Anno XXII, n. 9 venerdì, 6 marzo 2020

ANBI: ITALIA MERIDIONALE IN GRAVE DEFICIT IDRICO, MA AL NORD MIGLIORA LA SITUAZIONE

L’anticipo di piogge dai caratteri primaverili, pur ristorando le campagne, non ha sostanzialmente mutato la condizione delle riserve d’acqua, preoccupante nelle zone meridionali del Paese, dove le scarse precipitazioni si accompagnano a temperature miti, favorevoli ad un anticipo dei cicli colturali: è questa la periodica analisi fornita dall’Osservatorio ANBI sulla Stato delle Risorse Idriche. Si aggrava, in particolare, la situazione in Puglia dove, in una dozzina di giorni, il deficit è aumentato di quasi 5 milioni di metri cubi; ora le risorse disponibili ammontano a circa 141 milioni di metri cubi: meno della metà rispetto ad un anno fa.
La situazione è invece leggermente migliorata in Basilicata, dove mancano all’appello, però, oltre il 30% delle disponibilità idriche di un anno fa, analogamente a quanto sta accadendo in Calabria, dove nel cosentino sono soprattutto le coltivazioni di finocchio a soffrire; si conferma, infine, a “macchia di leopardo” la situazione idrica in Sicilia.
La situazione si fa meno preoccupante man mano che si risale verso Nord (Abruzzo, Lazio, Marche), nonostante il calo delle precipitazioni, soprattutto in Umbria. In Sardegna, c’è complessivamente maggiore disponibilità d’acqua rispetto allo scorso anno.
La portata del fiume Po si conferma sotto la media storica, ma superiore ad un anno fa, mentre il livello delle acque nel fiume Adige è inferiore solo al 2014 nello scorso quinquennio.
Idricamente più ricchi di un anno fa sono i fiumi piemontesi (Tanaro, Dora Baltea, Stura di Lanzo), mentre in Emilia-Romagna solo il fiume Savio appare in sofferenza e sono rassicuranti le riserve nei bacini piacentini del Molato e di Mignano. Rimane anomala la situazione dei grandi bacini del Nord con il lago Maggiore ed il lago di Garda rispettivamente al 76,5% ed al 97,1% della capacità di riempimento, mentre il lago di Como permane sotto lo zero idrometrico e quello d’Iseo, pur in rialzo, resta sotto media del periodo (rispettivamente al 20,6% ed al 24,3% della capacità di riempimento).
“Siamo in una fase idricamente interlocutoria, cui le piogge delle scorse ore, per quanto auspicate, non hanno apportato sostanziali modificazioni. Si conferma urgente la necessità di un Piano Nazionale Invasi, che permetta di programmare la distribuzione irrigua senza dipendere da un andamento climatico sempre più discontinuo” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“In questo quadro d’incertezza arriva opportuna la convocazione di tutti i soggetti interessati, fatta dall’Autorità di Distretto del fiume Po, a Parma – ha evidenziato il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano - Auspichiamo che l’esempio venga seguito anche in altri bacini italiani, al fine di contemperare le diverse esigenze, pur nel rispetto delle priorità di legge, che prevedono l’uso agricolo dopo quello umano.”

 

