Anno XIX, n. 8 venerdì, 24 febbraio 2017

ANBI CHIEDE AL Mi.P.A.A.F. UN TAVOLO PER L’ACQUA IRRIGUA, L’AMBIENTE E LA QUALITA’ DEI TERRITORI

“L’acqua irrigua torna ad essere strategica nelle scelte del Paese ed anche in vista del summit europeo a Malta e della prossima riunione del G20 in Italia, proponiamo la costituzione, presso il Mi.P.A.A.F., di un tavolo, che abbia protagonista l’intera filiera agricola e che affronti il tema dell’irrigazione dal punto di vista della sostenibilità d’uso, ma soprattutto delle ricadute positive per l’ambiente, il territorio e l’economia italiana.”
A chiederlo è stata l'Associazione Nazionale Consorzi Gestione e Tutela Territorio ed Acque Irrigue(ANBI), tramite il Direttore Generale, Massimo Gargano, intervenuto alla Giornata di Studio, organizzata a Roma dal GRU.S.I.  (Gruppo Studi sull’Irrigazione) nella sede del Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali, rappresentato dal Capo Dipartimento Giuseppe Blasi, sull’applicazione delle metodologie di stima dei volumi irrigui, previste dalle Linee Guida del Mi.P.A.A.F. e recepite da quasi tutte le Regioni con appositi regolamenti.
“La conoscenza dei dati irrigui – ha concluso il Direttore Generale ANBI – obbliga ad un’assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti interessati, ma soprattutto è fondamentale per la correttezza delle scelte politiche su un fattore determinante per l’agricoltura, comparto strategico per il futuro del Paese e della sua economia. Il protagonismo costruttivo, che stanno dimostrando i Consorzi di bonifica, apre una pagina nuova, oggi significativamente rappresentata dalla convergenza fra le culture del sapere e del fare.”


LOMBARDIA - MONITORAGGIO COSTANTE DELLE RISERVE IDRICHE

Si è riunito, a Milano, il “tavolo” per il monitoraggio delle riserve idriche (presenti anche il Presidente, Roberto Maroni e l’Assessore al Territorio di Regione Lombardia, Viviana Beccalossi) cui hanno partecipato tutti gli enti interessati alla regolazione ed all'utilizzo delle acque, perdurando un preoccupante stato di carenza. ANBI Lombardia ha reso noto l’impegno a monitorare le condizioni meteo nelle prossime settimane in previsione della stagione irrigua; permane, infatti, lo stato di allerta e rimane massimo l’impegno per una costante verifica della situazione. Il prossimo aggiornamento è previsto nella prima settimana di Marzo.


FRIULI VENEZIA GIULIA - SICCITA’: A RISCHIO IL VINO FRIULANO?

Due mesi di siccità in pieno inverno, in una delle regioni più piovose d’Italia, forse non si erano mai visti: un fenomeno dannoso per l’agricoltura, di cui il Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede ad Udine) aveva lanciato l’allerta. In collina le viti, nell’ultimo ventennio, hanno perso il 15% del prodotto a causa dei mutamenti climatici. La situazione è drammaticamente peggiorata nell’ultimo periodo: la percentuale è infatti ancora più alta e il trend sarà superiore. Siccità significa anche perdita della qualità del prodotto, che viene meno soprattutto per certi vini.
Le pioggerelle delle scorse settimane, purtroppo, non hanno “rattoppato” i danni ormai subiti dalla terra e, a conferma del cambiamento climatico in atto oramai da anni, la stessa siccità era stata vissuta, in estate, dai viticoltori; per aiutarli, in futuro, a non restare più a secco d’acqua, l’ente consortile  ha attuato un progetto, in collaborazione con le Università di Udine e Tel Aviv, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per 300.000 euro  e con il quale sta mappando i Colli Orientali al fine di individuare invasi d’acqua utili all’irrigazione dei vigneti. Presentato dall’ente consortile a Comuni (sono interessati dalla sperimentazione Corno di Rosazzo, Buttrio, Cividale, Premariacco, Manzano, San Giovanni al Natisone) ed ai viticoltori, in collaborazione con il Consorzio Colli Orientali, lo studio ha mappato il territorio, tenendo conto di una fonte irrigua economicamente sostenibile  come un canale od un corso d’acqua, che alimenti l’invaso nel modo più naturale possibile. I tecnici hanno stabilito che i siti potenziali nei 6 comuni sono una dozzina.
Oltre alla disponibilità di acqua per l’irrigazione, tra i vantaggi figura la possibilità di sfruttare il “laghetto” per creare un indotto di turismo a basso impatto ambientale. In Friuli Venezia Giulia sarebbe il primo progetto di questo tipo. Per fare agricoltura di qualità serve acqua, una necessità che emerge nell’area collinare e che 30 anni fa non era neanche immaginabile in Friuli; inoltre, la possibilitàÌ? di effettuare la fertirrigazione permette l’utilizzo di una concimazione mirata, con un miglioramento qualitativo e quantitativo dell’uva prodotta.
Il progetto friulano, che prende le mosse dall’esperienza israeliana, è on-line sul sito dell’ente consorziale, a disposizione di tutti coloro che vorranno apportare il proprio contributo con suggerimenti e integrazioni.


