Anno XX, n. 1 venerdì, 12 gennaio 2018

ANBI: DOPO IL MALTEMPO… RESTA IL DEFICIT IDRICO: PREOCCUPAZIONE SOPRATTUTTO PER IL SUD

Il maltempo dei giorni scorsi, con nevicate e piogge che hanno caratterizzato una diffusa “percezione d’inverno”, hanno ristorato territori “assetati” da una siccità, che si trascinava dall’estate scorsa, ma non hanno risolto lo squilibrio idrico, generato da uno dei periodi più caldi ed arsi della storia d’Italia: è quanto ha affermato l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) sulla base dei dati rilevati nei bacini di interesse degli enti di bonifica e d’irrigazione. A 12 mesi di distanza, non sono, però, le regioni del Nord a destare le maggiori preoccupazioni, bensì il Meridione, dove sono praticamente dimezzate le riserve idriche presenti negli invasi,  per altro a riempimento pluriennale; il fenomeno è particolarmente evidente in Basilicata (disponibilità idrica a fine Dicembre 2017: ca. 143 milioni di metri cubi; 2016: ca. 329 milioni di metri cubi; 2010: ca. 649 milioni di metri cubi), ma anche in Puglia e Sicilia. Grave è anche la situazione in Sardegna, dove le disponibilità idriche continuano a diminuire, scendendo dai ca. 1371 milioni di metri cubi del Dicembre 2010 agli attuali ca. 620.
“E’ evidente che se lo scorso anno, con maggiori disponibilità d’acqua ad inizio anno, si sono verificati limiti nella distribuzione irrigua, la prossima stagione agricola già si prospetta difficile – ha evidenziato  il Presidente  ANBI, Francesco Vincenzi - E’ opportuno ricordare che l’84% del made in Italy agroalimentare dipende dalla possibilità di irrigare i campi, fattore economico strategico per il settore primario del Sud Italia.”
Diversa è la situazione nel Nord del Paese, dove i grandi laghi, pur restando sotto le medie stagionali a conferma del grave deficit idrico registrato nei mesi scorsi, sono in rapido rialzamento dei livelli. A determinare il futuro sarà l’andamento climatico, che potrebbe trasformare i forti manti nevosi presenti in quota da preziosa risorsa in criticità idrogeologica a seguito  di un repentino innalzamento delle temperature  come già registrato, con forti sbalzi termici, nei territori di pianura.
“Va inoltre ricordato – ha aggiunto il Presidente ANBI – che l’apporto idrico di una nevicata è indicativamente la metà di analogo fenomeno piovoso.”
“Il susseguirsi di situazioni meteorologiche inconsuete sul nostro Paese, caratterizzate dalla estremizzazione degli eventi – ha concluso il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano – conferma la necessità di avviare sollecitamente il Piano Nazionale degli Invasi, inserito per la prima volta nella Legge di Stabilità e che permetterà di gestire gli apporti piovosi, creando riserve idriche e limitando il rischio di alluvioni sui centri urbani; l’Italia deve fare tesoro della ricchezza idrologica, che la contraddistingue, ridando all’acqua, il solo ruolo di risorsa vitale e non di fattore di rischio, sia essa troppa o troppo poca.”


VENETO - PREOCCUPA IL "DEFLUSSO ECOLOGICO"

