Anno XXIII, n. 45 lunedì, 6 dicembre 2021

PON WATER4AGRIFOOD: MARTEDI’ EVENTO IN STREAMING ANBI-CREA

Nell'ambito del progetto PON (Programma Operativo Nazionale) "Water4AgriFood - Miglioramento delle produzioni agroalimentari mediterranee in condizioni di carenza di risorse idriche”, ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) e CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) organizzano un convegno con i Consorzi di bonifica, parti attive del progetto. Il programma del simposio prevede la presentazione del progetto PON Water4AgriFood e dei suoi Obiettivi Realizzativi, nonchè l'illustrazione dell'applicazione e delle potenzialità del modello Floows-Hages, utilizzato quale strumento di supporto alla gestione dell'acqua irrigua nei sistemi agroambientali. L’incontro sarà trasmesso in streaming sul canale YouTube di ANBI.

LA RETE DEI CANALI DI BONIFICA ED IRRIGAZIONE UN DRIVER DI SVILUPPO TURISTICO SOSTENIBILE ORIGINARIO E DISTINTIVO

PRESENTATO DOCUMENTO CONGIUNTO

L’attuale rete di ciclovie italiane, lunga circa cinquantottomila chilometri, potrebbe arricchirsi delle straordinarie potenzialità degli oltre ducentomila chilometri di canali irrigui e di bonifica, che attraversano l’Italia per una lunghezza complessiva, pari a 5 volte la circonferenza della Terra: a questo stanno lavorando ANBI, FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), Politecnico Torino (DAD - Dipartimento Architettura e Design) ed Università Cagliari (CIREM - Centro Interuniversitario Ricerche Economiche e Mobilità), che hanno presentato gli indirizzi per una legge nazionale sul recupero a fini ciclabili delle vie d’acqua. Importante è l’apporto, che si arrecherebbe al settore cicloturistico,  che già oggi vale  4 miliardi e 600 milioni di euro e che sta registrando, dopo la pandemia, tassi di crescita a 2 cifre, generati per il 60%  da “flussi domestici”; non a caso, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina 600 milioni di euro allo sviluppo delle ciclovie.
La legge n. 2/2018 ("Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica") prevede il recupero, a fini ciclabili, delle strade arginali di fiumi, torrenti, laghi e canali, comprese le opere di bonifica, gli acquedotti, le reti energetiche, le condotte fognarie, i ponti dismessi e gli altri manufatti stradali.
Tale opportunità è però ostacolata dalla grande difformità normativa fra Regioni, seppur esistano  esempi virtuosi (in Lombardia e Toscana, ad esempio), capaci di conciliare la tutela idrogeologica con l'aspetto turistico attraverso la conservazione dell'infrastruttura idraulica, in quanto bene ambientale e architettonico. Da qui, la necessità di avviare un confronto ed un lavoro politico-istituzionale per definire regole chiare, che evitino “conflitti d’interesse” tra le funzioni di protezione idrogeologica della Bonifica e quelle di fruizione pubblica, cui sono destinati i percorsi ciclopedonali.
Questi aspetti sono tenuti in conto dal Piano Generale della Mobilità Ciclistica in corso di approvazione e che si pone, come obbiettivo, la co-funzionalizzazione del patrimonio delle reti idrauliche per realizzare “greenways”, che garantiscano un alto grado di protezione degli utenti dal traffico veicolare, promuovendo al contempo  l'attrattività architettonica e paesaggistica delle infrastrutture idrauliche, nonché il loro  valore identitario per le popolazioni locali; inoltre, la co-funzionalizzazione delle vie d'acqua ai fini ciclabili permette una più facile ed economica realizzazione e gestione delle sedi ciclabili, in quanto i loro sedimi sono quasi sempre gestiti da unico soggetto perlopiù pubblico.
Le ciclovie lungo il reticolo infrastrutturale, gestito dai Consorzi di bonifica ed irrigazione, possono dunque offrire l’occasione di visitare il territorio rurale, favorendo, anche in Italia, lo sviluppo di un turismo lento e sostenibile così come avviene da tempo nelle nazioni europee all’avanguardia nella costruzione di reti ciclabili. Il documento ora presentato rappresenta un primo studio finalizzato alla definizione di una proposta di legge nazionale organica, che offra soluzioni praticabili e condivise, al fine di rendere la rete idrografica polifunzionale anche nei confronti della rete ciclabile; in particolare, va definito  un modello unico nazionale di progettazione, costruzione e gestione delle ciclovie lungo i corsi d’acqua con particolare attenzione alla futura manutenzione dei percorsi, integrata e compatibile con quella idraulica.
“I Consorzi di bonifica ed irrigazione accolgono positivamente la domanda di fruizione sostenibile del territorio attraverso la mobilità lenta della bicicletta, perché rappresenta un tassello del nuovo modello di sviluppo, al cui centro deve esserci il territorio con i suoi valori ambientali e paesaggistici – ha commentato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - È una sfida, in cui vogliamo giocare un ruolo attivo in sinergia con enti ed associazioni interessate.”