VENETO - “ASCIUTTE” STAGIONALI

Il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) ha stabilito il calendario delle “asciutte” dei canali per l’anno 2017. L’operazione di “messa in asciutta”, ripetuta ogni anno e concordata insieme a  Province ed associazioni dei pescatori per consentire il recupero della fauna ittica , serve per attuare le pulizie dei canali, preparatorie per lo svolgimento delle irrigazioni e per consentire il deflusso delle piene a seguito di piogge intense, che possono verificarsi in ogni periodo dell’anno.
E’ l’occasione per rimuovere depositi di materiali solidi sedimentati, provvedere alla ripresa di franamenti delle sponde, stuccare i rivestimenti spondali, espurgare i sifoni, realizzare manufatti quali ponti o muri di sostegno: attività tutte, che non possono essere svolte in presenza d’acqua; inoltre, possono essere realizzati, sia da parte di enti che di privati, tutti quegli interventi autorizzati dall’ente consortile (ponticelli, protezioni di sponda, viabilità, ecc.).
Terminato il periodo di “asciutta”, diverso per ogni canale, l’acqua verrà regolarmente reimmessa. Quest’anno, alcuni canali sono stati già posti in “asciutta” a causa dell’eccezionale periodo di siccità invernale (roggia Rosà e derivate). Al proposito, non è da escludere che proprio la siccità costringa a prolungare le “asciutte” come per ora programmate fino a domenica 19 Marzo p.v. .  
 “E’ un’occasione per fare appello – si legge in un comunicato dell’ente consortile - a rispettare i fossi, non buttandoci dentro rifiuti, ma considerandoli un elemento prezioso, che è patrimonio di tutti. Possiamo così concorrere, con atti e comportamenti virtuosi, alla salvaguardia del nostro territorio”.


