Anno XXIV, n. 3 venerdì, 28 gennaio 2022

MARTEDI’ 1° FEBBRAIO: PREMIAZIONE 3° CONCORSO FOTOGRAFICO OBIETTIVO ACQUA

Si terrà martedì 1 Febbraio p.v. alle ore 10.30, nella Sala delle Statue di Palazzo Rospigliosi a Roma, la cerimonia di premiazione della 3° edizione del Concorso Fotografico Nazionale “Obiettivo Acqua” organizzato da Coldiretti, Fondazione Univerde ed ANBI.
Insieme a Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, interverranno: Francesco Battistoni, Sottosegretario Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali; Ettore Prandini, Presidente Coldiretti; Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione Univerde; Ornella Segnalini, Assessore Lavori Pubblici e Infrastrutture Comune Roma; Nazario Palmieri, Capo Comando Carabinieri Tutela Forestale Roma; Nicola Saldutti, Caporedattore Economia Corriere della Sera; Carmelo Troccoli, Direttore Fondazione Campagna Amica; Pasquale Cartella, Coordinatore FIAB (Federazione Italiana Ambiente Bicicletta) Lazio.

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

DISPONIBILITA’ D’ACQUA: GRAN PARTE D’ITALIA VERSO LA ZONA ROSSA

Non c’è solo l’emergenza  Covid a determinare grande preoccupazione per le zone rosse: è così anche per le disponibilità idriche, negativamente condizionate da un inverno finora avaro di significative precipitazioni. Impietoso è il confronto con l’anno scorso, quando i mesi più freddi furono caratterizzati da importanti fenomeni meteo che, oltre ai disagi, garantirono però apporti di pioggia, indispensabili a rimpinguare i bacini per rispondere alle esigenze del periodo estivo.
L’evidenza arriva dagli antipodi della Penisola: a settentrione il livello dei grandi laghi resta abbondantemente sotto la media con l’eccezione del Garda; rilevante il deficit nel riempimento rispetto all’anno scorso, ma ancora più grande è il differenziale con il 2020 (lago Maggiore: 24% oggi, ma 89% nel Gennaio 2020). Analogo è il trend in alcuni  bacini meridionali: in una settimana, nella Basilicata, la disponibilità idrica è aumentata di circa sei milioni di metri cubi, che erano stati però ben 50 un anno fa; stesso andamento nella vicina Puglia: quasi cinque milioni di metri cubi in più contro mc. 14 nel 2021.
Questo rallentamento nell’accumulo fa sì che sia negativo il differenziale sui volumi idrici, trattenuti un anno fa: -Mmc.4,01 negli invasi lucani, -Mmc. 4,65 in quelli pugliesi. Tornando al Nord, tutti i fiumi sono in sofferenza (unica eccezione, la Dora Baltea in Valle d’Aosta). Le portate  del Po sono in ulteriore calo, scendendo a livelli da estate piena: nel siccitoso 2021, simili fluenze (a Pontelagoscuro: 790,3 metri cubi al secondo; l’anno scorso erano mc./sec. 1829,8 e la media del periodo è mc./sec. 1252) si sono avute a fine Giugno, mentre l’anno prima si registrarono a metà Luglio.
“La situazione, che settimana dopo settimana si sta disegnando soprattutto nell’Italia settentrionale, ci porta a chiedere l’urgente attivazione dei tavoli di concertazione per identificare, nel rispetto delle priorità normative, le necessarie compatibilità fra i molteplici interessi gravanti sulla risorsa acqua”: a sollecitarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
I fiumi piemontesi  sono tutti in calo (Tanaro: mc./sec. 26,2 contro mc./sec. 105 nel Gennaio 2021) o stabili su livelli molto bassi (Varaita: mc./sec. 1,5), mentre in forte sofferenza sono quelli emiliani, candidati ad essere i primi ad entrare in zona rossa, dove peraltro sono già il Nure (portata: mc/sec 0,1!) ed il Secchia, la cui portata attuale (mc/sec 1,9) è ben al di sotto del minimo storico mensile (mc/sec 22,3). Basso è anche il volume dell’acqua trattenuta negli invasi piacentini: Mmc. 4,26 su una capacità complessiva pari a 21,5 milioni di metri cubi. Anche i fiumi Adda, in Lombardia e Adige, in Veneto,  sono ai minimi degli anni più recenti, così come il Piave. Se l’Arno, in Toscana, si attesta sui livelli medi mensili, crolli di portata, invece, si segnalano per i fiumi Sieve e soprattutto Serchio con una portata di mc./sec. 23 contro una media di Gennaio pari a mc./sec. 59,93. In calo sono anche i volumi idrici trasportati negli alvei di Marche (i fiumi sono tutti sotto le portate 2021) e Lazio (i fiumi Sacco e Liri-Garigliano sono ai minimi dal 2017); in Umbria, alla ripresa dicembrina delle piogge non corrisponde un incremento dei livelli nel lago Trasimeno e nel bacino Maroggia, entrambi al minimo nel recente triennio. Trend in discesa anche in Campania, dove al bilancio negativo di Volturno e Sele, si aggiungono quelli dei bacini di Piano della Rocca (- 38,5% rispetto al volume idrico di un anno fa) e di Conza (-1.600.000 metri cubi sul 2021). Seppur stabili, restano confortanti le disponibilità idriche in Abruzzo, Calabria e Sardegna, mentre sta continuando l’evoluzione positiva della contingenza idrica in Sicilia, i cui bacini stanno trattenendo Mmc. 577,56 ,cioè circa duecentocinquantatre  milioni di metri cubi in più rispetto all’anno scorso.
“Resta il rammarico – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – che la positiva condizione idrica potrà essere solo parzialmente sfruttata dall’agricoltura dell’Isola, a causa del mancato completamento di numerosi schemi idrici. Il più volte sollecitato ritorno all’ordinaria amministrazione democratica nei Consorzi di bonifica, valorizzando l’autogoverno ed abbandonando commissariamenti pluridecennali, sarebbe un importante elemento propulsivo per un rinnovato  protagonismo del territorio.”


