Anno XIX, n. 36 venerdì, 29 settembre 2017

A ROMA, GIOVEDI’ FORUM ANBI SU SUBSIDENZA

Si terrà giovedì 5 Ottobre p.v. dalle ore 11.00 nella Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, a Roma (in via della Minerva, 38), il Forum “Legge Ravenna e Subsidenza. Non aspettiamo l’emergenza”, promosso dall’ANBI e nel corso del quale saranno consegnate le firme di realtà istituzionali, economiche e sociali delle province di Rovigo, Ferrara e Ravenna, raccolte dai locali Consorzi di bonifica a sostegno della richiesta di rifinanziamento della Legge contro i danni derivanti da subsidenza; ad accentuare il fenomeno, che comporta un aggravio di oneri per garantire sicurezza idrogeologica, furono le estrazioni metanifere negli ’50 e’60. All’incontro interverranno Barbara Degani, Sottosegretario Ministero Ambiente; Giuseppe Marinello, Presidente Commissione Ambiente Senato; Francesco Vincenzi, Presidente ANBI; Paola Gazzolo, Assessore Ambiente Regione Emilia Romagna; Giuseppe Pan, Assessore Agricoltura Regione Veneto; Emilio Gatto, Direttore Generale Sviluppo Rurale Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali (Mi.P.A.A.F.); Giancarlo Mantovani, Direttore Consorzio bonifica Delta del Po; Riccardo Roversi, Direttore Consorzio bonifica Pianura di Ferrara; Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.


ALLARME ANBI
“PRONTI A COMPORTARCI COME GLI SPORTIVI USA PURCHE’ IL MINISTRO MARTINA SBLOCCHI INVESTIMENTI CONTRO LA SICCITA’ ”

“C’è il serio pericolo che risorse importanti come quelle per il Piano Irriguo Nazionale si impaludino nella dialettica dell’ormai prossima campagna elettorale o peggio che finanziamenti comunitari debbano essere restituiti all’Unione Europea.”
La denuncia è arrivata da Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei  Consorzi per la Gestione del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
“E’ ormai indispensabile, che il Governo dia concreto seguito agli impegni assunti e di cui abbiamo sempre reso merito – ha proseguito il Presidente ANBI - Ad oltre un mese dalla chiusura del bando per l’accesso ai 300 milioni previsti dal Piano Irriguo Nazionale, però, deve essere ancora composta la commissione di valutazione delle centinaia di progetti presentati dai Consorzi di bonifica. Non solo, restiamo in attesa dei bandi per i 295 milioni del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, destinati dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica alla realizzazione di infrastrutture.”
“C’è bisogno –  ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI- di dare una cornice di certezze ai pur timidi segnali di ripresa economica; la mancanza di sicurezza idrogeologica è invece un fattore, che disincentiva investimenti in un Paese in costante emergenza: sei mesi per siccità ed altrettanti per il rischio alluvioni!”.