Il “deflusso ecologico” nei fiumi, previsto dalla Direttiva Quadro Acque, è stato al centro del dibattito in assemblea di bacino del Contratto di Fiume Marzenego. La nuova normativa, introdotta in sede europea, prevede che in ciascun distretto idrografico, compreso quindi quello delle Alpi Orientali, venga predisposto un programma di misure, che tenga conto delle analisi effettuate e degli obbiettivi fissati, con lo scopo di raggiungere e mantenere lo “stato buono” di tutte le acque entro il 2021. Pensate per i grandi fiumi del Nord Europa, le norme che regolano il “deflusso ecologico” rischiano, però, di creare notevolissimi problemi per realtà diverse, come quella relativa ai fiumi Brenta e Piave.
Alcune simulazioni elaborate di recente, infatti, indicano, per il rispetto del deflusso ecologico nei grandi fiumi, un notevole incremento dei valori di portata da lasciare in alveo; le ripercussioni sarebbero  una drastica riduzione dell'acqua disponibile nei territori alimentati dalle risorgive e dalla rete di distribuzione di acqua irrigua. Nel ’98, gli effetti più rilevanti, a seguito di una  sperimentazione, furono la riduzione del 50% dell'acqua a Treviso “città d'acqua”, l' “asciutta” delle fosse delle città di Castelfranco e di Noale,  il grado di inquinamento biologico del fiume Sile, cresciuto di 10 volte in pochi giorni. Tali effetti interesserebbero in modo pesante anche il fiume Marzenego.
Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) ne ha parlato diffusamente, sottolineando come il Piano di Gestione delle Acque, già  stabilisca un programma di 1280 misure “puntuali” e “generali”, coerenti con gli obbiettivi ambientali fissati dalla Direttiva Acque.


PIEMONTE - RISORSA IDRICA E RISICOLTURA DEL FUTURO

Il Consorzio Coutenza Canali Cavour (con sede a Vercelli) ha organizzato  a Novara, nella sede  dell'Associazione Irrigazione Est Sesia, un incontro con i Consorzi di Irrigazione e Bonifica piemontesi e lombardi operanti nel comparto risicolo, l'Ente Nazionale Risi e le Organizzazioni Professionali Agricole delle province risicole, al fine di analizzare, anche alla luce della estremizzazione  degli eventi meteorologici, l'impatto della diffusione della tecnica del riso seminato non con la tradizionale tecnica della sommersione. All’incontro hanno partecipato (oltre ai rappresentanti di A.I.E.S.) Associazione Irrigazione Ovest Sesia (con sede a Vercelli), Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano), Consorzio di bonifica Baraggia Biellese e Vercellese (con sede a Vercelli), Coutenza Canali Lanza, Mellana e Roggia Fuga, Ente Nazionale Risi, associazioni sindacali di categoria delle province di Vercelli, Biella, Novara e Pavia.
Sono stati illustrati una serie di grafici, che dimostrano come l'acqua distribuita per la coltivazione del riso, dopo circa 90 giorni, determina, in assenza di piogge, un incremento di portata molto significativo lungo l'intera asta del fiume Po, contribuendo a limitare gli effetti delle sempre più ricorrenti siccità estive. Successivamente tutti i presenti hanno potuto valutare una bozza di documento per richiedere alle autorità competenti una serie di misure da adottare per gestire, in accordo con il mondo agricolo, il diffondersi della tecnica della semina interrata del riso. Tale documento prevede strumenti di monitoraggio e proposte per specifiche misure di sostegno al reddito di chi pratica la virtuosa tecnica tradizionale della sommersione. Il testo predisposto, recepite le osservazioni di tutti gli intervenuti, sarà inviato ai Ministeri ed alle Regioni per attivare, nell'ambito dei Piani di Sviluppo Rurale, specifiche misure a sostegno della coltivazione del riso con la tradizionale tecnica della sommersione, che è l'elemento, che più favorisce la ricarica delle falde e quindi la restituzione delle portate in Po.
Al fine di condividere le osservazioni, è prevista un’ulteriore riunione per la fine di Gennaio anche allo scopo di costituire un tavolo permanente per monitorare la situazione e per condividere iniziative di lungo periodo.

CALABRIA - PER LA DIGA DEL MELITO, VERSO UNA NUOVA “ PRESA DI PORTA PIA”