ALLARME ANBI
COME PER IL PONTE MORANDI L’ANIDRIDE CARBONICA AGGREDISCE IL CALCESTRUZZO DELLE OPERE IDRAULICHE. L’ACCENTUARSI DEL FENOMENO CONSEGUENZA DELL’EMERGENZA CLIMATICA

“Da tempo, sottolineiamo la necessità di un grande piano nazionale di manutenzione straordinaria del territorio per ampliare ed adeguare la rete idraulica minore; il dato che arriva ora dalla Toscana non può che aumentare le preoccupazioni di chi, come i Consorzi di bonifica, è impegnato quotidianamente a garantire la sicurezza idrogeologica delle comunità.” A dirlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
La carbonatazione, infatti, il noto fenomeno chimico per il quale l’anidride carbonica aggredisce i manufatti in calcestruzzo (come nel tragico crollo del ponte Morandi, a Genova), complici i cambiamenti climatici  sta accentuando ovunque i rischi per le opere idrauliche, ma soprattutto nelle aree montane, le cui acque sorgive sono maggiormente ricche di CO2. L’allarme  arriva dalla provincia di Arezzo, in particolare dall’analisi dei “malanni”, riscontrati su alcune briglie in calcestruzzo, presenti nell’alveo del fiume Marecchia, un corso d’acqua con  variazioni di portata notevolissime a seconda della stagione: piene violente in autunno (anche di oltre milleduecento metri cubi al secondo) e  secche totali in estate; l’asta nasce nel comune di Badia Tedalda, attraversa tutta la Valmarecchia e, scorrendo per circa 70 chilometri tra la Toscana e l’Emilia Romagna, arriva fino a Rimini.  La situazione più grave è stata individuata a valle del ponte della strada comunale di Rofelle, dove il parziale scalzamento della base, la corrosione del calcestruzzo della soglia, il crollo localizzato di un muro d’ala stavano progressivamente pregiudicando la funzionalità e la sicurezza di una briglia con il rischio del suo collassamento.
“Così,  per limitare i fenomeni erosivi e mantenere la stabilità del rivestimento, si è consolidata dapprima la base dell’opera, proteggendola con massi ciclopici; poi si è provveduto alla ricostruzione del muro parzialmente crollato ed infine si è ripristinata la soglia, utilizzando materiali biocompatibili” ha spiegato Enrico Righeschi, ingegnere Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno.
“Le briglie svolgono una funzione importante: consolidano l’alveo, riducono l’erosione ed  il trasporto solido. E’ fondamentale quindi mantenerle in efficienza, soprattutto nelle aree montane, dove sono minacciate anche dall’escursione termica” ha indicato la Presidente dell’ente consortile aretino, Serena Stefani.
A ciò si aggiungono i marcati sbalzi di portata, che minano la stabilità degli argini ed accentuano l’inalveamento dei corsi d’acqua, aumentando il rischio idrogeologico.
“I lunghi periodi di siccità, che stanno caratterizzando l’emergenza climatica sull’Italia – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – comportano, tra l’altro, che la scarsa portata, fluente in corsi d’acqua a regime sempre più torrentizio, tenda a scorrere al centro dell’alveo, progressivamente scavandolo ed abbassandolo con la conseguenza che, in caso di piena repentina, l’acqua, costretta in un cunicolo,  aumenti esponenzialmente la velocità e quindi la forza, prima di riuscire ad espandersi sull’intero letto. E’ evidente come questo fenomeno accentui fortemente il pericolo idraulico per i territori rivieraschi.”