E’ NATA UN’ALLEANZA A QUATTRO PEDALI

Pr iniziativa di ANBI si è tenuta  da remoto  la presentazione del documento “Indirizzi per una Legge Nazionale sul recupero a fini ciclabili delle Vie d’Acqua”, frutto del Protocollo d’Intesa firmato con FIAB, CIREM (Università di Cagliari) e Dipartimento DAD (Politecnico di Torino).
Introdotto da Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, Giorgio Ceccarelli, vicecoordinatore FIAB  (associazione nata 30 anni fa) ha “fotografato” difficoltà e potenzialità del mondo del cicloturismo che purtroppo, mancando di infrastrutture,  deve fare i conti con i problemi legati alla sicurezza viaria: “Il Trentino, attraverso una legge del 1989 fatta per creare lavoro nel costruire reti ciclabili e poi curarne la manutenzione, in 30 anni ha sviluppato 3200 chilometri di rete e la ricchezza prodotta da questo turismo sostenibile resta sul territorio, coinvolgendo alberghi, ristoranti, b&b, aziende, piccole imprese.”
“Siamo di fronte ad un’occasione importante per mettere a disposizione un patrimonio di paesaggio lungo canali, che attraversano territori rurali spesso marginalizzati. Quindi bisogna costruire nuove occasioni di sviluppo, attivando microeconomie territoriali” ha affermato il Direttore del CIREM, Italo Meloni, in collegamento dalla Sardegna.
“Penso che senza la competenza di ANBI e FIAB non sarebbe stato possibile concepire questo documento –ha riconosciuto Riccardo Palma, docente del  DAD Politecnico di Torino - Il documento si rivolge principalmente alla politica perché c’è necessità di un quadro giuridico-normativo, che permetta di far fronte ad una serie di problemi, tra cui quello fondamentale delle responsabilità, perché bisogna offrire sicurezza e tranquillità al cicloturista, ovunque si trovi a passare; anche in questo, i finanziamenti per la manutenzione delle ciclovie possono diventare sinergici rispetto ai finanziamenti, che servono per la manutenzione ordinaria dei corsi idrici.”

