbe la possibilità di laminare le piene nei due bacini, aumentando la sicurezza idraulica di un territorio fragile, garantendo anche la manutenzione straordinaria delle opere di derivazione e per la sicurezza dell’invaso di Occhito e della galleria Occhito – Finocchito, attualmente impedita dal continuo flusso d’acqua a fini potabili.”
“Le drammatiche contingenze del periodo – ha concluso il Presidente ANBI, Vincenzi – obbligano ad una riflessione sulla necessità di superare alcuni, seppur giustificati stereotipi, come la sindrome del Vajont, nel pieno rispetto dei principi di sostenibilità e nell’ottica dell’indispensabile transizione ecologica.”

LAZIO: CONTRATTO DI LAGO E DI FALDA OPPORTUNITA' DA NON PERDERE

Il lago Albano di Castel Gandolfo, con il suo incessante abbassamento delle acque superficiali a causa degli esagerati prelievi di falda, è la riprova, che servono infrastrutture e progetti lungimiranti per salvaguardare e proteggere la sempre più rara e preziosa risorsa idrica. Il Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma) guarda con attenzione all’area dei Castelli Romani ed alle sue ricche peculiarità naturali; per questo ed in virtù del Patto per il Suolo, sempre più attuale anche in virtù dell’annosa crisi climatica, sposa l’idea di un Contratto di Falda, mettendo a disposizione la propria competenza.
Le proposte tecniche per la salvaguardia degli acquiferi vulcanici dei Colli Albani, una specifica per la sistemazione idraulica del fosso secco ed una relazione sul monitoraggio delle reti e delle acque (progetti proposti dall’ente consortile), rappresentano alcuni degli elaborati da concretizzare.
Il Contratto di Falda Lago Albano, Nemi e per il Fiume Incastro, mediante un programma chiaro e condiviso, può rappresentare una concreta risposta per l'importante area.

VENETO: L’IMPORTANZA DEL PIAVE PER IL SISTEMA DELLE RISORGIVE

Anche i Consorzi di bonifica “Piave” (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) ed “Acque Risorgive” (con sede a Venezia Mestre) hanno partecipato al “Percorso ciclopedonale delle 4 sorgenti”, tenutosi a Resana.
La passeggiata, nelle diverse tappe, ha guidato i numerosi partecipanti alle sorgenti di Coriolo, Marzenego, Rio Coriolo Bassa, Dese. La partecipazione dei 2 enti consortili ha voluto sottolineare l’importanza delle derivazioni dal Piave per le produzioni alimentari e l’immenso materasso alluvionale, che costituisce l’alta pianura trevigiana e termina proprio tra Castelfranco Veneto e Resana; basti pensare che oggi l’acqua del fiume “sacro alla Patria” arriva fino in laguna di Venezia per affioramento dalla falda o per restituzione superficiale.
Il messaggio, che il sistema della bonifica ha voluto lanciare, è legato al nuovo modello di sviluppo, che coniuga sicurezza idraulica con rispetto della natura, corretto e razionale uso dell’acqua con sostenibilità ambientale.

EMILIA ROMAGNA: AAA: ACQUA + ALBERI =AMBIENTE

A Bologna è attivo l’accordo tra Consorzio di bonifica Renana (con sede nella città felsinea) e Gruppo Hera per la messa a dimora, entro il 2023, di 1.354 nuovi alberi, che andranno ad arricchire la biodiversità del territorio bolognese.
L’accordo si colloca all’interno di ECO Alberi, l’iniziativa della multiutility per la promozione e la salvaguardia del patrimonio naturale, con la quale Hera ha aderito al programma della Regione Emilia-Romagna “Mettiamo radici per il futuro”, finalizzato alla messa a dimora di 4.500.000 alberi, uno per abitante. Con un impegno economico di 250.000 euro, il Gruppo Hera permetterà la messa a dimora e la cura di 10.000 piante nel prossimo triennio. Quattro i siti della “Bonifica Renana” nel bolognese: l’ente consortile ha reso disponibili proprie aree di pertinenza di nodi idraulici, che si stanno rinaturalizzando, grazie all’impianto di 1.354 esemplari di specie vegetali autoctone; si tratta di alberi ed arbusti tipici, cioè farnie, carpini, aceri campestri, frassini, salici ed altre specie minori.
La messa a dimora e le cure fino all'attecchimento delle giovani piante sono oggetto dell’accordo tecnico-operativo: l’ente consorziale realizza l’impianto degli alberi (plantumazione, irrigazione e cura dei piccoli alberi) ed Hera assume l'impegno di sostenere le spese connesse per l’attecchimento dei giovani esemplari nel primo triennio di vita. Grazie a questa collaborazione, nasceranno ex novo veri e propri boschetti di pianura a corredo dell'impianto idrovoro del Conte a Sala Bolognese (144 alberi), del nuovo invaso Laghetto a Castel S. Pietro Terme (331 alberi), del tratto periurbano dello storico Canale Riolo a Malalbergo (340 alberi); inoltre, verrà realizzata la plantumazione di 539 alberi negli 8 siti del progetto Life GREEN4BLUE  per la riqualificazione ambientale del reticolo idraulico consortile e l’aumento della biodiversità. I nuovi alberi, una volta adulti, saranno in grado di prelevare dall’atmosfera fino a 135 tonnellate di CO2 all’anno.
Grazie al progetto Life GREEN4BLUE, di cui la “Renana” è capofila (in collaborazione con i dipartimenti di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari e di Scienze Mediche Veterinarie – Università di Bologna e con Legambiente Emilia-Romagna) si sta investendo per aumentare il livello di beneficio ambientale, che il reticolo idraulico capillare di superficie già fornisce al territorio. Ciò avviene, potenziando la sua caratteristica di corridoio ecologico diffuso.

