Anno XIX, n. 34 venerdì, 15 settembre 2017

VENETO - E’ PARTITA L’INIZIATIVA ANBI PER IL RIFINANZIAMENTO DELLA LEGGE CONTRO I DANNI DA SUBSIDENZA

I territori delle province di Rovigo, Ferrara e del comune di Ravenna  sono stati interessati dallo sfruttamento di giacimenti metaniferi dal 1938 al 1964. L’emungimento di acque metanifere ha però innescato un’accelerazione, nell’abbassamento del suolo, decine di volte superiore ai livelli normali.
L’ “affondamento” del Polesine e del Delta Padano ha causato un grave dissesto idraulico e idrogeologico, nonchè ripercussioni sull’economia e la vita sociale dell’area; la conseguenza dell’alterazione dell’equilibrio idraulico fu lo sconvolgimento del sistema di bonifica.  Si rese  indispensabile il ripristino delle arginature dei canali di bonifica, la costruzione di nuovi impianti idrovori, l’adeguamento di quelli vecchi alle nuove prevalenze: in generale, il riordino e l’adeguamento di tutta la rete scolante. Anche gli argini a mare furono compromessi dall’abbassamento del suolo; vennero ricostruiti e ampliati con quote di sommità fino a 4  metri sul livello del medio mare così come furono innalzati gli argini dei principali fiumi.
Le spese per il riordino delle opere di bonifica furono assunte in buona parte dal Ministero dell’Agricoltura e Foreste; negli anni ‘80, le leggi finanziarie statali attivarono specifiche linee di finanziamento per consentire ai Consorzi di bonifica di continuare ad attuare opere a presidio di un territorio compromesso per sempre. Recentemente però sono cessati i finanziamenti statali, rientrando la materia nelle competenze delle Regioni; queste, data la difficile situazione economica, hanno di fatto azzerato i finanziamenti ai Consorzi per mitigare i danni conseguenti alla subsidenza.
Per questo i Consorzi di bonifica Adige Po (con sede a Rovigo) e Delta del Po (con sede a Taglio di Po, nel rodigino) hanno convocato, sotto l’egida di ANBI Veneto nell’ambito di un’iniziativa nazionale, tutti i soggetti istituzionali ed economico-produttivi polesani per sottoscrivere un documento, che sarà presentato in Parlamento e che chiede il finanziamento di progetti per la messa in sicurezza del territorio e per i danni permanenti, causati dalle estrazioni di metano nel territorio delle province di Rovigo, Ravenna e Ferrara; l’approvazione di una norma per l’eliminazione degli oneri di sistema a carico dell’energia elettrica utilizzata dai Consorzi di bonifica  nei territori subsidenti e che incidono per circa il 25% sul costo di ciascun kilowattora.
All’incontro, a Taglio di Po, erano presenti anche i rappresentanti di ANBI Emilia Romagna e del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara (con sede nella “città estense”), che saranno promotori di analoga iniziativa.


TOSCANA
- ECCO TUTTI I LAVORI COMPLETATI PRIMA DEL DRAMMA METEO NEL LIVORNESE

Il nubifragio abbattutosi  sul litorale toscano ha provocato danni enormi soprattutto nel comune di Livorno. Il Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa (con sede a Venturina Terme, nel livornese), competente per la manutenzione dei corsi d’acqua sul vasto comprensorio che va da Livorno a Castiglion della Pescaia, passando per l'Alta Val di Cecina, si è recato subito sui luoghi maggiormente colpiti dalla piena nel comune labronico.
L'eccezionalità della quantità di acqua, abbattutasi in un lasso di tempo molto breve sulla città, ha fatto sì che i corsi d’acqua presenti nel centro abitato non fossero in grado di contenere la piena. Tutta la manutenzione ordinaria in carico all’ente consortile, per un totale di circa 500.000 euro, era stata infatti eseguita con interventi  finalizzati al libero e corretto deflusso delle acque. Ciò, che ha fatto tracimare i fossi, non è stata la mancata o la scarsa manutenzione, bensì l'enorme quantità di acqua concentratasi su Livorno in poche ore.  
Agli  interventi di manutenzione ordinaria si sono aggiunti interventi strutturali per tamponare  situazioni di pericolo preesistenti, finalizzati a mitigare il rischio idraulico, primo tra tutti l'intervento su Rio Ardenza, un progetto di 400.517 euro,  finanziato da un Accordo di Programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Toscana, conclusosi a fine 2015 con il consolidamento di un versante franato. Tale intervento  è stato decisivo per garantire la tenuta della collina, dove si registrava una pericolosa frana indicata sulle carte. Sul Rio Ardenza, corso d'acqua al centro della cronaca, l’ente consorziale  aveva portato a termine anche altri lavori, in particolare in località Lo Stillo per un importo pari a circa trecentocinquantamila euro.
Oltre a questi interventi, importante è  l'opera sul fosso Ugione, finalizzata alla riduzione del rischio idraulico dell'area circostante € 2.104.917,15) e che ha consentito il consolidamento ed il rifacimento degli argini del torrente. In progetto nel comune di Livorno c’è anche la realizzazione di un impianto di sollevamento, costituito da una vasca di raccolta, al cui interno sono previste 6 idrovore a elica, per una portata totale di 18.000 litri al secondo.