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

L’ITALIA CAMBIA VERSO: ORA L’ARIDITA’ CRESCE NEL SETTORE TIRRENICO

La prima immagine è quella di un’Italia, che si gira sul proprio asse come un dormiente: dopo la crescente aridità estiva lungo la dorsale adriatica, l’emergenza siccità si sposta sul versante tirrenico, coinvolgendo gran parte di Toscana e Lazio oltre all’Umbria: a segnalarlo è stato l’Osservatorio ANBI Risorse  Idriche, analizzando le indicazioni dell’European Drought Observatory nel periodo Agosto-Ottobre, dopo il quale la carenza di piogge si è estesa anche alla Campania.
Per questo, le piogge sono arrivate quantomai opportune per i territori centro-meridionali, provati da settimane di sofferenza idrica. In Toscana le portate dei corsi d’acqua, pur rimanendo sotto media, sono ora superiori a quelle di un anno fa, compreso  l’Ombrone che, dopo mesi di “secca”, registra una fluenza di quasi 9 metri cubi al secondo.
Altrettanto positivo è l’andamento dei corsi d’acqua marchigiani, che segnano tutti il record di portata nel recente quadriennio (il Sentino è stato a lungo al di sotto del Minimo Deflusso  Vitale); trend in crescita anche per gli invasi che, in un mese, hanno visto crescere di circa cinque milioni di metri cubi, il volume d’acqua trattenuta, superando la disponibilità idrica di un anno fa. Resta, invece, largamente deficitario l’andamento delle piogge sull’Abruzzo, in particolare sulle zone de L’Aquila e della Marsica.
Nel Lazio va segnalata la performance della stazione pluviometrica di Acquapendente-Monte Rufeno, dove in un giorno  si sono registrati 464,13 millimetri di pioggia, equivalenti ad oltre la metà della media annuale e più del doppio delle piogge cadute nei 10 mesi scorsi (fonte: MeteoNetwork); per il resto, crescono i fiumi Sacco e Liri, così come Garigliano, Volturno,  Sele, Sarno in Campania, dove sono in aumento anche i  livelli del lago di Conza e dei bacini del Cilento.
Ottima la performance settimanale dei bacini in Basilicata, dove la disponibilità idrica è cresciuta di oltre ventisei milioni e mezzo di metri cubi (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale; stesso andamento in Puglia, dove l’incremento si è fermato a +12 milioni di metri cubi, garantendo però un surplus di oltre quarantuno milioni sulla disponibilità di un anno fa (fonte: Consorzio di bonifica della Capitanata). Situazione idrica positiva anche in Calabria, dove il bacino Sant’Anna, trattenendo 6,38 milioni di metri cubi d’acqua, segna la seconda performance dal 2015.
Risalendo la Penisola a fare da spartiacque verso Nord, nel vero senso della parola, è l’Emilia Romagna, i cui alvei principali hanno ripreso vigore, seppur in maniera differenziata e Savio, Taro, Lamone tornano sopra media dopo mesi di deficit (fonte: ARPAE). Con 2,74 milioni di metri cubi d’acqua trattenuti, tornano nella regolarità del periodo anche i bacini piacentini, grazie soprattutto all’ottima performance dell’invaso del Molato, che ha livelli praticamente doppi rispetto agli anni recenti. Nella stessa regione, pur registrando una portata superiore allo scorso anno, è però sotto media la portata del fiume Po, in calo anche nei tratti a monte, così come tutti i fiumi piemontesi.
In Valle d’Aosta sale la Dora Baltea e decresce il torrente Lys, mentre in Lombardia è costante l’andamento del fiume Adda. Stabili i livelli dei laghi d’Iseo e Maggiore, calano quelli del Lario, mentre cresce il Garda. Dopo settimane siccitose sono in leggera ripresa le portate dei fiumi veneti ad eccezione dell’Adige (fonte: ARPA Veneto).
“Settimana dopo settimana registriamo un andamento climatico, caratterizzato da fenomeni estremi, accomunati da una forte, seppur temporanea localizzazione. Sempre più evidente è la necessità di infrastrutture idrauliche, calmieratrici di disponibilità idriche da raccogliere ora che i campi riposano per utilizzarle nei momenti di bisogno” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Le cartine satellitari sono lì a dimostrare una Penisola, dove cresce l’aridità, lenita solo temporaneamente dai fenomeni atmosferici. Per continuare a garantire i 56 miliardi di Prodotto Interno Lordo agricolo, è indispensabile incrementare e adeguare una rete idraulica che, per il 70%, ha oltre 30 anni di vita” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.

                                                         

ANBIL’ITALIA HA BISOGNO D’ACQUA. IL FUTURO SI CHIAMA MANUTENZIONE ED INVASI MEDIO-PICCOLI

“Per rispondere all’ormai conclamata emergenza climatica, che aumenta il bisogno di regolari apporti idrici per un’agricoltura compressa fra bombe d’acqua e siccità, bisogna innanzitutto provvedere alla manutenzione ed al completamento  dei bacini esistenti, nonché  contestualmente avviare un Piano Nazionale Invasi multifunzionali medio-piccoli, perché il sentiment delle comunità locali tuttora non accetta dighe, nonostante la internazionalmente riconosciuta capacità ingegneristica degli italiani”: a ribadirlo è stato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, intervenuto ad un convegno organizzato su questi temi da ITCOLD.
Il Piano ANBI di Efficientamento della Rete Idraulica del Paese (il 70% delle infrastrutture ha più di 30 anni) prevede la pulizia straordinaria di 90 invasi, la cui capacità complessiva è ridotta di circa il 10% a causa del progressivo interrimento, dovuto al depositarsi di sedime sul fondale; si prevede di asportare oltre settantradue milioni di metri cubi di materiale per un costo di 290 milioni di euro, capaci però di attivare più di millequattrocentocinquanta posti di lavoro. Oltre a ciò, si propone di completare 16 bacini tuttora non in esercizio e di realizzarne altri 23, aumentando la capacità complessiva italiana di circa trecentosessanta milioni di metri cubi, concorrendo così ad incrementare la percentuale di acque meteoriche, trattenuta al suolo ed oggi ferma all’11%. A ciò si affianca il “Progetto laghetti”, presentato con Coldiretti: 6.000 invasi aziendali e 4.000 consortili da realizzare entro il 2030.
“In gioco – ha concluso il DG ANBI – c’è il futuro di un settore che, nel 2020, ha rappresentato 56 miliardi di euro del Prodotto Interno Lordo.”