ANBI E SINDACATI INSIEME PER RILANCIARE ECONOMIA ED OCCUPAZIONE

“Non si possono perdere mediamente 136.000 giornate di lavoro all’anno a causa di incuria e mancanza di programmazione nella tutela del territorio; è necessario rilanciare e valorizzare il lavoro e le competenze dei Consorzi di bonifica”: ad affermarlo a gran voce sono stati  l’ANBI e i sindacati FLAI-CGIL, FAI-CISL, FILBI-UIL, in occasione della tappa inaugurale dell’ “Acqua Tour”, svoltasi a Milano, nell’ambito della manifestazione Coldiretti #iostocoicontadini.
“Sette mesi senza piogge significative, seguiti a sei mesi di scarse nevicate stanno costando all’agricoltura italiana quasi tre miliardi di danni, che si sommano ai circa due miliardi e mezzo, che annualmente sono causati da frane ed alluvioni – ha fatto eco Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) – Eppure il territorio genera oltre duecentosessantasette miliardi di valore ed il settore agroalimentare dà lavoro a 3.300.000 addetti, grazie anche a quasi quaranta miliardi di export, raddoppiati in pochi anni. Made in Italy risulta la terza parola più cercata attraverso il motore di ricerca di Google; nonostante ciò, latitano le scelte a tutela di questo giacimento di ricchezza per il sistema Paese. Serve urgentemente l’approvazione della legge contro lo sfrenato consumo di suolo, impantanatasi nei meandri parlamentari; al contempo bisogna che, in materia urbanistica, si inizi a dire dei no e si diano nome e cognome dei responsabili del dissesto del territorio.”
“Il Governo deve dare gambe ai progetti presentati dai Consorzi di bonifica, frutto di esperienza e conoscenza del territorio – ha incalzato Sara Palazzoli, Segretario Nazionale FLAI CGIL – Non si possono perdere opportunità occupazionali, indispensabili per prevenire emergenze accentuate dai cambiamenti climatici. Non si può continuare ad agire e prendere provvedimenti sull’onda dell’emergenza, ma sono necessarie programmazione e pianificazione per la tutela del territorio.”
“Il lavoro e l’impegno dei dipendenti dei Consorzi di bonifica – ha aggiunto Gabriele De Gasperis, Segretario Generale FILBI UIL – produce economia a servizio non solo dell’agricoltura, ma dei cittadini tutti. A fronte di tali benefici per il paese la manutenzione del territorio non può essere lasciata solo in carico alle imprese rurali, serve pertanto avviare una stagione dove le migliori leggi regionali siano da esempio alle altre.”
“Il territorio deve essere al centro delle politiche di sviluppo del Paese, puntando su salvaguardia ed innovazione – ha indicato Raffaella Buonaguro, Segretario Nazionale FAI CISL - L’efficienza dei Consorzi di bonifica va valorizzata e fatta conoscere: l’Acqua Tour riporta al centro i lavoratori del settore e l’alto valore della loro professionalità.”
“C’è bisogno di maggiore attenzione da parte della politica – ha ribadito Alessandro Folli, Presidente ANBI Lombardia – giacchè ogni euro destinato alla prevenzione idrogeologica, svolta dai Consorzi di bonifica, significa 3 euro, risparmiati dal Governo. Quello dei Consorzi di bonifica è un sistema che cresce sotto tutti gli aspetti  genera nuova occupazione di qualità nell’economia sostenibile.”
“Da Milano – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI- i Consorzi di bonifica, che si propongono come elementi centrali di comunità attive, e i Sindacati hanno iniziato assieme un tour in 12 tappe per vincere la sfida del rilancio economico ed occupazionale anche nel segno della sostenibilità; sicurezza idrogeologica, irrigazione, ambiente, legalità e bellezza del territorio ne saranno le parole d’ordine”.


LOMBARDIA - AL VILLAGGIO COLDIRETTI ANCHE I CONSORZI DI BONIFICA HANNO TROVATO LA LORO CASA

Si è conclusa la tre giorni organizzata da Coldiretti a Milano. Il grande villaggio, insediato nell'area del Castello Sforzesco e ispirato dal motto #iostoconicontadini, ha rappresentato un punto di grande attrazione per il capoluogo lombardo, richiamando migliaia di curiosi, nonché rappresentanti delle Istituzioni, attirati da un angolo di campagna, riproposto nel cuore della metropoli.
Nel contesto di questa vivace kermesse anche i Consorzi di bonifica hanno trovato un loro spazio, alla luce dell’importanza ricoperta dal loro fondamentale ruolo rispetto all’agricoltura; ANBI Lombardia ha infatti  promosso:  alcuni momenti di informazione e scambio di esperienze presso il proprio stand;  un incontro pubblico, dedicato alle fondamentali attività degli enti consortili sempre più vocati alla multifunzionalità con un approfondimento, a cura del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede proprio nel capoluogo lombardo), sul rilancio dell’antica idrovia Locarno-Milano-Venezia; un confronto tra nti consorziali lombardi sul tema del risparmio idrico in relazione ad alcuni apporti proposti dal Consorzio di bonifica Chiese (con sede a Calcinato, nel bresciano e riguardante uno studio di fattibilità per la realizzazione di un bacino in cava dismessa per laminazione ed approvvigionamento idrico) e dal Consorzio di bonifica Media Pianura Bergamasca (con sede nella città orobica ed inerente l’attingimento idrico da cava) a pochi giorni dall’audizione di ANBI Lombardia davanti alla VIII Commissione Agricoltura, Montagna, Foreste e Parchi del Consiglio Regionale.