#CRISIDRICADA NORD A SUD SI PREPARA LA RESILIENZA DRAGATI IL PO E, DOPO 50 ANNI, IL LAGO DI OCCHITO

Nonostante alcune precipitazioni in questo avvio di Marzo, l’inverno 2020 si conferma tra i più siccitosi con temperature superiori di oltre 1,6 gradi alle medie del periodo ed assenza di precipitazioni nei primi due mesi dell’anno.
“In questo scenario complesso – ha comunicato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – gli enti di bonifica e di irrigazione sono impegnati a creare le condizioni per garantire gli apporti irrigui anche in situazioni di possibile criticità. È una vera e propria azione di resilienza.”
All’impianto di Boretto Po (gestito dal Consorzio di bonifica Emilia Centrale e fondamentale per le produzioni agroalimentari delle province reggiana, di Modena e Mantova) sono state avviate le operazioni in alveo per dragare i fondali alla base delle arginature, sgomberando l’ingente quantità di sabbia, accumulatasi in seguito alle due piene del fiume Po (17 Novembre e 17 Dicembre scorsi) e causa di possibile ostruzione ai futuri prelievi d’ acqua. Vista l’inusuale situazione verificatasi in poco tempo, è stata fatta richiesta all’Autorità Distrettuale del Fiume Po di allertare anche A.I.Po (Agenzia Interregionale per il Po), competente per le operazioni più articolate di movimentazione di sabbie e materiali in alveo; l’auspicio  è che l’azione congiunta degli enti, la cui necessità venne  evidenziata  già alla fine del 2019, possa trovare una soluzione adeguata in tempi utili all’avvio della stagione irrigua. Al Sud, sono altresì terminati i lavori di dragaggio allo scarico di fondo della diga di Occhito sul fiume Fortore, gestita dal Consorzio di bonifica Capitanata. Nel corso di quasi 50 anni di esercizio, i sedimenti trasportati dai corsi d’acqua che alimentano l’invaso, si erano accumulati, in particolar modo, nella parte in prossimità dello sbarramento, interessando circa il 70% dell’imbocco dello scarico di fondo. I lavori sono consistiti nella rimozione di poco meno di 30.000 metri cubi di sedimenti, tramite una pompa idraulica.
“Si tratta di uno dei progetti  inseriti nella riprogrammazione degli interventi  irrigui, finanziati dal C.I.P.E. (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ed  inseriti nel Piano Irriguo Nazionale- Regioni Sud Italia; l’ente consortile ne aveva costantemente sollecitato l’esecuzione – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Ora  auspichiamo  il finanziamento di  altri  progetti  prioritari nell’ambito di quel Piano Nazionale Invasi, proposto da anni e fondamentale anche per ridurre il rischio idrogeologico, trattenendo le acque in eccesso per i momenti di bisogno.”

 

VENETO: APPALTATI LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE IDRAULICA

Il Consorzio di bonifica Delta Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo) ha avviato le procedure per appaltare i lavori necessari a riconvertire l’alveo del collettore Padano Polesano in un bacino per accumulo di acque dolci. Tale riqualificazione è motivata dalla necessità di invasare risorsa idrica, in previsione di periodi siccitosi sempre più lunghi. Realizzato tra il 1894 e il 1904, nel contesto generale dei grandi lavori di bonifica del delta Po, il collettore aveva inizialmente funzioni di scolo.
Venuta meno questa importante funzione, la riconversione ad uso irriguo si dimostra necessaria a causa delle sempre più ricorrenti crisi di portata del fiume Po. Oltre al collettore verrà riconvertita, ad uso irriguo, la rete dei canali di scolo, interessante il territorio comunale di Porto Viro. Per tali interventi, l’ente consorziale può contare su 1,67 milioni di euro, messi a disposizione dal Ministero delle Politiche Agricole con il P.S.R.N. (Piano Sviluppo Rurale Nazionale) 2014-2020. Il cronoprogramma prevede, il 2 Maggio p.v., l’aggiudicazione dell’appalto, la durata prevista dei lavori è di 400 giorni con l’obbiettivo di essere conclusi per l’estate 2021.

NELLE MARCHE, SPETTACOLARE ABBATTIMENTO DI UN PONTE NEL RISPETTO DEL FIUME. IL CONSORZIO DI BONIFICA LO RICOSTRUIRA’ IN UN SOLO MESE 

ANBI: “UN BEL SEGNALE PER IL SENTIMENT DEL PAESE IN UN MOMENTO DIFFICILE”