VENETO: NUOVE CASSE D'ESPANSIONE

Sicurezza e difesa idraulica costituiscono obbiettivi strategici e prioritari per il Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) che, grazie al finanziamento di € 1.750.000,00 erogato dalla Regione Veneto, nell’ambito degli interventi post tempesta Vaia sulla rete idraulica di pianura e sulle opere danneggiate, potrà realizzare 2 nuove casse di espansione a San Zenone degli Ezzelini sul torrente Riazzolo ed a Fonte sull’affluente Nogarazze.
A tal proposito, in queste settimane l’ente consortile è impegnato nell’adempimento delle procedure amministrative: espropri, esecuzione delle indagini, Conferenza dei Servizi, produzione del progetto esecutivo, appalto dell'opera che, secondo i termini di legge, dovrà essere contrattualizzato entro il 31 Dicembre 2021.
L'intervento vuole  migliorare la sicurezza idraulica dei centri abitati interessati e degli attraversamenti della Strada Pedemontana Veneta.

TOSCANA:IN ARRIVO NUOVI FONDI PER ULTERIORI OPERE IRRIGUE

I Consorzi di bonifica toscani, in sinergia con la Regione e l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale confermano il loro impegno a fianco dell’agricoltura: il punto è stato fatto in occasione dell’iniziativa “Il cibo che verrà.
No all’alimentazione sintetica”, promossa da Coldiretti Toscana; una mattinata di lavori, che ha offerto anche l’opportunità di parlare della sostenibilità della risorsa idrica in agricoltura e nella zootecnia  con la presentazione del piano per dotare la Toscana di nuovi invasi e canali irrigui. Il tema è stato affrontato durante la sessione di lavori dal titolo “Acqua per la bellezza, per l’economia e l’occupazione dei territori”, cui hanno preso parte, tra gli altri, Stefania Saccardi (Vicepresidente ed Assessore Agricoltura Regione Toscana), Massimo Gargano (Direttore Generale ANBI), Marco Bottino (Presidente ANBI Toscana), Massimo Lucchesi (Segretario Generale Autorità Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale).
“Grazie per averci  dato la possibilità di illustrare i nostri  progetti in tema di irrigazione – ha affermato Marco Bottino - Prendiamo atto con soddisfazione della cifra stanziata dalla Regione per le progettazioni irrigue. Presentando 29 progetti per nuovi impianti, gli enti consorziali hanno dato concreta dimostrazione  di quanto vogliono essere proattivi nel sostenere l’innovazione nell’agricoltura regionale.”

MARCHE: 100 INTERVENTI IN 5 MESI

Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha appena concluso il centesimo lavoro di manutenzione idraulica, realizzato in 5 mesi per la messa in sicurezza del territorio nella provincia di Pesaro e Urbino: ripresi a Luglio dopo la pausa di rispetto a tutela delle nidificazioni lungo i corsi d’acqua, sono stati realizzati praticamente 20 interventi al mese.
Nel caso specifico l’ultimo è stato realizzato a Peglio, in località Ca’La Buccia, dove l’ente consortile ha ripristinato il regolare deflusso del Fosso del Mulinello, ostruito da legname secco e da materiale terroso caduti in alveo.
I 100 interventi hanno coinvolto quasi tutti i comuni della provincia: tra i tanti eseguiti va ricordata la pulizia del fosso degli Uscenti e del torrente Arzilla a Fano.

TOSCANA: CONFLUENZA CONSOLIDATA

Il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) ha concluso uno degli ultimi lavori di sistemazione idraulica, in località I Bottai, nel comune di Impruneta, in una zona caratterizzata da insediamenti abitativi e produttivi ricchi di infrastrutture.
Qui scorreva quasi totalmente inaccessibile il Fosso di Reniccioli, affluente di destra del torrente Greve, che in questo tratto risultava caratterizzato dalla presenza di opere murarie di difesa e contenimento discontinue con cedimenti nel muro di sponda e caduta di alberi e sedime in alveo.
Obbiettivo dell’intervento è stato dunque la totale riqualificazione della confluenza fra il Reniccioli e la Greve con il ripristino della struttura muraria e il posizionamento di una nuova scogliera. Si è trattato di un intervento di particolare rilevanza in una zona piuttosto delicata dal punto di vista del rischio idraulico, perchè la Greve ai Bottai scorre stretta tra case, fabbriche, il campo sportivo, il depuratore, una stazione elettrica prima di giungere al vicino svincolo autostradale di Firenze Impruneta.
Soddisfazione è stata espressa dall’Amministrazione Comunale, che ha già annunciato nuove collaborazioni con l’ente consortile per la soluzione di analoghe situazioni su altri corsi d’acqua del territorio.