TOSCANA: INTERVENTO A REGOLA D’ARTE

Le scorse esondazioni del torrente Malena, nell’abitato di Monteaperti, hanno richiesto un intervento del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto): l’erosione delle sponde del corso d’acqua, che scorre nel comune di Castelnuovo Berardenga, metteva a rischio anche la strada comunale antica della Malena e la strada provinciale 62.
Così, l’ente consortile ha effettuato lavori di ripristino delle sponde erose, mettendole di nuovo in sicurezza. Contestualmente è stata anche rimossa la vegetazione infestante in eccesso ed eliminati gli ostacoli, che impedivano il regolare scorrimento delle acque verso valle.
Visto l’ambiente particolare, che ospita il torrente Malena, per la decespugliazione sono stati utilizzati solo mezzi manuali, nel rispetto delle direttive della Regione Toscana per la salvaguardia di flora e fauna.

LOMBARDIA: VIA ERBACCE E RIFIUTI

Rimossi i rifiuti, tolta la vegetazione in prossimità del manufatto, sistemato l’alveo per un tratto di un centinaio di metri: il Consorzio di bonifica Garda Chiese (con sede a Mantova) è intervenuto sul fontanile, dal quale nasce la Seriola Marchionale, in località Prede a Castiglione delle Stiviere.
La sua posizione in un’area poco frequentata ha fatto sì che il capo fonte diventasse, negli anni, un luogo di abbandono di rifiuti di tutti i generi: dalla plastica agli imballi fino agli elettrodomestici dismessi, anche ingombranti. Oltre a questo, la fitta vegetazione impediva la vista dell’antico manufatto, che risalirebbe all’epoca gonzaghesca.
Grazie all’intervento dell’ente consortile, il capo fonte è tornato a nuova vita. La Seriola Marchionale è parte del reticolo principale regionale, attraversa i comuni di Castiglione delle Stiviere, Medole, Ceresara, Rodigo e poi sfocia attraverso il canale Osone nel fiume Mincio.

TOSCANA: PULIZIA PARTECIPATA DEI CORSI D’ACQUA

Complici il periodo primaverile ed il grande desiderio diffuso di tornare nella natura dopo le ristrettezze del Covid, la manifestazione di pulizia partecipata dei fiumi, ideata dal Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) si è arricchita della presenza di 80 studenti dell'Istituto Comprensivo Ferrari di Pontremoli, dell'Istituto Comprensivo Da Vinci di Villafranca-Pontremoli e del Liceo Classico Leopardi di Aulla; insieme all’ente consortile ed ai volontari delle associazioni del territorio, anche i ragazzi sono scesi nel fiume, armati di guanti e sacchi e hanno dato il loro contributo per migliorare l'ambiente all'interno del Magra e del Verde, consolidando le conoscenze dei luoghi ed anche il forte senso di appartenenza al territorio.
La giornata all'aperto è stata preceduta nei mesi scorsi da una serie di lezioni in classe, dove i ragazzi hanno iniziato a prendere confidenza con diverse tematiche importanti: il valore dei corsi d'acqua sia dal punto di vista strettamente idraulico che da quello ambientale; gli animali e le specie vegetali caratteristici della Lunigiana; gli effetti, che i grandi temi del cambiamento climatico e della biodiversità hanno sul loro territorio.

PIEMONTE: I 150 ANNI DI UNA ZONA IRRIGUA RACCONTATI IN UN LIBRO

Nella sede municipale di Villata è stato presentato il libro “I 150 anni dalle origini della Zona Montebello” dedicato a vicende storiche, caratteristiche e modalità irrigue di una particolare zona del comprensorio dell’Associazione Irrigazione Est Sesia, che ha sede a Novara. Il volume (a cura che portò, nel lontano 29 maggio 1871, alla realizzazione della prima cooperativa, frutto dell’associazionismo e democratico autogoverno delle acque, ideato dagli operatori agricoli.
Il Consorzio irriguo Cavo Montebello ha dato infatti origine all’ “Est Sesia” di oggi, uno dei più grandi enti d’irrigazione e bonifica italiani. Canali, rogge e mulini: ampio spazio del volume è dedicato alla ricca documentazione d’archivio, ma anche alle straordinarie immagini dei paesaggi delle terre del riso. Capitolo dopo capitolo, il libro diventa così una nuova guida per riscoprire le terre di ricchi casati, conventi ed abbazie mantenute intatte nei secoli, creando singolari paesaggi d’acque nei comuni di Landiona, Recetto, Biandrate, Casalbeltrame, San Nazzaro Sesia Casalvolone, Villata, Borgo Vercelli fino a Vinzaglio.
A sottolineare queste caratteristiche ambientali uniche, l’ente consorziale ha proposto anche un video celebrativo delle acque della zona Montebello, appositamente ideato dal fotografo, Mario Motta. Leggendo le pagine del libro emergono, infine, le linee guida per gli impegni attuali dell’ente consorziale e che puntano sul tradizionale lavoro di custodia delle vie d’acqua, ma anche sui moderni obbiettivi di presidio e valorizzazione del secolare sistema irriguo delle terre del riso.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
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