PIANO IRRIGUO NAZIONALE: I CONSORZI DI BONIFICA HANNO PRESENTATO PROGETTI IMMEDIATAMENTE CANTIERABILI PER OLTRE UN MILIARDO DI EURO

“Aldilà delle statistiche e delle polemiche sulla crescita, c’è un’Italia, che vuole ripartire e di cui siamo orgogliosi di far parte. Ne sono esempio le centinaia di progetti definitivi ed esecutivi, cioè immediatamente cantierabili, presentati dai Consorzi di bonifica per accedere ai finanziamenti comunitari previsti dal Piano Irriguo Nazionale; l’ammontare complessivo è di oltre un miliardo di euro e purtroppo si scontra con la disponibilità di soli 300 milioni. Rimane comunque un ulteriore esempio della nostra efficienza e del valore della sussidiarietà dei Consorzi di bonifica.”
A renderlo noto è stato  Massimo Gargano, Direttore Generale  ANBI, intervenuto a Taglio di Po, nel Polesine, alla convention UNESCO, indirizzata ai giovani operanti  in aree, individuate come riserve della biosfera.
“I nostri progetti – ha precisato il Direttore Generale ANBI - sono mirati all’ottimizzazione d’uso dell’irrigazione, determinante per il futuro della nostra agricoltura, per il reddito delle imprese agricole e per il cui sviluppo ANBI ha recentemente promosso la nascita dell’associazione Irrigants d’Europe, assieme alle organizzazioni di settore spagnole, portoghesi e francesi. Unitamente ai progetti previsti dal Piano Nazionale degli Invasi e dal Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, già presentati al Governo,  sono una risposta concreta, che mettiamo a servizio del Paese per contrastare lo strutturarsi dei cambiamenti climatici, le cui conseguenze stanno violentemente abbattendosi anche sull’Italia. I Consorzi di bonifica – ha concluso  Gargano - si confermano così protagonisti di quel territorio, fattore centrale del nuovo modello di sviluppo originale, identitario e distintivo, che con il made in Italy può e deve caratterizzare il rilancio della nostra economia sui mercati globali e dell’occupazione.”