LOMBARDIA: VERSO L’ASCIUTTA TOTALE

Hanno preso avvio le manovre di riduzione della portata nel Canale Adduttore Principale Villoresi, in vista dell’attuazione dell’ “asciutta totale”, che sarà necessaria per completare i lavori di impermeabilizzazione delle sponde e del fondo, già avviati dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) nei comuni di Arconate, Busto Garolfo e Parabiago.
Il canale rimarrà senz’acqua sino ad inizio Aprile.

EMILIA ROMAGNA: INTESA OPERATIVA PER LA VAL D’ENZA

La Val d’Enza è in attesa di azioni mirate, che possano mitigare il noto “gap” idrico, notevolmente peggiorato alla luce dei mutamenti climatici che, ormai quasi ogni estate, vedono manifestarsi una prolungata siccità nell’alveo del torrente Enza e aridità nelle aree attraversate, che interessano colture di pregio del  “made in Italy”.
Questo complesso scenario necessita di interventi risolutivi. Così, nell’ottica di dare concretezza alle necessità territoriali, economiche ed ambientali della vasta area, che interessa le province di Reggio Emilia e Parma, è nata una solida intesa tra i Consorzi di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) e Parmense (con sede nella “città del Teatro Regio”) all’insegna dell’operatività. Già nei prossimi mesi la comunione di intenti potrebbe materializzarsi nella condivisione della progettazione tecnica di un invaso, più volte indicato come soluzione provvidenziale, insieme ad altre azioni virtuose, per la compensazione del fabbisogno di acqua nella valle.
L’accordo comporterà, nei fatti, un vantaggio ad entrambi i comprensori gestiti dai due enti: un territorio articolato, che già oggi condivide la derivazione irrigua dal torrente Enza di Cerezzola e che, grazie ad un finanziamento regionale, sarà notevolmente potenziata a beneficio di un areale, che conta una superficie complessiva di 19.400 ettari, di cui 12.300 in sponda reggiana e 7.100 in sponda parmense. L’accordo preliminare, raggiunto nell’ambito della progettazione, riguarderà il progetto di fattibilità tecnico-economica ed è stato sancito con la firma dell’intesa.

LOMBARDIA: ANBI – REGIONE: DEFLUSSO ECOLOGICO E RINCARI AL CENTRO DI UN INCONTRO

Su richiesta di ANBI Lombardia si è tenuto un incontro con l’Assessore Agricoltura Regione Lombardia, Fabio Rolfi, per discutere alcune tematiche, che interessano direttamente i Consorzi di bonifica. Si è così parlato, in primo luogo, della prossima introduzione del Deflusso Ecologico (DE), prevista a partire dal 1° gennaio 2022 e che avrà notevoli ripercussioni sulla disponibilità di risorsa idrica per l’irrigazione, con conseguenti danni al comparto agricolo.
ANBI Lombardia ha espresso grande preoccupazione per l’applicazione del DE e si è resa al contempo disponibile con la Regione, mettendo a disposizione le proprie competenze e le attività svolte dal Centro dati CeDATeR per collaborare ad una possibile quantificazione dell'impatto e per contenere le ricadute dell'applicazione del DE.
Durante la riunione sono stati affrontati anche i temi legati agli incrementi dei costi dell’energia e dei carburanti nel corso del 2021, nonchè la situazione economica post-Covid, problematica anche per i Consorzi di bonifica.
L’Assessore, Rolfi, si è riservato di approfondire quanto portato alla sua attenzione in una prossima riunione interassessorile per poter più efficacemente dare i riscontri richiesti da ANBI Lombardia e da tutto il comparto agricolo.