Con un’esplosione spettacolare, provocata da 250 candelotti di dinamite, il Consorzio di bonifica delle Marche (con sede a Pesaro) ha distrutto il vecchio ponte Amelia di Monte Cerignone; il nuovo manufatto di collegamento sarà ultimato entro i primi di Aprile.
“E’ un esempio di Consorzio di bonifica, che sa progettare, abbattere e ricostruire, in soli 9 mesi, un’infrastruttura strategica per un territorio come il Montefeltro, servendo una popolazione molto vasta” ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Il nuovo ponte illuminato, realizzato in acciaio corten, sarà dotato di isolatori sismici ed avrà un doppio passaggio pedonale adatto anche al transito di persone diversamente abili. A finanziarlo sono la Regione Marche con 800.000 euro e la Provincia di Pesaro Urbino con 500.000 euro.
“Abbiamo usato tutte le accortezze per causare il minimo impatto ambientale sul fiume Conca – ha precisato Claudio Netti, Presidente Consorzio di bonifica Marche – In alveo non è stato fatto cadere catrame, raccolto in precedenza, mentre i detriti prodotti dall’esplosione saranno asportati nel giro di due giorni.”
“Il ponte rappresenta l’unica strada d’accesso alla zona – ha sottolineato Michele Maiani, Presidente ANBI Marche – Da qui, l’importanza di completare tutto in tempi stretti e ciò si sta realizzando, grazie anche alla sinergia fra tutte le parti coinvolte.”
“E’ un significativo traguardo nel segno di quella cultura del fare e del fare bene, che caratterizza l’attività dei Consorzi di bonifica ed irrigazione al servizio delle comunità. È un bel segnale soprattutto in un momento difficile per l’economia, ma soprattutto per il sentiment del Paese” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.

TOSCANA: NUOVI INTERVENTI

Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) continua l’opera di sistemazione e riqualificazione del torrente Mugnone, che scende da Fiesole a Firenze, con due nuovi interventi di consolidamento di un’antica briglia medicea a Pian del Mugnone ed a valle del ponte medievale alla Badia (investimento complessivo: circa duecentocinquantamila euro).
Nello specifico, la briglia è situata in un canyon piuttosto scosceso e molto ombroso; inserita in un contesto naturalistico, è soggetta ai naturali fenomeni sia di deposito dei materiali che di erosione. Situazione differente invece a valle del Ponte alla Badia, dove la presenza di muri vecchi ed infestati di vegetazione genera degrado e varie problematiche.
Si tratta di 2 situazioni assai pericolose per la stabilità dei manufatti e per il mancato contenimento delle acque in caso di piene consistenti, considerato che la valle, in questa zona, si presenta tra l’altro piuttosto stretta, con edificati storici a ridosso delle acque come mulini ed opifici.

VENETO: RIPRISTINO SPONDE

Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha avviato la seconda fase di interventi per il riescavo dello scolo Acque Straniere, nel comune di Arzergrande. Nello specifico, l’ente consortile sta eseguendo, lungo un tratto di circa trecentocinquanta metri, i lavori di risanamento delle sponde e di aumento della capacità di invaso per la stagione irrigua. L’ultimazione dei lavori è prevista per inizio Aprile.
Tale intervento segue una prima fase di ripristino delle sponde, che aveva interessato circa milletrecento metri del canale. I lavori in corso consentiranno inoltre un transito agevole alle macchine operatrici dell’ente consorziale per consentire lo sfalcio dell’erba con regolarità.

FRIULI VENEZIA GIULIA: INCIVILTA’: IN 3 GIORNI RIEMPITI 11 CASSONETTI DI RIFIUTI ABBANDONATI ALLA CENTRALE IDRAULICA!

“La nostra centrale idroelettrica di Mulini del Ledra non è una succursale della Net”: il Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede ad Udine) dice basta all’inciviltà di alcuni cittadini, che gettano rifiuti nella centrale dell’ente in via Baldasseria Bassa, scambiando evidentemente il sito dell’ente in una sorta di discarica. 
Nell’ultima settimana gli operatori consorziali hanno raccolto talmente tanto materiale abbandonato da riempire, in soli 3 giorni, ben 11 cassonetti da 1200 litri ciascuno! L’ente consortile ha chiesto la collaborazione del Comune di Udine per interrompere queste azioni incivili, proponendo l’installazione di una telecamera per la identificazione degli autori.