VENETO - PIOGGE ED ALLAGAMENTI

Giorni di siccità senza una goccia di pioggia e poi improvvise bombe d’acqua: l’ondata di maltempo, che si è abbattuta anche su Padova, ha registrato la caduta di 50 millimetri d’acqua (vale a dire 50 litri d’acqua per metro quadrato) in un’ora con punte di 80 millimetri in zone come Voltabarozzo.  È stata immediata l’entrata in funzione degli impianti idrovori, gestiti dal Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede nella “città del Santo”) e che, in 2 giorni, hanno scaricato oltre trecentotrentamila metri cubi d’acqua nei fiumi Brenta e Bacchiglione (Voltabarozzo: 147.600 metri cubi; Fossetta: 138.600 metri cubi; Saracinesca: 35.100 metri cubi; Limenella Fossetta: 11.520 metri cubi).
“A poco serve” ha però commentato una nota dell’ente consortile “se poi le caditoie lungo le strade dei centri abitati sono intasate!”


MARCHE - UN’ALTRA OPERA POST-TERREMOTO NEI TEMPI PROGRAMMATI

E’ stata ufficialmente inaugurata la riapertura parziale del viadotto di Castreccioni, che collega la frazione di Moscosi alla Strada Provinciale: con l’apertura parziale al traffico veicolare, è terminata la prima fase dei lavori sulla struttura lesionata dopo il terremoto di Ottobre. La circolazione avviene a senso unico alternato, mentre continuano i lavori di consolidamento, gestiti dal Consorzio di bonifica Marche (con sede  a Pesaro): l’intervento consiste nel consolidamento dei piloni già danneggiati prima del sisma e le cui lesioni si sono poi aggravate (un investimento complessivo superiore ai tre milioni di euro, finanziato con i fondi dell’emergenza sisma 2016).
All’inaugurazione è seguito un incontro pubblico di ringraziamento, presenti le Autorità del territorio ed  il Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, che ha sottolineato come, “impegnandosi e lavorando insieme, è possibile raggiungere l’obbiettivo di restituire alla comunità quelle, che sono le sue infrastrutture più importanti”.


LOMBARDIA - RIPRISTINATE  ALZAIE

A Monza, sul Canale Villoresi, sono state recentemente ultimate le opere (attuate nell'ambito dei Progetti di eccellenza per lo sviluppo e la promozione del Sistema Turistico Nazionale - linea Montagna e Turismo Attivo, finanziati da Regione Lombardia) finalizzate alla riqualificazione della strada alzaia, che è ritornata del tutto fruibile; il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) ha anche terminato i lavori di manutenzione sul Naviglio Grande (comuni di Magenta, Robecco sul Naviglio, Abbiategrasso e Gaggiano) con il completamento della segnaletica orizzontale.
E' stata pure  approvata, in Consiglio Regionale Lombardia, la mozione sull'ultimazione delle opere di riqualificazione del Canale Villoresi, avviate in occasione di Expo 2015 e che impegna la Giunta a promuovere un Accordo di Programma sia per la progettazione, nonchè la realizzazione della ricostruzione del rivestimento delle sponde e del fondale (tratto da Brugherio  a Cassano d'Adda), sia per la realizzazione dei percorsi ciclopedonali (da Brugherio a Pessano con Bornago e da Masate a Cassano d'Adda).

 

TOSCANA - ALBERI LUNGO I FIUMI: CAMPAGNA DI TAGLI SELEZIONATI

Il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) ha avviato una campagna di taglio selettivo degli alberi presenti lungo numerosi corsi d’acqua del comprensorio: da Firenze al Chianti, dalla Valdelsa al Pistoiese. Tecnici specializzati hanno progettato e stanno coordinando l’esecuzione dei lavori di diradamento degli alberi lungo fiumi e torrenti di collina e montagna.
Si tratta di sfoltire per rinforzare e riqualificare la fascia riparia mediante l’eliminazione delle piante cresciute dentro l’alveo oppure pericolanti, cadute o a fine ciclo vitale, favorendo la crescita stabile e sana delle piante più giovani e delle essenze più pregiate, capaci di resistere e di fare da filtro naturale alle acque anche in caso di piene.
Tutte le lavorazioni sono condotte nel rispetto delle normative forestali e paesaggistiche oltre che con modalità di esecuzione, volte a ridurre più possibile l’impatto sull’habitat naturale circostante, come da prassi dell’ente consortile.