LAZIO: PRESENTATO NUOVO CONSORZIO

E' stato presentato, presso lo storico impianto idrovoro di Mazzocchio, il nuovo Consorzio di bonifica Lazio Sud Ovest (con sede a Latina), nato dalla fusione degli enti consorziali Agro Pontino e Sud Pontino.
All'incontro, oltre alle  autorità civili, politiche e militari del territorio, ha partecipato il Presidente Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Sono stati illustrati, attraverso un “video reportage”,  gli interventi di manutenzione straordinaria sugli impianti idrovori e di efficientamento energetico sugli impianti irrigui. Tali interventi consentiranno di ridurre i consumi e  di migliorare la sicurezza idraulica del territorio, contrastando in modo efficace gli eventi estremi, causati dai cambiamenti climatici. “
“Il nuovo corso dei Consorzi di bonifica della regione deve dare sempre risultati come quelli conseguiti a Latina; ciò sta già accadendo anche negli altri comprensori”: questo il commento di ANBI Lazio.

EMILIA ROMAGNA: VIA A BILANCIO PREVENTIVO

Approvato il bilancio di previsione 2022 del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara (con sede nella città estense). Si tratta di  un bilancio tutt’altro che scontato nelle scelte fondamentali, anche alla luce dell’andamento dei prezzi per l’approvvigionamento dell’energia elettrica, una delle voci principali di spesa per un ente operativo, che ha in gestione 170 impianti idrovori.
Per far fronte all’aumento dei prezzi dell’elettricità sono stati stimati incrementi, nei costi di fornitura, pari al 20%, che per l’ente consortile determinano circa un milione e duecentomila euro di spesa aggiuntiva a parità  di  energia  consumata. L’ente consortile ha comunque deciso di non incrementare la pressione contributiva sui consorziati, operando attraverso l’ottimizzazione dei costi variabili e rinviando interventi straordinari non urgenti; sarà così necessaria una puntuale azione di monitoraggio dei ricavi e delle spese, pronti ad eventuali azioni correttive, perchè non c’è solo l’andamento dei mercati delle materie prime a creare incertezza, ma anche le condizioni metereologiche.
Un’altra importante misura, che impatta sulle spese del personale stagionale, è l’anticipo della stagione irrigua a partire al 1° aprile, quindi 20 giorni prima degli anni precedenti, accogliendo le necessità delle imprese agricole del territorio.
Per il 2022 sono stimati costi di funzionamento ordinari pari a 36.900.000 euro, sostenuti per il 94% dalle entrate derivanti dai contributi dei consorziati per i benefici indotti dall’attività consorziale. Rimane invariata la spesa del personale, garantendo una dotazione organica di  264  unità, superiore a quella dell’anno precedente. Un’ulteriore espressione positiva è rappresentata dal pacchetto di progettazioni, che racchiude le principali e più urgenti opere di adeguamento del sistema infrastrutturale della Bonifica, per un importo di quasi cento milioni di euro distribuiti su 17 interventi, molti dei quali già finanziati.
Infine, sono stati accantonati circa cinquecentomila euro per finanziare importanti interventi  di manutenzione  straordinaria alle infrastrutture irrigue.

TOSCANA: APPROVATA VARIAZIONE DI BILANCIO

Progettazione degli interventi strutturali sul fosso Calatella a Massa: il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha approvato la variazione di bilancio per accogliere il relativo finanziamento in arrivo da Regione Toscana.
Si tratta di un passaggio fondamentale, perché permette l’affidamento per redigere il progetto di un lavoro molto atteso dalla cittadinanza della costa apuana, finalizzato alla mitigazione idraulica.
Parte quindi l’iter per l’elaborazione progettuale, che terrà conto delle segnalazioni pervenute dai cittadini (in particolare dal Comitato Alluvionati 2012) e che studierà le soluzioni tecniche, possibili per risolvere le difficoltà di smaltimento dell’acqua, in particolare durante le piogge più significative e più specificamente nel primo tratto del fosso. Redigere il progetto esecutivo è il passo decisivo per individuare, nei vari bandi disponibili, le risorse, che saranno necessarie per realizzare l’intervento strutturale vero e proprio.

NOMINE

Enzo Lorenzon è stato confermato alla guida del Consorzio di bonifica Venezia Giulia (ex Pianura Isontina, con sede a Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia);con lui è stato confermato anche il vice, Fabio Coser.
Tra le priorità già indicate, prima tra tutte è la tutela del fiume Isonzo con il tema del risparmio della risorsa idrica da tradurre in realtà con nuove soluzioni tecnologiche e secondo una strategia di salvaguardia ambientale; accanto alla salvaguardia idrogeologica, non meno rilevante è lo sviluppo della zona collinare.
Nel Veneto, il veneziano Silvano Bugno è stato eletto alla Vicepresidenza del Consorzio di 2° grado L.E.B. – Lessinio Euganeo Berico (con sede a Cologna Veneta, in provincia di Verona). 

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
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