PUGLIA - ACQUEDOTTI RURALI DEL GARGANO: UN MODELLO PER LO SVILUPPO

“Gli Acquedotti Rurali del Gargano sono un modello di riferimento sul come mettere in rete Comuni parimenti interessati da un’opera strategica, le cui ricadute costituiscono un patrimonio condiviso dell’intero territorio”: è quanto ha dichiarato il Sottosegretario alle Infrastrutture ed ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, inaugurando,  ad Apricena, l’importante infrastruttura idrica del Consorzio di bonifica Montana del Gargano (con sede a Foggia) e di cui il rappresentante del Governo ha evidenziato anche i celeri tempi di realizzazione ed il proficuo utilizzo dei finanziamenti;  a questo riguardo è stato inoltre auspicato che la collaborazione tra Amministrazioni Locali ed enti sovracomunali si sviluppi anche nell’utilizzo dei fondi per la prevenzione ed il contrasto al  dissesto idrogeologico.
Dopo il taglio del nastro e la visita all’impianto si è tenuto un interessante momento di approfondimento, aperto dal Presidente dell’ente consortile, Eligio Giovan Battista Terrenzio, il quale ha evidenziato la forte valenza  della cerimonia inaugurale degli Acquedotti Rurali nell’ambito delle iniziative per il sessantennale istitutivo dell’ente consorziale (1957-2017) e la necessità di proseguire con determinazione nelle collaborazioni  istituzionali ai diversi livelli. Gli Acquedotti Rurali del Gargano  costituiscono un tassello fondamentale per lo sviluppo del comprensorio, ma anche la dimostrazione che esiste un “promontorio” diverso, proteso alla ricerca ed alla diffusione di positività concrete e di modelli virtuosi,  rappresentati anche dalle altre attività del Consorzio di bonifica quali la messa in sicurezza del territorio anche con tecniche di ingegneria naturalistica; la valorizzazione delle specie forestali autoctone, supportata da un vivaio riconosciuto a livello regionale; la valorizzazione della filiera del legno; l’irrigazione nelle circoscritte aree pianeggianti del comprensorio, ma anche negli agrumeti costieri. Gli Acquedotti Rurali del Gargano interessano l’area pedegarganica dei comuni di Apricena, Rignano Garganico, San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e sono stati realizzati nell’ambito dell’Accordo Quadro Ministero Infrastrutture e Trasporti – Regione Puglia, finanziato con fondi del Governo per circa diciasette milioni di euro.
L’opera  (al servizio delle popolazioni e delle attività d’impresa  non solo agrozootecniche, ma anche di tipo ricettivo, turistico e di trasformazione) è stata candidata ad un ulteriore estensione nell’ambito dei progetti previsti dal Patto della Puglia; attualmente è costituita da un impianto di potabilizzazione ad osmosi inversa per una potenzialità di 2.000 metri cubi di acqua al giorno; 3 pozzi profondi per una portata complessiva di 47 litri al secondo; una stazione di rilancio; 2 serbatoi per una capacità complessiva di oltre cinquemila metri cubi; 90 chilometri di condotte.


TOSCANA - FOCUS SUL RIO ARDENZA

A seguito dell'evento alluvionale, che ha duramente colpito la città di Livorno, il Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa (con sede a Venturina Terme, nella provincia labronica) si è da subito attivato per intervenire e consentire, nel più breve tempo possibile, il ritorno alla quotidianità.
Molti degli interventi, che  tuttora impegnano l’ente consortile, hanno interessato il Rio Ardenza, uno dei corsi d'acqua maggiormente coinvolti dall'alluvione, bisognoso di ripristini spondali ed arginali. L’ente  consorziale ha dovuto procedere anche alla sistemazione di gran parte dell'alveo e delle briglie, continuando a lavorare al fianco di Comune, Genio Civile, Protezione Civile per restituire alla città la normalità, della quale i residenti  necessitano.


VENETO - IL PUNTO IDROELETTRICO

Il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella),  è attivo anche per realizzare nuove centrali idroelettriche, utilizzando i piccoli salti d’acqua: sono quasi terminati i lavori presso la centrale idroelettrica di Presina a Piazzola sul Brenta, lungo la roggia Contarina, con la posa di due turbine, che forniranno una produzione di 600.000 chilowattora all’anno; entro breve si potrà finalmente iniziare a produrre energia. Sulla stessa roggia Contarina è già stato realizzato il manufatto edile per una nuova centralina idroelettrica a Grantorto; ora è in posa la parte impiantistica (turbina e parti elettromeccaniche).
Con essa l’ente consortile si porterà ad 8 centrali idroelettriche, proseguendo un  fitto programma per l’energia pulita, che concorre significativamente alla valorizzazione ambientale. Altre 2 centrali idroelettriche, progettate dall’ente consorziale (sulla roggia Dolfina a Rosà e sul canale Unico a Bassano del Grappa) sono entrate nella graduatoria ministeriale per gli incentivi tariffari per le fonti rinnovabili, ma per ora non sono state ammesse.
Un’altra centrale (sul canale Unico a Pozzoleone) è invece ancora in istruttoria  da parecchio tempo  presso gli uffici regionali.