EMILIA ROMAGNA: EVITATA EMERGENZA AMBIENTALE

Fiamme nella zona artigianale di Faenza: il Consorzio di bonifica Romagna Occidentale   (con sede a Lugo, in provincia di Ravenna) è stato impegnato tutta la notte per contenere gli effetti potenzialmente devastanti per l'ambiente come accaduto in occasione dell'incendio allo stabilimento Lotras nell'estate 2019, quando i liquami fuoriusciti dal luogo dell'incidente, generati anche dalle operazioni di spegnimento del fuoco, si riversarono nella rete scolante consorziale.
L'area ora interessata ricade nel bacino scolante del canale Fiume Vetro, affluente del torrente Cantrighella di Merlaschio, a sua volta affluente del collettore Fosso Vecchio, che svolge un'importante funzione accessoria di vettore irriguo, oltre che di bonifica idraulica.
Ancora una volta, personale di ente consortile ha dimostrato  il massimo impegno ben oltre le proprie mansioni,



VENETO: FINANZIAMENTI VAIA: SCADENZE RISPETTATE

Il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia d Padova) ha rispettato le strette scadenze assegnate per portare a compimento l’iter istruttorio, relativo a 5 nuovi finanziamenti riferiti all’annualità 2021 ed ottenuti a seguito degli eccezionali eventi meteorologici, che hanno interessato il Veneto tra Ottobre e Novembre 2018, noti come “tempesta Vaia”.
Si tratta di: consolidamento del canale Medoaco a Bassano del Grappa (€ 1.500.000,00); sistemazione del torrente Riale (€ 550.000,00) e nuova cassa di espansione sullo stesso corso d’acqua tra Breganze e Colceresa (€ 1.500.000,00); nuova pompa di sollevamento dello scolo Bisatto a Padova (€300.000,00); spostamento sottoservizi dello scolmatore di Piazzola sul Brenta (€ 296.000,00). I fondi, per un importo totale di 4.146.000 euro, provengono dalla Protezione Civile Nazionale, tramite la Regione Veneto, che svolge il ruolo di Commissario delegato.
A tempo record gli uffici consortili hanno predisposto i progetti esecutivi, svolto le procedure di approvazione e provveduto agli appalti, lavorando anche sotto le feste di Natale. Le 5 nuove opere si aggiungono a quelle già realizzate con i fondi 2019 e 2020, riguardanti altri 7 interventi ed un progetto esecutivo, per un finanziamento complessivo di 4.800.000 euro.
Essi, già conclusi o in avanzato stato di realizzazione, hanno riguardato direttamente i territori di Bassano del Grappa, Marostica, Mestrino, Padova, Nove, Piazzola sul Brenta, Rosà, Rossano Veneto e Veggiano e indirettamente anche altri comuni: Campodoro, Limena, Rubano, Saccolongo, Schiavon, Selvazzano e Villafranca.