PUGLIA - DOPO SOLO UN ANNO DALLO SGOMBERO, DEMOLITE COSTRUZIONI ABUSIVE

Tredici fabbricati abusivi per un volume complessivo di 1.500 metri cubi, nonchè 1.500 metri quadri di piazzali in calcestruzzo sono stati demoliti, dal Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia), nella Riservetta di Manfredonia, ricompresa nel  progetto LIFE Zone Umide Sipontine, coordinato dall'Ufficio Parchi della Regione Puglia e finanziato dall'Unione europea. “Particolarmente significativo – ha sottolineato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territori ed Acque Irrigue (ANBI) - è che le demolizioni sono state eseguite a solo poco più di un anno dall'emanazione delle ordinanze di sgombero dei manufatti abusivi: un tempo estremamente ridotto rispetto all'ordinaria tempistica per questo genere di operazioni.” 
Ciò è stato possibile anche grazie ad un particolare strumento giuridico, utilizzato a tutela dell’area dall’ente consortile (ordinanze ex art. 823 2°c. Cod.Civ.),  primo esempio in Italia di provvedimento di tal specie adottato da un Consorzio di bonifica e la cui efficacia esecutiva ha superato anche il vaglio del T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) Puglia, al quale alcuni occupatori si erano rivolti nel 2015. Nel corso delle operazioni (con l'ausilio di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili Urbani) sono stati completamente rimossi anche i numerosi muri, recinzioni, cancelli, che erano stati installati al fine di occupare illecitamente l'area, oltre ad essere asportati ingenti volumi di materiali edili di risulta e rifiuti accumulati nel corso degli anni: in totale sono state conferite in discarica circa duemila tonnellate di materiale. Ha proseguito il Presidente ANBI: “Si tratta di un grande segnale di ripristino della legalità in un'area che, per decenni, era stata sottratta alla fruizione pubblica e che è stata interessata da diffuse forme di illegalità, nonostante fosse sottoposta a numerosi vincoli ambientali e paesaggistici, oltre che inserita nel perimetro del Parco Nazionale del Gargano.
Quanto accaduto è segno dell’Italia, che si riscatta, che piace e di cui i Consorzi di bonifica sono protagonisti.” Ora è finalmente possibile voltare pagina e lavorare alacremente per la riqualificazione della zona, (una vasta area di oltre quaranta ettari, collocata tra la foce del torrente Candelaro, la riserva dello Stato di Frattarolo e l'Oasi Lago Salso) con enormi potenzialità di valorizzazione ambientale. Storicamente l'area veniva utilizzata come valle da pesca, costituita da una serie di bacini collegati da canali, successivamente in buona parte interrati. Il progetto LIFE prevede il ripristino della zona umida attraverso la riapertura dei canali, lo scavo delle valli e l'apposizione di organi di regolazione dell'afflusso e deflusso delle acque, in modo da ricostituire il tipico ambiente di transizione costiero, caratterizzato da un'alternanza di aree allagate e terreni asciutti.
Gli interventi previsti saranno realizzati dove era presente l’ambiente di specchi d’acqua aperti e circondati da vegetazione, in modo da incrementare la disponibilità di habitat idonei per la nidificazione, lo svernamento e la sosta durante le migrazioni dell'avifauna.



VINCENZI: “LA SICUREZZA IDROGEOLOGICA NASCE IN MONTAGNA”

“La salvaguardia idrogeologica dei territori a valle non può prescindere dalla manutenzione delle aree montane. Il progressivo depotenziamento dell’azione di Comunità Montane e Province ha creato un vuoto operativo  coperto, laddove possibile, dai Consorzi di bonifica, rimasti gli unici enti intermedi in grado di svolgere azioni su territori di area vasta.
Però non basta: servono politiche attive per mantenere il presidio reddituale dell’uomo nei territori di montagna soprattutto attraverso attività agricole, che operino in territori sicuri e con disponibilità di acqua irrigua”: a dichiararlo è stato il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, in sede di presentazione del convegno “La montagna italiana nello sviluppo rurale: problematiche e prospettive economiche, sociali, ambientali e istituzionali”, organizzato a Firenze.


EMILIA ROMAGNA - UNA CONVENZIONE A MISURA D’APPENNINO

E’ stata sottoscritta una convenzione a misura d’Appennino tra il Consorzio di bonifica Piacenza (con sede nella città capoluogo) ed il Comune di Morfasso: un’intesa molto concreta e rilevante per gli effetti, che produce, diventando un vero e proprio modello esportabile anche negli altri comuni delle terre alte.
Nel dettaglio, la convenzione riguarda l’utilizzo delle strutture tecniche consortili per la progettazione e la direzione lavori di opere ed interventi nei settori della Bonifica montana, delle infrastrutture a servizio della difesa del suolo (strade, acquedotti, sistemazione idrauliche e idrogeologiche), nonché per la valorizzazione e conservazione del patrimonio forestale; l’interazione dei sistemi informativi al fine di costituire un valido strumento per il monitoraggio dei fenomeni fisici, idraulici, idrogeologici e dell’uso del territorio; l’aggiornamento e l’ampliamento degli elementi di conoscenza del territorio (suolo, acque, ambiente, elementi socio-economici, ecc.) da realizzarsi in stretta collaborazione; la formulazione, per quanto di competenza, di proposte in ordine alla partecipazione ai  P.S.R. (Piani di Sviluppo Rurale) e di ogni altro strumento volto alla promozione dei reciproci programmi poliennali; il coordinamento funzionale delle rispettive strutture per le attività di pianificazione (studi di fattibilità, studi geologici e geotecnici), di istruttoria tecnico-amministrativa e di alta sorveglianza sull’esecuzione delle opere pubbliche; l’attribuzione, all’ente consortile, delle attività di monitoraggio, progettazione, esecuzione, manutenzione, vigilanza delle opere pubbliche, finalizzate alla difesa e valorizzazione del suolo, delle acque e dell’ambiente, nonchè il coordinamento nelle attività volte alla prevenzione del dissesto idrogeologico.
Ora scatta la fase operativa; l’accordo consolida il rapporto tra Comuni ed ente consorziale nella ricerca di soluzioni praticabili, ma soprattutto individuate in tempi utili, per le comunità che abitano e lavorano sull’Appennino.