TOSCANA - SINERGIA GLOCAL

In località La Villa nel comune di Coreglia Antelminelli è alla fase conclusiva il cantiere che il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, LU) ha fatto partire grazie a 120.000 euro intercettati sulla linea di stanziamento del Piano di Sviluppo Rurale; la sicurezza idraulica diventa così un motore di sviluppo economico significativo per il territorio, capace di creare occupazione ed opportunità di lavoro.
Questi interventi di sistemazione idraulico-forestale sono importanti, perché permettono il ripristino, a seguito di eventi alluvionali, di porzioni di aree boscate, interessate dai corsi d’acqua;  è così possibile ricreare un habitat naturale e sicuro, dove l’equilibrio tra natura e presenza dell’uomo risulta compiuto ed evoluto. In particolare si sono realizzate  briglie in pietra e in legno oltre ad alcune canalette di drenaggio, riducendo il rischio frane;  come tutti gli altri interventi effettuati dall’ente consortile, anche in questo caso si è cercato di preservare il paesaggio circostante, utilizzando i materiali previsti dall’ingegneria naturalistica.
Il Sindaco di Coreglia Antelminelli ha espresso grande soddisfazione per le opere di sistemazione e consolidamento del reticolo idraulico, finanziate dall'Unione Europea.

VENETO - MIGLIORATA SICUREZZA IDRAULICA IN  ZONA INDUSTRIALE

Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) ha portato a termine un intervento finalizzato a dare soluzione ad alcune criticità idrauliche, presenti nel territorio del comune di Martellago. L’area interessata è nella zona industriale di Olmo.
L’intervento, inserito nel più ampio stanziamento di 200.000 euro che l’Amministrazione Comunale martellacense ha deliberato per la messa in sicurezza dell’area, è consistito nella realizzazione di un nuovo collettore di circa settanta metri di lunghezza per mettere in collegamento due rami della rete di scolo delle acque bianche presenti.


SARDEGNA - UN’ANNATA STRAORDINARIA  MA ORA SERVE PROGRAMMAZIONE

Quella trascorsa è stata una stagione irrigua straordinaria, segnata da una siccità senza precedenti e che ha costretto la struttura del Consorzio di bonifica Nurra (con sede a Sassari) ad un immenso sforzo, costringendo la struttura consortile a lavorare senza sosta per cercare di garantire un apporto idrico quantomeno sufficiente per il completamento del ciclo produttivo.
Ma il peggio potrebbe non essere ancora passato: il sistema dei bacini Temo-Cuga-Bidighinzu è in forte sofferenza e per ripristinare le riserve d’acqua sarà necessaria, oltre a un’annata particolarmente piovosa, un’attenta programmazione. L’unico modo per garantire una disponibilità d’acqua costante e capace di soddisfare il fabbisogno degli agricoltori della Nurra è quello di puntare sull’utilizzo dei reflui di Sassari e sul collegamento con il bacino del Coghinas. In caso contrario si sarà costretti, ancora una volta, a sperare solo nelle piogge.
Dei 2 interventi indicati durante l’Assemblea dei Delegati dell’ente consorziale, il primo è ultimato da alcuni anni, ma non ha le autorizzazioni regionali per l'entrata in funzione ed il secondo è realizzato in gran parte, ma necessita di un'integrazione di finanziamento per la sua ultimazione.  L’utilizzo dei reflui di Sassari garantirebbe alla Nurra un apporto idrico annuo di 12 milioni di metri cubi d’acqua, mentre il collegamento con il Coghinas offrirebbe un ulteriore incremento di oltre otto milioni di metri cubi d’acqua.
Queste quantità idriche sarebbero sufficienti per mettere in sicurezza le riserve  e per offrire una maggiore serenità nella gestione delle future campagne d’irrigazione. Tra gli obbiettivi di mandato del Consorzio di bonifica Nurra spicca anche la volontà sia di riappropriarsi della gestione delle acque sia di ridurre il costo dei ruoli.
Per il miglioramento della rete idrica vanno invece evidenziati i vantaggi della condotta recentemente realizzata tra monte Baranta e monte Uccari così come i progetti di interconnessione con il Coghinas e di miglioramento del canale adduttore: opere strategiche, il cui costo supera i trenta milioni di euro.