LIGURIA: SINERGIA PER CONTRASTARE LE ALLUVIONI

Una decina di piccole cascate tornate a risplendere in tutta la loro bellezza per non parlare di vecchie mulattiere, ora diventate praticabili come nel tempo passato; ma, oltre alla bellezza del paesaggio, l’intervento ha centrato un importantissimo obbiettivo: il rafforzamento della sicurezza idraulica, che fa sentire gli abitanti più tranquilli, eliminando o riducendo danni e rischi.
È sul torrente Parmignola che si è concentrato il lavoro del Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia della Spezia), su incarico del Comune di Luni, per seguire le scie del contrasto al dissesto idrogeologico e della cura dell’ambiente.
Nel mese di gennaio, l’azione dell’ente consortile si è concentrata nella zona, che sale da Casano ai piedi della collina, dove la presenza fitta di arbusti e vegetazione ha impegnato la task force consortile in vere e propri interventi di tipo forestale.
La prima parte dei lavori ha riguardato il tratto di Parmignola nella zona di Isola mentre, lo scorso anno, l’intervento aveva preso il via, concentrandosi in località Portonetti, nel territorio più a valle. La pulizia del Parmignola si inserisce in quella attività realizzate dall’ente consorziale, grazie ad una legge regionale.

LOMBARDIA: PROSEGUONO LAVORI

Procedono spedite le attività nei cantieri del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) e che stanno operando nel tratto di Naviglio Grande tra Castelletto di Abbiategrasso e Gaggiano, lungo circa sette chilometri di canale.
La settimana scorsa si è concluso il lavaggio delle sponde, mentre in questi giorni sono in svolgimento alcune operazioni di sistemazione delle pareti in previsione del rifacimento del rivestimento, che verrà avviato nei prossimi giorni.

EMILIA ROMAGNA: RIPRISTINATO RETICOLO SCOLANTE

A volte sono i piccoli interventi di cura del territorio, quelli che fanno la differenza: è il caso di quello appena concluso in località Ponticella di San Lazzaro, dove il Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna) ha ripristinato alcuni tratti critici del reticolo minore per lo scolo delle acque meteoriche, che causavano, nel corso degli eventi piovosi, un deflusso incontrollato con allagamento di aree nel nucleo urbano sottostante.
Al ripristino delle opere di scolo si è abbinata la pulizia dalle piante infestanti, il riempimento di buche e la rimozione di numerosi accumuli di sedimenti inerti, oltre che il rifacimento della recinzione a bordo strada. L'intervento si inserisce nell'ambito della convenzione tra Comune San Lazzaro ed ente consortile, attivato dal 2016.
Dal 2005 ad oggi l’ente consorziale ha realizzato oltre mille interventi nel comprensorio appenninico tra sistemazioni di versanti, rii e torrenti, opere di presidio alla viabilità locale e per la fruizione del territorio.

TOSCANA: SALVAGUARDARE  IL GUADO

Continuano, anche in questo inizio d’anno, le manutenzioni ordinarie del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) inserite nel piano operativo: un recente intervento ha riguardato il torrente Fiascone, che scorre tra i comuni di Scansano e di Manciano.
I lavori sono stati eseguiti nell’alveo attraverso lo spostamento dei rinterri, perché occorre mantenere più sicuro possibile il passaggio sul guado della strada comunale di Poggio alle Calle; tale attraversamento rallenta il torrente, provocando depositi di materiale ed è quindi necessario mantenere il corso d’acqua più pulito possibile.

VENETO: INTERVENTI SU CANALI TERZIARI

Prosegue l’opera quotidiana di manutenzione sulla rete irrigua del Consorzio di bonifica Veronese (con sede nella città scaligera), in previsione della nuova stagione irrigua, che si aprirà in Aprile. In particolare, in questi giorni, si è impegnati nella posa di un tubo armato di 270 metri su un canale terziario della rete idraulica nel territorio di Bussolengo.
L’intervento si è reso necessario in quanto la canaletta a cielo aperto esistente non dava più sufficienti garanzie di tenuta; lo scopo è quello di arrivare ad Aprile con tutta la rete irrigua in uno stato di massima efficienza.
Ogni anno l’ente consortile investe, in manutenzioni, una cifra, che si avvicina ai dieci milioni di euro.