PIEMONTE - IN NOME DEL  RISO

E’ stata la sede dell’Associazione Irrigazione Est Sesia, a Novara, ad ospitare il “grido d’allarme” di Organizzazioni Professionali Agricole, associazioni di prodotto, consorzi, cooperative, sul gravissimo stato di crisi del settore risicolo a causa delle importazioni da Paesi Pma (+ 4.440% per il riso lavorato e + 5.650% per il risone), che hanno generato uno squilibrio dei prezzi, penalizzando fortemente le produzioni italiane. Il Copa-Cogeca  ha annunciato l’apertura di un tavolo di discussione comunitario, che prenderà presto avvio e cui parteciperanno tutti i rappresentanti della filiera risicola europea,  gravemente preoccupati per il futuro alquanto incerto.
Nel corso dell’incontro, il mondo agricolo ha ribadito la necessità di ridare una prospettiva di sviluppo al settore risicolo attraverso uno stop immediato ad ulteriori concessioni tariffarie sul riso ed all’applicazione della clausola di salvaguardia prevista dalle regole comunitarie. Parallelamente è opportuno dare il via ad una forte azione volta a valorizzare la tracciabilità del riso e la promozione di un prodotto principe dell’agricoltura e della gastronomia italiana.


MARCHE - ABITANTI SODDISFATTI

Ripuliti oltre duecento metri di sponde a rischio esondazione lungo il torrente Arzilla, subito fuori dal centro abitato di Fano. Il Consorzio di bonifica Marche ha così raccolto l’appello  degli abitanti, risolvendo un problema, che si trascinava da molti anni.
Gli interventi sono consistiti nella rimozione di alcune ostruzioni causate dall’accumulo di materiale vegetale secco in alveo e nel taglio di alcune piante pericolanti lungo le sponde. Le ostruzioni rimosse avevano innescato diversi fenomeni di erosione spondale.


LOMBARDIA - UN ESEMPIO VIRTUOSO

Il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) ha reso noto che alcuni consorziati hanno provveduto alla sistemazione del canale diramatore terziario 3 Stramazzo di Cuggiono. Gli agricoltori dell'Alto Milanese, in particolare delle zone di Arconate ed Inveruno, sono infatti estremamente attenti a preservare il reticolo per finalità irrigue.
La puntuale manutenzione ordinaria non può che favorire altresì anche una nuova fruizione dei canali per lo svago ed il tempo libero.


EMILIA ROMAGNA - PER CONOSCERSI MEGLIO

Il Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara organizza  nel capoluogo estense, sede dell’ente, un ciclo di 4 incontri, denominati   “Un Aperitivo con la Bonifica”; la terza conversazione ha avuto per tema “L’Ecomuseo della Bonifica a Marozzo”, di cui è stato presentato il progetto e lo stato di realizzazione del restauro.
Obbiettivo primario è far riscoprire al territorio la propria identità, attraverso la conservazione e la tutela di un patrimonio storico-culturale collettivo, destinato ad attività didattiche, manifestazioni all’aperto, mostre e convegni, eventi culturali. Nel corso dell’incontro è stata anche presentata la prima edizione del Concorso Nazionale di Scultura “De Aqua et Terra”, dedicato ai temi della Bonifica.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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