VENETO - MANUTENTANDO

Il fiume Marzenego attraversa il centro storico di Noale, alimentando i fossati, che circondano la rocca dei Tempesta. Durante l'estate, il fossato sud è stato oggetto di un intervento di scavo, operato dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre): oltre all’espurgo di quasi tremila metri cubi di terreno è stata realizzata una palificata di 40 metri.
L’intervento è stato realizzato in convenzione con l’Amministrazione Comunale. Anche un altro importante intervento di manutenzione straordinaria è stato realizzato a Noale sul fiume Marzenego: è consistito nel ripristino delle sponde e nella riapertura della servitù idraulica di passaggio dei mezzi consortili.


SARDEGNA - SICCITA’ ANTICIPA FINE STAGIONE IRRIGUA

A seguito del persistente stato siccitoso, che ha interessato il distretto irriguo della Sardegna Centrale e a causa degli elevati prelievi d’acqua, registrati nei mesi primaverili ed estivi, l’entità delle risorse idriche disponibili nell’invaso di Maccheronis sul fiume Posada sono tali da non consentirne più un utilizzo a fini irrigui.
A stabilirlo è stato il Consorzio di bonifica Sardegna Centrale (con sede a Nuoro) che, preso atto dello stato di allerta per i livelli della risorsa idrica all’interno del bacino, ha disposto la chiusura anticipata della stagione irrigua. Contestualmente alla disposizione, che prevede la chiusura dei tratti di rete, destinati all’irrigazione, l’ente consortile ha specificato che l’acqua sarà garantita per tutte le utenze, che forniscono un servizio di approvvigionamento idrico per usi civili. Saranno salvaguardati, dunque, i potabilizzatori pubblici o privati e, su richiesta, gli usi aziendali, quali l’abbeveraggio degli animali e la pulizia dei locali.
Le utenze agricole, non più alimentate dalla rete irrigua consortile, potranno approvvigionarsi, anche mediante autobotti, presso i punti di prelievo  pubblico, realizzati dall’ente consorziale nel 2016. Tali disposizioni rimarranno fino al miglioramento dei livelli d’acqua, presenti nel bacino del Maccheronis.


LOMBARDIA - IMPARARE DAGLI ERRORI PER MIGLIORARE LA PREVENZIONE

Dopo l’alluvione di Livorno, “Mantova torna a mettere al centro il tema della sicurezza idrogeologica dei Comuni e, per farlo, deve anche ripartire dalla necessità di informare e formare i cittadini sul tema della prevenzione delle calamità”: sono le parole del prefetto di Mantova, Carla Cincarlilli, intervenuta  alla presentazione del volume “Botte Villoresi”, l’opera strategica di San Benedetto Po e Quistello che, a 110 anni dall’esecuzione, ancora garantisce sicurezza idraulica a  150.000 persone reggiane, mantovane e modenesi. Alla luce di quanto accaduto, la presentazione, organizzata dal Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede nella “città di Virgilio”) si è trasformata in un’occasione per fare il punto sulla situazione della sicurezza idrogeologica, sia a livello locale che nazionale.
Per Beniamino Morselli, Presidente della Provincia di Mantova, “ora cittadini, Consorzi ed Istituzioni possono lavorare assieme per un coinvolgimento diretto anche sui rischi”. Per Giammaria Manghi, Presidente della Provincia di Reggio Emilia, “qui dopo il sisma del 2012 si è saputo rialzare la testa e ripartire all’insegna di una sana vitalità a beneficio di un territorio ieri paludoso ed oggi fortemente antropizzato”.
Opere come la Botte Villoresi sono degne di un’ampia valorizzazione; per questo, è stato detto, ANBI sta portando avanti il progetto di inserire i principali impianti di bonifica, navigli e fontanili nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità di UNESCO. La Botte Villoresi ha elementi di straordinarietà: è stato possibile far sottopassare le acque del Canale Collettore, che bonifica una zona un tempo paludosa di 33.000 ettari, il fiume Secchia e scolare a gravità a valle. Occorsero 25 anni di progettazione e pratiche, l’impiego di 7000 maestranze, 6 anni di lavoro!
Alla presentazione è intervenuto anche  Francesco Vincenzi, Presidente ANBI,  che ha posto attenzione al panorama italiano: “Le ‘botti’, elementi idraulici dove un corso d’acqua sottopassa un altro, caratterizzano molti Consorzi di bonifica italiani, cui compete gran  parte del tema della sicurezza idraulica. Oggi, però, siamo col cuore a Livorno, dove ad esondare è stato un torrente ed abbiamo la triste dimostrazione di cosa avviene quando manca la programmazione a fronte dei cambiamenti climatici che si stanno strutturando. Anche i comprensori padani, con piogge di 80 millimetri di pioggia vanno in difficoltà.
Ecco l’importanza delle parole del prefetto Cincarilli: i cittadini devono essere informati e formati sulla prevenzione. Diversamente, si resta sconcertati di fronte al rimpallo politico delle responsabilità sulla tragedia. E’ sotto gli occhi di tutti – ha proseguito il Presidente – il fatto che si è
 divorato il suolo, cementificando all’inverosimile. Per questo i Consorzi ritengono strategico lo sblocco della Legge sul Consumo del Suolo, bloccata da  anni.” Con riferimento al piano #italiasicura voluto dalla Presidenza del Consiglio, Vincenzi ha ricordato che sono ancora troppi gli anni, che trascorrono tra “progettazione delle opere, effettiva realizzazione e conclusione, a seguito del carico burocratico.” Infine, “il coinvolgimento degli enti, dalla Regione ai Comuni, è strategico per avviare nuovi progetti  in un Paese, dove altrimenti  si passano 6 mesi a contare i danni della siccità e gli altri sei a contare i danni delle alluvioni”.