PUGLIA: UNA CASE HISTORY INTERNAZIONALE

Le opere gestite dal Consorzio di bonifica Capitanata nel Comprensorio della Sinistra Ofanto  sono state tra le tappe più rappresentative del workshop su un tema di grande attualità “Can Water Productivity Improvements Save Us from Global Water Scarcity?”, che  il Ciheam di Bari,  fondatore della piattaforma lanciata dalla FAO sul "Quadro globale sulla scarsità d'acqua in agricoltura" (WASAG), ha ospitato, riunendo  esperti di governi, organizzazioni internazionali, istituti di finanziamento dello sviluppo ed  il mondo accademico per sensibilizzare sulle azioni di uso più sostenibile della risorsa idrica in agricoltura con l’obbiettivo di una maggiore sicurezza alimentare e nutrizionale.
La gestione del territorio e delle risorse idriche in agricoltura è un argomento cruciale per la regione mediterranea e, in tale prospettiva, l’ente consortile (con sede a Foggia) rappresenta un’istituzione di eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Le numerose visite da parte di enti ed organizzazioni internazionali sono una conferma dell’interesse sull’operatività di vitale importanza svolta dall’ente consorziale per l’economia del territorio.

TOSCANA: A SCUOLA DI BONIFICA, NONOSTANTE TUTTO

Presente l’Assessore all’Ambiente del Comune di Arezzo, Marco Sacchetti, “AMICO CB2” è arrivato nel capoluogo aretino, interessato solo pochi mesi fa da un’improvvisa ed eccezionale ondata di maltempo.
Qui, dove la paura alluvione non è ancora un ricordo, il tema “acqua” suscita grande interesse ed attenzione; lo dimostra il numero di adesioni al percorso di educazione ambientale, organizzato dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede in città), in collaborazione con l’associazione Eta Beta onlus. Dodici le classi, che si sono fatte avanti per un totale di 30 insegnanti e 300 alunni, ai quali è stato illustrato, con l’aiuto di supporti filmati e didattici, il lavoro svolto quotidianamente dall’ente consortile, incaricato da Regione Toscana di vigilare e tenere in efficienza un reticolo composto da oltre seimila chilometri di corsi d’acqua. Dopo la teoria, la pratica: i ragazzi, acquisite le nozioni base, si sono messi all’opera nel “Flumina Lab” per comprendere l’evoluzione del territorio aretino e le ragioni della sua fragilità; non solo: cimentandosi direttamente nella costruzione di case, fabbriche, chiese ed infrastrutture, hanno verificato in modo pratico l’impatto, che le scelte umane possono avere sulla funzionalità delle aste fluviali e le conseguenze, che possono produrre.
Gli incontri si sono svolti, tenendo conto delle indicazioni diffuse dal Ministero della Sanità in materia di prevenzione della diffusione del Coronavirus.

LAZIO: INSEDIATI GLI ORGANI DEL PRIMO CONSORZIO POST RIFORMA REGIONALE

Si è insediato il nuovo Consiglio d’Amministrazione del Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Casalpalocco, in provincia di Roma), che nasce dalla fusione delle strutture consortili degli enti consortili Tevere Agro Romano (con sede nella Capitale), Pratica di Mare (con sede ad Ardea, nella provincia romana) e Maremma Etrusca (con sede a Tarquinia, in provincia di Viterbo); il Litorale Nord è il primo Consorzio che completa il percorso di fusione nel Lazio. La sua realtà è importante: 2.411 chilometri di canali, 18 impianti irrigui, 26.465 ettari irrigati, 23 impianti idrovori, 112 dipendenti, 718.363 ettari di comprensorio (254.451 ettari è il perimetro di bonifica), 52.159 consorziati.
Il primo Presidente è Niccolò Sacchetti, noto imprenditore agricolo viterbese ed al vertice anche di Coldiretti Roma; Direttore Generale dell’ente consortile è stato confermato Andrea Renna, che da giugno 2018 già ricopriva tale funzione e che è anche Direttore di ANBI Lazio. Alla riunione di insediamento e convalida degli eletti era presente anche il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano che, dopo aver fatto un quadro della situazione attuale, ha garantito supporto alle ulteriori azioni di salvaguardia idrogeologica e ambientale in un territorio che, anche in relazione ai cambiamenti climatici, necessita di attenzioni e sinergie più forti e continue. 

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
Sito internet: anbi.it - eMail: anbimail@tin.it

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