TOSCANA: COLLABORAZIONE  CON  ORDINE DI MALTA

I fossi degli Spalti delle Mura di Lucca saranno più curati e valorizzati, grazie alla collaborazione che il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha avviato con la Fondazione Corpo Italiano Soccorso Ordine di Malta (CISOM).
L’ente consortile e l’organizzazione, infatti, hanno siglato un’apposita convenzione, che impegna i volontari nella perlustrazione periodica dei fossi, che circondano il centro storico della città; inoltre, gli attivisti di C.I.S.O.M. parteciperanno alle iniziative del “sabato dell’ambiente” e saranno quindi protagonisti della pulizia partecipata da rifiuti e plastiche, che già vede coinvolti tantissimi soggetti lungo i corsi d’acqua del comprensorio. Nello specifico, il C.I.S.O.M. hanno “adottato” il canale Fiumicino ed il Fosso La Casetta fino alle rispettive confluenze nel canale Piscilla.
Con questa nuova collaborazione, l’ente consorziale punta a far crescere la sicurezza idraulica ed ambientale in un’area (gli Spalti delle Mura), su cui ha già investito molto come, ad esempio, con il progetto dei corridoi ecologici, avviato col Comune di Lucca, per proteggere la biodiversità e le specie animali lungo i fossi, dove nidificano e  si riproducono.

EMILIA ROMAGNA: LA PANDEMIA HA CAMBIATO  ALIMENTAZIONE DEGLI ADOLESCENTI

La pandemia ha modificato l’atteggiamento degli adolescenti, in particolare quelli che frequentano le scuole superiori, nei confronti del cibo e nelle modalità, con cui si rapportano quotidianamente all’alimentazione?
Secondo la prima ricerca in campo nazionale svolta dal team di studio dell’Università Cattolica di Piacenza insieme ad ANBI Emilia Romagna, CREA e Consorzio di bonifica Piacenza (con sede in città) la risposta è “si”, se pensiamo che ben il 54% dei ragazzi intervistati ha esplicitamente dichiarato di aver cambiato (forse per sempre) le proprie abitudini alimentari, da quando il virus Covid-19 ha fatto improvvisa irruzione nelle loro vite.
Tra i cambiamenti in senso peggiorativo emergono soprattutto 2 aspetti: un aumento consistente del tempo in solitudine e dedicato all’uso dei “device” digitali (circa il 15% degli adolescenti vive l’alimentazione come un problema); il consolidamento della “brutta abitudine” di non fare la prima colazione. I cambiamenti migliorativi, però, sono molti: il recupero della “socialità” dei pasti in famiglia; una maggiore attenzione  alla sicurezza dei prodotti; una diffusa propensione al “salutismo” alimentare; un’ottima predisposizione a svolgere attività fisica; una crescente aderenza ai principi-guida della dieta mediterranea; una riscoperta dei prodotti tipici del territorio.
E’ per queste ragioni che ANBI ha rinsaldato la collaborazione fattiva con l’Ateneo piacentino per i prossimi 3 anni. I risultati della ricerca e gli scenari esaminati dalle diverse prospettive (su un campione rappresentativo di circa seicento studenti, raccolto nel corso del progetto “Acqua da Mangiare” svolto durante i mesi di lockdown da ANBI Emilia Romagna negli istituti superiori della regione)  sono stati presentati nel corso di un incontro nella sede universitaria, a Piacenza, presente anche il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi.

NOVITA’

Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno ha una nuova sede: sempre a Firenze, ma in viale della Toscana, 21.
 L’avv. Carlo Baldassarri è il nuovo Direttore del Consorzio di bonifica Val di Chiana Romana e Val di Paglia, con sede a Chiusi Stazione, in provincia di Siena; è invece l’ing. Valeria Chinaglia, il nuovo Direttore Generale del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano).
Infine, Andrea Tavarnesi ha sostituito Ginetta Menchetti non solo come Sindaco del Comune di Civitella in Valdichiana, ma anche all’interno dell’Ufficio di Presidenza del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo).

VINCENZI A RAVENNA

Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, interverrà mercoledì 2 Febbraio p.v, in occasione della "Giornata mondiale delle zone umide 2022", alla presentazione di “Acqua Campus Natura”, nuovo sito ecologico del Consorzio di 2° grado C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo; l’appuntamento è alle ore 9.30 in Casa Matha, a Ravenna. 

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
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