TOSCANA - IL CONSORZIO SPIEGA LA GESTIONE DELLA RETE IDRAULICA

Ai Consorzi di bonifica compete la manutenzione ordinaria sui corsi d'acqua in gestione; l'esecuzione della manutenzione straordinaria e la realizzazione di nuove opere assegnate di volta in volta dalla Regione; il presidio, l'esercizio e la vigilanza delle opere, compresi gli impianti idrovori, oltre alle attività connesse all'irrigazione.
Tutte queste attività sono pianificate ed elencate all'interno di un documento fondamentale: il P.A.B. (Piano delle Attività di Bonifica), redatto dai singoli Consorzi ogni anno entro il mese di novembre  e quindi approvato dalla Regione Toscana;  riporta dettagliatamente i tempi, i modi e gli interventi sia ordinari che straordinari, che devono essere effettuati nell'anno di riferimento. Nel 2017, il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha stanziato oltre cinque milioni di euro per la manutenzione ordinaria dei corsi d'acqua in Versilia e per i lavori autunnali, che sono in corso su tutto il territorio versiliese per consentire di preparare i canali prima dell'arrivo della stagione delle piogge, che statisticamente si verifica tra Ottobre e Novembre.
L’attività ordinaria consiste nel mantenere in efficienza tutte le opere idrauliche presenti sul territorio (canali di bonifica, fiumi, impianti idrovori, briglie collinari, casse di espansione); ill taglio della vegetazione (sulle sponde, sugli argini e in alveo) viene effettuata più volte l'anno (nel 2017 la somma stanziata è di € 5.157.355,17).
 La Legge Regionale 80/15 prevede altresì che la manutenzione straordinaria sulle opere idrauliche di 3°, 4° e 5° Categoria sia competenza della Regione Toscana, che può avvalersi dell’ente consorziale mediante convenzione come avvenuto per gli argini della cassa di espansione del fiume Versilia, sul torrente Montignoso, sulla Gora di Stiava ecc.  Nel 2017, la Regione Toscana  ha finanziato parte di un intervento di manutenzione straordinaria, che l’ente consortile eseguirà, in cofinanziamento con il Comune di Vecchiano, a Filettole  per la riduzione del rischio idraulico.
L'intervento complessivamente è di 238.000 euro, di cui 60.000 a carico dell’ente consorziale.


VINCENZI A FERRARA E PESARO, GARGANO A VENEZIA ED IN  POLESINE

Il Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue), Francesco Vincenzi, interverrà nella mattinata di mercoledì 20 Settembre p.v. alla II Sessione della Conferenza Nazionale sul Rischio Idrogeologico, in calendario nell’ambito di “Remtech Esonda Expo, Salone sulla manutenzione e gestione del territorio a rischio”, che si terrà nei padiglioni fieristici di Ferrara. Venerdì 22 Settembre p.v., il Presidente ANBI sarà, invece, a Pesaro per partecipare al convegno “L’approvvigionamento idrico nelle Marche da problema a risorsa”.
Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, sarà invece a Venezia, giovedì 21 Settembre p.v., per partecipare, in mattinata, al 1° modulo della convention “Urbanpromo green” organizzata dall’Università Iuav; il giorno seguente si trasferirà a Ca’ Vendramin di Taglio di Po, nel rodigino, per aprire i lavori del 2° Convegno Internazionale sui Delta e sulle Lagune nell’ambito del Forum Mondiale dei Giovani 2017.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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