Il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nella città capoluogo) ha annunciato ulteriori iniziative per la diga sul fiume Melito; l’intendimento è chiaro: avere confermato il pieno appoggio della Regione Calabria alla richiesta di  finanziamento per l’importante opera.
L’art. 49 della Legge di Stabilità, che prevede il finanziamento pluriennale del Piano Invasi,  delinea, infatti,  le caratteristiche che un’opera deve avere per essere finanziata: a) la diga è in stato di progettazione; b) il Consorzio ha la concessione di derivazione dell’acqua; c) l’iscrizione dell’opera nella Banca Dati della Pubblica Amministrazione; ci sono inoltre atti di indirizzo in sedi istituzionali, come la Conferenza Stato/Regioni del 27 luglio 2017, dove il Governatore, Oliverio, si espresse chiaramente per la realizzazione dell’infrastruttura.
Ottenere il decreto di un primo finanziamento da parte del Ministero alle Infrastrutture, significherebbe attivare le possibilità di finanziamento con il Piano Juncker, che vede il diretto coinvolgimento della Banca Europea per gli Investimenti. Se però non bastasse, l’ente consortile è pronto a fare di più:  una  protesta eclatante a Roma, a Porta Pia, davanti al Ministero delle Infrastrutture; una manifestazione di protesta e proposta a difesa di un’opera, che assicurerebbe sviluppo e lavoro alla Calabria.


TOSCANA - IMPORTANTE CONVENZIONE

Comune di Firenze e Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede nella “città gigliata”) hanno firmato la convenzione per Fosso Macinante, Canale Goricina, nonché per  le gore Martellina e delle Gualchiere di Remole.
L’accordo (durata: 2 anni) stabilisce che sia l’ente consortile ad effettuare la manutenzione ordinaria  con cadenza annuale, più almeno un taglio supplementare nelle aree più critiche sia dal punto di vista idraulico che di decoro in ambito urbano; i vantaggi saranno: economie di scala positive, superamento delle diverse classificazioni dei corsi d’acqua fiorentini nel reticolo di gestione consortile, raggiungimento di standard di manutenzione omogenei su tutti i corsi d’acqua cittadini, maggiore sicurezza idraulica sul territorio.
Il Comune sta già lavorando sul Canale Goricina, in località Le Piagge, mentre l’ente consorziale procederà con lavori propedeutici  sulle gore della Martellina e delle Gualchiere di Remole, che saranno oggetto di recupero anche dal punto di vista storico-culturale e di fruibilità da parte di cittadini e turisti.


VENETO - PER LA VALORIZZAZIONE DI UN’AREA

I 10 club Rotary della provincia di Verona, in collaborazione con il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero), hanno promosso un intervento finalizzato alla valorizzazione dell’area delle risorgive, posizionate a Sud della città. In questa porzione di territorio, le acque sotterranee emergono in superficie, creando un contesto naturalistico di eccezionale valore, che possiede attualmente un potenziale ambientale, paesaggistico, storico culturale e fruitivo ancora parzialmente inespresso. Il progetto ha visto la piantumazione di alberi con la finalità di valorizzare un’area  già interessata dalla realizzazione del percorso ciclopedonabile delle risorgive, da poco inaugurato.
Per la messa a dimora delle piante e la futura gestione delle aree piantumate, i club Rotary hanno chiesto la collaborazione dell’ente consorziale, che già si era occupato della progettazione e della direzione lavori del percorso ciclopedonabile. Il contributo dei “club service” è stato finalizzato all’acquisto di piante, arbusti, shelter, dischi paciamenti e una bacheca con il pannello informativo.
Le specie che sono state posate sono tiglio nostrale, carpino bianco, acero campestre, pioppo bianco, olmo campestre, farnia, pippo cipressino, pallon di maggio, ligustrello, frangola, biancospino e prugnolo; sono tutte autoctone e suddivise tra 400 piante e 425 arbusti. Le aree, dove l’ete consortile ha effettuate la plantumazione sono 2: la prima nei pressi della risorgiva Calfura, in comune di Povegliano Veronese e la seconda  in località Fontanil, al confine tra il precedente comune e quello di Villafranca.