TOSCANA - PER LA RISCOPERTA DI UNA PISA SCONOSCIUTA

Privati cittadini, Istituzioni e associazioni di volontariato si mobilitati anche nel pisano per la pulizia del territorio  nell’ambito della manifestazione “Puliamo il Mondo”, organizzata da Legambiente; così è nata l’idea di organizzare una giornata dedicata alla pulizia della golena del fiume Arno nel tratto compreso tra Pisa e Riglione.
Hanno partecipato a questa iniziativa cittadine e cittadini, sia italiani che migranti impegnati in processi partecipativi con le Istituzioni locali. Protagonisti sono stati dunque i cittadini, che si sono fatti promotori della riqualificazione di un’area molto frequentata dal pubblico, ma che purtroppo presenta evidenti segni di dubbia civiltà come l’abbandono di rifiuti di tipo urbano; questi vengono evidenziati dal taglio annuale della vegetazione effettuato dal Consorzio di bonifica  4 Basso Valdarno (con sede proprio a Pisa) su mandato della Regione Toscana. Da qui l’idea di una collaborazione su ampia scala per una pulizia approfondita, che verrà ripetuta nei prossimi mesi attraverso il progetto “Migranti Bonificatori”, presentato lo scorso Maggio e siglato tra ente consortile, Comune di Pisa  ed alcune cooperative, che si occupano di migranti richiedenti asilo.
Le sponde a mezzogiorno dell’Arno forse, seppur meno famose rispetto alla sponda opposta, hanno comunque una valenza sociale e storica di tutto rilievo sia per l’importanza, che hanno rivestito nelle vicende storiche ed economiche della città, sia per l’alto numero di abitanti dell’area. Il Ponte delle Bocchette, ad esempio, è  un’opera idraulica complessa, fatta costruire dal Granduca di Toscana Cosimo I nel 1558 e della quale oggi rimangono visibili solo le arcate, che ospitavano le cateratte.
Oggi il canale è completamente interrato e gli archi sottostanti le cateratte sono parzialmente interrati e difficili da osservare, ma, sotto la spinta degli abitanti della zona, è stata effettuata una prima pulizia in attesa di un intervento di recupero e di restauro, teso a valorizzare un sito sconosciuto della storia di Pisa.


MARCHE - VINTO PREMIO NAZIONALE

Grande soddisfazione per il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro), che è tornato dal RemTechExpo di Ferrara con il primo premio per il progetto  “Le 4 virtù delle aree di naturale esondazione delle piene fluviali, un caso concreto”. Lo studio (in collaborazione con l’Università di Urbino, lo spin-off GeoInTech e lo studio associato Consulenza e Progetto) è stato giudicato il migliore su 34 concorrenti. Nato in seguito ad un lavoro commissionato dall’ente consortile all’Ateneo urbinate, il progetto ha visto la creazione di modelli idrologici per i fiumi principali nel Nord della regione (Conca, Tavollo, Foglia, Arzilla, Metauro e Cesano).  
I risultati ottenuti  hanno stimolato la domanda più semplice ed immediata: perché alcune areenon vengono valorizzate per salvaguardare i centri abitati in caso di piene? Per cercare la risposta ci si è concentrati sul fiume Foglia, rappresentativo dei corsi d’acqua regionali, con i suoi circa settecento chilometri quadrati.
Lungo il suo corso sono state individuate 23 zone di naturale esondazione, in gran parte  agricole e che si allagano in occasione delle piene; con opportuni interventi (niente cemento, né stravolgimenti in alveo) sono  in grado di aumentare sensibilmente la loro potenzialità sia in termini di volumi d’acqua invasati (fino a dodici milioni di metri cubi)  che di valore ambientale, mettendo al riparo la vallata e soprattutto Pesaro da eventi catastrofici.
L’efficienza di ciascuna area di esondazione naturale  deve però  essere certificata periodicamente, educando al mantenimento di quelle porzioni del territorio naturalmente  vocate ad aumentare i “gradi di libertà” del sistema fiume.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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