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Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L'autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull'uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.

Ambiente

22/03/2017

L’impianto di fitodepurazione di San Niccolò, nel comune di Vecchiano, tratta, in maniera completamente naturale, milioni di metri cubi di acqua, prima che s’immetta nel lago di Masaciuccoli, abbattendo le quantità dei nutrienti in percentuale vicina al 60%. Il Massaciuccoli in questo modo è tornato a vivere, così come la sua biodiversità: gli studi effettuati, infatti, hanno dimostrato che dal 2013 le specie vegetali della zona hanno avuto un incremento esponenziale.

 “Nel 2013 – ha sottolineato Ismaele Ridolfi, presidente del Consorzio di bonifica Toscana 1 Nord - la Regione Toscana fece la scommessa di provare a risolvere i problemi del Massaciuccoli, attraverso la realizzazione di un’area di fitodepurazione naturale per abbattere la presenza dei nutrienti in ingresso nel lago. Lo ha deciso di fare assieme al Consorzio ed all’Università. I risultati dicono che la scommessa si può dire vinta. Tanto è vero che è previsto l’ampliamento dell’impianto: dai 15 ettari attuali ad oltre 40 ettari previsti;  diventerà così il più grande d’Europa.”

Dati alla mano, l’abbattimento di nutrienti è molto significativo: grazie all’attività dell’impianto, il carico di fosforo totale nelle acque è stato abbattuto fino al 70%; il carico dell’azoto totale è stato abbattuto fino al 45%. Scendendo più nel particolare, i fosfati sono stati abbattuti del 99%, i nitrati del 77%.

Il Consorzio di Bonifica, la scuola Sant’Anna e l’Università di Pisa, assieme ad altri tre partner, hanno redatto un nuovo progetto per studiare le possibilità offerte dalla paludicoltura (l’agricoltura, cioè, su terreni allagati) per la salvaguardia e lo sviluppo del lago.


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