EMILIA ROMAGNA - PIU’ INVESTIMENTI SUL TERRITORIO

Oltre dieci milioni di euro, provenienti dai contributi dei consorziati e dai risparmi di gestione dell’ente, sono pronti da investire nei prossimi  12 mesi per la difesa e lo sviluppo del comprensorio idraulico governato dal Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia), a seguito dell’approvazione del bilancio di previsione 2018: una somma ingente e necessaria per fare fronte in modo adeguato a tutte le criticità ambientali, che investono periodicamente il  territorio.
E’ proprio in quest’ottica, volta a potenziare progressivamente i finanziamenti destinati alla salvaguardia ed alla manutenzione preventiva, che è stato  deciso di incrementare la già ingente somma di 10 milioni di euro con altri 530.000, frutto di un’oculata politica amministrativa: un impegno significativo per le manutenzioni  e che rimarca lo sforzo progressivo di razionalizzare i costi strutturali e del personale, ottimizzando al contempo l’azione concreta sul territorio. Siccità prolungata, fenomeni alluvionali e di dissesto idrogeologico, come ripercussione diretta dei mutamenti climatici in atto, stanno sempre più rientrando nella quotidianità e pertanto possono richiedere sforzi economici  eccezionali.
La stagione irrigua da poco ultimata, per esempio, ha visto il costo energetico per il sollevamento delle acque destinate alle colture tipiche del Reggiano e del Modenese incrementare di oltre settecentomila euro rispetto al budget di previsione.


TOSCANA - INVARIATO IL  CONTRIBUTO DI BONIFICA, CRESCONO GLI INVESTIMENTI SUL TERRITORIO

Efficientamenti, risparmi, investimenti: il bilancio di previsione 2018 del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) traccia lo stato di salute, in cui versa l’ente. Il contributo totale richiesto ai consorziati rimane invariato; in alcuni casi addirittura diminuisce. A fronte di questa sostanziale invarianza, aumentano però  gli importi in bilancio per l’attività di bonifica: dal 2017 al 2018, 920.000 euro in più; proseguono anche le spese per gli investimenti: in particolare, in programma c’è l’ammodernamento degli impianti idrovori, nonché  della rete di monitoraggio e di telecontrollo.
C’è anche lo spazio per una “svolta verde”: attraverso l’efficientamento energetico degli edifici anche attraverso l’installazione di  impianti per le energie rinnovabili  ci saranno risorse economiche ulteriori, che potranno essere investite per la sicurezza idraulica del territorio.  Si prevedono nuove assunzioni di personale qualificato  e la valorizzazione del personale interno. Altra punta di eccellenza del bilancio di previsione è l’impegno per il recupero delle reti irrigue del territorio: una mossa concreta per combattere i problemi della siccità.


CAMPANIA - UN CONSIGLIO UTILE, SEMPRE

Il Consorzio di bonifica Paestum (con sede a Capaccio Scalo, nel salernitano) ha comunicato che, fino al 31 Gennaio p.v., per consentire le ordinarie operazioni di manutenzione annuale della traversa-invaso di Persano, anunciate  dal Consorzio di bonifica Destra Sele’ (con sede a Salerno), è  interrotto il prelievo dell’acqua ad uso irriguo presso lo sbarramento sul fiume Sele: pertanto, ci sono limitazioni nella disponibilità di acqua ad uso irriguo.
Si sono invitati dunque i consorziati ad utilizzare in modo razionale e parsimonioso la risorsa irrigua, evitando sprechi.


LOMBARDIA - RICONFERME

Il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) ha riconfermato Presidente, Alessandro Folli, già dirigente Coldiretti ed al vertice di società pubbliche oltre ad aver rivestito ruoli politici di primo piano nelle Istituzioni; ha indicato le prossime sfide dell’ente consortile: tutela del mondo agricolo e delle sue esigenze in un'ottica di sviluppo della multifunzionalità;  proseguimento della collaborazione con Arexpo; conclusione dei lavori per la stesura del nuovo Piano di Classifica; consolidamento della presenza sul territorio; ripristino della navigabilità sul Naviglio Pavese.
“Dovremo impegnarci per il completamento delle opere danneggiate dal sisma del 2012 ed anche per estendere la rete idraulica nel comprensorio” su questi temi ha invece  posto l’attenzione l’imprenditrice agricola, Ada Giorgi, dopo la conferma a Presidente del  
Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova).
Altre 2 conferme: Franco Gatti alla Presidenza del Consorzio di bonifica Media Pianura Bergamasca (con sede nel capoluogo orobico) e Guglielmo Belletti al vertice del Consorzio di bonifica Navarolo Agro Cremonese Mantovano (con sede a Casalmaggiore, in provincia di Cremona).

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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